Diamoci ai classici... cosa leggere?

Ciao a tutti,
ho deciso per quest'anno, dopo che finisco quello che sto leggendo ora, di darmi ai classici.

Sicuramente comincio con Moby Dick che mi ronza in testa da un pò.

Poi? Cosa leggo?
Ma sopratutto... più in generale quali sono quei classici imprescindibili che bisogna leggere almeno 1 volta nella vita?

Mi vengono in mente solo nomi russi tipo Lolita o Anna Karenina.
Evita dovstojevskji


perchè?

io lo consiglierei!
Classici? Ma intendi quelle quattro cose che tutti leggono? (Dostoevskij, Kafka, Hemingway...).

Altrimenti:
http://home.comcast.net/~dwtaylor1/theocraticcanon.html
http://home.comcast.net/~dwtaylor1/aristocraticcanon.html
http://home.comcast.net/~dwtaylor1/democraticcanon.html
http://home.comcast.net/~dwtaylor1/chaoticcanon.html



ho già letto parecchio di D. e mi piace moltissimo

ecco, consigli da "alternativi" non mi interessano, ho già le mie letture del cazzo per leggere roba che nessuno legge tranne me.

qui mi interessa quello che tutti devono aver letto.
Ma non è un consiglio da alternativo, quello è il canone occidentale secondo Harold Bloom, cioè una lista (coi limiti di tutte le liste) di classici che, per usare le tue parole, 'tutti' devono avere letto. Potresti vederci una lista organizzata secondo criteri cronologico-tematici, anziché un tentativo di fare l'alternativo.

E la ragione è presto detta: se chiedi consigli sui classici che tutti devono avere letto, ti aspetti quattro o cinque titoli, o anche dieci o venti? Classico che tutti devono avere letto è Dante, classico è Aristotele, ma non credo che tu abbia voglia di leggere né l'uno né l'altro.

Se invece vuoi una lista più ristretta, vuoi i libri che tutti gli hipster devono avere letto, oppure tutti i medio-borghesi, o ancora tutti gli high school dropout o tutte le donne in crisi postadolescenziale? Perché le liste più ristrette seguono pattern di questo genere.
Quindi definisci meglio la tua richiesta.

E sì, sono una persona antipatica.
Io mi oppongo al fatto che siano "quattro cose". L'800 e il '900 sono migliaia di pagine

Per il resto ovviamente è vero che i "classici" in senso stretto son Ovidio, Aristotele ecc...
A me di classici vengono in mente questi titoli:

- Remarque - Niente di nuovo sul fronte occidentale
- Tolstoj - Chazdi Murat
- Frank Herbert - Dune
- Conan Doyle - Tutto Sherlock Holmes
- Agatha Christie - Tutto
- Howard - Il Ciclo di Conan
- Shakespeare - Diverse commedie, più che tragedie
- Hesse - Siddharta
- Lovecraft - I racconti, se non l'hai mai letto
- Soseki Natsume - Sanshiro
- Yoshikawa - Musashi
- Wu Cheng En - Lo scimmiotto

Della mia infanzia ricordo classici meravigliosi:

Ventimila leghe sotto i mari
La capanna dello zio Tom
Capitani Coraggiosi
Huckleberry Finn e Tom Sawyer
Oliver Twist
L'isola del tesoro
Zanna Bianca

Ovviamente è una lista molto ridotta, basata sui sentimenti e in cui ho scartato i titoli da femmina che non ti avrebbero certo interessato
Mi son accorto in effetti di aver detto una cosa di parte:
DostovsjnsjdidjUGO A ME non piace però si può catalogare come classico.

Hemingway?
Omero?
Shakespeare?
Baudelaire?
Goethe?
Carducci?

Sparo li un po' di nomi
Moby Dick lo ricordo come una enorme palla al cazzo, ma forse ero preso male io al tempo...

