Sto leggendo “Mandibula” di Monica Ojeda.
Sono davvero scosso, un libro-fiume come non ne leggevo da anni, i temi affrontati sono pesantissimi, il rapporto madre-figlia, la nevrosi, la perdita dell’innocenza durante l’adolescenza, la scoperta del desiderio e come esso possa consumarti, la memoria, l’inconscio & altro.
Scritto e raccontato in un modo davvero particolare, lo stile della Ojeda deve piacere, viene peccata di essere pretenziosa (un po’ lo è, delle ragazzine che sono a fine liceo parlano come fossero Nietzsche a momenti) però WOW, è tutto così infuso di weird e di un horror psicologico che è molto compassato e ti cuoce man mano che procedi con la lettura.
E poi c’è il personaggio di Clara, la docente di letteratura, la descrizione delle sue ossessioni e dell’ansia che la divora è così vivida, così sanguinea.
L’incipit è semplicissimo, una ragazza si sveglia in una cabina fatiscente in mezzo alla foresta, è stata rapita dalla sua professoressa di letteratura.
Sono solo a metà libro, ma per ora è 1000/10, se non diventa una vaccata posso dire con tranquillità di reputarlo una delle migliori letture del '24.
La cosa migliore è che TUTTI i personaggi sono disfunzionali, e sono sia vittime che carnefici di loro stessi, mi rimarrà stampato nel cervello il nomignolo “Vitella” che da la madre di Clara (imho il personaggio più disgustoso del romanzo) alla figlia.
Davvero bello, non c’è che dire.