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Regno Unito, emergenza furti nei negozi: “Mai visto niente di simile”
dal nostro corrispondente Antonello Guerrera
Oxford Street a Londra (reuters)
I numeri parlano chiaro: dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, è ormai una epidemia che interessa molte fasce della popolazione. I taccheggi, soprattutto nei supermercati, restano quasi sempre impuniti. E raccontano molto del Paese di oggi
04 Giugno 2024 Aggiornato alle 12:34 3 minuti di lettura
LONDRA - Poveri, piccoli delinquenti, ragazzini, ladri seriali, anziani che non ce la fanno ad arrivare a fino mese, persino borghesi e “middle-class” che escono dal supermercato senza pagare perché non gli va di fare la fila. Nel Regno Unito c’è un boom epocale di furti e taccheggi nei negozi, qualcosa di mai visto nella storia recente e che resta in grandissima parte impunito, tanto che per qualcuno è diventato quasi un hobby. Un fenomeno che dice molto della Gran Bretagna di oggi.
Di questo problema, esploso soprattutto dopo la crisi dei prezzi e l’inflazione alle stelle post scoppio della guerra in Ucraina, se ne parla da tempo. Ma mai, sinora, si pensava con queste proporzioni. Secondo l’Ufficio nazionale di Statistica, il 2023 è stato il peggior anno per quanto riguarda i taccheggi nel Paese, con 430mila casi registrati. Un numero che, considerando quelli che non vengono scoperti o denunciati, è certamente solo una piccola frazione della piaga reale. Secondo il British Retail Consortium - l’associazione che rappresenta le maggiori catene di punti vendita al dettaglio - nel Regno Unito i furti sono raddoppiati, rispetto all’anno precedente, nei 12 mesi che vanno dal 1 settembre 2022 al 31 agosto 2023, per un valore schizzato da 8 milioni di sterline a ben 16,7 milioni. Le perdite per i negozi sono passate da 950 milioni a 1,8 miliardi complessivi.
Una vera e proprio “epidemia”, l’ha definita l’Observer domenica scorsa, che oramai contagia quasi ogni classe sociale del Paese, persino quella agiata. I supermercati Co-op, per esempio, solo l’anno scorso hanno registrato 330mila casi di taccheggio, aggressioni verbali e fisiche ai propri dipendenti, per un aumento del 44% rispetto al 2022. L’azienda ha recentemente pubblicato uno studio, “Stealing with Impunity”, ossia rubare e farla franca. Nella sua introduzione, un manager di Co-op, Paul Gerrard, parla di “livelli di illegalità nelle vie dello shopping britanniche senza precedenti”.
L’inchiesta del settimanale britannico parte proprio dal caso di una anonima persona della “middle class”, addirittura amica dello scrivente, gentile e “quasi sempre ligia al dovere”. Che non entra nel supermercato con l’intenzione di rubare, ma poi decide di farlo perché le casse automatiche sono fuori uso.
Secondo Gerrard, “per un Paese ricco come il nostro, è chiaro che un aumento di furti del 44% non è dovuto solamente a coloro che rubano per ragioni individuali, ma anche a quelli che lo fanno per poi rivendere la merce sul mercato nero e/o a prezzo inferiore per le comunità che non arrivano a fine mese”.
La criminologa Emmeline Taylor, difatti, divide i taccheggiatori in tre gruppi. I delinquenti che lo fanno in giro per il Paese perché sanno che quasi sicuramente non verranno mai beccati. Quelli che rubano abitualmente nello stesso negozio, per motivazioni personali o perché al soldo di qualcuno che rivende poi, a prezzo ribassato, la merce agli abitanti locali che non hanno i soldi nemmeno per pagare le bollette.
Infine, ci sono coloro che Taylor definisce gli “opportunisti”: ovvero non entrano con l’intenzione di rubare, ma se spunta l’opportunità - come le casse che non funzionano - non si fanno pregare per uscire dal negozio senza pagare. Oppure pagano solo metà della merce che hanno nel carrello o nella busta, sgraffignando specialmente gli articoli più costosi, come la carne. Perché, anche se abbienti e clienti di supermercati più “posh” come Waitrose, si sentono quasi giustificati “dal fatto che spendono già molto in cibo e bevande di questi tempi. Dunque, pensano di essere in credito”, dice al settimanale britannico. Senza contare poi i ragazzini che inscenano abitualmente furti collettivi nella londinese Oxford Street e altre vie dello shopping del Paese**, aizzati da sfide su TikTok e altri social, per poi postare tutto online.**
Insomma, sembra di essere di fronte a una vera e propria ribellione sociale in Gran Bretagna, che ha conquistato classi e fette di popolazione molto diverse. Donne incluse, che in genere sono decisamente più riluttanti a infrangere la legge rispetto agli uomini - oggi le persone di sesso femminile compongono il 4% della popolazione carceraria del Paese. Ma se si dà un’occhiata ai numeri di incriminazioni per taccheggio, ecco che le donne salgono al 28%.
Tutto questo in un contesto di crescente impunità, in nome della “damage limitation” delle autorità: ossia evitare lo scontro fisico e aggressioni ancora più gravi. Insomma, chiudere un occhio quando si può. Anche perché le priorità del Paese sembrano altre per le forze dell’ordine. Anche per questo, gli addetti alla sicurezza di supermercati e negozi molto spesso restano inermi: sembra inutile fare gli eroi in un Paese dove il taccheggio è oramai dilagante e resta molto spesso impunito. Anzi, in questi giorni è stato clamoroso il caso di Damion Moon, un commesso 33enne in un supermercato Co-op di Norwich, licenziato perché ha voluto affrontare i ladri: “È disgustoso”, ha commentato dopo aver perso il lavoro.
Lo stesso Gerrard di Co-op spiega che nel primo trimestre 2023, “la polizia non si è fatta vedere per il 70% delle volte quando abbiamo denunciato un furto nei nostri negozi”. E non si può dare neanche torto agli agenti visto che la legge Antisocial Behaviour, Crime and Policy Act del 2014, approvata dal governo conservatore di David Cameron, ha praticamente classificato i furti sotto il valore di 200 sterline alla stregua di una infrazione civile: niente carcere ma una “multa” che ti arriva a casa.
Eppure, recentemente l’epidemia di furti e taccheggi nel Regno Unito è diventata così estesa che alla fine le forze dell’ordine britanniche hanno dovuto cambiare atteggiamento. Secondo Gerrard, ora si presentano al negozio dopo le denunce in almeno il 60% dei casi. Tuttavia, questi reati restano ancora ampiamente impuniti: il 70% delle 430mila inchieste ufficiali per taccheggio del 2023 non hanno portato ad alcuna identificazione. Insomma, la profezia degli Smiths nella loro "Shoplifters of the World Unite”, con il leader Morrissey che cantava “taccheggiatori di tutto il mondo, unitevi e prendete il controllo”, sembra essersi proprio avverata.
Per qualche motivo c’è un aumento di furti nei supermercati.
Per qualche altro motivo Repubblica si guarda bene dal dire il motivo reale, ma cita l’Observer che a sua volta intervista un manager di una catena di supermercati che dice “Siamo in un paese ricco quindi nessuno ruba per necessità, sono persone che rubano per rivendere il maltolto” ed una criminologa che divide i ladri in tre categorie di cui guarda caso nessuna ruba per necessità.