arancia meccanica metafora dle cristianesimo?


mhhh...non mi sento molto d'accordo perchè a mio parere manca il presupposto iniziale che alex sia al mondo da subito per fare del bene. poi non trovo nemmeno che il ruolo social-ufficiale di alex sia quelo del reietto, anzi...però la tua interpretazione la trovo davvero molto creativa e interessante.
Ho riletto da poco il libro di Burgess da cui è tratto il film.

Il tema principale è il libero arbitrio,e l'unica metafora cristiana che si può estrapolare è prorpio questa :la scelta dell'uomo tra il bene e il male.

Come afferma sia lo scrittore che il regista ,in un intervista presente nel libro,ci si chiede se è preferibile un mondo di violenza assunta coscientemente a un mondo programmato per essere buono o inoffensivo.
Ci sono 2 parti del libro che sottolineano questo tema,il primo quando Alex si sveglia la mattina con dinanzi il suo Consigliere Post-correzionale che lo mette in guardia sul suo comportamento dissoluto e il protagonista si chiede:
Ma fratelli,questo mordersi le unghie dei piedi su qual'è la causa della cattiveria mi fa venire solo voglia di gufare,non si chiedono mica qual'è la causa della bontà, è alllora xchè il contrario?Se i martini sono buoni è xchè così gli piace,e io non interferirei mai coi loro gusti, e così dovrebbe essere x l'altra parte,e io patrocinavo l'altra parte.

La seconda quando Alex chiede al sacerdote del penitenziario informazioni su questo speciale trattamento che fa diventare buoni e scaccia la violenza dai criminali:
Il quesito è se una tecnica del genere possa davvero rendere buoni,la bontà viene da dentro,è qualcosa che si sceglie. Quando un uomo non può scegliere cessa di essere un uomo!

Come ha già detto qualcuno il finale del libro differisce da quello del film.
Sembra cmq che sia stata una spinta dell'editore verso lo scrittore di chiudere il libro con un finale speranzoso e "politically correct" e fortunatamnte la scelta di Kubrick è stato di rimanere fedele alla prima versione che secondo me è più efficace e segue più il filo logico della "satira"del libro.
Lapis c'hai preso.
SOno totalmente d'accordo con Lapis...
Il fatto che dice: "La bontà viene da dentro" è confermata dal finale che vede Alex ritornare quello di una volta...





PERCHè NON riesco a spiegarmi?
cristo era al mondo per fare del bene solo per noi che, a posteriori viviamo in una società che è diretta cosneguenza del pensiero cristiano

per una società non cristiana, come quella giudea di 2003 anni fa, o come quella assiro babilonese, CRISTO NON ERA AL MONDO PER FARE DEL BENE! ERA UN FOTTUTO TERRORISTA!!!
Guarda che ti sei spiegato benissimo.
Purtroppo la chiarezza espositiva non aggiunge valore ad una tesi che non regge.
Inoltre non è accettabile nemmeno il "cristo terrorista", predicava cose scomode, ma i romani hanno sempre lasciato i popoli conquistati liberi di coltivare la propra fede e le proprie credenze, Gesù era solo uno dei predicatori tra tanti altri.
Hanno cominciato a preoccuparsi di lui parecchio tardi, ed in ogni caso non è mai stato considerato un criminale.


Evil, abbiamo capito

è che proprio non condividiamo.
Cmq nel film mancano i romani. da chi sarebbero interpretati?

A ben pensarci molti film di oggi potrebbero essere paragonati alla vita di cristo...
sorry per l'up ma mi son rivisto stasera il film e mi ricordavo di questo thread.

Neanche io condivido molto l'analogia, anche se la capisco e in alcuni punti coincide, e io non credo per caso.

avete presente la scena in cui Alex si immagina di frustare Cristo?
Kubrik potrebbe non averla messa per nulla.

Ma io penso di piu' all'analisi dei ruoli che una persona ha nella società.
E cioè, se è un "cattivo" o un "buono"

alla fine tutti e due pagano, per aver espresso cio che scaturisce da dentro di loro.
Anche se poi la morte di cristo ha anche altri significati.

Ma prendendo in considerazione l'aspetto di assumere un ruolo, si puo' dire che siano le due faccie di una stessa medaglia.

Anche se ripeto, anche x me non è condivisibile al 100% come teoria.


nel libro si redime e matura allora meglio il film Alex rimettiti presto dopo un pò di robusto su e giù con l'infermiera esci da quell'ospedale e dacci un altra bella scorpacciata di ultraviolenza...im siingin in the rain aaaim siiingin in the rain


La "redenzione" di Alex si svolge nell'ultimo capitolo del libro, che è parecchio controverso. Nella prima edizione del libro (quella che aveva letto Kubrik) questo capitolo non c'era e il libro si concludeva più o meno come il film. Poi nella seconda edizione Burgess aggiunse questo capitolo, non chiedetemi perchè, e a Kubrik faceva schifo questo finale, infatti nel suo film utilizzò il primo.
Non è del tutto esatto quello che dici necro: Ho letto che in USA e UK il libro fu "mutilato" dell'ultimo capitolo,e kubrick si è basato appunto sulla versione "mutilata"...Cmq personalmente io ritengo più appropriato e in linea con l'opera il finale del film.
scusate,io non ho mai visto Arancia Meccanica,ne ho intenzione di vederlo.

Non è una provocazione ma vorrei sapere cos'ha di bello da poter offrire quel film.Parla di uno stupratore.poi?c'è qualcosa per cui merita?
Che discorso è?
ti prego postalo qui
http://www.ngi.it/forum/showthread.php?t=297927

che ti rispondo a dovere


Sei sicuro? non vedo che senso avrebbe tagliare l'ultimo capitolo se dava un aria molto più positiva e consolante all'intera storia... di solito la censura lavora in senso opposto!

Concordo sul fatto che se Burgess si fosse fermato un capitolo prima il libro sarebbe stato molto meglio... infatti ho come rimosso quella parte dai miei ricordi...


lol
non parla di uno stupratore...certo se poi la tua analisi è cosi superficiale (ovvio anche xchè non l'hai visto) allora fai bene a non vederlo



Lolita parla di un pedofilo, non leggetelo...

lo é tanto quanto american pie
vabbè soprassediamo però nessuno mi ha ancora risposto.


E' un film di Kubrick, e già per quanto mi riguarda questo sarebbe un motivo più che sufficiente per guardarlo.

Nonostante abbia perso l'impatto shockante che poteva avere al tempo della sua uscita, costituisce ancora adesso un "salutare pugno nello stomaco" nel rappresentare efficacemente la "fiera della violenza". Luogo dove convivono l'antisocialità, la devianza, la crudeltà "primitiva" di Alex e compagni, e la violenza strutturata, fatta istituzione e strumento di controllo sociale. Una violenza questa ben più inquietante (nel pensiero dell'autore del romanzo, e di Kubrick) di quella dei "drughi" del korova milkbar.

Colonna sonora altamente innovativa per i tempi, e a tratti geniale.

Aggiungiamo anche che è un pezzo non trascurabile di storia del Cinema.

Basta?