*Cormac McCarthy

È così, lo scrivevo sul thread dei libri mentre leggevo l’ultimo: il suo lessico e la sua sintassi se la sogna la maggior parte degli scrittori contemporanei

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suttree è uno dei miei libri preferiti

:sad:

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:sad:

suttree bellissimo, ma anche la trilogia della frontiera merita. Gli ultimi due, usciti l’anno scorso (The Passenger e stella Maris), meritano anche solo per la take assolutamente nuova per McCarthy sulla matematica e sulla fisica. Non sono i suoi migliori ma il fatto che uno a 80 anni si metta ad esplorare campi completamente nuovi è da prestarci attenzione. Devo leggere invece Blood Meridian

buon riposo *

meridiano di sangue è la vera mazzata sui denti della produzione di mccarthy
preparati

Devi metterti nell’ottica di Dio, lui vede a lungo termine e creperemo comunque tutti quanti inevitabilmente :asd:

Prossimo libro è quello

Tra l’altro, popolo, rimpolpiamo un po’ il thread libri? secondo me buona parte dei lettori del forum manco sa dov’è

Vi può interessare se spostiamo su agorà?

Questo non è un paese per grandi scrittori.

voto negativo, meglio non assecondare i bad habits dell’utenza :no:

Poi li freghiamo e spostiamo di nuovo tutto su Libretti e pennini

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oh così sì, mi piace :hehe:

“That night he dreamt of horses in a field on a high plain where the spring rains had brought up the grass and the wildflowers out of the ground and the flowers ran all blue and yellow far as the eye could see and in the dream he was among the horses running and in the dream he himself could run with the horses and they coursed the young mares and fillies over the plain where their rich bay and their rich chestnut colors shone in the sun and the young colts ran with their dams and trampled down the flowers in a haze of pollen that hung in the sun like powdered gold and they ran he and the horses out along the high mesas where the ground resounded under their running hooves and they flowed and changed and ran and their manes and tails blew off of them like spume and there was nothing else at all in that high world and they moved all of them in a resonance that was like a music among them and they were none of them afraid neither horse nor colt nor mare and they ran in that resonance which is the world itself and which cannot be spoken but only praised.”

:bua:

Armati di pazienza e pelo sullo stomaco, ma ne vale la pena.
Ci sono momenti di lirismo e violenza incredibili, è intenso e mi ha richiesto più volte di fermarmi a pensare.

È anche il libro con cui ho realizzato quanto è musicale il suo uso della lingua, sia come struttura del periodo, sia come scelte fonetiche. Periodi brevi e pieni di suoni aspri e corti per descrivere i momenti di azione sotto il sole del deserto, mentre in Suttree abbondano periodi lunghi e parole di 4-5 sillabe per descrivere la vita che passa nella palude.

Con Steinbeck è il mio autore americano preferito, non credo abbiano mai scritto qualcosa che non mi è piaciuto :lode:

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Blood meridian è tipo l’apocalisse (pagana) di San Giovanni nel west :asd:

Ok ok ho capito, lo leggo, CALMI PERO’

Per me pure meglio, perché la letteratura americana di solito non mi fa impazzire, e anche i bei libri per me sono comunque Ok e basta

Si gli americani sono un po’ figli di un dio minore per la letteratura.

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Io sono in disaccordo, ce ne sono di scrittori validi a palate, Pynchon, David Foster Wallace, McCarthy, Williams, Steinbeck etc.

Tutti scrittori dall’ok al buono, per carità. Il loro problema è che gli metti davanti un qualsiasi loro alter ego europeo e quello glielo batte in faccia finché non impallidiscono :sisi: