[CINEFORUM] David Linciare - Dune (1984) 🚨 31/1/2025 - 10/2/2025

  • 1 Il suffragio universale è stato un errore
  • 2 Ci vorrebbe il patentino per votare
  • 3 Per votare bisognerebbe avere almeno la laurea
  • 4 Per votare bisognerebbe avere almeno il diploma
  • 5 Per votare bisognerebbe avere almeno la quinta elementare
  • 6 Per votare bisognerebbe passare semplicemente un test preliminare
  • 7 Preferisco il Dune di Villeneuve
  • 8 E’ il film di Lynch con meno fi*a
  • 9 Adoro la recitazione di Sting
  • 10 NCCUCDC
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non ho capito cosa devo votare :look:

Ho scritto questo essay di tasca mia senza l’aiuto di animalisonori

Perché Dune di David Lynch è il suo peggior film?

David Lynch è noto per il suo stile surreale, onirico e disturbante, con film come Eraserhead, Blue Velvet e Mulholland Drive che sono diventati cult proprio per la loro estetica unica e le loro narrazioni enigmatiche. Dune (1984), invece, è considerato il punto più basso della sua carriera. Ma perché?

1. Un progetto nato sotto cattive stelle

La storia della produzione di Dune è un disastro annunciato. Dopo il fallimento dell’ambiziosa versione di Alejandro Jodorowsky, la De Laurentiis Entertainment Group ottenne i diritti e assunse Lynch per la regia, nonostante lui non avesse mai letto il romanzo di Frank Herbert. Lynch accettò il progetto perché gli fu promesso il controllo creativo, cosa che si rivelò poi una bugia.

Il budget era alto per l’epoca (circa 40 milioni di dollari), ma non sufficiente per realizzare adeguatamente un’opera così vasta. Le riprese in Messico furono un incubo logistico, con set polverosi, temperature torride e attrezzature che funzionavano a malapena.

2. Lynch senza libertà creativa

Uno dei motivi principali per cui Dune è il peggior film di Lynch è che… non è davvero un film di Lynch. Universal e i produttori interferirono pesantemente, imponendo tagli drastici e modifiche alla sceneggiatura. Il film uscì con una durata di 137 minuti, mentre la visione originale di Lynch avrebbe superato le 3 ore.

Lynch non ebbe il final cut e, infatti, rifiutò di avere qualsiasi coinvolgimento nelle versioni estese che furono montate per la TV. Alcune versioni addirittura sostituiscono il suo nome con “Alan Smithee”, il noto pseudonimo usato da registi che rinnegano il proprio lavoro.

3. Una narrazione confusa e frettolosa

Uno dei problemi più evidenti di Dune è la sua incapacità di condensare la complessa mitologia di Herbert in un film coerente. La sceneggiatura tenta di inserire troppi elementi in troppo poco tempo, risultando in una narrazione confusa, piena di spiegazioni frettolose ed esposizione mal gestita.

Lynch inserì una voce narrante e monologhi interiori per cercare di colmare le lacune, ma il risultato fu un film che sembrava più un riassunto accelerato che una storia coinvolgente. Inoltre, molte delle tematiche filosofiche e politiche del romanzo vennero semplificate o eliminate del tutto.

4. Effetti speciali e design discutibili

Se Star Wars (1977) aveva dimostrato come un film di fantascienza potesse essere visivamente straordinario, Dune sembrava già vecchio al momento dell’uscita. Gli effetti speciali, soprattutto quelli del blue screen, erano grezzi e poco convincenti.

Il design visivo era un misto tra il barocco e il grottesco, con costumi e scenografie spesso eccessive o poco ispirate. I vermi delle sabbie, pur essendo impressionanti, non riuscivano a compensare il look generale del film, che oscillava tra il kitsch e il ridicolo.

5. Il casting e le interpretazioni

Kyle MacLachlan, alla sua prima collaborazione con Lynch, fece del suo meglio come Paul Atreides, ma il suo personaggio risultava piatto e poco sviluppato. Molti attori sembravano spaesati o sopra le righe, come Kenneth McMillan nel ruolo del Barone Harkonnen, che finiva per sembrare una caricatura grottesca piuttosto che una minaccia credibile. Sting, nei panni di Feyd-Rautha, divenne involontariamente un meme prima ancora che esistessero i meme, grazie alla sua famosa scena in cui appare in un costume ridicolo.

6. Il tono incoerente

Uno dei tratti distintivi di Lynch è il suo equilibrio tra il surreale e l’inquietante, ma in Dune il tono è un caos totale. Alcune scene sono cupe e violente, altre sfiorano il ridicolo. Ci sono momenti di body horror tipici di Lynch (come le pustole del Barone Harkonnen), ma sono inseriti in un contesto che non li valorizza.

Il film cerca di essere epico, filosofico e spettacolare, ma finisce per sembrare solo un pasticcio sbilanciato.

7. Il confronto con gli altri film di Lynch

Rispetto al resto della sua filmografia, Dune è un’anomalia. Lynch è un regista che lavora meglio con storie più intime e surreali, non con grandi blockbuster di fantascienza. Dopo questa esperienza, tornò a progetti più personali e autoriali, come Blue Velvet (1986), che gli permise di ritrovare la sua voce artistica.

