Che cosa meravigliosa...

il mondo non si divide tra chi non fa un cazzo e chi lavora ma tra..

La formica e la mosca disputavano con accanimento chi di loro due valesse di più.

La mosca cominciò per prima così: "Puoi tu paragonare la tua gloria alla mia? Mi soffermo tra gli altari, vado girando per tutti i templi;
quando si fanno sacrifici, assaggio per prima le viscere offerte agli dèi. Sto posata sulla testa del re quando mi pare e assaporo i casti baci delle matrone.
Non lavoro affatto e godo delle cose migliori.
Quale privilegio simile a questi ti capita mai, rozza villana?"

La formica :
"Certo vivere con gli dèi è motivo di vanto, ma per chi è invitato, non per chi è inviso. Frequenti gli altari?
Sì, ma sei cacciata non appena vi giungi. Parli dei re e dei baci delle matrone?
Arrivi al punto di vantarti di una cosa che il pudore dovrebbe nascondere. Non lavori affatto? Per questo, quando hai bisogno, non hai nulla. Io, quando ammucchio con zelo il grano per l'inverno, ti vedo lungo i muri nutrirti di sterco.
In estate mi provochi, quando è inverno, taci"


tl;dr
phobos patetico come sempre, in cerca di attenzione trolla con successo sull'argomento cazzeggiare


tl;dr


ma non eri di varese?


tl;dr
è vero oh! è di varese!!!1!!1!!!!


tl;dr


tl;dr


C'erano una volta una cicala e una formica.

La formica passava le giornate svegliandosi alle prime luci dell'alba e lavorava molto duramente fino al tramonto, mettendo coscienziosamente da parte i frutti del suo faticoso lavoro, e mangiando solo quel poco che le serviva per continuare a lavorare in modo sano. Pensava al futuro, saggiamente.

La cicala invece dormiva fino a tardi e passava le sue serate a mangiare quello che voleva e a cantare per tutta la notte, all'aria aperta, pensava a divertirsi, pensava solo al presente e scialacquava quello che aveva, infischiandosene del futuro e senza preoccuparsene mai.


Arrivò l'inverno, un inverno molto molto duro e senza cibo da nessuna parte del prato.

La formica, che con grande lungimiranza si era preparata in anticipo le risorse, guardò la cicala dall'alto in basso con espressione " " con l'intenzione di dirle "Sciocca di una cicala, mentre tu sprecavi le tue giornate nella dissolutezza io mettevo da parte il cibo guadagnato grazie al mio lavoro... ed ora supererò questo inverno senza problemi, mentre tu morirai di fame!!!".

Ma non terminò mai la frase, colta da un attacco di emorragia cerebrale che la fece stramazzare al suolo e morire in modo completamente inaspettato e imprevedibile, senza che nessun medico al mondo potesse salvarla.

La cicala invece ereditò altrettanto inaspettatamente l'intero patrimonio di un suo zio stramiliardario di cui neppure conosceva l'esistenza, e passò il resto dei suoi giorni continuando a cantare sugli yacht di tutto il mondo, bevendo, divertendosi e spassandosela negli idromassaggi con tre zoccole per volta.



Non importa quanto tu ti sbatti, non sei tu a tenere le redini della tua vita, non sei tu che decidi.

Spassatela, coglione, che la vita è breve. Più di quanto tu non immagini.
ma va caga







Chi non capisce la citazione è un Trota!

e invece si.
per esperienza diretta posso dirti che sei tu a decidere cosa fare della tua vita.


lo pensavo anche io.
si sta rivelando molto piu lunga di quello che credevo.


cosa c'entra, ci abitavo


ma parla per te, failure

edit: cioè.. nel tuo caso è vera eh? e grazie al cazzo, non sai fare un cazzo
WoT incoming...

Cosa si intende per "non avere un cazzo da fare"?
A mio avviso - e mi pare che anche Sergio intendesse la stessa "accezione" - è la prospettiva di poter passare un certo lasso di tempo senza alcuna attività "imposta" da dover necessariamente esercitare - dunque non si sta parlando di solo lavoro.
Premesso - banalmente - ciò, ritengo che, di fronte all'eventualità di avere a disposizione un lungo periodo di tempo caratterizzato, nella maggior parte di esso, dal poter dedicarsi sostanzialmente ai propri interessi e hobbies, chiunque non sia in grado di godere appieno di una tale condizione dovrebbe perlomeno farsi alcune domande e analizzare meglio la propria esistenza, la quale mi sembra possedere una sorta di tara. Di che tipo non saprei al momento ben specificare: forse la mancanza di un certo tipo di meccanismo intellettivo volto all'appagamento di se stessi.

Sono perfettamente d'accordo con chi sostiene che siffatta condizione non sia compatibile con il funzionamento attuale della nostra società e che, agli occhi del conformismo, appaia altresì deprecabile.
Non vedo però il motivo di dover escludere a priori la possibilità di fruire di un più o meno lungo periodo di tempo da dedicare a se stessi, se non con una sorta di timore del non essere in grado di riempire le ore e i giorni in modo soddisfacente.

(Io sono semidisoccupato cronico; lavoro in media tre mesi l'anno e passo lunghi periodi di tempo inoccupato. Detto ciò, sono anni che riesco facilmente - e con enormi soddisfazioni - a riempire le mie giornate con interessi e attività molto appaganti e, cosa non di poco conto, praticamente a costo zero - se si esclude il pagamento di una connessione internet. Naturalmente ho le spalle coperte dalla mia famiglia - alla quale rendo comunque un servizio in conseguenza, potendomene, alla bisogna, occupare a tempo pieno*).

*Ciò, chiaramente, non mi giustifica agli occhi di chi lavora a tempo pieno e conduce una vita "normale"; se mi si vuole tacciare di parassitismo o semitale, non ho nulla da obiettare.
Ho passato pur io molti anni lavorativi assai impegnativi e logoranti, soprattutto fisicamente; dunque la mia coscienza è tranquilla.
Ancora non ho letto "lo spasso" che i coglioni non si concedono, ma di cui Phobos si fregia in questi forum.
Anche se così, di primo acchito, leggendolo, il suo concetto di spasso deve essere davvero ingenuo. Oltre che penoso.
seee auguri...

-"ahaha colli0oni che lavorano io c'ho millemila interessi"

-"ad esempio?"

*cespugli che rotolano*

Se arriva a dover scappare dalla realtà su un forum, la medesima dev'essere davvero triste.