[Ciclismo] Tour de France 2022

Grande tempo si! Però Van Aert è veramente in un periodo pazzesco, stiamo a vedere. Pogacar non so, l'ho visto senza la gamba giusta anche se in telecronaca hanno detto che ha fatto la ricognizione in auto, segno che ci crede ancora e solo lui sa come
Come va a crono la maglia gialla?

Comunque pogacar ha da difendere il secondo posto, più che altro

[QUOTE=Drunkenduck;20653132]Come va a crono la maglia gialla?

Comunque pogacar ha da difendere il secondo posto, più che altro[/QUOTE]
Pogacar dovrebbe essere abbastanza tranquillo per il secondo posto.

La maglia gialla a crono va abbastanza bene, forse in media un po’ peggio di Pogacar ma solitamente non sfigura nelle prove contro il tempo.

Van Aert sta facendo una tappa sontuosa, se continua così vince anche oggi.

Van Aert che dà 42 secondi a Ganna a crono.

Vingegaard che ha dato 8 secondi al primo intermedio a Van Aert. :rotflfast:

All Jumbo-Visma hanno trovato il bibitone miracoloso. :asd:

[YT]KZmk46-fsTY[/YT]

io mi sono divertito un casino a guardare il Tour quest'anno, ma come credibilità qua siamo sul livello del wrestling...

Van Aert ha faticato più di chiunque altro in questo Tour non riposandosi mai, facendo il gregario, volate e andando in fuga.
Ha staccato Pogacar in salita, va come un treno a crono e ci sono buone possibilità che vinca anche domani in volata
Vabbè sul pescivendolo che 2 anni fa non era nessuno neanche mi esprimo
Vingegaard che si è palesemente fermato a fare la passerella nell'ultimo km altrimenti rischiava di vincere pure la cronometro.

Boh, veramente assurdo.

Ganna che finisce addirittura quinto dietro Van Aert, Vingegaard, Pogacar e Thomas.
Volatona sui Campi Elisi stravinta da Philipsen che beffa Groenewegen.

Si conclude così il TdF di quest'anno.

Commentone globale sull'edizione appena terminata in tarda serata.
E' stato probabilmente il Tour più bello del terzo millennio.

Lasciatici alle spalle i gloriosi anni del doping "spettacolare", il ciclismo era caduto in una sorta di stallo in cui molto spesso anche nelle corse a tappe le squadre più attrezzate portavano a spasso il corridore di punta di turno, ed in cui gli attacchi dei singoli, la capacità di fare azioni incisive e l'intraprendenza erano spesso offuscate dal timore di bruciarsi, di andare fuori giri, di essere schiacciati dal Team Sky di turno.

L'apoteosi della bruttezza e della mancanza di spettacolo è stato il Tour de France del 2020, ovvero il primo vinto da Pogacar, in cui la tappa più emozionante fu... la crono finale prima della passerella di Parigi, in cui il giovane Tadej fece un vero miracolo ai limiti delle facoltà umane negli ultimi km di salita e sbaragliò tutta la concorrenza dopo che l'intera Grande Boucle era stata una sorta di pallosissima transumanza Jumbo-Visma per proteggere Roglic, declassando al rango di gregario perfino gente esplosiva e di fantasia come Dumoulin (che infatti è andato in crisi mistica decidendo di ritirarsi dal ciclismo, salvo poi cambiare idea e tornare).

Il Tour 2022 ha rotto tutti gli schemi.

In tutto il decorso delle tre settimane non c'è stata una singola tappa noiosa o tranquilla, si è sempre corso a medie altissime, le squadre indipendentemente dal percorso cercavano sempre l'azione, la fuga, la strategia offensiva.

La prima parte del Tour è stata stradominata da Pogacar, che ha fatto un'ottima cronometro di apertura ed è stato sempre sul pezzo anche nelle tappe più delicate (in particolare quella del pavè).

Poi sono arrivate le montagne. E non si parla di salitelle messe nel percorso tanto per fare dislivello, ma di veri e propri miti del ciclismo come Galibier, Alpe d'Huez, Granon, Aubisque, Hautacam.

E sulle salite vere Pogacar è stato letteralmente triturato dalla Jumbo-Visma che lo ha attaccato ripetutamente, per poi lanciare Vingegaard come finalizzatore che si è rivelato davvero fenomenale proprio nei due tapponi, quello alpino e quello pirenaico, infliggendo distacchi a tutti davvero colossali.

Se andiamo a guardare la classifica finale del Tour, ci renderemo conto di una cosa:


1. Jonas Vingegaard (Dan) 79h 33' 20''
2. Tadej Pogacar (Slo) +03' 34''
3. Geraint Thomas (Gbr) +08' 13''
4. David Gaudu (Fra) + 13' 56''
5. Alexandr Vlasov (Rus) +16' 37''
6. Nairo Quintana (Col) +17' 24''
7. Romain Bardet (Fra) +19' 02''
8. Louis Meintjes (Sud) +19' 12''
9. Alexey Lutsenko (Kaz) +23' 47''
10. Adam Yates (Gbr) +25' 43''


a parte i primi 3, con Thomas che ha corso da regolarista puro ricordando un po' l'Hesjedal del Giro 2012, tutti gli altri sono ben oltre la barriera dei dieci minuti di distacco da Vingegaard. Addirittura il decimo classificato è oltre i 25 minuti di distacco. Una roba pazzesca che trova come semi-analogia il Tour 2014 stravinto da Vincenzo Nibali con Peraud secondo a sette minuti e mezzo, terzo Pinot a otto minuti e mezzo, quarto Valverde a poco meno di dieci minuti e tutti gli altri sensibilmente più staccati... ma quello è stato un Tour particolarissimo, perchè i due ciclisti più forti del mondo in quel momento (Froome e Contador) furono entrambi costretti al ritiro per infortunio, la loro presenza avrebbe di sicuro "ristretto" la classifica generale.

Qui invece c'erano praticamente tutti i corridori migliori del mondo, a parte lo sfortunatissimo Bernal, a cui rinnovo gli auguri per la ripresa dall'infortunio, Dumoulin, che ha deluso al Giro e s'è un po' perso onestamente, ed i vincitori degli ultimi due giri d'Italia, Tao ed Hindley. E con un parterre del genere, vedere distacchi di questo tipo fa veramente impressione.

Si può discutere quanto si vuole sulla follia di Pogacar, ci sarà sempre chi dirà che ha sprecato troppe energie nei primi dieci giorni di corsa, che s'è fatto trollare dalla Jumbo-Visma nel tappone alpino e che strategicamente quello che fa non ha senso, ma stiamo pur sempre parlando di un corridore di 23 anni che ha già vinto due Tour de France. Se ha sbagliato qualcosa, imparerà dai suoi errori e avrà tutto il tempo di confermarsi in futuro, anche se non sarà facile perchè in questo Tour Vingegaard ha dimostrato di poter essere superiore su tutti i terreni: salita, discesa, crono.


Capitolo italiani: chiudiamo un altro Tour senza nessuna tappa vinta da uno dei nostri, a testimonianza che, al di là di non avere più un corridore decente da GT nell'era post Nibali, anche nelle giornate potenzialmente favorevoli (le due crono) abbiamo deluso, lo stesso Ganna ha ammesso che poteva fare di meglio. Personalmente salverei il Tour di Cattaneo, Bettiol e Dainese, che tutto sommato non hanno sfigurato e quello che è andato più vicino a vincere una tappa è stato proprio il toscano.
Ganna mi sa che ha la testa unicamente al record dell'ora
Nat

Quanto ha inciso sulla spettacolarità del tour il disegno del percorso?

Quanto invece la presenza dei migliori?

ed il loro modo di correre meno passivo rispetto ai tempi recenti è dipeso dal loro stile o dalle condizioni della corsa?

Senza covid i valori in campo sarebbero stati gli stessi?

La Jumbo così com'è mi ha ricordato tremendamente i tempi Sky, solo la presenza di un fenomeno in un altro team ha tenuto in piedi la CG fino alla fine. Non so se voglio vedere un altro periodo dominato da un unico team

Capitolo italiani, nessuna domanda solo bestemmie.
Di sicuro il percorso ha inciso, perchè ad esempio ci sono state pochissime tappe per velocisti, e la crono-spauracchio finale, piazzata lì prima della passerella, era molto lunga e dava la possibilità di fare distacchi grossi tra specialisti e non specialisti.

Ma il percorso non è tutto. Il Giro d'Italia ha spesso avuto dei design di tappa più belli negli ultimi anni, eppure senza la presenza massiccia di campioni è risultato abbastanza noioso in alcune edizioni. Per ricordare un'impresa davvero epica al Giro bisogna tornare indietro all'azione di Froome sul Colle delle Finestre. E sono già passati 4 anni visto che si parla del Giro 2018...

