Cloud Gaming

Tra l'altro ricordiamoci che, sì la pirateria è ovviamente un male, ma la minaccia della pirateria serve ad attenuare un po' le merdate dei publisher o dei provider di servizi.

Oggi se caghi pesantemente fuori dal vaso, l'utenza ha un modo per punirti, seppur un modo non ortodosso.

In un futuro in cui i giochi esistono soltanto sull'hd di google, l'utente ha perso per sempre qualsiasi possibilità di rappresaglia.
Certo, puoi disdire tutti gli abbonamenti e poi?
Ti dai al giardinaggio, perché il gaming non lo vedi più.

Non esiste nemmeno più il problema delle recensioni negative, visto che non frega più a nessuno se un gioco ogni tanto fa schifo, tanto ti fai l'abbonamento per quei 4 giochi all'anno che vorrai giocare.
Ovvero nessuna punizione reale se la qualità dei giochi diminuisce.

Ma continuiamo pure con questa mentalità del "Eeeh ma ormai il futuro sarà così perché si, tocca starci".

Che sarebbe quasi un argomento ragionevole, se non ignorasse il fatto che non si sta "resistendo al cambiamento" per amor di coservatorismo, ma perché la "nuova soluzione innovativa" è smaccatamente inferiore a quanto esisteva in precedenza.

In ogni caso inizio ad avere perfino il dubbio che al di là del mio disprezzo personale per l'idea, potrei aver perfino sopravvalutato la minaccia che rappresenta per le soluzioni classiche (hardware locale).

Come si diceva scherzando l'altro giorno mentre guardevamo la conferenza Bethesda, al momento tutti sembrano non stare più nella pelle all'idea di offrire sti servizi di streaming, mentre nessuno sembra particolarmente impaziente di farne uso.


Questa roba è l'equivalente videoludico del calcio femminile.

A nessuno gliene frega un cazzo ma dall'altro spingono per fartelo piacere.
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Detto migliaia di volte negli ultimi anni.

Anche se personalmente ormai non mi prendo neanche più la briga di piratare praticamente nulla da anni a questa parte, sono fermamente convinto che uno scenario in cui la pirateria fossee completamente impossibile per tutti sarebbe anche uno scenario in cui l'industria dell'intrattenimento diventerebbe A) decisamente più anemica B) peggiore per tutti, soprattutto consumatori.

Ehm... guarda che i giochi dovrai comunque comprarteli! L'abbonamento non è obbligatorio e ti da solo un paio di giochi all'anno
Quindi in questo caso comunque tutti potrebbero smettere di comprare un gioco se fa merda (invece di piratarlo e giocarlo che... non ha senso, se fa così schifo per comprarlo fa schifo anche piratarlo)
Lascio solo quì una considerazione ad uso e consumo di coloro che ritengono il cambaimento una cosa positiva a prescindere.

Il cambiamento di per sè non è negativo o positivo. Sopratutto nell'epoca in cui viviamo và visto CHI spinge per il cambiamento.

Se siamo noi ( coloro che utilizzano il servizio, i consumatori ) allora esiste una possibilità che il cambiamento sia una cosa positiva.

Ma se è l'industria che ci vuole vendere il servizio a spingere, chi volete che sia a guadagnarci da questo cambiamento, gli utenti o l'industria stessa ?



E nello specifico, quale lato dell'industria: quello che ha a cuore il fare un bel gioco, o quello che vuole monetizzare sui giochi come servizio?


Questa è la formula che c'è oggi.

Ovviamente una volta che avrà una bella base di clientela, cambierà in peggio.
La spinta è chiaramente verso il "gestiamo tutto noi e non vogliamo esista più niente sul tuo hd".

Quando lanciano un servizio è tutto rose e fiori per farvici investire economicamente e farvi diventare "tifosi".
Sembra che ogni volta che lanciano una cosa nuova, l'hype vi resetti la memoria e non guardate più in là del naso.

Il discorso sul gioco piratato è diverso: torniamo ad es. al discorso che uno può decidere di piratarsi un gioco esclusiva epic per punirli.
Non ho voglia di riaprire la polemica, se n'è già parlato.



Infatti nessuno sta dicendo che un cambiamento sia il male di per sè, però vogliamo ragionarci 10 secondi sulle cose, prima di saltare a bordo?

Chi lo proprone?
In che direzione va?
E non intendo nei prossimi 3 mesi e nelle promesse, ma proiettato nei prossimi anni e in ottica corporativa.

Oh ma io così forse risparmio 100 euro di scheda video, cioè capisci, che mi frega se tra 5 anni ce l'ho nel culo.
L'ha detto google, tocca starci.


ma onestamente sul cuore di una società ci puoi contare relativamente.
Conviene molto di più un sistema dove fanno soldi solo se fanno un bel gioco.
E un modello "a la netflix" non premia la qualità, non quanto le copie vendute.


