Cosa stai leggendo adesso? (Part 2)

Avevo cominciato a leggere social reproduction theory di tithi bhattacharya ma minchia è abbastanza complesso, inoltre in inglese e invece mi andava di leggere in modo un po’ più rilassato, dunque sto leggendo Fahrenheit 451 che lol sì mi mancava. Certe volte fa un uso degli aggettivi un po’ barocco, però vabbè è bello che gli vuoi dire

Il ciclo di Locke Lamora di Scott Lynch

Anche per me è la critica principale del primo libro.

Di lui ho il primo libro, me ne hanno parlato bene e l’ho comprato.

Com’è la serie Nevernight? Sto alle prime 100 pagine del primo libro e per ora è molto carino.

Vi mezzo ranto su un libro che ho appena finito di leggere, Zamir, ultima fatica di tale Hakan Gunday, scrittore turco di cui non so una sega ma che ho visto aver scritto altri 8/9 libri.

Perché ranto? Perché l’idea in sé è figa: Zamir, il protagonista, è un bimbo siriano sopravvissuto ad una esplosione in un campo profughi turco. Grazie alla sua faccia crivellata dagli sharpnel viene prima utilizzato da una fondazione benefica come bimbo-immagine per le campagne di raccolta fondi, poi da grande diventa un Conciliatore, una figura il cui unico scopo è evitare le guerre. In veste di conciliatore parla con generali africani, gruppi terroristici, prigionieri politici ecc ecc e a volte deve fare scelte complicate tipo sacrificare una persona per evitare uno spargimento di sangue più grande, mentire, corrompere ecc ecc

Ora, come dicevo, l’idea è figa. È figo anche che il protagonista sia una sorta di figura eterea che zompa da una parte all’altra del mondo gestendo tutte ste situazioni qua. Il problema è che il libro sembra stato scritto con Wikipedia sotto: è un insieme di situazioni e personaggi incollati con lo scotch senza una trama sensata dietro e che finisce in una mezza scoreggia. Oltretutto il tono è a metà tra il cinico e il pulp e a me dopo un po’ ha stancato.

Insomma, occasione sprecata imho

posso essere parte del club se dico di aver iniziato a leggere i libri di RA Salvatore su Drizzt?

secondo la nuova numerazione sono al libro 4 “Reliquia di Cristallo”

Dovrei controllare il lunghissimo regolamento di questo club del libro per poter rispondere alla tua domanda

:mad:

Beh io sto leggendo un “epic historical fantasy” cinese. In realtà è un romanzo rosa che racconta la storia d’amore omo tra un fantasma e un dio. Però con elementi mitologici fichi. Insomma sono entrata nel mondo dei romanzi da sedicenni per colpa di un anime.

Salvatemi da me stessa.

Lo sto ancora leggendo e sono a metà
Personaggio veramente interessante, stupefacente, raccontato da Carrère. Limonov fugge dall’Unione Sovietica e sarà poeta, maggiordomo, mercenario, capo di un partito nazionalbolscevico… lo sto divorando

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ma un Beren e Luthien “semplice semplice” no? :asd:

C’è un mondo di differenza, letteralmente il mondo cinese :asd:

Siccome mi piacciono i libri che parlano di cose allegre, sto leggendo questo qui:

Praticamente sono le storie narrate sotto forma di racconto di italiani che, per un motivo o per l’altro, si sono arruolati nella Legione Straniera francese e sono finiti a combattere in Vietnam. Tipo Giorgio Carioli, il primo, scappa da La Spezia verso la Francia in cerca di lavoro, attraversa clandestinamente il confine, viene beccato subito, in caserma arriva un ufficiale italiano della Legione e gli fa “senti, se vuoi puoi venire con me, vedere il mondo, fare carriera, sposare una bella francesina, altrimenti te ne torni in Italia con questa tua scappatella in Francia sulla fedina penale” :asd:. Molto interessante.

Io ne ho letti 3 e non mi ricordo assolutamente un cazzo se non che c’era un nano che mi stava simpatico e che a un certo punto menano un drago.

