comunque per quanto mi riguarda mi ritrovo con chiunque pensi che occorre far partire un piano di indebitamento europeo in linea col passato PNRR, con coordinamento da parte europeo di cosa e come spendere quel debito comune, con l’idea di integrare i vari eserciti nazionali in un unico esercito comune.
Questo approccio inizialmente chiede sicuramente delle spese non indifferenti, ma dopo le spese di gestione e amministrazione tornerebbero ad essere simili a quelle attuali, con la differenza che hai spiegato all’orso russo che se vuole venire in europa con una clava dall’altra parte non ci sta l’uomo con i fiori nei cannoni ma un’altra clava più grossa della sua
Con i mafiosi come trump e putin questo tipo di ragionamento da troglodita è l’unico che capiscono.
secondo me ci sono alcune cose che si possono fare con gli eserciti ancora divisi, ma che puntano già ad avere poi in futuro, magari non un intero esercito europeo ma almeno una forza europea di rapido intervento.
sostituire tutti gli armamenti made in usa, standardizzare tutto su prodotti fatti da aziende europeo, aumentare la produzione di quelli che si visto in ucraina essere materiali (munizioni, droni, difese aere ecc) che in un conflitto vengono usate a migliaia o decine di migliaia al giorno
tutte cose che si possono comunque fare già adesso anche solo spendendo i soldi in difesa che si spendono oggi, renderebbero tutto più efficente e rilancerebbero l’industria EU a scapito di quella USA.
per me parte del punto è che la difesa è un argomento taboo per l’EU, che fa della pace (in europa) il suo principio fondante.
Il problema è che dalla sua nascita, l’unica minaccia esterna era l’URSS e trovava una contromisura nella NATO, per la precisione, nella presenza statunitense della NATO.
Ora che il supporto americano non è più garantito, una reazione è necessaria, onestamente non so cosa ci sia da stupirsi.
Poi eviterei di prendere troppo sul serio le sparate a favore di giornale con titoloni e numeri che servono più ad impressionare che altro, anche quello è posturing, alla fine.
Non sarai per caso uno di quei pavidi omuncoli che per timor del lutto preferiscono coprirsi di vergogna e nascondersi dietro la gonna di Madre Italia invece che esporre il petto per difenderla?
Bah, la reazione dellaggente ad esempio per me è stupefacente. Un conto è la necessità di difendersi, un conto è esaltarsi per i carrarmatini che metti sui vari stati manco stessi cambiando due cavalli e un jolly a Risiko.
Dipenderà dalle “bolle”. Io sento solo gente che mi dice che 800 ( o quel che saranno effettivamente ma la cifra è sempre 800) miliardi sono meglio per scuola, sanità, fame nel mondo, cambiamenti climatici ecc ecc e non per le armi.
A me sorprende questo. Serve ( e se ne parla dalla costituzione dell’Europa) un programma di difesa comune , difesa a 360°, eppure mi tocca sentire gente che dice che è meglio metterli da qualche altra parte. La stessa gente che magari per bonus 110 e balneari non batte ciglio, diavolo bestia.
A me sto pezzo fa ammattire perché a una certa scrive questa roba qua
Nella nostra millenaria vicenda, la guerra non è stata, infatti, soltanto un mestiere, una tragica costante, uno strumento di potere, è stata l’arte (il complesso di tecniche, metodi, invenzioni e talenti) che ha mosso la storia d’Europa e, all’unisono, la narrativa che ha definito l’identità degli europei. Nei secoli questa nostra terra è stato uno scoglio euroasiatico popolato di guerrieri feroci, formidabili, orgogliosi e vittoriosi. Di tutte le invenzioni europee che hanno plasmato il mondo moderno, quelle in campo bellico – tecnologiche, tattiche e culturali – sono state probabilmente le più efficaci e influenti.
Ma la guerra dei nostri antenati europei non è stata solo il dominio della forza, è stato anche il luogo di genesi del sé: da Maratona al Piave gli europei hanno combattuto (e vissuto) fedeli a come si aspettavano che la loro battaglia (e vita) sarebbe stata narrata. Da Omero a Ernst Jünger la nostra civiltà ha pensato il combattimento armato frontale, micidiale e decisivo addirittura come proprio fondamento perché nella guerra eroica ha trovato l’esperienza plenaria, l’accadimento fatidico, il momento della verità nel quale si sono generate le forme della politica, i valori della società, si sono decisi i destini individuali e collettivi.
Che, boh, mi fa pensare che magari a forza di scrivere di Mussolini si sia un attimo lasciato influenzare perché sono discorsi che si possono risentire paro paro nella retorica degli anni '20
Poi sotto si rende conto che deve un attimo ribilanciare, e ci prova ma secondo me senza grandissimo convincimento:
Non fu solo decadenza. Fu un balzo di civiltà. Le grandi conquiste europee, e solo europee, del secondo dopoguerra (il diritto alla salute e all’istruzione per tutti, il superamento di maschilismo e razzismo, lo sviluppo di una coscienza pacifista e ambientalista, solo per citarne alcune), scandiscono questo nostro avanzare regressivo verso forme di vita che estendano a ogni età le cure amorevoli riservate all’infanzia o, addirittura, i privilegi embrionali di protezione e nutrimento. Questa è la civiltà: il grande utero esterno. È così che si diventa umani: lasciando fuori la durezza ma mettendola di sentinella alla porta.
Ripudiando la guerra, non siamo solo diventati imbelli, siamo diventati migliori. Ce lo ricorda e conferma l’osceno spettacolo della spregevole brutalità esibito in queste ore in mondovisione dal Presidente degli Stati Uniti d’America. Al suo cospetto viviamo un momento di alta chiarificazione esistenziale, ritroviamo la fierezza di essere europei, di non essere come lui.
vabbè, gli esaltati e gli entusiasti ci sono da sempre, esattamente come c’era gente che diceva che per amor di pace gli ucraini dovevano abbozzare e lasciarsi capitolare.
per me “l’esercito federale europeo” andava fatto 20 anni fa, ma tutti i 27 avevano il proprio esercito e nessuno aveva intenzione di cedere ulteriormente sovranità all’EU senza alcun beneficio tangibile in cambio (visto che dall’89 non c’è più un “avversario”)
io ci aggiungerei anche che per come si sono messe le cose con Trump, e che probabilmente continueranno cosi nei prossimi decenni, gli USA non solo non sono più un alleato, partner affidabile per l’EU, è direttamete diventato un antagonista dichiarato.
Quindi servono investimenti per sganciarsi dai loro sistemi di armamento, e passare a produzioni interamente EU, e serve avere un deterrente non solo nei confronti dei Russi, che abbiamo visto essere una Tigre di cartone, ma pure Vs Americani.
Perchè Trump che dice “avremo la Groelandia in un modo o nell’altro” non è per nulla diverso da Putin che dice “riavremo le repubbliche baltiche un giorno o l’altro”
Ho capito ma questo è Antonio Scurati, uno che ultimamente è stato preso a simbolo dell’antifascismo intellettuale italiano, non Gianantonio Vivalaguerra