cheating: il business oscuro e pieno di soldi

Beh io capisco chi "bara" per un tornaconto reale... un atleta professionista ha la vita professionale e personale che si basa sul successo nel suo sport, se arriva ad un punto in cui senza aiutino non ce la fa, capisco perfettamente perche e percome si bomba e il tornaconto.

Quello che non capisco e che tipo di ritorno abbia un cheater che usa whallhack e aimbot o altra roba facendo finta di essere un player normale:

Se lo usa per romepre le palle, come fanno alcuni nastrokillando, volando nel cielo e tra i muri con tutto il server che si incazza e li insulta, capisco il tornaconto, cagano il cazzo, generano rabbia, si divertono cosi, dando apertamente fastidio...

Ma quelli che usano i cheat e si fingono giocatori normali, quindi killano gente vista dietro il muro facendo finta di non averli visti, che sparano con aimbot ma facendo finta di sparare normalmente... recitano per fregare gli anticheat e sopratutto le verifiche manuali degli admin, che cazzo gli torna indietro?

dove trovano il divertimento nel giocare tot ore al giorno facendo una recita? questo e il tipo di cheater che davvero imho ha grossi problemi in capoccia e piu di un cheat a pagamento dovrebbe pagare uno psicologo.


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Comunque un player per iscriversi ad un evento multiplayer anche online (la semplice ladder clanbase) potrebbe impegnarsi a dover pagare una somma di denaro a titolo di risarcimento nel caso venga beccato a cheattare, non credo vi sia alcun impedimento giuridico, sarebbe interessante sentire vendetta in proposito.
C'è da vedere se i vari players sarebbero di sposti a rinunciare ad un po' di anonimato e, ad esempio, inviare documenti per iscriversi al sito.
Sicuramente per qualunque evento pubblico tipo tornei organizzati, soprattutto se ci sono in palio soldi/premi, ci sta che uno si becchi le conseguenze legali, se citta.
Chesso' si fa l'affiliazione al Coni o chi per loro, e appena sgamano il cheater parte automaticamente la denuncia per frode sportiva, con tanto di prove, poi se la vede lui.

Non so come sia gestito in generale, chiaramente ogni paese avra' le sue leggi, ma quando ti beccano a cittare a un torneo grosso tipo l'international, dove ci sono in palio i milioni, non so se te la cavi con un ban e una figura di merda, anche perche gli organizzatori vorranno proteggere la propria immagine e di certo non gli mancano i soldi per farti causa per danni.

In certi posti ormai il gaming e' considerato uno sport al pari degli altri e presumo ci siano regole.
In mancanza di regole potrebbe gia essere sufficiente il contrattino pre-torneo con la clausola da firmare.


Mi viene in mente anche la corea del sud. Se mandano i game in tv e i player sono rockstar, sicuramente saranno organizzati anche sotto questo profilo.
Magari in occidente, specialmente in Italia, la cosa è un po' diversa e la strada è sicuramente lunga


Figurati, noi da bravi peracottari avremo 3 tornei col prosciutto in palio e consideriamo il gaming ancora come "i giochini", roba da disadattati o da bambini.
In realta', per forza di cose, la percezione sta lentamente cambiando, per il fatto che la generazione che ha visto nascere il gaming ha ormai 30+ anni, quindi nel giro di un paio di decenni verra' sdoganato anche qui come un'attivita' dignitosa.

Al di la di come il fenomeno viene visto socialmente dalla casalinga, l'affiliazione al Coni potrebbe essere fattibile, se non ha chissa' quali costi, visto che considerano come sport anche attivita' non atletiche come gli scacchi, non vedo perche non il gaming.
L'affiliazione degli esport al coni è utopica imho. Ha più senso dotarsi autonomamente di una struttura organizzativa simile.