Per 'quattro cose' non mi riferivo a tutto l'Ottocento e il Novecento, eh. E' che anche lì, gira e rigira, si finisce sempre per leggere i soliti noti.
Infine, 'i classici' sono anche Petrarca, Cervantes, Voltaire, etc. Né solo Ottocento/Novecento, né solo Greci e Latini.
Più classici di loro...
Certo che, di Seneca, selezionare proprio le tragedie mi pare un accesso di pura perfidia.
Sì, le scelte di Bloom riguardo alla letteratura antica sono quantomeno discutibili.
Le tragedie di Seneca sono generalmente considerate di gusto più moderno (cioè barocco) rispetto al teatro greco ed ellenistico; e poi la novità è che fossero destinate precipuamente alla lettura anziché alla rappresentazione. Immagino che caratteristiche di questo genere possano avere condizionato le valutazioni e l'apprezzamento di Bloom. Comunque discutibile.
Beh, anche certe scelte per di lettura moderna non scherzano: Les liasons dangereuses di Choderlos de Laclos è un romanzetto, e Bossuet è utilissimo se sei un critico letterario - o uno storico, ça va sans dire - e vuoi davvero immergerti nel Grand Siècle, ma gli scritti di quell'atroce bacchettone sono ben lungi dal costituire un monumento della letteratura, men che meno mondiale.

Anche le massime di La Rochefoucauld paiono inclinare più verso una scelta che premi la notorietà dell'autore che non verso una selezione ponderata, giusto per controbilanciare un'esibizione di "preziosismo critico" come Bossuet (se proprio vogliamo pensar male); soprattutto se in nome di questo terzetto tagli fuori - e completamente - ciò per cui il Sei-Settecento francese è meritoriamente noto: la nascita della grande memorialistica, in una parola Retz e Saint-Simon. Macchia si starà pugnalando nel sepolcro.

Per non parlare degli italiani: inserisci i taccuini di Leonardo, di nullo valore filosofico e scarsissimo pregio letterario - in fin dei conti era pur sempre un autodidatta - solo perché si chiama Leonardo? A scapito non dico di autori oggettivamente ostici e di nicchia come Valla o Ficino, ma di un Leon Battista Alberti? È uno scherzo, suvvia. A maggior ragione se, nel frattempo, infarcisci la lista degli autori di lingua inglese con solenni carneadi.

Questo giusto per riportare un paio di esempi. Poi per carità, ogni lista in quanto tale è parziale e par fatta a posta per attirarsi critiche, ne convengo: in una certa misura inutili se strutturali, visto che un canone, in quanto tale, non può dar spazio a tutti: ma certe sezioni del canone di Bloom sembrano stese con la stessa passione e criterio che io adopero per la lista della spesa.
Insomma, immaginiamo che il canone debba diventare una lista di quegli autori che, in caso di crollo della civiltà, una nuova generazioni di amanuensi post-apocalittici sarebbe chiamata prioritariamente a copiare: se qualcuno salvasse Bossuet, assieme agli illustri ed imprescindibili Lovelace (forse intendeva Linda), Marvell, Herbert e Traherne, e magari a scapito del De remediis petrarchesco, io mi incazzerei.
Leggi Huysmans che è un classicone decadentista

D'accordo. Ho citato la lista di Bloom solo per dare un'idea di cosa possa significare dire 'i classici che tutti devono avere letto', non perché mi trovi specificamente d'accordo con quella lista.
Già che ci siamo, i classici dell'horror?


in realtà le liste che mi hai girato tu non erano per niente male
solo che sono un pò "ampie" e speravo in titoli consigliati dagli utenti, piuttosto che un listone con centinaia di libri.

Comunque come "classici" non intendo i classici dell'antichità (Iliade, Odissea etc...).

Intendo cose tipo Cime Tempestose, Moby Dick, Tolstoj, Dickens... diciamo relativamente moderni (700/800/900) ma che di fatto sono dei classici.

Faccio un esempio per farmi capire meglio... TUTTI sanno chi è Dostojevski, ma poi bisogna vedere se lo hanno letto o meno... ecco... io voglio leggere questi... cioè quelli di cui tutti sanno i nomi, ma che appunto NON ho letto.

Mi da fastidio che ci siano cose date per scontate nella cultura che poi nessuno in realtà legge. Tutti sanno che in Moby Dick c'è la balena bianca... ma chi lo ha letto?

Io voglio colmare queste lacune (magari non ha senso per voi eh).
Ah, ma allora ti basta solamente un libro: http://www.amazon.com/Talk-About-Books-Havent-Read/dp/1596915439

Scherzo. Prima ero serio, ora sto scherzando. Ho capito cosa intendi, adesso la tua richiesta ha più senso perché è circoscrivibile.