De rerum intellegentia artificialis - estinzione e immortalità degli esseri umani

/summon tuco


ma è ovvio che ci siano, però bisogna contestualizzarli, e son diversi da caso a caso.


implosione semantica sta bene (e non è neppure un rovesciamento), perché poi penso a una forma di collasso verso una singolarità (in senso quasi-fisico, non l'ai!!1!1). La narrazione dell'io è talmente massiva da ripiegarsi su sé stessa e, alla fine, sarà pur vero che l'informazione "non si perde", in qualche modo evapora (è un fatto espresso da fenomeni fisici), ma non è decifrabile per il resto del tempo universale

per questa ragione l'amleto è un racconto (a bassa entropia) più duraturo e vero di qualsiasi narrazione individuale.


Viviamo in un sistema la cui complesita aumenta ogni secondo. La tua ingenuita ti convince che il mondo stia diventando sempre piu sicuro quando é vero il contrario: un mondo sempre piu complesso (ed interconnesso) è necessariamente piu fragile e soggetto ad eventi imprevisti e catastrofici.


cazzo ci cambierebbe l'sd sarebbe inconoscibile, quello che sta fuori dall'orizzonte cosmologico è l'equivalente delle sfere celesti. Potrebbe essere popolato di angeli e demoni, o essere fatto di latte e miele. Oppure di schede sd multidimensionali (che collasserebbero immediatamente su loro stesse, perché con 4 dimensioni spaziali la gravità è una troia ).
E' da un pò di tempo che usate il termine narrativa/narrazione per affrontare temi di questo genere, proviene da qualche lettura specifica?


principalmente dal linguaggio psicologico. Leggiti/ascoltati qualcosa di sam harris (giusto perché è una roba recente e divulgativa). Ma ovviamente andrebbe bene pure Hume o la mitologia aborigena (australiana).
Si ma é V che sta inflazionando il termine sopra ogni misura


Perché è il mio modo di vedere me stesso e gli altri?

L'alternativa sarebbe tacere, o far finta di credere a cose che reputo (so essere) false.

O lo prendete come un lessico familiare quando conversate con me - il linguaggio è fatto di reciproche concessioni - oppure ignore list. Su questo tema specifico non posso transigere
Vabbè come al solito, ogni discussione qui diventa un esercizio di retorica, è cosa risaputa.


Cosa proponi?

Ma anche se non il termine narrazione, cosa andrebbe bene?


Comunque forse non sai che l'entropia non può mai cambiare
Metadiscorso


Perché non discorso?
"E si accordarono tutti su bla bla bla".
Dev'essere totalizzante. Boh giusto per

Mica stavo parlando del termine narrazione
A dire il vero nemmeno stavo seguendo il discorso.
In realtà stavo aspettando l'argomentazione alla risposta che mi hai dato prima. Perché se la risposta è "no, non è cosi” non credo ci sia nulla da discutere...
ti svegli la mattina, il tuo cervello decide che c'è un racconto - gigio che deve andare a fare la spesa, gigio definito come quello che lavora nel posto x, nato da z, che desidera ermenegilda e che deve cagare - prioritario rispetto ad altri task. Ad esempio, gigio n.2 (che non è lo stesso gigio) che vorrebbe farsi una raspa pensando di essere una zebra che si accoppia con un tricheco.

quando il contenitori di Gigi ha finito di lavorare e viene riportato a casa, salta fuori gigio n.3 che "spegne il cervello" (dimentica di essere gigio n.1 o n.2) e in maniera quasi inconscia si mette a lavare i piatti, oppure sta sulla tazza cercando di cagar fuori un bel mattone.

gigio n.4 che gioca 2 ore ogni sera al videogioco preferito, mentre smadonna a world of miniponies non pensa affatto alle cose a cui pensano gigio n.1-3. Anzi, in diversi momenti non ricorda affatto di essere gigio n.1 (il personaggio principale o ricorrente). Del resto non sempre ci ricordiamo la nostra biografia, la coscienza e autocoscienza, anche durante la veglia, non è un'esperienza continua, è discreta.

Tanto più quando sogniamo.

Quindi... chi è gigio?

tra l'altro ogni singolo gigio presente nel crossover di racconti (tra diversi gigi) non sempre fa un recap completo di tutti i fatti che costituiscono preamboli e capitoli del suo racconto. Gigio n.1 non penserà sempre ai suoi genitori (il suo racconto potrebbe pure porsi in conflitto con la sua biografia fattuale, potrebbe retconnare vicende passate), o all'amata ermenegilda ("pensavo di amarla ma!"), pure nel momento di maggiore pienezza narrativa etc.


chi ha detto che è più sicuro?


Beh ho solo detto che é in corso un fenomeno inflattivo