Cultura dello stupro: la società difende i quaraquaqua?

Comunque, non so voi, in che contesto siate cresciuti.
Io alla scuola media ero un ragazzetto molto timido. In classe 7 maschi, il resto femmine (non ricordo più il numero). Tre di noi erano più intraprendenti e toccavano il culo spesso alle ragazze. Le ragazze facevano le infastidite, ma comunque la percezione era che gli piacesse giocare. Le professoresse a noi timidini ci trattavano come quelli che ancora dovevano crescere.

Scrollarsi di dosso un background culturale del genere non è facile. Non mi stupisce che ad oggi il pensiero dominante sia ancora se l’è cercata (non necessariamente lo stupro).

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Ma in che senso non è facile? E’ un’aggressione alla propria identità?

Perché anche io alle superiori ero una testa di cazzo involontaria e manco il peggio della mia classe, ma se ripenso a cosa facevo io senza entrare nel merito di elementi che ad oggi sono stati peggiori (ma al tempo non facevano niente di strano) mi sale solo una somma di cringe + vergogna derivanti dall’immedesimarmi in chi abbia subito certi comportamenti.

L’esercizio è semplice, “avessi ricevuto io quei comportamenti, in quel contesto, mi sarei divertito davvero oppure mi avrebbe dato noia ma non avrei potuto far nulla per farlo smettere?”

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Ah quindi siamo già al " non si può fare violenza sessuake agli uomini, perché a loro piace? " ottimo.

Io sono stato molestato su un volo aereo qualche anno fa da un signore inglese sulla sessantina. Prima del decollo mi attacca bottone e scambiamo due parole sul motivo del viaggio e sembrava anche una brava persona (faceva l’infermiere). Beh, la sera quando stavo cercando di dormire, sento che mi tocca la gamba, li per li non ci faccio troppo caso, muovo un po’ la gamba e smette. Poi però torna alla carica e si fa largo verso l’interno coscia, alché rimango per un attimo letteralmente gelato dalla situazione, davvero sensazione tremenda, ma poi gli tolgo la mano con decisione e gli dico "wtf are you doing?!!?

Il viaggio poi è proseguito tranquillo e non c’è stata più alcun tipo di interazione col vecchio porco però la sensazione di schifo è rimasta.

Col senno di poi mi son chiesto perché non abbia reagito subito e soprattutto perché non abbia chiesto di cambiare posto o fatto presente la situazione a nessuno. Difficle da spiegare ma quando mi sono trovato in quella situazione non ero pronto.

Ah, tra il resto non ho mai raccontato a nessuno di questa cosa perché a pensarci provo un senso di vergogna, lo faccio qua per la prima volta. In un certo senso, nel mio piccolo, credo di capire perché le vittime facciano fatica spesso a parlare.

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Ma mica riguarda me, sto parlando della società, plasmata in quella maniera e mi domando quanto tempo sia necessario.

Ovviamente no.
Era per sottolineare la mentalità “goliardica” dell’uomo medio. Se per lui è motivo di orgoglio la palpata, deve esserlo per tutti. Tant’è che hai usato la faccina asdante e punk per parlarne.
Stranamente a me non viene un cazzo da ridere in merito a quest’argomento.

Non affibbiarmi concetti che non penso, non ho mai pensato e non ho mai detto.

Sì ma la domanda rimane: quale stravolgimento della realtà è rendersi conto che era un comportamento non gradito?

Cioè non mi sembra un passaggio particolarmente doloroso

Chiedilo a chi è rimasto sulla quella linea, non a me.
Io mi sto chiedendo quanto tempo ci vorrà perché le persone si rendano conto che è sbagliato.
Sono sicuro che miei coetanei, vissuti in quel contesto, pensino ancora che fosse normale.

Mi stupisce un po’ che lo banalizzi con “e che ci vuole?”. Il bias culturale non è mica una cazzata.

Io vorrei portare l’attenzione sul fatto che anche le molestie nei confronti degli uomini e/o bambini maschi sono perpetrate da altri uomini nella stragrande maggioranza dei casi. Le donne sono pochissime.

Però continuiamo a raccontarci la favola della società che fa schifo tutta e non è una mentalità supportata da un retaggio culturale che spinge gli uomini a questi atteggiamenti.

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A me una, seduta di fronte, da sotto il tavolo, si è levata la scarpa e mi ha appoggiato il piede sul pacco a un pranzo.

Ho fatto finta di niente, mi sono alzato a riempirmi il piatto di patate e poi mi sono riseduto.

Alle medie una per scherzo mi ha dato un calcetto sul culetto ma ha messo male il piede e mi ha preso le palle da dietro.

Io contorto per terra lei mortificatissima si è scusata io gli ho detto “tranqui ora mi passa”.

Lo banalizzo in “mi piacerebbe che mi venisse elaborata la problematica percepita o proiettata”.

e torniamo al punto che per stuprare serve il cazzo
spiace ma è un dato di fatto cari ometti

Le hai dato palesemente un messaggio ambiguo. Che stavi mangiando prima? Insomma te la
Sei cercata.

guarda che non so se stai facendo il reverse schifo, ma non si capisce il sarcasmo, come non era leggibilissimo (anche se intuibile, forse) nemmeno nel tuo intervento di prima.
se non sei sarcastica, aggiungimi alla lista di quelli a cui una ha palpato il culo da adulto ed una (diversi anni più grande) ha succhiato il dito da ragazzino.

Io comunque la mia risposta personalissima ce l’ho. Ci vorranno generazioni. Ragazzini che cresceranno con l’idea che toccare il culo alla compagna è sbagliato. Ragazzini che non avranno insegnanti che ridacchino, compiaciute/i, della toccatina.
La domanda la ponevo per stimolare il discorso, visto che il pensare da soli è riduttivo rispetto ad affrontare un problema collettivamente. In questo credo fermamente, tanto nella vita personale, quanto nel lavoro.

Ma non è che l’esistenza del bias culturale lo neghi, è che mi sembra abbastanza facile dissolvere parte di esso.

Basta l’immedesimazione semplice, in teoria. Altrimenti c’è qualche altra strana visione del mondo che viene giù, probabilmente una qualche visione portante. Quale?
A cascata è tutto un lavoro di ricerca di significati.

Ripeto una grande massima: la mattina hai fame ma non ti metti a fare scenate per l’obbligo di fare la fila per cappuccino e cornetto.

Non ne sono convinto che basti l’immedesimazione.
Basterebbe se dall’altra parte ci fossero ragazzine scocciate, invece nell’effetto bias rientrano anche le ragazzine che hanno assimilato come normale l’essere toccate.

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Perché devo leggere sta merda di primo pomeriggio?
Sono TUTTE scocciate per le palpate non consensuali, le persone reagiscono diversamente, chi ti da uno schiaffo, chi ti urla dietro e chi sorride imbarazzato perché non sa bene come reagire, non è che si è normalizzata la cosa, ognuno elabora il trauma diversamente, madre di Cristo donami la grazia

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A me sta cosa non torna per niente, dove sono cresciuto io non è mai stato normale toccare i culi e gli insegnanti di sicuro non avrebbero ridacchiato di fronte a certi atteggiamenti.