Paradossalmente ho più ricordi della saga di Dragonlance che pure non ha prodotto nulla di iconico a livello di Drizzt :asd: (se non i Kender, che sono famosi per essere una delle varianti degli halfling più odiate del fantasy)

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Io mal digerisco le biografie ma Carrere è uno dei pochi a farmele apprezzare. Anche quella di Dick merita. :sisi:

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Ho letto un libro partendo con l’idea che fosse una cagata.

Beh, è la cagata più bella che abbia letto negli ultimi anni.

Il libro è molto molto idiota e adolescenziale nel modo in cui è scritto ed impostato, è volutamente fatto così, fa il giro e diventa geniale.

Un romanzo horror umoristico e sci-fi, si chiama “John dies at the end”.

In sintesi estrema, due tizi vanno ad una festa, incontrano uno che finge di essere Giamaicano e questo riesce ad anticipare i loro pensieri e le frasi che stanno per dire, da lì parte un trip assurdo fatto di meduse volanti che si scopano lampade, gente che esplode in poltiglia se assume una certa sostanza e John che non può fare a meno di parlare del suo enorme cazzo in quasi ogni conversazione.

Sembra veramente robetta da poco, ma mi ha divertito come non mai ed è il primo di una quadrilogia, oggi inizierò il secondo, mi son divorato il primo in una notte.

Ultimamente ho letto:

Aspettando i barbari di Coetzee (un premio nobel sudafricano), che ha i suoi pregi letterari nonostante certe vibe liberali da vorrei ma non posso che pur se corrette qui e lì con una certa reticenza dall’autore mi hanno un po’ infastidito, poi c’è sta storia della riterritorializzazione dell’uomo attraverso il corpo della donna che ha un pochetto cacato il cazzo nel 2024, mi ha ricordato un po’ Tempo di uccidere di Flaiano a proposito di questo argomento, però Coetzee pure avendo uno stile più ricercato e in generale superiore manca totalmente dell’ironia democristiana di Flaiano che lo rende più tollerabile da questo punto di vista. La storia è quella di un funzionario di un impero X (a modello di quello coloniale inglese in Africa) che si trova di fronte alla questione che i principi sui quali lui pensava si basasse tutta la baracca in realtà sono un po’ una cazzata. Non un brutto libro ma nemmeno un must read imo.

Il quaderno proibito di Alba di Céspedes, un libro femminista in forma di diario di una silent figlia di una famiglia borghese decaduta dopo la seconda guerra mondiale. La protagonista ha a che fare per tutto il libro con i problemi di come il superego si struttura intorno ai rappordi materiali della società. Uno dei migliori libri mai letti sulla questione, incredibilmente lucido, preciso, stilisticamente perfettamente adeguato all’argomento. L’unica pecca è che si ha bisogno di una certa suspension of the disbelief per accettare che una donna in quella posizione sia capace di tale accurata analisi di se stessa e del mondo, perché alla fine era l’analisi dell’autrice Alba de Céspedes - Wikipedia che era tutt’altra donna, messa in bocca al suo personaggio. Consigliatissimo.

Ora ho preso Santuario di Faulkner e Il consiglio d’egitto di Sciascia.

:triggered:
Non ce la feci.

Letteratura americana, blee

Manco io sono un fan degli americani perché sono un po’ europei figli di un dio minore, però sono un discreto fanboy di McCarthy e secondo me la sua letteratura paga un discreto dazio a questo libro.

No beh, non ho nulla contro la letteratura americana, ho letto quasi tutti i libri di Fante, tanti di Steinbeck, alcuni di Haruf, Roth, dfw, Palaniuk, ma con Faulkner ho avuto difficoltà con lo stile narrativo a flusso di coscienza. Sono rimasti a metà sia “Santuario” che “l’urlo e il furore”. Letto e piaciuto “mentre morivo”.

McCarthy l’ho trovato troppo tanto descrittivo, quasi solamente descrittivo. Il livello della scrittura è sicuramente elevato ma quando è tanto è troppo. :asd:

Io prima o poi farò un tentativo con Haruf