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Solo dei miei, perché ho le mie idiosincrasie (che non sono verità in tasca)
Comunque è interessante che ritieni 'falso come i soldi del monopoli' quello ch'è un romanzo semiautobiografico
Poi anche abbastanza unico come soggetto: indicami un romanzo sulla vita accademica che sia altrettanto bello.
Ma non è vero che è semiautobiografico, almeno a sentire l'autore.
È falso perché sento che è costruito a tavolino, non perché il protagonista menta o l'autore voglia fregarmi (sicuramente l'avrà scritto in buona fede). Quando ho scoperto che l'autore era il direttore dei corsi di scrittura creativa della sua università, ho capito molte cose

Al momento non mi vengono in mente altri romanzi sulla vita accademica, ma non vedo cosa c'entri
In b4 i danni che ha fatto Carver

In b4 part2: non era Carver ma Lish

Be', mettiamoci d'accordo su cosa significhi semiautobiografico.
E' un romanzo che ripercorre alcune tappe fondamentali dell'esperienza biografica di Williams: nascita da una famiglia di modeste condizioni, inizio degli studi a cavallo dell'esperienza della guerra (la Prima Guerra Mondiale nel romanzo, la Seconda nella vita di Williams), lo studio universitario della letteratura, la carriera in una università provinciale delle Midlands (University of Denver per Williams, University of Missouri per Stoner — University of Missouri dove, peraltro, Williams ha fatto i dottorato), una carriera scientifica e accademica non al top (potrei sbagliare ma mi sembra che Williams, come Stoner, non sia andato oltre il rango di associate professor).
Questo è quello che ho definito 'semiautobiografico'. E sono elementi che mi sembra supportino il mio argomento circa la questione della presuntà 'falsità', al di là dell'etichetta di 'semiautobiograficità'.

Be', c'entra perché 'falso come i soldi del monopoli non significa un cazzo'. Anche 'costruito a tavolino' non significa un cazzo A me è parso un romanzo originale (appunto, non mi sembra che i romanzi sulla vita accademica siano un cliché), e in diretta connessione con l'esperienza biografica dell'autore, cioè almeno in parte 'sincero': in somma, due ragioni per non ritenerlo 'falso come i soldi del monopoli'. Se poi hai specifici appunti di stile che te lo fanno ritenere 'falso come i soldi del monopoli', dovresti essere più preciso.
Non è Dostoevskij? No, cazzo, non è Dostoevskij
Però è un romanzo sincero, in una scrittura molto elegante, e originale nelle idee, senza per questo dover avere la profondità di un Kierkegaard.
Era dell'ambiente, tutto qui. Per il resto dice chiaramente che la roba che accade nel libro non ha collegamenti con la sua vita o con quella di nessun collega che abbia frequentato o conosciuto.
Be', ma i collegamenti mi sembra che ci siano, non era soltanto 'dell'ambiente'
Per me è una questione di prosa piatta, meccanismi narrativi troppo ben oliati (faciloni?), sentimentalismo consolatorio e assenza di qualsivoglia riflessione profonda - e dire che il protagonista è un professore, ma questi sono i miracoli dell'anti-intellettualismo americano

Sono mali che imputo alla standardizzazione imposta dal mercato editoriale americano e dalla sua propaggine, i corsi di scrittura creativa (la circonvenzione d'incapace fatta business)

Ma ripeto sono gusti miei
Però considera che non ha venduto un cazzo, quindi tanto oliati non erano. Il recupero postumo magari è pure una commercialata ma se fosse stato questo piano editoriale dal principio non avrebbe avuto quelle vendite da sottoprodotto.
Questo è un buon punto, ma può essere dovuto a qualsiasi cosa (pessima distribuzione, poca pubblicità, disinteresse dell'autore ecc)

Ripeto che non penso l'abbia scritto per vendere, ma che l'abbia scritto come si insegna nei corsi di scrittura creativa - che però ti insegnano a scrivere romanzi che vendano
potrebbe anche averlo scritto per ego pensando che la donna che non se lo filava l'avrebbe letto, chissà
Ok grazie, da quanto ne parlavate pensavo fosse qualcosa di recente.

Uhm, ma tipo: l'altro utente è Suck o N6? Perchè se è così magari me lo leggo
No, è Odradek, che nessuno sa da dove sia spuntato fuori
Per me Stoner è bello, quindi non lo puoi leggere
non fate i massoni




Io l'ho letto ormai anni fa, a me lo stile di scrittura è piaciuto, lo ritengo adatto alla storia della vita che viene narrata.
In particolare, e questo forse mi risulta difficile spiegarlo, la prosa del romanzo mi trasmetteva la sensazione di avere un ruolo nello svolgimento, non di essere il mero strumento con cui viene narrata la vicenda (mi son spiegato male, ma ho dormito quattro ore e sono appena uscito dall'ufficio ).
Per altro non ho capito alcune tue critiche, cosa intendi per "meccanismi narrativi faciloni" e per "sentimentalismo consolatorio"?
Personalmente sono abbastanza d'accordo con questa recensione del New Yorker:

https://www.newyorker.com/books/page-turner/the-greatest-american-novel-youve-never-heard-of



Qui dentro era piaciuto un po' a tutti i "soliti" (Iroel, Suck, N6).
Stoner l'ho letto anni fa appena uscito, dovrei rileggerlo per risponderti nel merito e non mi va

In ogni caso è una questione di gusti personali e sensazioni durante la lettura, non c'è molto da discutere