Estate per me fiacca con la lettura, ci ho messo due mesi per terminare L'uomo a una dimensione di Marcuse, breve intermezzo con un raccontino-ino di Tanizaki e cominciato questo mese con Resurrezione di Tolstoj.
Ho comprato a due spicci "L'ombra del Torturatore" di Gene Wolfe, e mi sta piacendo da matti il world-building, mi ricorda un po' Dune.
È un misto tra fantasy e sci-fi e parla di un apprendista torturatore della gilda dei torturatori () che viene esiliato per aver mostrato pietà verso una vittima.
È un libro un po' strano, la trama è molto confusa perché il protagonista è un narratore non affidabile (unreliable narrator?), e la descrizione delle donne nel romanzo è fortemente...opinabile, c'è chi crede che Gene Wolfe fosse un misogino, io tendo a pensare che sia semplicemente l'universo narrativo ad avere questo tipo di rapporto con le donne.
Ho letto Omicidio a Road hill House di Kate Summerscale, praticamente si spaccia come un giallo ma fortunatamente non lo è. Piuttosto è una specie di saggio socio-politico sull'età vittoriana che prendendo spunto da un fatto di nera prova a rappresentare quella società in un ampio affresco, dalle FdO, alla morale borghese, dai giornali alle istituzioni giuridiche e religiose.
L'inizio è orripilante e quasi mi aveva convinto a stracciarlo ma poi ha il suo perché, è di qualche interesse diciamo.
Ho provato a leggere Il richiamo del cuculo, il primo libro di Galbraith (che sarebbe la rowling). Non capisco come possa essere diventata famosa, boh. Lento, noiosetto, prevedibile, pochi colpi di scena.
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Appena finito "Frankie Manning ambassador of lindy hop".
Pensavo fosse qualcosa di interesse solo per chi segue la scena dei balli swing (o al massimo della musica swing) ma si è rivelata un'autobiografia (scritta a due mani in realtà) decisamente valida a prescindere, anche per lo spaccato di "vita comune" di un afroamericano in America dalla primissima depressione al dopoguerra.
Senza contare che la sua vita è proprio interessante.
Beh, non è diventata famosa con quello, ma ovviamente con Harry Potter che al di là della transfobia dell'autrice e dei problemi a livello tematico per il suo target di appartenza (cioè ragazzini e teenager) quello che offre è davvero un mondo affascinante, che tra l'altro rende davvero facile l'identificazione con i personaggi: è ambientato ai giorni nostri, segue un percorso di crescita scolastico, problemi che tutti hanno affrontato nella vita (professori antipatici, verifiche ed esami, bulletti coi sordi, prime infatuazioni...)
Oggi che siamo più sgamati e abbiamo accesso rapido a molti più media quello che raccontano i libri di HP può sembrare quasi banale ma nel 2000 era un fenomeno mica da ridere.
Sto leggendo "Domani nella battaglia pensa a me", di Marias.
Allora, esser bello lo è, ma per me scimmiotta un po' Saramago nell'utilizzare periodi interminabili, lo sto trovando più pesante di Bernhard, il che è tutto dire.
Ho finito Frog di Mo Yan che è parecchio bello ma non uno dei migliori suoi. Resta comunque uno dei migliori scrittori viventi e lo consiglio vivamente