è desktop remoto infiochettato, nulla di più, stesso concetto di 20 anni fa solo virtualizzato in istanze.


No, non è la stessa cosa, perchè un normale desktop remoto gira su una macchina (o una parte di macchina). Tutti i servizi simili a stadia fino ad ora erano normalissimi pc windows dove ti assegnavano x risorse per ogni macchina.
e che cazzo cambia? Stadia assegna risorse hardware all'istanza e tu ti connetti, solo perchè ragioni a cluster anzichè singole macchine, non è che la cosa cambia, scala solo di più

Non andare in puzza perchè trovi il termine desktop remoto riduttivo, è sempre la stessa cosa rinfiocchettata
Vedo che comunque ci sono due tipologie di servizio che potremmo intendere come cloud gaming:

  • Google Stadia: il servizio ha una propria libreria di giochi da pagare comunque a parte
  • GeForce Now: che si appoggia a servizi esterni (Steam) per creare una soluzione ibrida


Le osservazioni che fate non sono sbagliate, ma la parte interessante per me è proprio quella di non dovermi comprare un PC che invecchia, ingombra e mi lega ad un posto specifico per giocare. La soluzione di pagare un abbonamento per avere potenza di elaborazione dedicata specificatamente al gaming è quella che suscita il mio interesse.


Si ma con un desktop remoto classico dopo tot anni hai hardware obsoleto, con un sistema come stadia invece aumentano semplicemente le risorse a disposizione

Che poi gioco in "desktop" remoto da 4 anni ormai senza nessun minimo problema. Ho provato per curiosità PS now (quello cloud) su pc e il delay che ho su dirt rally non mi ha dato fastidio. Se google promette delay ancora minori non vedo il problema
L'unica rottura di palle di tutti questi servizi era l'abbonamento mensile + giochi obsoleti. Se con stadia posso veramente comprarmi la mia libreria senza pagare nessun abbonamento non mi aggiorno più il computer da gaming ma solo la workstation
Non lasciatevi ammaliare dall'idea di non dovere spendere soldi per un PC o dall'idea della mobilità, questi sono pronti ad inchiappetarvi con violenza in modi che voi nemmeno immaginate. Hanno già cominciato coi publisher col discorso pay per minute ma ovviamente hanno ricevuto una turbo pernacchia come risposta. Non so però se gli indie avranno lo stesso potere di trattativa, mi spiego meglio, oggi ovviamente possono andare altrove, ma in un mondo dove questa roba prende davvero piede è la fine per loro.

Vi lascio solo immaginare che soluzioni possono adottare per ovviare al pay per minute.

Fate un favore a voi stessi e a tutti noi, state alla larga da questa merda, specialmente con Google.


E' "desktop remoto" perché una macchina produce un flusso video che viene streamato al tuo computer. Il desktop remoto funziona ESATTAMENTE così, che hardware ci sia sotto è indifferente, è una cosa scollegata dal termine. tu muovi il mouse del tuo pc, viene trasmesso il flusso di dati che produce dalla tua porta usb alla macchina virtuale (o reale) che c'è in remoto, il puntatore si muove, viene disegnato lo spostamento del puntatore, viene codificato e rimandato alla tua macchina, che lo mostra sul monitor.


Letteralmente, è guardare lo streaming di una telecamera ad un monitor di un altro computer.


Personalmente, i giochi dove si vedeva ci fosse maggior passione nella realizzazione, sono quelli che NON sono stati finanziati da investitori privati. Tutta la pletora di looter shooter e gaming as a service che sta venendo fuori ora è palesemente un tentativo di vedere fin dove ci si può spingere a monetizzare sulla base d'utenza.

Anthem è l'esempio perfetto. Non era nemmeno al panel EA dell'E3.

Il futuro del cloud gaming è una serie di tanti piccoli Anthem.


pay per minute? Praticamente intendi l'abbonamento mensile che esiste almeno dal 1997 con ultima online?
Pagare per giocare la scatola + abbonamento mensile non è una cosa nuova


Ma perchè chiamarlo desktop remoto? Chiamalo live stream allora



Perché "Live Stream" è la locuzione creata per rendere il concetto più figo ed acchiapposo. Marketing e basta, un cavallo di Troia per far passare come nuovo un concetto che viene messo in pratica comunemente da almeno 20 anni.


Ma OnLive non se la ricorda nessuno?


OnLive non potevi comprarti giochi e la libreria con un abbonamento mensile fisso aveva solo giochi vecchi. Se volevi giocarti l'ultimo gioco appena uscito dovevi aspettare anni (un po' come funziona netflix oggi con i film)