ChatGPT

l’app al momento è disponibile solo in US
nei prossimi giorni viene rilasciata anche negli altri paesi

arrivata anche qui, leggevo però di sfuggita che se l’ha attivi disattiva assistant.

Progressi notevoli nello sviluppo della generazione dinamica di video basandosi sulla richiesta di una descrizione testuale a quanto vedo, pur presupponendo l’intento promozionale della pubblicazione, quindi sarebbe da capire quante iterazioni siano servite per raggiungere il risultato desiderato, rimane comunque un prototipo molto affascinante.

Pazzesco, davvero, anche con tutti i limiti del caso dell’attuale versione (difficoltà a comprendere le relazioni causa ed effetto e la fisica delle interazioni tra oggetti)

A me pare avere funzionalità spettacolari per svolgere attività compartimentate nella creazione di modelli e scenari, non necessariamente quindi sovraintendere all’intera scena ma dedicata a dettagli specifici, o creare prove di concetto preliminari.

In ogni caso ovviamente rimane da vedere quanto le scene riprodotte siano attinenti fedelmente al materiale analizzato e quanto piuttosto rielaborato, ma la fluidità è notevolissima.

stiamo entrando nell’era della disinformazione totale

Gemini 1.5 Pro che analizza centinaia di migliaia di Token

Incredibile

Alcuni esempi, marketing a parte, presenteranno gli esiti migliori, di correlazioni tra testo scritto e prodotto estrapolativo finale.

Povera google

https://twitter.com/putino/status/1758403673548259546

Qui c’é la ricerca con gli esempi, bello il titolo, vuoi vedé che viviamo in una simulazione :sisi:

Pensate a quando si potrà pure controllare gli oggetti nei filmati. In pratica ti fai i videogiochi ultrarealistici con l’IA e mandi in pensione 30 anni di animazione 3D :sisi:

https://twitter.com/samsheffer/status/1758205467682357732

we are fucked

Io rimango sempre più perplesso riguardo a dove questa crescente surclassamento del rumore sul segnale nella comunicazione di massa possa condurre, ma vedremo.

In realtà la destinazione finale è già nota da tempo, è solo che non vogliamo guardarla in faccia. Ci avrei fatto volentieri una ricerca sopra fossi stato ancora nell’ambiente universitario. La verità non esiste più, o meglio, non esiste più la verità oggettiva, ma esiste quella che diventa verità perché si inserisce in modo corretto nelle nuove dinamiche sociali.

Già oggi se spari una cazzata con i mezzi giusti diventa “verità”. Perché ne produci comunque gli effetti nell’opinione pubblica, in gigantesche profezie che si autoavverano. Nel momento in cui la verità oggettiva viene dichiarata, chiarita o ricercata, non c’è già più alcun interesse nell’opinione pubblica, gli effetti si sono già verificati, è finita lì. La scenda mediata è già orientata alla prossima cazzata o roba virale.

Nel momento in cui le cazzate potranno essere prodotte in modo molto credibile con video / audio / immagini AI entreremo a tutti gli effetti nel mondo della Post Verità, dove è “vero” solo quello che riesce a inserirsi con successo nel flusso di coscienza collettivo che è la Rete. E questo avverrà molto presto, nei prossimi 3 o 4 anni al massimo.

Il movimento di disinformazione a livello mondiale è un altro tassello di questa strategia complessiva: smontare la scienza e le posizioni di buon senso è ciò che occorre affinché una massa sufficientemente ampia della popolazione smetta di pensare in modo critico e si affidi solo alle nuove “verità”.

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la verità non ha valore intrinseco
cit. me

Il passo successivo alla post-verità però è invariabilmente la disgregazione sociale quando non vi sarà più la possibilità di discernere oggettivi elementi di comunione d’intenti condivisi, perché scusami non c’è molto di collettivo nella Rete se non una serie sempre più grande e ramificata di echo chambers, e suppongo pure un certo crescente livello di nevrosi esistenziali nella difficoltà di riconciliare le informazioni ricevute con la propria esperienza empirica quotidiana, ed ho notevolissimi dubbi riguardo alla capacità normativa degli organi legislativi nel porre un ordine a questa marea montante.

Credo di poter parzialmente dissentire: la post verità non porta alla disgregazione sociale, porta ad una diversa aggregazione, più tribale e isolazionistica nelle echo chambers che citi. La post verità in fondo non è altro che una religione, moderna, ma con tutti i suoi tratti: per far parte di chi “adora” la post verità di riferimento devi anche accettare di non metterla in dubbio e di prenderla per com’è, così come “i tuoi pari”.

L’empirico quotidiano non ha posto purtroppo. Siamo sommersi di gente che non crede all’allunaggio, alla terra sferica, ai vaccini, al cambiamento climatico, a un mucchio di altre cose. Tutto questo mentre le posizioni “controinformate” non stanno in piedi al minimo scrutinio: infatti se ci fate caso i sostenitori della Terra Piatta pian piano cercano di ignorare, smentire, confutare (con risultati ovviamente fissi sullo zero) tutto ciò che può andare contro la loro teoria: per cui l’Australia non esiste, la Gravità non esiste, non si può andare in orbita, non esistono i satelliti e la ISS, ecc. ecc…

Sarà un mondo distopico dove la società esiste ed è avanzata per alcuni (quelli che rimarrano all’interno del mondo “scientifico”) e medievale per gli altri. Resta da capire come si divideranno questi ruoli le nazioni, ma tutto finora lascia supporre che il mondo avanzato sarà appannaggio di parti dell’Europa + Giappone, Cina, Corea del Sud eccetera. E va detto che ovviamente “mondo scientifico” non vorrà dire certo “democratico”.

Il resto del mondo sarà impegnato a interrogarsi su cosa siano quegli strani oggetti alati, dato che birds aren’t real, per loro senza una /s a supporto.

Già avviene evidentemente, ed il quadro politico lo dimostra, mi pare una contraddizione, ma appunto mi chiedo se questo non sia un fenomeno prono alla ripetizione progressiva, con la natura tribale soggetta ad ulteriore frammentazione man mano gli strumenti per definire la propria di verità si dovessero ulteriormente polverizzare nell’opportunità di usufruirne, una tale contrapposizione renderà impossibile costituire organi collegiali decisionali a cui poi attribuire una condivisa autorevolezza, specialmente con la crescente influenza dei sistemi digitali nel veicolare l’esperienza quotidiana.

Chissà, forse produrrà un’evoluzione positiva nel senso di reciproca accettazione di differenti e concomitanti modelli sociali d’esistenza, sempre che non entrino in competizione diretta per le risorse, la possibilità di rinchiudersi per scelta nel proprio guscio ideologico può essere pacificatoria; dopotutto i videogiochi non hanno reso le persone violente, ed il porno non è correlato ad un aumento dei reati sessuali predatori mi pare, solo, si fa per dire, una maggiore insicurezza prestazionale eventualmente data da una costante ansia performativa in ogni ambito.

Per me molto dipende da quale sarà la risposta psicologica generale, e progressiva, generazione dopo generazione, ad una socialità mediata o surrogata dalla tecnologia in maniera sempre più profonda.

Cosa stavamo dicendo sul thread RANT PER VECCHI? :asd: