bologna street rave parade

diab il discorso che facio io è mirato appositamente a cercare di diminuire il + possibile questi fenomeni, cercando di creare una sorta di "cultura" della droga, in modo che al gente diventi + consapevole.
Siamo tutti daccordo che il proibizionismo non funziona.... da quando iniziò la lotta alla droga negli anni 30 non per reale problema, ma solo x far fare carriera nel governoa uomini privi di scrupoli, ill numero di persone che fa uso di droga è sempre aumentato così come il giro di affari della malavita..... è da 30 anni che ci si investe sempre + soldi nella lotta alla droga, facendo sempre grandi proclami di battaglie vinte, ma la guerra la si sta inesorabilmente perdendo.... è folle ripetere sempre el stesse azioni ma aspettarsi risultati diversi... allora proviamo la politica della riduzione del danno... visto che al droga ci sarà sempre e cmq, facciamo in modo che i suoi danni siano ridotti al minimo.....


come ho scritto prima tra le righe, sono perfettamente d'accordo con te. Purtroppo, come tu stesso hai già affermato, è un circolo vizioso, dal quale sarà, dal mio punto di vista, impossibile uscirne. Troppi interessi, economici e politici.
Non è colpa della coca se quel tuo amico iè partito. Magari gli stava sul cazzo oppure il tuo amico è un borello che gli piace litigà, ce n'è tantissima di gente così che a na certa deve fa a botte per divertirsi. Io cmq sotto effetto divento molesto ma skerzosamente, non do fastidio, anzi co le chicche mi piace chiudermi in me oppure mentre ballo abbraccio tutti e sono fratello di tutti, e tutti sono fratelli miei. Semo tutti una grande famiglia. Dipende da persona a persona. E' ovvio cmq, e sono d'accordo con te nel dure che la nostra libertà finisce dove inizia quella altrui, e questo principio deve restare valido anche, anzi soprattutto, quando si sta sotto effetto di qualcosa. Nel caso mio è così. Anzi direi che è più l'alcohol che istiga alla violenza


No, il cervello non basta.... Sotto effetto stai lucidissimo, non è che barcolli o hai allucinazioni. Al massimo se sei uno che regge poco puoi smascellare. Il fatto è che sotto l'effetto della cocaina il cervello cambia comppletamente. Inizi a farti tutte paranoie, tutte pippe mentali perchè ne vuoi ancora e cerchi tutte soluzioni per averne grandi quantità, ti vengono in mente le peggio cose e in quel momento ti sembrano fattibili. Poi il down è terribile, ti prende a male, rischi anche di cadere in depressione. Per quello consiglio a chi vuole provarla di berci molto alcohol sopra perchè primo: amplifica e prolunga un po gli effetti, e secondo rende meno dyuro il down, ci si pensa di meno se stai un po ubriaco e ti prende a bene

p.s. per evitare la dipendenza consiglio la bottona immensa ogni tre quarti d'ora piuttosto che dare piccoli flashetti ogni 5 minuti, il fisico si abitua di meno e anche la mente ci pensa di meno.


Infatti è proprio questo il punto attila ed è quello che ho detto: la maggior parte sa a cosa va incontro, pochi altri no. Il problema sono proprio quei pochi altri.
le droghe sono un'esperienza extrasensoriale ( fuori dai normali canoni di percezione sensoriale).
Bisogna distinguere l'uso che ne si fa e le quantità di assunzione.
Una cosa fatta bene e soprattutto "saltuariamente" aiuta a conoscere diverse sfaccettature della realtà e a non far diventare quello che puo' ( e deve essere) un divertimento in una cosa dannosa e pericolosa.
credete a uno che in materia ha anni di esperienza


take it slow, have fun


sub

Ha ragione anche lui per me. Nello stesso tempo, però, proverei che so io il paracadute, ma non la cocaina. Questo non perché il paracadute è giusto e la cocaina no, ma perché DAL MIO PUNTO DI VISTA, vedo intrigante il paracadute e non stimolante la cocaina.

E' un discorso un pò confuso, ma credo si capisca :P.

io ho sempre battuto la scimmia...se uno non ci riesce è un debole
no,è diverso...chi fa uso di droga,alcool, o cose simili è un debole,e vi spiego subito perchè: chi usa cose inventate e studiate per divertirsi vuol dire che non sisa divertire,cos'è vi piace vegetare?vi piace avere l'adrenalina a mille? che BELLO!!!
mi è capitato di bere parecchio,tutte le volte però sapevo che non dovevo guidare e sopratutto erano delle occasioni speciali....



quando succede ragazzi non c'è una seconda possiblità























se io invece sbagliassi andrei in un posto chiamato inferno che potrebbe anche piacermi


il vero sballo è non calare!!!




no ma hai letto le ultime pagine?

chi si droga è un debole


a parte il fatto che si è detto più volte il perchè ci si droga, spiegando che non è un esigenza, non una debolezza ma un fottutissimo piacere.... non si è detto che SERVE per divertirsi, ma AIUTA a divertirsi....

e cmq nn pui uscirtene che i drogati sono dei deboli e poi dire che però ogni tanto ti ubriachi..... lo sai vero che l'alcol è una droga?


uhm...si lo sò,ma ho detto qualche volta,non mi pare di essere fisso con il litrozzo di birra in mano...ok,divertitevi come cazzo vi pare task,finchè non ci sono problemi mi può star bene quello che dici...però tu sai anche che appena succederà qualcosa,l'intero mondo additerà la droga e chi la usa...


e poi scusa,ma fai davvero? non serve a divertirsi ma AIUTA a divertirsi...questo proprio non lo voglio capire..perchè,se ti diverti hai bisogno di un incentivo,e se non ti diverti hai bisogno della carica ? uhm...secondo me basta guardare certi siti per ridere -___-

6 un drogato lostesso
cmq allora xkè bevi?


il mondo con la droga venduta sotto le leggi dello stato nonsarebbe molto diverso da questo, salvo molte + persone che agiscono sapendo emglio quelllo a cui vanno incontro e un 70 % degli introiti della malavita nelle casse dello stato



e daiè.... NON SERVE NESSUN INCENTIVO x divertirsi, ci si diverte benissimo anche senza, CON è una cosa diversa, che a molti piace di + .l


significa che ti hanno dato la merda e fidati

hahahahaha...ebbeh...visto che fai cosi tanto il pro dovresti sapere che più buona è meno ti sale la scimmia
LA STORIA DELLA DROGA

Le principali piante psicoattive - il papavero, la canapa, il tabacco, la coca, il caffé, i cactus e i funghi allucinogeni - nonché le bevande alcoliche, ottenute con il processo naturale della fermentazione, sono state utilizzate dall'uomo da tempo immemorabile.

Per esempio, resti fossili di semi e capsule di papavero da oppio risalenti al periodo Neolitico e all'Antica Età del Bronzo, e quindi a circa 4-5000 anni fa, sono stati trovati nelle caverne e nei villaggi lacustri in Svizzera, in Spagna e nelle valli del Po e del Reno. Anche nelle tavolette dei Sumeri della Mesopotamia, antiche di circa 5000 anni, si parla di una sostanza chiamata HUL-GIL, che secondo alcuni studiosi sarebbe l'oppio. La stessa HUL-GIL è citata ripetutamente - con molti ulteriori dettagli riguardo al suo uso - nelle tavolette mediche ritrovate a Ninive nella biblioteca del grande re assiro Assurbanipal. A Creta è stata trovata una statuetta databile al 1300 a.C., con la testa coronata di capsule di papavero.

Forse ancora più antica è la conoscenza della canapa. In un villaggio di circa 10000 anni fa nell'isola di Taiwan se ne sono rinvenute tracce. Nello Shu King, libro cinese del 2350 a.C. circa, si parla della ricchezza della provincia di Shantung in 'seta, canapa, piombo, alberi di pino e strane pietre'. Certamente in Cina la canapa è stata utilizzata fin dai tempi più antichi per la tessitura: in una tomba della dinastia Chou (1122-249 a.C.) si sono rinvenuti frammenti di un tessuto di canapa, e nel Libro dei Riti (II secolo a.C.) si prescrive che i defunti siano avvolti in teli di canapa. Infine, non dobbiamo dimenticare che intorno all'anno 105 d.C. i Cinesi inventarono la carta, ottenuta proprio dalle fibre di canapa.

L'uso della canapa come pianta psicoattiva, invece, sembra aver avuto origine in India.

Una leggenda vedica racconta che il dio Shiva cercò rifugio dal sole cocente in un boschetto di alte piante di canapa, provò a mangiarne le foglie e ne trasse tanto conforto da adottarle come suo cibo preferito. I Veda (in particolare il quarto libro, risalente al 2000-1400 a.C.) citano per la prima volta la canapa come una delle piante che 'liberano dall'ansia'.

Anche la produzione di bevande alcoliche per fermentazione dei cereali e dell'uva sembra perdersi nei millenni. Ci sono prove dell'uso di una birra primitiva intorno al 6400 a.C. Forse il primo riferimento scritto a una bevanda alcolica si trova in un papiro egizio del 3700 a.C., e nel 2500 a.C. già si parla dei problemi legati al bere. Nel Codice di Hammurabi (circa 1800 a.C.) si ritrovano le prime 'leggi' per regolare il commercio del vino. L'alcool di riso è citato nei più antichi testi cinesi.

CRONOLOGIA DELLA DROGA

Prima dell'anno 1000...

Nella Bibbia, dalla Genesi (scritta probabilmente intorno al 1700 a.C.) al Cantico dei Cantici, compare più volte il vino. Nell'Odissea (VII secolo a.C.) si parla del 'farmaco Nepente che dona l'oblío dei mali', probabilmente identificabile con l'oppio. Erodoto (V sec. a.C.) racconta dell'uso della canapa in un rito funebre degli Sciti: dopo la sepoltura del defunto, gli uomini si radunavano in piccole tende e buttavano semi di canapa in braceri con pietre roventi, inalandone i vapori 'con grida di gioia'. Ippocrate conosce l'uso dell'oppio non solo come analgesico e ipnotico, ma anche come antidiarroico. Fra il IV secolo a.C. e il II d.C., Teofrasto, Nicandro, Temisio, Dioscoride, Celso, Plinio, Galeno ne parlano diffusamente nei loro libri. Anche Virgilio parla dei papaveri 'perfusi di sonno'. E l'oppio è probabilmente - insieme al vino - la droga che caratterizza la Roma degli imperatori: Nerone, Tito, Nerva, Traiano e Adriano ne fecero uso. Petronio ne parla descrivendo la famosa 'Cena di Trimalcione'. E il grande imperatore e filosofo Marco Aurelio è probabilmente uno dei primi 'tossicodipendenti' da oppio di cui si ha notizia. Per molti anni egli assunse quotidianamente oppio sotto forma di theriaka - una preparazione prescrittagli da Galeno, suo medico personale, che ci ha tramandato i particolari di questa vicenda, compreso un tentativo non riuscito di sospensione.

Intorno all'anno 1000...

In Cina l'uso della capsula di papavero come medicina si è diffuso. In India l'oppio è il rimedio casalingo più usato in tutte le classi sociali per molti di disturbi frequenti.

Intorno al 1250...

In Europa si ottengono i primi 'superalcolici' per distillazione del vino. Tra questi l'aqua vitae - acqua della vita - medicina straordinaria quasi esclusivamente riservata ai ricchi a causa dell'alto costo.

Intorno al 1300...

Nell'impero degli Inca (1200-1553) la coca, sacro dono del Dio Sole, è al centro del sistema sociale e religioso: l'uso da parte della gente comune è strettamente controllato e riservato a occasioni particolari. In questo stesso periodo, il consumo del caffé si espande dall'Etiopia verso l'Arabia e l'attuale Yemen: dapprima il caffé è solo un medicinale, poi diventa un tonico di uso sempre più comune, o uno stimolante che tiene desti durante le lunghe veglie rituali.

Intorno al 1450-1500...

L'uso del caffé in Arabia è sempre più diffuso - anche in relazione alla proibizione degli alcolici da parte delle autorità religiose (si noti questo primo esempio di proibizionismo totale, tenendo presente che in realtà il Corano non sembra porre un vero divieto, ma solo, molto saggiamente, chiedere moderazione nel consumo di vino...). La nascita delle 'case del caffé' come luoghi pubblici di riunione fa nascere qualche opposizione da parte delle autorità islamiche: alcuni cominciano a sostenere che anche il caffé - come il vino - è contrario al Corano.

A partire dal 1500...

In Europa arrivano la coca e il tabacco dall'America, il caffé dall'Arabia, la cola dall'Africa e il té dalla Cina. L'oppio e l'alcool, come abbiamo già visto, sono in uso da secoli. In questo periodo, solo l'uso dell'alcool è oggetto di serie preoccupazioni: Lutero e Calvino predicano la temperanza. Compaiono i primi libri dedicati al problema delle bevande alcoliche. In Cina e in India l'oppio continua a essere il farmaco più usato contro molti disturbi e malattie, mentre non sembra ancora diffuso - o comunque non è considerato degno di nota - l'uso puramente voluttuario. Nel 1526, in India, la prima dinastia Moghul crea un monopolio di stato per la coltivazione del papavero e la vendita di oppio. Nel 1510 il caffé arriva al Cairo e nel 1525 a Costantinopoli. Alla Mecca, si tenta di chiudere le 'case del caffé' come centri di peccato e di sovversione, ma ogni tentativo naufraga fra sommosse e violenze. Anche il Sultano di Costantinopoli tenta senza successo di proibire il caffé. A partire dal 1525, in Inghilterra si comincia a denunciare l'uso eccessivo delle bevande distillate, e l'ubriachezza viene per la prima volta considerata un crimine.

Nel 1541...

L'alchimista svizzero Paracelso introduce in medicina il laudano, una soluzione idroalcolica di oppio che diventa rapidamente popolare in tutta Europa, e che è ancora in uso ai giorni nostri.

Nel 1553...

Pizarro distrugge l'impero Inca. Nei decenni seguenti, con la scomparsa dei sistemi consolidati di controllo sociale, l'uso della coca si diffonde senza regole anche fra le classi inferiori della popolazione. La coca dà energia e calma la fame, ed è aiuto e conforto nella durissima vita delle alte valli andine. E questa situazione resterà praticamente immutata fino ai giorni nostri.

Nel 1559...

Jean Nicot descrive le virtù medicinali del tabacco. Pochi anni dopo, Nicolas Monardes, nel suo libro sulle piante del Nuovo Mondo, vi dedica un lungo capitolo e lo raccomanda per 36 diverse malattie.

Fra il 1547 e il 1569...

Frate Bernardino di Sahagún descrive nella sua 'Storia generale delle cose della Nuova Spagna' (Codex Florentinus), l'uso di funghi allucinogeni (teonanácatl) nelle cerimonie religiose in Messico. Questi, stranamente, resteranno ignoti alla scienza occidentale fino alla riscoperta da parte di R. Gordon Wasson e Valentina Pavlovna Wasson nel 1953.

Intorno al 1575...

Il Sultano in Turchia e le autorità religiose in Arabia continuano a emanare sempre più inefficaci leggi di proibizione del caffé e di chiusura dei locali pubblici in cui esso viene consumato.

Verso il 1600...

Si lascia finalmente perdere: d'ora in poi, la gente potrà finalmente bere caffé in santa pace, mentre i governi penseranno a incassare delle belle tasse sui consumi. E' in questo periodo che il caffé arriva per la prima volta all'attenzione dei viaggiatori europei. Nel frattempo, l'uso del tabacco come farmaco è ampiamente approvato, ma il suo uso voluttuario è ancora guardato con sospetto, finché sir Walter Raleigh non introduce la moda del sigaro alla corte d'Inghilterra. In questo periodo, il tabacco arriva in Cina e in Giappone portato dai portoghesi, e in Turchia portato dagli inglesi. Si hanno le prime notizie della sua coltivazione, come pianta medicinale, in Toscana e a Roma.

A partire dal 1600...

In Inghilterra il Parlamento approva la 'Legge per Reprimere l'Odioso e Ripugnante Peccato di Ubriachezza' (1606). Anche nelle colonie inglesi in America il consumo di alcolici è molto elevato e inizia a sollevare molta preoccupazione. Il caffé si diffonde in Inghilterra ed è consigliato come rimedio contro l'ubriachezza, ma nel mondo musulmano si ricomincia a tentare di proibirlo. La coltivazione del tabacco si estende in Italia, in Estremo Oriente e in Nord America. L'uso inizia a sollevare proteste fra i benpensanti: in Inghilterra dapprima si impone una tassa fortissima, poi si è costretti ad abbassarla perché inizia un grosso contrabbando e il governo invece di guadagnare ci perde soldi. Anche in Turchia fumare tabacco è sempre più di moda: secondo alcuni religiosi il Corano implica anche il divieto del fumo - anche se era stato scritto molto prima dell'arrivo del tabacco nel Vecchio Mondo! Il Sultano di Costantinopoli non perde tempo in controversie intellettuali e lo proibisce.

Fra il 1625 e il 1630....

Nella Nuova Inghilterra sono approvate le prime leggi contro l'ubriachezza e per il controllo dei locali pubblici in cui si vendono alcolici. Nel Massachusetts, le leggi cercano di definire l'ubriachezza sulla base del tempo passato a bere e della quantità bevuta, nonché del comportamento del bevitore. Una legge che vieta il pagamento del salario sotto forma di alcolici provoca un grande sciopero (1672). In Europa il tabacco diventa una buona fonte di reddito per i governi, in particolare in Inghilterra e Francia.

Nel 1642 e nel 1650....

Due bolle papali vietano l'uso di tabacco al clero, pena la scomunica. Verranno revocate solo nel 1725. In Germania, a Lunenberg, per i fumatori c'è la pena di morte. Nella Russia dello zar Michele Romanov il tabacco è attaccato come 'pianta del diavolo', e per chi fuma c'è l'esilio e la tortura. Nel 1674 si passa alla pena di morte. Inutile descrivere i risultati pratici: nel 1676 le pene sono revocate e finalmente chi vuole fuma chi non vuole no. Anche il Sultano turco fa il salto di qualità: pena di morte per i fumatori. Ma poi cambia idea e la proibizione viene revocata. In Cina, idem: per i fumatori di tabacco c'è la decapitazione. Lo si stabilisce nel 1638 e lo si ri-stabilisce nel 1641 per chi non aveva capito. E anche il Giappone non resta indietro nelle pene contro il tabacco: ufficialmente la principale preoccupazione è il pericolo di incendi provocati da questi malefici fumatori. Risultati: sempre gli stessi, cioé praticamente zero. Frattanto, il caffé e le 'case del caffé' si diffondono in Inghilterra, dove sono guardate con sospetto, anche su istigazione dei concorrenti produttori e venditori di alcolici. Sorge il dubbio che in questi locali i sovversivi si riuniscano a complottare. Ma alla fine, le tasse sul caffé faranno comodo come tutte le altre. In Francia, Luigi XIV si paga un po' di spese per le guerre proprio con le tasse sul caffé. Arriva in Europa anche la moda del tè. A noi, che leggiamo queste cose con gli occhi di oggi, sembrerà strano ma dell'oppio, di uso comunissimo in mezzo mondo per ogni tipo di malanno, nessuno pare ancora preoccuparsi. Anzi, secondo il famoso medico inglese Thomas Sydenham: 'Fra i rimedi che all'Onnipotente è piaciuto di dare per alleviare le sofferenze umane, nessuno è più universale ed efficace dell'oppio'.

Siamo al 1700...

L'uso di alcolici continua a preoccupare in America e in Inghilterra dove si bevono soprattutto liquori; molto meno nei paesi mediterranei, dove la bevanda preferita è il vino. Nel 1732 J.S.Bach scrive la 'Cantata del caffé', ispirata alle proteste popolari contro le tasse sulla bevanda. Intanto, in India crolla il monopolio statale dell'oppio, e la famosa Compagnia delle Indie, primo agente della penetrazione britannica nel subcontinente, nel 1757 assume il controllo della coltivazione di oppio in molte zone del Paese: subito, grande propaganda per diffonderne l'uso e farci dei bei soldi. In questo periodo, in Cina si inizia a fumare l'oppio misto al tabacco e poi - con una speciale preparazione - anche l'oppio da solo (fino ad allora lo si era usato solo per via orale). La Compagnia delle Indie, appoggiandosi anche a un fiorente contrabbando, diventa la principale fornitrice di oppio per l'immensa popolazione cinese. Nel 1729, le prime fumerie d'oppio cinesi vengono chiuse dall'Imperatore Yung Chen, e questo sarà solo il primo di una lunga serie di editti imperiali di scarsa efficacia pratica. Intanto, in America e in Inghilterra si tenta ripetutamente di proibire l'uso di liquori. Dopo la guerra d'Indipendenza, in America la febbre anti-alcool sale alle stelle: Benjamin Rush, medico, psichiatra e firmatario della Dichiarazione d'Indipendenza, scrive vigorosamente contro le supposte virtù medicinali dell'alcool. Ma il tentativo del Congresso di imporre una tassa sui liquori scatena la 'ribellione del whiskey' (1794).

Arriva il 1800...

Nel 1803 Sertürner isola dall'oppio l'alcaloide principale, e dal nome del dio greco del sonno, lo chiama morfina. In questo periodo, l'uso di oppio in Inghilterra si espande notevolmente, perfino per tener tranquilli i bambini, ma, a differenza dell'uso di alcolici, non provoca ancora nessun particolare allarme sociale.

A partire dal 1815...

La Cina vede drasticamente ridursi le riserve di argento, utilizzate per pagare le enormi importazioni di oppio: la proibizione ha soltanto fatto fiorire il contrabbando. Soppiantando la Compagnia delle Indie, il governo inglese prende direttamente il controllo del commercio dell'oppio con la Cina. La Cina si ribella, a Canton l'incorruttibile Commissario Lin impone agli importatori inglesi la consegna dell'intero stock di oppio presente in territorio cinese e lo distrugge. Scoppia la prima Guerra dell'Oppio (!!!) (1839-42). Ma la Cina è sconfitta, e il commercio di oppio con l'India si raddoppia in pochi anni.

Intorno al 1820...

Nel 1822, le Confessioni di un mangiatore d'oppio inglese di De Quincey mettono a fuoco il fenomeno (allora non era ancora un 'problema') della dipendenza fisica che compare con l'uso continuativo di questa sostanza, peraltro già noto dai tempi di Galeno. Nel Nord Europa e negli Stati Uniti sorgono i primi veri 'movimenti per la temperanza' anti-alcool. Si inizia a abbandonare il tentativo di riformare la morale attraverso la persuasione e l'informazione, e si passa a considerare l'intervento coercitivo. Leggi contro la distillazione domestica e per la regolamentazione delle vendite di alcolici vengono approvate in Finlandia, Svezia, Stati Uniti.

Intorno al 1840...

Vengono scoperte le proprietà anestetiche dell'etere. Soprattutto in Irlanda, inizia l'uso di etere come sostituto dell'alcool, probabilmente perché costa molto meno - una moda che durerà solo un'ottantina di anni. In Prussia, si allenta la proibizione del tabacco durante una serie di epidemie di colera, perché lo si considera efficace per prevenire la malattia. Nel 1848, in Italia scoppiano proteste contro il monopolio austriaco del tabacco.

Intorno al 1850...

I lavoratori indiani immigrati in Giamaica vi importano l'uso della Cannabis. Negli USA, vari preparati di Cannabis sono ampiamente usati come farmaci. Si diffonde sempre più l'uso della siringa ipodermica per iniettare morfina. Nei testi di medicina, le indicazioni per l'oppio e la morfina sono numerosissime. La dipendenza è ben nota ma ancora non solleva particolare preoccupazione: la massima parte delle persone che diventano dipendenti sono rispettabilissime signore di mezza età, che iniziano con gli oppiacei per disturbi comuni e banali. A poco a poco, anche in Europa e in USA si comincia, in ambienti ristretti - per esempio fra i marinai o fra gli immigrati dall'Oriente - a fumare oppio. Nel 1851, il Maine è il primo stato USA a passare una legge proibizionistica sull'alcool, seguito da altri 13 stati.

Nel 1856...

Seconda Guerra dell'Oppio fra Inghilterra e Cina: la Cina è nuovamente sconfitta, e con il Trattato di Tientsin (1860) è costretta a legalizzare l'oppio, a tutto beneficio delle finanze inglesi. L'oppio diventa la fonte maggiore di reddito per il governo indiano dopo la rendita dei terreni e il sale. In Inghilterra, nasce un movimento di opposizione al commercio dell'oppio. Gli oppiacei sono ovunque, probabilmente, i farmaci più usati - l'equivalente dell'aspirina di oggi - e costano molto meno delle bevande alcoliche: non esistono ancora in nessun paese controlli o restrizioni sulla produzione e la vendita al pubblico.

Nel 1859...

Il medico italiano Paolo Mantegazza è uno dei primi a parlare entusiasticamente della coca ('Sulle virtù igieniche e medicinali della coca') come rimedio ai disturbi nervosi e sessuali. A partire dal 1863, Angelo Mariani produce il Vin Mariani alla Coca del Perù e l'Elisir Mariani (più forte). Il successo è enorme: tra i molti entusiasti ci saranno inventori come Edison, scrittori come Verne e Zola, attrici come Eleonora Duse e Sarah Bernhardt, musicisti come Gounod e Massenet, scultori come Rodin, cardinali, politici, medici, e persino due papi (Leone XIII e Pio X). Tutta gente che evidentemente non pensava di commettere un atto che entro pochi anni sarebbe stato definito 'illecito e criminale'.

Nel 1868...

In Inghilterra viene passata la 'Legge sulla Farmacia', che riserva a chimici e farmacisti iscritti agli albi professionali la vendita di oppiacei. Fanno eccezione le 'patent medicines', le medicine brevettate che precorrono le odierne 'specialità' farmaceutiche, che restano escluse da ogni controllo anche se contenenti oppio o morfina. Anche negli USA, l'uso delle 'medicine brevettate' si espande moltissimo: sono vendute ovunque e anche per posta. Essendo già noto il fenomeno della dipendenza, molte di queste medicine a base di oppio o morfina (mai dichiarati sull'etichetta) sono vendute come 'cura' per la dipendenza dagli stessi oppiacei! In altre parole, se uno era dipendente da morfina e voleva smettere, si comprava una di queste cure miracolose e subito guariva: perché continuava a prendere morfina credendo di avere smesso. Ovviamente, non appena sospendeva la 'cura' per un solo giorno, stava di nuovo male. Inutile dire il successo di queste 'medicine'.

Nel 1874...

In Inghilterra viene sintetizzata la diacetilmorfina. Dapprima poco utilizzata, verrà molto pubblicizzata dalla Bayer una ventina di anni dopo, non solo come farmaco contro la tosse, ma anche per la cura dalla dipendenza da morfina. La Bayer inventa per la sostanza un nome più semplice e più attraente: eroina. Il successo non è strepitoso, ma il fatto che a parità di dose l'eroina sia più efficace della morfina (e la semplicità della sintesi) la faranno diventare, molti anni dopo, la regina delle droghe illegali - soprattutto dal punto di vista economico.

Verso il 1875...

In California e negli altri Stati della costa occidentale USA l'immigrazione cinese è in rapidissima crescita: nasce un movimento anti-cinese, che trova subito un buon terreno di attacco stigmatizzando l'abitudine dei cinesi di fumare oppio. Negli ultimi anni del secolo le 'fumerie' americane vengono chiuse per legge: il fumo dell'oppio diventa clandestino, ma resterà frequente fino al 1930 e oltre (ricordate Noodles, in C'era una volta in America?). Contemporaneamente, l'attacco contro l'alcool si scatena: non più solo a livello locale e statale, ma anche a livello federale, con un primo emendamento alla Costituzione in senso proibizionistico (1876). La Lega Anti-Saloon diventa un importante movimento politico. In Finlandia, nel 1884 sorge un movimento per la proibizione degli alcolici, e vengono emesse leggi strettissime sulla vendita dei liquori.

A fine '800...

La cocaina viene ampiamente elogiata da Sigmund Freud, i cui scritti sull'argomento ('Sulla cocaina') sono stati ripubblicati di recente in molti paesi, compresa l'Italia. Carl Koller è lo scopritore (o forse riscopritore, perché è possibile che i medici Inca già le conoscessero) delle proprietà della cocaina come anestetico locale. Le bevande e gli elisir a base di coca si moltiplicano, vivamente raccomandati da molti medici e ben pubblicizzati come tonici e stimolanti. Il dott. Pemberton, farmacista, inventa la Coca-Cola: ha un discreto successo, ma dopo un po' vende la formula. L'acquirente fa uno dei grandi affari della storia, anche se nel 1903, sull'onda delle crescenti tendenze proibizionistiche, verrà spinto a eliminare la cocaina dalla formula e a sostituirla con caffeina. Due commissioni ufficiali di studio in India pubblicano due monumentali rapporti per il governo inglese, uno sulla Cannabis (1893-94) e uno sull'oppio (1895). In entrambi si sostiene che l'uso, anche non medico, di queste sostanze è generalmente fatto con moderazione, riguarda una percentuale relativamente piccola della popolazione, non interferisce significativamente con le normali attività quotidiane e con il lavoro, e non è causa né di crimini né di danni significativi alla salute. Inutile dire che questi rapporti, come i molti che seguiranno nei decenni a venire e che più o meno raggiungeranno conclusioni politicamente altrettanto indigeste, essenzialmente resteranno a prender polvere nelle biblioteche...

Dal 1900...

A parte l'oppio preparato per il fumo (proibito in alcuni Paesi), la vendita di preparati farmaceutici a base di canapa indiana, oppio, coca e loro derivati è ancora totalmente libera in tutto il mondo, senza necessità di prescrizione medica. In Francia, fra il 1900 e il 1930 circa, il fumo dell'oppio conosce il suo periodo di massima popolarità: il musicologo Louis Laloy ne canta le lodi in un libro lussuoso, A. de Pouvourville scrive sotto uno pseudonimo vietnamita un manuale del perfetto fumatore, Brassaï va a fotografare nelle fumerie, Jacques Boissière, Claude Farrère, Picasso, Apollinaire e più tardi Jean Cocteau sono fra gli entusiati.

Nel 1901...

Mortimer pubblica l'affascinante 'Perù: storia della coca'.

Nel 1902...

Crothers classifica l'uso del caffé insieme all'uso di morfina, cocaina ecc.: la descrizione degli effetti del caffé nel libro 'Morphinism and narcomanias from other drugs', che oggi ci fa ridere, non è in realtà molto diversa dalla descrizione che noi, ora, facciamo degli effetti delle droghe che dichiariamo 'illegali'. Lo stesso atteggiamento si rileva nell'opera 'A System of Medicine' (1909) dei due eminenti medici inglesi Albutt e Rolleston, in cui gli effetti delle bevande a base di caffeina sono descritti come estremamente nocivi e pericolosi, mentre l'uso quotidiano di oppio viene accettato come 'ragionevole aiuto nelle fatiche della vita'. In ogni caso, il movimento anti-oppio prende piede, come quello anti-alcool.

Nel 1906...

L'Inghilterra decide di cessare il commercio dell'oppio con la Cina, cosa che farà dal 1917, e negli Stati Uniti, la 'Legge su Cibi e Farmaci Puri' rende obbligatorio indicare sull'etichetta delle 'medicine brevettate' tutte le sostanze contenute. Oppio, morfina e cocaina praticamente scompaiono da questi prodotti, ma sono ancora liberamente venduti nelle farmacie come tali. Negli Stati Uniti, la richiesta di proibizione dell'oppio diventa il cavallo di battaglia di un gruppo di benpensanti guidato da Mrs Vanderbilt, in competizione con un altro gruppo di pressione che già aveva raggiunto forte peso politico opponendosi all'alcool. La cocaina - a cui si attribuiscono violenze e delitti sessuali soprattutto fra i negri degli Stati del Sud - è la prima droga ad essere proibita in molti stati USA. Addirittura, i poliziotti chiedono e ottengono armi di più grosso calibro con una strana motivazione: per poter fermare i negri (solo i negri!), così eccitati dalla cocaina da essere insensibili alle normali pallottole.

Nel 1909...

A Shanghai e poi nel 1912 all'Aja sono convocate due Conferenze internazionali sul problema dell'oppio. Gli Stati Uniti proibiscono l'importazione di oppio se non per scopi medici e nel 1914, con l'Harrison Narcotics Act, cessa la libera vendita di oppio, coca e loro derivati (morfina, eroina, cocaina). Per ottenere queste sostanze occorre una ricetta medica, e i medici devono ottenere un'autorizzazione, pagare una tassa e tenere un registro delle sostanze in loro possesso. In realtà, la legge non limita esplicitamente la libertà dei medici di prescrivere queste sostanze, purché essa avvenga 'nel corso dell'esercizio della professione'. Ma in vari casi, la prescrizione a soggetti 'dipendenti' - nell'atmosfera di isterismo anti-droga che ormai predomina - porta i medici in tribumale: alcuni processi stabiliscono che una terapia di mantenimento di persone dipendenti non è ammissibile e alcuni medici sono condannati. Migliaia di persone dipendenti da oppiacei, che fino ad allora avevano potuto condurre una vita normalissima spesso nascondendo a tutti la loro abitudine al farmaco, d'improvviso si trovano senza possibilità di avere la loro sostanza. Alcuni riescono a smettere di colpo, altri sono presi in carico da medici ingenui o coraggiosi che continuano a loro rischio a prescrivere oppiacei, altri ancora pagano profumatamente medici con pochi scrupoli, i più ricorrono al mercato nero. Inizia così, molto rapidamente, la fortuna dei contrabbandieri e dei trafficanti.

Nel 1915...

Viene proibita l'importazione di canapa indiana negli USA, salvo che per scopi medici. Fra il 1914 e il 1931, sempre in USA, vari stati vietano l'uso non-medico della canapa. Nel 1917 la Finlandia decide la proibizione degli alcolici: segue lo sviluppo del contrabbando. In Svezia le vendite di alcolici vengono razionate.

E finalmente, nel gennaio 1919...

Viene approvato il diciottesimo emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che prevede la proibizione delle bevande alcoliche a partire dal 1920. Inizia il Proibizionismo, che non avrà però lunghissima vita. Verrà infatti revocato nel 1933 - dopo essersi ampiamente dimostrato inutile e pericoloso (basti pensare al fenomeno del gangsterismo).

Fra il 1900 e il 1925...

Scommetto che questa non la sapevate: in questo periodo, molti stati USA proibiscono le sigarette (di tabacco), introdotte dall'Europa al tempo della Guerra Civile. Ma questa proibizione non dura a lungo. Vengono introdotte sul mercato sigarette più leggere - subito accettate anche dalle donne, e tutti gli stati aboliranno la proibizione entro il 1927. Nel 1924 gli USA proibiscono la produzione e l'importazione di eroina, la droga che stava diventando prevalente sul mercato clandestino (perché molto più redditizia della morfina: a parità di peso è circa 2-3 volte più efficace, per cui da una data quantità di oppio se ne può ricavare un numero di dosi vendibili 2-3 volte superiore). Gli Stati Uniti, fra il 1924 e il 1950, riusciranno a farne vietare la produzione e l'uso medico in quasi tutto il mondo. L'Inghilterra resisterà imperterrita a questa imposizione non particolarmente fondata scientificamente e continuerà a usare l'eroina nella normale terapia del dolore.

Nel 1925...

Il 'Rapporto del Canale di Panama' afferma che l'uso di canapa non è pericoloso o dannoso alla salute, e sconsiglia ogni divieto per i militari della zona del canale. Tuttavia inizia una vera e propria campagna di stampa (fomentata da Harry J. Anslinger, capo del neonato Federal Narcotics Bureau) contro la marijuana, l'erba assassina, la droga peggiore di tutte, finché nel 1937 passa una legge che, sotto gli aspetti di una legge di tassazione, ne stabilisce di fatto la proibizione. Non cambia le cose il famoso 'Rapporto La Guardia' (1944), commissionato dal sindaco di New York, che ristabilisce la verità scientifica sulla canapa: ormai il mostro è stato creato e tale resterà.

Nel 1926...

In Inghilterra, il rapporto Rolleston dichiara che l'uso non-medico di oppiacei non è un problema e che non sono quindi richieste leggi più restrittive. I medici inglesi sono liberi di continuare a prescrivere oppiacei (e altre sostanze, come la cocaina) secondo il loro giudizio professionale, anche per il 'mantenimento' delle persone dipendenti. E' la base del 'sistema inglese' che resterà inalterato fino al 1968, e che continuerà anche dopo, e continua ancora oggi, anche se la prescrizione di alcune sostanze, come la cocaina e l'eroina, viene riservata a centri specializzati.

Il dopoguerra...

Cosa resta da dire? Arriva la II Guerra Mondiale ma le cose non cambiano più di tanto... L'uso di oppio resiste in Asia, ma in India passano leggi restrittive a partire dal 1947. In Cina, con la vittoria della rivoluzione maoista, nel 1949. In ossequio ai trattati post-bellici, i vari sistemi legali di controllo sulla distribuzione e il consumo dell'oppio vengono aboliti: a Hong Kong nel 1945, nell'Indocina francese nel 1954, in Iran nel 1955, in Thailandia nel 1959. L'oppio diventa in tutto il mondo - salvo le aree tribali del Triangolo d'oro fra Thailandia, Laos e Birmania, a cui si applicherà un'ulteriore moratoria - una droga illecita. Le fumerie diventano clandestine, i consumatori non sono più cittadini come gli altri ma di punto in bianco delinquenti. La coltivazione della coca e l'uso tradizionale delle foglie restano invece leciti in Perù e Bolivia, per l'opposizione dei governi a un proibizionismo stretto, e la situazione cambia molto poco fino a oggi. In Messico, vengono riscoperti dalla scienza occidentale, dopo quattrocento anni di oblio, e solo grazie all'impegno solitario di un banchiere-micologo, i funghi allucinogeni.

Dal 1960 al 2000....

Gli allucinogeni (peyote, LSD, funghi, ecc.) - grazie alla divulgazione di sperimentatori entusiasti come Aldous Huxley e Timothy Leary - escono dai laboratori di ricerca delle università e diventano per qualche anno curiosità da prima pagina. Gli Stati Uniti, dopo aver conosciuto il boom del consumo (su prescrizione medica) di barbiturici, amfetamine e tranquillanti - fra gli adulti - passano attraverso il boom dei consumi di marijuana e allucinogeni (come l'LSD, che verrà proibito nel 1967) fra i giovani. L'allarme sociale raggiunge punte di isterismo mai visto, che dagli USA rimbalza in Europa e nel resto del mondo. Le mode americane in effetti vengono subito esportate. Alla restrizione del consumo di barbiturici si risponde con un aumento incredibile dei consumi di tranquillanti: questi diventano i farmaci più prescritti e il più grande affare della storia del commercio legale dei 'farmaci'. Alla restrizione della produzione e della prescrizione di amfetamine (che passano nella lista delle sostanze "controllate" nei primi anni '70) si risponderà con un boom della produzione e della vendita clandestina della cocaina, che diventa il più grosso affare della storia del traffico illegale delle 'droghe'. Mentre gli USA chiedono (1989) alla Colombia di dissanguarsi nella lotta al 'narcotraffico', gli stessi USA favoriscono il crollo dei prezzi internazionali del caffé - una delle voci lecite più importanti dell'economia colombiana, e uno dei prodotti con cui l'ONU vuol sostituire le colture di coca. Dall'altra parte del mondo, mentre gli USA chiedono alla Thailandia di distruggere manu militari le colture tradizionali di oppio del Triangolo d'oro - la massima fonte di reddito per la popolazione delle terre alte - intorno a un altro tavolo gli stessi Stati Uniti protestano con la Thailandia, minacciando sanzioni, per ogni tentativo di limitare l'importazione di tabacco americano, i cui consumi interni sono in caduta verticale dopo gli ultimi dirompenti rapporti (tra cui 'Nicotine addiction', ovvero: tossicodipendenza da nicotina) del Surgeon General Everett Koop - il ministro della sanità del presidente Reagan. Gli USA di Bush e poi di Clinton continuano la guerra alla droga, con misure che a volte sfidano l'assurdo, il ridicolo o il delittuoso, come quando viene avanzata in Senato (luglio 1989) la proposta di abbattere gli aerei sospettati di trasportare droga dai Caraibi o dal Messico. In Italia, più che alla droga, Craxi scatena la guerra ai 'drogati'. In questi anni, solo l'Inghilterra e soprattutto l'Olanda seguono politiche originali. Il movimento antiproibizionista prende piede in tutti i paesi occidentali, e conquista molti adepti di grande peso - soprattutto nell'intelligentsia professionale, medici, economisti, giuristi, scrittori, giornalisti, ma anche fra i religiosi e i poliziotti. Invece, in perfetto accordo con gli interessi dei grandi e piccoli trafficanti che sulla proibizione costruiscono le loro fortune, i politici di tutto il mondo continuano a seguire l'opinione pubblica che hanno tanto contribuito a creare, quella che - nonostante l'evidente disastro della guerra alla droga, ormai estesa su scala planetaria ma sempre assolutamente inefficace - ha paura di ogni cambiamento. In molti paesi, tra cui la Svizzera, l'Olanda, la Germania, la Spagna si riconsidera l'uso medico dell'eroina. L'uso medico della Cannabis viene richiesto a gran voce, anche attraverso una serie di referendum negli USA, tutti vinti dal movimento riformatore.
Voglio aggiungere un paio di righe di riflessione dopo il mio post precedente.
Direi che è evidente che l'uomo sin da tempi remoti abbia fatto uso di sostanze stupefacenti per i motivi più disparati: problemi a lavoro, la moglie spaccapalle, dimenticare la moglie mentre si è con una bella topa e così via...
In Marocco i più anziani fanno tranquillamente uso di mariuana, ovviamente perchè non sono la parte più produttiva del paese e possono permettersi il lusso di stare sballati tutto il giorno.
In più sono sicuro che tra tutti quei genitori nati attorno al 1950 si nasconde una buona parte che nel 68 almeno una canna se l'è fatta cacchia cacchia, fasula fasula, fresca fresca.

Se hai scritto tutto tu è very very impressive
interessantissimo, l'avevo gia letta su un sito cmq.

@puma io non faccio il pro... cmq secondo me hai detto una bella cazzata