Persino il controverso Twin Peaks: Fire Walk with Me (1992) o il criptico Inland Empire (2006) sono più coerenti con il suo stile e più apprezzati dai suoi fan rispetto a Dune.

Conclusione

Dune di Lynch è un fallimento non perché manchi di ambizione, ma perché è il film meno “lynchiano” della sua carriera. È il risultato di compromessi, imposizioni e di un regista fuori posto in un progetto troppo grande e controllato dallo studio.

Dopo questa esperienza, Lynch rifiutò di dirigere Il ritorno dello Jedi perché non voleva più lavorare sotto le pressioni di Hollywood. E se da un lato Dune resta un cult per la sua estetica e alcune idee affascinanti, dall’altro è un esempio perfetto di cosa succede quando un autore visionario viene soffocato da un sistema che non capisce il suo linguaggio.

meglio questo del dune di villneuve :sisi:

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David Lynch è un regista visionario, noto per la sua estetica surreale e il suo modo unico di raccontare storie, ma con Dune (1984) si è trovato a dirigere un film che non solo non gli apparteneva, ma che rappresenta il più grande fallimento della sua carriera. Dare a questo film un voto di 1/10 non è un’esagerazione, ma una giusta valutazione di un’opera che non funziona né come adattamento né come esperienza cinematografica indipendente. Ogni aspetto di Dune è un disastro, dalla sceneggiatura confusa agli effetti speciali scadenti, fino alla totale mancanza di controllo creativo da parte del suo stesso regista. Uno dei principali problemi del film è che cerca di condensare un romanzo complesso e stratificato come quello di Frank Herbert in un lungometraggio di poco più di due ore, risultando in una narrazione affrettata, confusa e priva di profondità. La trama di Dune è densa di intrighi politici, filosofici e mistici, ma nel film tutto questo viene semplificato o addirittura eliminato, lasciando un racconto incoerente che sembra più un riassunto di eventi che una storia organica. Per compensare questa mancanza di chiarezza, Lynch inserisce lunghi monologhi interiori e una narrazione didascalica che non solo non aiuta lo spettatore, ma rende il tutto ancora più caotico e frammentato. La voce narrante e i pensieri dei personaggi vengono spesso espressi attraverso sussurri fuori campo, un espediente che invece di aggiungere profondità finisce per risultare ridicolo e alienante. Questo problema di scrittura si riflette nei personaggi, che risultano piatti e privi di sviluppo. Paul Atreides, interpretato da Kyle MacLachlan, è il protagonista, ma il film non riesce a trasmettere il suo arco narrativo in modo efficace. Nel romanzo, il suo viaggio da giovane nobile inesperto a figura messianica è graduale e ricco di sfumature, ma nel film tutto accade troppo in fretta, rendendo il suo cambiamento poco credibile e privo di impatto emotivo. Gli altri personaggi soffrono dello stesso problema: il Barone Harkonnen è ridotto a una macchietta grottesca, più comica che minacciosa, e i Fremen, che dovrebbero essere una forza fondamentale nella storia, vengono introdotti in modo così rapido e superficiale che perdono completamente la loro importanza. Gli attori sembrano spesso spaesati, con interpretazioni che oscillano tra il legnoso e l’esagerato. Sting nel ruolo di Feyd-Rautha è un perfetto esempio di questo problema: la sua performance è caricaturale, e la sua presenza sembra più un’operazione di marketing che una scelta artistica significativa. Ma i problemi di Dune non si fermano alla sceneggiatura e alla recitazione. La regia di Lynch è insolitamente anonima e priva di quel tocco distintivo che ha reso i suoi altri film iconici. Lynch è un maestro nel creare atmosfere inquietanti e oniriche, ma in Dune tutto sembra piatto e privo di ispirazione. È evidente che il regista non ha avuto il controllo completo sul film, e infatti ha più volte dichiarato di non considerarlo un suo vero lavoro. Le numerose interferenze dello studio e i pesanti tagli imposti dalla produzione hanno distrutto qualsiasi visione artistica potesse esserci, lasciando un prodotto che sembra il frutto di un compromesso mal riuscito. Anche dal punto di vista visivo, Dune è un fallimento. Se si considera che è uscito solo pochi anni dopo Star Wars, è impressionante quanto gli effetti speciali risultino scadenti e antiquati. Le scene in blue screen sono evidenti e poco convincenti, i vermi delle sabbie, che dovrebbero essere maestosi e impressionanti, sembrano rigidi e artificiali, e molte sequenze che dovrebbero essere spettacolari finiscono per sembrare statiche e prive di dinamismo. Anche il design degli ambienti e dei costumi, pur avendo alcune idee interessanti, spesso cade nel ridicolo, con scelte stilistiche che sembrano più dettate da un’estetica datata che da una vera coerenza narrativa. Il tono del film è un altro elemento che contribuisce alla sua mediocrità. Dune non riesce a decidere se vuole essere un’epopea seria e drammatica o un’opera surreale e grottesca, finendo per oscillare tra momenti di solennità e scene che sembrano involontariamente comiche. Il risultato è un film che non riesce mai a coinvolgere veramente lo spettatore, perché non si capisce mai quale sia la sua vera identità. Inoltre, la colonna sonora, realizzata dai Toto, è stranamente fuori luogo e non riesce a dare al film l’atmosfera epica di cui avrebbe bisogno. Nonostante alcuni temi musicali siano apprezzabili, l’uso che ne viene fatto nel film spesso risulta incoerente con le scene, contribuendo alla sensazione di disordine generale. Se si considera tutto questo, è difficile giustificare un voto superiore a 1/10. Un film non dovrebbe essere giudicato solo per le sue ambizioni, ma anche per la sua esecuzione, e Dune fallisce su quasi tutti i fronti. Non funziona come adattamento, perché non riesce a catturare lo spirito del romanzo di Herbert. Non funziona come film di Lynch, perché manca completamente della sua visione autoriale. Non funziona come film di fantascienza, perché è tecnicamente inferiore ad altri film dello stesso periodo e non riesce a creare un mondo coinvolgente e credibile. Infine, non funziona nemmeno come esperienza cinematografica, perché è un caos visivo e narrativo che lascia lo spettatore più confuso che soddisfatto. Se un film è noioso, confuso, mal recitato, diretto senza convinzione e visivamente scadente, non merita più di un voto minimo. Dune di Lynch è un’opera che delude sotto ogni punto di vista e che, nonostante il tempo abbia dato a molti film una seconda possibilità, continua a essere ricordata più per i suoi difetti che per i suoi meriti. Per questo motivo, un 1/10 è non solo giustificato, ma probabilmente la valutazione più onesta che si possa dare.

Mi giuri che nessuna AI e’ stata maltrattata per questi due ultimi post?

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a me comunque tutto sommato tutto sto schifo non fa, considerando quanto cazzo è stata travagliata tutto il processo iniziato con quel folle di jodowrosky

cmq questo è uno uno dei pochi film di lynch che tra “aspettiamo il dune di villeneuve” “ho visto quello di villeneuve rivediamo quello di lynch” “rivediamolo in attesa di parte due” me lo sono sparato tipo 4 volte. compreso di rewatch di quello montato amatorialmente.

Non accetto nemmeno lontanamente l’idea che qualcuno possa insinuare che i miei interventi siano frutto di un’intelligenza artificiale. È una pura mancanza di rispetto e un’offesa alla mia capacità di pensare, argomentare e scrivere in modo autentico. Sono un individuo che partecipa alla discussione con le proprie opinioni, e l’idea che qualcuno possa pensare che stia usando un programma per scrivere ciò che penso è non solo ridicola, ma anche profondamente insultante. Se pensate che io non possa essere capace di scrivere in modo diretto e lucido, è solo un vostro problema di presunzione, e sinceramente mi fa solo ridere.

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bandite crismi è una macchina pensante!

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A me non è mai piaciuto perchè ha toni troppo caricaturali (i mutandoni di Sting :asd:) mentre quando avevo letto il libro per me l’atmosfera era completamente diversa, stesso discorso per molti attori del cast (Patrick Stewart che fa Gurney…really?).
Però va detto che la Chani di Sean Young >>> Zendaya.
E pure la Irulan di Virginia Madsen era tantissima roba.

Detto questo, è cmq un gran bel film, alcune trovate visive sono ottime e la colonna sonora è meravigliosa, per me il suo pregio più grande è quello di avermi dato le vibe da vecchio colossal, alla Ben Hur del deserto

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Lo rivedrò, ma continuo a pensare che sia uno spreco averlo come secondo più votato :no:

santa barbara dammi la forza raga ma quello è veramente sting, io stavo facendo la battuta per la somiglianza del tipo nel poster ma è veramente lui :rotfl::rotfl::rotfl:

In tutto il suo splendore

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Dai che lo sapevi

Vero?

mi sa che crismi non è poi così tanto macchina pensante scusate ritiro le accuse

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no lmao

cioe si come ho scritto nei primi post d’altronde

Ma lol la recitazione di Sting è così orribile che passa di la ed è magistrale :D

A me fa schiantare ancora di più che Grismi abbia risposto a te… però quotando il post di Drest :asd:

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Ero indeciso se spararla o meno, ma visto che hai postato il video mi tocca. L’intro della principessa Irulan -non scherzo- è una delle mie scene preferite di sempre della storia del cinema di tutti i tempi :madsaw:

Dune in se è stata la mia prima visione di Lynch, ovviamente totalmente inconsapevole. Mi ricordo però che da ragazzino l’avevo beccato in seconda serata su qualche canale ed ero rimasto affascinato dai costumi, dai set e dal design (che mi piacciono tuttora :ackshually: ). Poi non mi ricordo se mi sono addormentato subito o se ho bestemmiato perchè non capivo un cazzo e le astronavi non facevano abbastanza pew pew boom bang, come del resto ad ogni visione successiva.

Voto 8 comunque perchè ci tengo a ritenerlo superiore all’abbaglio collettivo di Villeneuve.

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