Cultura dello stupro: la società difende i quaraquaqua?

Che e’ normalissimo e dovrebbe far capire il comportamento che a volte si vede da parte delle vittime e come certe critiche siano strumentali.

No Drest non sono sarcastica.
Non dico che le donne non commettano molestie, dico che nella stragrande maggioranza dei casi i molestatori sono uomini sia quando la vittima è donna, sia quando la vittima è uomo/bambino/bambina.

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Porto un’esperienza diretta perché l’ho vissuta. Bollare come cazzate certe cose significa non affrontare il problema. Hai una visione ridotta.

Nella maggior parte dei casi e’ probabile, ma tieni anche conto che la definizione stessa di molestia e’ qualcosa di culturale, per cui certi atteggiamenti possono essere piu’ o meno visti come molestia a seconda di chi li perpetra.

Ti parlo di anni 90-95, giù di lì.

L’esempio piu’ classico trovo che sia quello del catcalling.
Quando lo fanno le donne e’ visto come qualcosa di differente. E non mi fraintendete: e’ comprensibilissimo. Una donna che gira per strada la sera e un tizio inizia a marpionarla sa che sta rischiando qualcosa, un uomo da parte di una donna e’ molto piu’ improbabile.

Per cui la paura associata all’azione e’ diversa perche’ i pericoli sottostanti sono diversi.
Ma e’ lo stesso gesto (e in entrambi i casi piuttosto cringe a priori).

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Tu mi stai portando esempi aneddotistici della tua gioventù, la correlazione non implica causalità, magari da te c’era questo tipo di ambiente (anche se mi pare strano), ma ti giuro che se chiedi a 9 donne su 10 non la considerano una goliardata o una cosa normale

Stessa situazione di romzero, sottoscrivo.
Io sono un timido, fortemente timido.

Ed in questa cultura “dello stupro”, o per essere più stringati in questa cultura machista italiota del cazzo mi sono sempre sentito estremamente a disagio.
Io sono quello che parla in modo educato e un po’ forbito. Ho sempre vissuto come una forma di esclusione e derisione da parte del mondo femminile delle medie e delle prime superiori, un essere giudicato.

Il fatto è che le ragazze cresciute in quel contesto infame descritto da romzero (che spero fra i gen z non esista più) avevano la testa talmente fottuta dalla cultura dominante da “scartarti” a priori come persona priva di qualsiasi interesse ed appeal se nei primi 3 minuti di conversazione non facevi almeno una o due battute o allusioni grevi e pesanti sul sesso, magari con una toccatina.
“Ah, a quello non interessa, sarà frocio o sarà scemo”.

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Io sono dell’83, per cui come anni ci siamo, confermo che per la mia esperienza le toccate di culo non sono mai state “normali” o accettate dagli adulti.

Questa è la punta dell’iceberg, ci sono tantissimi fattori che influiscono, come ad esempio un contesto sociale e familiare povero, degradato e spesso violento che porta i bambini/ragazzi a non sviluppare l’empatia, un sentimento basilare ma fondamentale per evitare le violenze di qualsiasi tipo. Finché avremo metà Italia allo sfascio completo, senza lavoro e senza futuro è inutile sperare che le cose possano cambiare. Dietro ad una persona in grado di stuprare devono esserci delle distorsioni cognitive e dei problemi psicologici immensamente più grandi del “non mi hanno insegnato che toccare il culo ad una ragazza è sbagliato” o qualcosa del genere.

Poi c’è tutto il tema delle pubblicità e dei film che veicolano spesso una immagine della donna costantemente in atteggiamenti sessuali o erotici, anche per prodotti di uso quotidiano, che contribuisce a formare un’immagine distorta della donna nella mente delle persone più giovani. Ed ecco che se una ha minigonna e rossetto e magari incrocia il mio sguardo facendo un sorrisino allora è un segnale che ci sta, e cosi via. Anche da questo punto di vista probabilmente bisognerebbe rivedere quello che passa in televisione.

Penso sia generazionale.
1976, Milano periferia.

Se c’è fiducia con chi parli andiamo avanti, se “ti pare strano” e metti in discussione, no.
Oltretutto hai pure pregiudizio: mi parli come se fossi venuto a dire che alle donne piace.
Fai retromarcia e riprova.

Boh io da piccolo, tipo età 10-14, ricordo distintamente come una grossa parte della cultura a scuola fosse una competizione implicita su chi fosse più inumano e degradante con le ragazzine, ed era tutto “a frocioooo”, tocca le tette a quella, fai quello, fai quell’altro, schemi elaboratissimi per toccare mezza chiappa, cose del genere proprio sistemicamente.

C’è anche chi è rimasto lì eh, tipo alla veneranda età di trenta e passa è ancora un personaggio terziario der cipolla, sta di fatto che la cultura dominante a quell’età lì era essere piccoli mostri deumanizzati.

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Comunque non dimentichiamo che negli anni 50 e 60 in Italia l’abuso sessuale era trattato come “delitto contro la moralità pubblica e il buon costume”.

Perché era un attacco alla proprietà privata.

È comunque un gesto fastidioso che può lasciarti lo schifo addosso.

Le giornaliste o le attrici che molestano Henry Cavill in modo palese e senza vergogna? Lo toccano pure. Mi sono sentita male io per lui quando ho visto quei video.

questo per me è il nocciolo del discorso.

Io sono sufficientemente certo che se parto per primo, posso stendere quasi tutti quelli che mi toccano il culo senza il mio consenso. :dunnasd:

Io ricordo che alcuni compagni se la ridevano perché uno di loro aveva riempito un bicchierino di sperma e lo aveva lanciato in faccia a delle ragazze.

Una bella scuola di un bel quartiere.

Mica a un concerto dei Maneskin una tipa ha toccato il cazzo a damiano, provocando vistosissimo fastidio?

E che una buona fetta della gente che viveva secondo quelle regole e quella mentalità ê ancora viva… È passato uno sputo di tempo da allora