Pogacar è sicuramente l'ago impazzito del ciclismo attuale, perchè non bada a strategie, attacca quando gli gira, quando si sente in grado di farlo. Poi questo lo espone a fuorigiri e a crisi per l'eccesso di dispendio energetico, ma di sicuro rende tutte le corse più spettacolari, perchè non sai mai cosa gli passi per la testa.

Le condizioni climatiche hanno anche inciso. Pogacar mi è sembrato che reggesse peggio di Vingegaard 1) il caldo ed anche 2) l'escursione ad altitudini elevate.

La Jumbo, covid o non covid, quest'anno aveva la squadra nettamente più forte. Di sicuro il covid non ha aiutato Pogacar, ma non mi sentirei di dire che è per quello che ha vinto Vingegaard. La UAE era comunque nettamente meno valida della Jumbo.

I fenomeni servono proprio per far saltare le squadre. E Pogacar ha dimostrato nella penultima tappa pirenaica che da solo, o con l'aiuto di un solo gregario (McNulty nella circostanza) può essere in grado di far saltare un'intera squadra.

[QUOTE=djnat;20653903]
Capitolo italiani: chiudiamo un altro Tour senza nessuna tappa vinta da uno dei nostri, a testimonianza che, al di là di non avere più un corridore decente da GT nell’era post Nibali, anche nelle giornate potenzialmente favorevoli (le due crono) abbiamo deluso, lo stesso Ganna ha ammesso che poteva fare di meglio. Personalmente salverei il Tour di Cattaneo, Bettiol e Dainese, che tutto sommato non hanno sfigurato e quello che è andato più vicino a vincere una tappa è stato proprio il toscano.[/QUOTE]

Consoliamoci pensando che ci sono gli spagnoli che per ora (in prospettiva noi un Ayuso o un Rodriguez non ce li abbiamo) stanno peggio di noi.

Siamo a 4 Tour e 117 tappe consecutive nei grandi giri senza vittorie spagnole

Vingegaard alle prese con depressione e stress post-traumatico dopo il Tour de France.


https://www.quibicisport.it/2022/08/18/vingegaard-dopo-il-successo-al-tour-soffre-di-stress-post-traumatico/

https://www.gazzetta.it/ciclismo/tour-de-france/25-08-2022/vingegaard-vincitore-tour-alle-prese-depressione-4402025259790_preview.shtml?reason=unauthorized&origin=http%3A%2F%2Fwww.gazzetta.it%2Fciclismo%2Ftour-de-france%2F25-08-2022%2Fvingegaard-vincitore-tour-alle-prese-depressione-4402025259790.shtml

[QUOTE=djnat;20672426]Vingegaard alle prese con depressione e stress post-traumatico dopo il Tour de France. :|

https://www.quibicisport.it/2022/08/18/vingegaard-dopo-il-successo-al-tour-soffre-di-stress-post-traumatico/

https://www.gazzetta.it/ciclismo/tour-de-france/25-08-2022/vingegaard-vincitore-tour-alle-prese-depressione-4402025259790_preview.shtml?reason=unauthorized&origin=http%3A%2F%2Fwww.gazzetta.it%2Fciclismo%2Ftour-de-france%2F25-08-2022%2Fvingegaard-vincitore-tour-alle-prese-depressione-4402025259790.shtml[/QUOTE]Più di una volta mi ha dato l’idea di non avere le spalle abbastanza larghe per certi tipi di pressione…

Non sono ancora pronto dopo l'addio di re Roger anche al ritiro di Vincenzo Nibali.
Non l'ho mai tifato come ho fatto per altri ma lo adoravo
E oltre a Vincenzo, si ritira pure un altro colosso del ciclismo moderno, Valverde.

Al di là di queste cose tristi, perchè comunque abbandonano lo sport che adoro due atleti di livello assoluto, c'è da celebrare un'impresa spaziale, che è il record dell'ora di Ganna.

56.792 km, è riuscito a nuclearizzare perfino il record di Boardman che reggeva dal 1996.

Pippo fenomeno vero, tutta quest'annata è stata da lui affrontata con quest'unico obiettivo nella testa, infatti ha deluso praticamente in quasi tutte le altre manifestazioni.

Ma oggi no, oggi ha fatto qualcosa di folle.





[YT]q45Y9bsP1_w[/YT]

:lode: