Ciao ragazzuoli, ritorno su addio per una discussione
Alla fine NGI per me é una grande famiglia e anche se sono abbastanza sicuro che sto thread non mi aiuterá o risolverá i miei problemi, so che a molti fa piacere avere notizie mie private e sicuramente parlarne qua mi aiuterá un pochetto, come lo ha fatto in passato
Per di piú ne scrivo oggi perché per una serie di eventi, la ragazza che mi aveva tirato il palo anni fa e per cui ho serbato rancore e depressione oggi si laurea, é dentro al gruppo di amici che ancora frequento abbiamo risolto questa estate dopo che é venuta a trovarmi all'ospedale che ero ricoverato lontano casa e vicino a dove attualmente abita lei, ormai son felicemente fidanzato da 3 anni con una stupenda ragazza, che di meglio non potrei desiderare e che malgrado tutto e sapendo la mia condizione é sempre stato al mio fianco anche nei momenti peggiori e che sono sicuro ci sará fino alla fine, forse ho piú di quanto merito.
Quindi sono riuscito ad andare avanti sotto quell'aspetto, e mi ha fatto crescere come individuo e mi ha dato forza, la considero quasi una tappa obbligatoria della mia vita che mi ha forgiato come sono ora.
Ho trovato anni fa la forza di andare avanti, di superare molti dubbi e pormi obbiettivi a medio/breve termine, che ho anche raggiunto!
Sono riuscito a forgiami un fisico (scusate la modestia) invidiabile, che mi ha permesso di andare a fare parapendio e andare a sciare (con tutti i miei limiti, ma comunque con grande soddisfazione) e quindi da circa 5 anni vado in palestra e continuo ad andarci con qualche pausa ogni tanto, ma alla fine sto in forma
Ho recuperato molti punti di FEV1 (un indice respiratorio) e fu una sorpresa anche per i dottori, considerando che di miglioramenti noi non ne facciamo.
E la cosa che alla fine mi tormenta in questi ultimi anni, e che mi butta giú, é la mancanza di prospettive
Adesso sono in universitá, non va bene, avevo lacune dovute al mio scarso metodo di studio, ma dopo alcuni anni con scarsi risultati, l'ann oscorso ho trovato la forza e mi sono fatto un piano serio per recuperare, la sessione estiva del 2017 doveva sancire un cambiamento di pagina definitivo (con anche il supporto della mia fidanzata)
Sfortunatamente ho avuto due pneumotoraci che mi hanno ricordato chi sono veramente, e che mi hanno tolto la mai illusione a lungo termine, che avevo sempre immaginato nella mia testa ignorando consapevolmente la veritá che mi volava sopra la testa
Si é imputtanata tutta la sessione e gli studi programmati, la mia estate in volo, due tubi nel polmone a distanza di un mese uno dall'altro, l'incubo che mi aveva quasi mentalmente ucciso 6/7 anni fa circa tornava piú forte che mai a riportarmi nell'abisso
Questa volta é stato diverso, il recupero piú veloce, avevo un corpo che é riuscito a reggere bene le due botte, su cui ci avevo duramente lavorato, una ragazza, piú amici vicini a me, tante distrazioni (ringrazio chi mi legge ora su NGI o chi ci scrive, gli admin e tutti, di questa favolosa cummunity che vedo come una seconda casa)
Ma peró dopo tutto questo, che é sempre quello che ho desiderato anni fa, e che ho costruito, no nha risolto il problema, ora ho piú da perdere, vedo i miei amici che si laureano, che si fidanzano che guardano al futuro come me lo immaginavo io, iniziare a pensare di mettere su famiglia a piccolissimi passi, stabilitá economia.
Sono obbiettivi che tutti fanno, io li desidero, neanche diventare ricco, vivere una routine, uan vita normale tra qui a 15 anni.
Poi mi rendo conto e mi ricordo di cose che giá in realtá sapevo, che adesso si inizia a parlare di lista di attesa di trapianto di polmoni, di sperare di farcela, e che se anche cel facessi in max 8 anni dovrei essere trapiantato di nuovo, di avere ulteriori limiti extra dalla mia vita, una qualitá che sarebeb appena sopra l'accettabile, di avere piú cose da perdere, di no nessere pronto a finire sotto i ferri e non svegliarmi o peggio ancora morire a distanza di mesi epr un rigetto
Il terrore di operarmi per una piccola ernia, di mettere un ago, tutte cose con cui ho dovuto imparare a convivere in questi anni, ma i ltrapianto di polmoni, é troppo non sono pronto, non saró mai pronto, non voglio dentro il mio petto qualcosa che non é mio
E questo sgretola le mie piccole illusioni che mi fanno andare avanti, il mio piccolo e immaginario mondo, non trovo la forza il senso di andare avanti alcune volte, l'universitá perdere anni per cosa, per laurearmi e morire, o di andare a lavorare anche da domani e magari avere un lavoro senza abbastanza tutele per vivere tranquillamente
Vedere il mio gruppo di amici andare a sciare e io che ormai non saró piú capace di farlo, e dovermi accontentare di perdere queste piccole cose
So che forse un barlume di forza mi é rimasto e sto cercando di farla crescere e andare avanti ma questo spettro mi uccide, la mia ragazza lo sa, glielo ho spiegato anche a costo di perderla, ma é rimasta e ha deciso che rimarrá fino alla fine e se ci molleremo non sará la mia salute il motivo.
Mio padre in lacrime che mi abbraccia é che devo andare avanti, trovare la forza di non buttarmi giú e gettare tutto nel cesso, provarci fino alla fine
E io che non posso promettere niente ora e vedo molta gente che ci sta male intorno a me
Sono stato ricoverato sta settimana e le visite sono andate egregiamente, tranne una cosa, ora dovró dormire con l'ossigeno la sera per riposarmi meglio,é una cosa di cui avevo bisogno, e mi serve, avró piú energie e forse mi auterá anche a concentrarmi per studiare, ma mi rendo conto che dopo tutta sta fatica arrivare a questo punto dove piú di cosí non posso migliorare la mai condizione, inizia il lento decadimento che mi porterá alla resa di conti, e che il meglio ormai é giá passato, e sono a 24 anni.
Non so se oggi leggeró il thread, sono ad una festa di laurea con i miei cari amici, uno di quei momenti che gusto e che conservo nella mia mente gelosamente, e che voglio poter ricordare, scherzando, giocando, ridendo che mi fa dimenticare tutti i miei problemi e mi distrae da questo macigno
Mi spiace davvero tanto tanto MA l'unica cosa che posso davvero dirti (cap obv. Summoned) è di non abbatterti:
Non è assolutamente detto che il meglio è alle spalle perché la vita è una brutta bestia ma basta un niente per vivere un momento magico.
Never give up meschio!
Devi scrivere ancora tante tante boiate nel 3d apple Vs resto del mondo.
Non è assolutamente detto che il meglio è alle spalle perché la vita è una brutta bestia ma basta un niente per vivere un momento magico.
Never give up meschio!
Devi scrivere ancora tante tante boiate nel 3d apple Vs resto del mondo.
meschio nemmeno ti conosco personalmente, ti leggo e giuro che mi sono commosso e ora sono qui in ufficio che giustifico l'occhio lucido per il solito moscerino di merda che è attratto dagli occhi come la falena dalla luce.
Non saprei davvero cosa comunicarti se non la mia ammirazione con cui affronti la tua situazione, e vorrei dirti di non mollare, di resistere, di non arrenderti mai.
Il confronto con gli amici che costruiscono i propri progetti a lungo termine immagino sia dolorso ma è anche vero che tu stai sfruttando tutto il tuo tempo come pochissimi fanno, vivendo una vita piena e con tante soddisfazioni.
Non puoi castigarti se almeno con Università arranchi un po, certo capisco che la determinazione a fare sia determinante per rimanere concentrato in altre cose, ma tanta gente arranca con gli studi, cerca di sgomberare la mente e vedrai che ritroverai tutta la concentrazione necessaria.
Magari dirò una stuipidata ma se università ora come ora non ti da stimoli, provare a buttarti su qualcosa nel sociale? farti sponsor della tua condizione, ci sono persone determinate che riescono a rendere la propria condizione un messaggio per tutti (vedi i vari Beatrice Vio ecc) tu mi sembri una persona altamente determinata, non diamo per scontato che potresti fare la differenza.
anche se suonerà di fantozziana memoria, ti stimo moltissimo
Non saprei davvero cosa comunicarti se non la mia ammirazione con cui affronti la tua situazione, e vorrei dirti di non mollare, di resistere, di non arrenderti mai.
Il confronto con gli amici che costruiscono i propri progetti a lungo termine immagino sia dolorso ma è anche vero che tu stai sfruttando tutto il tuo tempo come pochissimi fanno, vivendo una vita piena e con tante soddisfazioni.
Non puoi castigarti se almeno con Università arranchi un po, certo capisco che la determinazione a fare sia determinante per rimanere concentrato in altre cose, ma tanta gente arranca con gli studi, cerca di sgomberare la mente e vedrai che ritroverai tutta la concentrazione necessaria.
Magari dirò una stuipidata ma se università ora come ora non ti da stimoli, provare a buttarti su qualcosa nel sociale? farti sponsor della tua condizione, ci sono persone determinate che riescono a rendere la propria condizione un messaggio per tutti (vedi i vari Beatrice Vio ecc) tu mi sembri una persona altamente determinata, non diamo per scontato che potresti fare la differenza.
anche se suonerà di fantozziana memoria, ti stimo moltissimo
ciao meschio non ti conosco ma ti sono lo stesso vicino
cosa studi?
il mio banalissimo suggerimento è di non mollare con gli studi, prendila con i giusti tempi ma continua
non ti abbattere e sii più forte di tutti i problemi che ti si mettono davanti
cosa studi?
il mio banalissimo suggerimento è di non mollare con gli studi, prendila con i giusti tempi ma continua
non ti abbattere e sii più forte di tutti i problemi che ti si mettono davanti
la differenza fra te e i tuoi amici è che tu sei consapevole di quanto siamo fragili e di quanto niente sia scontato. tu sei preparato al peggio e le cannonate ti fanno un baffo, loro vanno in crisi per le spunte blu senza risposta.
affronta la vita con coraggio e dignità come si capisce che hai sempre fatto, ti ammiro molto per lo spirito combattivo più che per i risultati concreti che hai ottenuto, quelli potevano anche non arrivare: ciò che conta è il sentiero che ci si sceglie e che si percorre, più che arrivare o no in cima.
affronta la vita con coraggio e dignità come si capisce che hai sempre fatto, ti ammiro molto per lo spirito combattivo più che per i risultati concreti che hai ottenuto, quelli potevano anche non arrivare: ciò che conta è il sentiero che ci si sceglie e che si percorre, più che arrivare o no in cima.
Forza!
Hai già dimostrato di farcela, ed alla grande, per cui non devi e non PUOI avere paura di non farcela ora. Non solo ci hai provato, ma hai ottenuto dei risultati concreti!
Già solo questo dovrebbe allontanare qualsiasi timore e darti anzi la spinta giusta. Non affidarti troppo agli altri. Certo ti aiutano a sentirti bene (ragazza, amici, le lolline, wygga bannato per 12 mesi) ma è dentro di te che devi trovare le giuste motivazioni.
Anche io consiglio di non mollare l'uni, a meno che tu stia facendo un corso di laurea al quale non riesci proprio ad appassionarti: nel caso, riflettici. Per esperienza lo studio (come il lavoro) difficilmente sono piacevoli. Penso che hai ben presente il piacere di ottenere un risultato (piccolo o grande che sia) dopo esserti sacrificato. Beh, continua per quella strada senza dover cercare per forza un fine ultimo o un obbiettivo a lungo, lunghissimo tempo. Un percorso pieno di tante piccole soddisfazioni è molto meglio di uno con una sola ed ipotetica grande soddisfazione finale (e quale poi? famiglia, figli? lavoro fighissimo? spesso nascondono delle chimere e spesso, se raggiunte, vengono sostituite da traguardi ancor più lontani ed irragiungibili, che alimentano unicamente una perenne ed altalenante delusione).
Hai già dimostrato di farcela, ed alla grande, per cui non devi e non PUOI avere paura di non farcela ora. Non solo ci hai provato, ma hai ottenuto dei risultati concreti!
Già solo questo dovrebbe allontanare qualsiasi timore e darti anzi la spinta giusta. Non affidarti troppo agli altri. Certo ti aiutano a sentirti bene (ragazza, amici, le lolline, wygga bannato per 12 mesi) ma è dentro di te che devi trovare le giuste motivazioni.
Anche io consiglio di non mollare l'uni, a meno che tu stia facendo un corso di laurea al quale non riesci proprio ad appassionarti: nel caso, riflettici. Per esperienza lo studio (come il lavoro) difficilmente sono piacevoli. Penso che hai ben presente il piacere di ottenere un risultato (piccolo o grande che sia) dopo esserti sacrificato. Beh, continua per quella strada senza dover cercare per forza un fine ultimo o un obbiettivo a lungo, lunghissimo tempo. Un percorso pieno di tante piccole soddisfazioni è molto meglio di uno con una sola ed ipotetica grande soddisfazione finale (e quale poi? famiglia, figli? lavoro fighissimo? spesso nascondono delle chimere e spesso, se raggiunte, vengono sostituite da traguardi ancor più lontani ed irragiungibili, che alimentano unicamente una perenne ed altalenante delusione).
Vecchio compagno di giochi, mi hai fatto preoccupare tantissimo ma ho letto il thread e devo dire che, come sempre, alla fine di tutto, sei uno sbarbatello come tutti noi
Senza entrare nelle tue naturali riflessioni sulla fragilità della vita, capisco le tue ansie sul futuro. Empatizzo perché anche io ho ritardato la prima laurea e ho sofferto vedendo la gente intorno a me che si sentiva realizzata mentre io mi schifavo perché perdevo tempo e facevo fare sacrifici i inutili. Gli anni universitari erano fighissimi finché li vivevi in mezzo al fango con tutti, ma poi tutti sono usciti, tu ci rimani e non sai più a quale mondo sentirti appartenente.
Queste esperienze ti fanno capire che il corso della vita è diverso per tutti, alcuni capiscono quello che vogliono più tardi di altri, altri prima, ma la vita di chi parte più tardi non è una vita sprecata o che vale meno. Ti dico solamente che non sei l'unico a soffrire del tuo futuro, ci sono migliaia di persone come te in balia di scelte non fatte ed incertezze ed il tuo stare male è un processo di apprendimento che ti porterà alle sue conclusioni e alla tua maturità. La gente come te, che soffre per qualcosa, per il proprio futuro, magari si nascondeva davanti ai tuoi occhi tra i banchi dell'università e dietro i cocktail delle feste tra gli Erasmus. Alla fine dei giochi ci accomuna tutti il fatto di essere in qualche modo rotti, la perfezione e la sicurezza che vedi nei tuoi compagni è tale solo al tuo sguardo di ragazzo che si sente solo nelle tue sofferenze.
La tua malattia si mette in mezzo ai tuoi pensieri ma hai già dimostrato a te stesso che è possibile non solo vivere, ma anche metterla in culo alle "sfighe", qualunque sia il destino che crediamo ci sia stato affidato. Lotta sempre per il tuo futuro, trova sempre il modo di appigliati a qualcosa, come hai già fatto e come, sono sicuro farai.
Un enorme consiglio che ti posso dare è provare a fare un po di terapia. Hai già dimostrato a chiunque che sei in grado di processare e reagire a cose per noi enormi ed incomprensibili, ma una mano a mettere insieme le tue riflessioni, i tuoi pensieri non può fare altro che farti bene
Meschio
Senza entrare nelle tue naturali riflessioni sulla fragilità della vita, capisco le tue ansie sul futuro. Empatizzo perché anche io ho ritardato la prima laurea e ho sofferto vedendo la gente intorno a me che si sentiva realizzata mentre io mi schifavo perché perdevo tempo e facevo fare sacrifici i inutili. Gli anni universitari erano fighissimi finché li vivevi in mezzo al fango con tutti, ma poi tutti sono usciti, tu ci rimani e non sai più a quale mondo sentirti appartenente.
Queste esperienze ti fanno capire che il corso della vita è diverso per tutti, alcuni capiscono quello che vogliono più tardi di altri, altri prima, ma la vita di chi parte più tardi non è una vita sprecata o che vale meno. Ti dico solamente che non sei l'unico a soffrire del tuo futuro, ci sono migliaia di persone come te in balia di scelte non fatte ed incertezze ed il tuo stare male è un processo di apprendimento che ti porterà alle sue conclusioni e alla tua maturità. La gente come te, che soffre per qualcosa, per il proprio futuro, magari si nascondeva davanti ai tuoi occhi tra i banchi dell'università e dietro i cocktail delle feste tra gli Erasmus. Alla fine dei giochi ci accomuna tutti il fatto di essere in qualche modo rotti, la perfezione e la sicurezza che vedi nei tuoi compagni è tale solo al tuo sguardo di ragazzo che si sente solo nelle tue sofferenze.
La tua malattia si mette in mezzo ai tuoi pensieri ma hai già dimostrato a te stesso che è possibile non solo vivere, ma anche metterla in culo alle "sfighe", qualunque sia il destino che crediamo ci sia stato affidato. Lotta sempre per il tuo futuro, trova sempre il modo di appigliati a qualcosa, come hai già fatto e come, sono sicuro farai.
Un enorme consiglio che ti posso dare è provare a fare un po di terapia. Hai già dimostrato a chiunque che sei in grado di processare e reagire a cose per noi enormi ed incomprensibili, ma una mano a mettere insieme le tue riflessioni, i tuoi pensieri non può fare altro che farti bene
Meschio
Caro Meschio studiare una cosa che ti piace, almeno per me, è stata una grandissima gioia e fonte di soddisfazione. Non ti serve programmare il futuro secondo me, appassionati e vedrai che non ti peserà studiare ma soprattutto fare una cosa che piace dona tutta la gioia di cui abbiamo bisogno.
Alla fine il gioco è lo stesso, con le dovute proporzioni, anche per chi non è malato di fisico. Ma parafrasando face, hai vinto: hai scoperto i tuoi limiti e li hai superati. Questo fa già di te un uomo più che degno di stima. Per il resto quoto CrisM1 che ha riassunto molto bene quello che avrei voluto dire io.
Oh finalmente, pensavo di essere l'unico vecchio scorreggione ad aver avuto problemi di polmoni qui su ngi
A 26 anni nel giro di pochi mesi ho fatto 4 pneumotoraci e dopo l'ultimo ho subito una toracoscopia in VATS che sembra avermi risolto il problema. Ho avuto una patologia totalmente diversa dalla tua ma sia io che te sappiamo benissimo cosa vuol dire andare in giro con il bottiglione e le canne...porco zio sembra di essere un borg per non parlare poi di sperare che nessuna delle canne che ti infilano nelle costole vada a raschiare la parete toracica dandoti fastidi enormi.
Ne avevo 1 davanti, 2 di lato sotto l'ascella e 3 dietro nella schiena. Per 4 stracazzo di volte...mai più....sul serio...mai più.
Per quanto riguarda il trapianto dovresti prendere in considerazione la parte mezza piena del bicchiere e non quella mezza vuota.
Se devo scegliere tra l'aspettativa di vita più corta con annessi pneumotoraci e conseguenti rotture di maroni nel passare un periodo di tempo come un borg, mentre dall'altra parte sottopormi ad un trapianto, io personalmente, vado a testa bassa e parto alla carica senza indugio scegliendo il trapianto. Ma senza pensarci manco 2 volte.
Hai perso qualche falcata nel percorso rispetto ad altri che correvano insieme a te ma questo dovrebbe essere motivo di stimolo per recuperare a pieno dato che la buona volontà non ti manca e cosa più importante hai una persona che ti è vicina e che ti vuole bene.
Aggrappati più che puoi ai tuoi desideri e al pensiero di avere un futuro con lei perché è questo che fa la differenza rispetto a chi si arrende.
Non è vero che adesso il meglio è già passato. Smettila di pensare alle cose del passato e guarda avanti perché è là che devi arrivare.
Il trapianto è lo step che ti permetterà di andare avanti, magari non potrai più andare a sciare ma ti posso garantire che avere la pancetta e le maniglie della felicità a 40 e passa anni può essere anche un motivo di vanto
A 26 anni nel giro di pochi mesi ho fatto 4 pneumotoraci e dopo l'ultimo ho subito una toracoscopia in VATS che sembra avermi risolto il problema. Ho avuto una patologia totalmente diversa dalla tua ma sia io che te sappiamo benissimo cosa vuol dire andare in giro con il bottiglione e le canne...porco zio sembra di essere un borg per non parlare poi di sperare che nessuna delle canne che ti infilano nelle costole vada a raschiare la parete toracica dandoti fastidi enormi.
Ne avevo 1 davanti, 2 di lato sotto l'ascella e 3 dietro nella schiena. Per 4 stracazzo di volte...mai più....sul serio...mai più.
Per quanto riguarda il trapianto dovresti prendere in considerazione la parte mezza piena del bicchiere e non quella mezza vuota.
Se devo scegliere tra l'aspettativa di vita più corta con annessi pneumotoraci e conseguenti rotture di maroni nel passare un periodo di tempo come un borg, mentre dall'altra parte sottopormi ad un trapianto, io personalmente, vado a testa bassa e parto alla carica senza indugio scegliendo il trapianto. Ma senza pensarci manco 2 volte.
Hai perso qualche falcata nel percorso rispetto ad altri che correvano insieme a te ma questo dovrebbe essere motivo di stimolo per recuperare a pieno dato che la buona volontà non ti manca e cosa più importante hai una persona che ti è vicina e che ti vuole bene.
Aggrappati più che puoi ai tuoi desideri e al pensiero di avere un futuro con lei perché è questo che fa la differenza rispetto a chi si arrende.
Non è vero che adesso il meglio è già passato. Smettila di pensare alle cose del passato e guarda avanti perché è là che devi arrivare.
Il trapianto è lo step che ti permetterà di andare avanti, magari non potrai più andare a sciare ma ti posso garantire che avere la pancetta e le maniglie della felicità a 40 e passa anni può essere anche un motivo di vanto
In situazioni come questa è sempre difficile dire qualcosa di non banale perchè non provando sulla propria pelle certe problematiche e sensazioni non si può avere una percezione corretta della cosa quindi mi limiterò a parlare dei fatti.
Meschio, da quando presi la tua situazione personale a cuore e mi presi la responsabilità di condividerla sul forum (e qualcuno, pochi per fortuna, ebbero anche da che ridire e si colorarono di rosso) proprio perchè questa è per molti di noi una famiglia, di strada ne hai fatta, hai combattuto, sei andato avanti ed hai raggiunto dei traguardi che sicuramente quel giorno non avresti mai potuto immaginare di raggiungere....e sei stato tu a riuscirci perchè l'hai voluto ed hai trovato la forza per farlo....in quel momento, giorno dopo giorno.
Concludo lasciandoti questa frase:
"Domandarono al Buddha perché i suoi discepoli sembrassero sempre così allegri; la sua risposta fu: non rimpiangono il passato né si preoccupano del futuro; vivono nel presente, ecco perché sono gioiosi".
Lo so, non è facile applicare nella vita di tutti i giorni il concetto sopra espresso e non lo è sopratutto nella tua situazione ma se rimani vincolato al loop del passato e di cosa ti aspetta nel futuro, non riuscirai a vivere il presente al massimo della tua forza.
Il futuro parte da ora, da questo presente, da questo istante.
Hai altri traguardi da raggiungere, godi di ogni momento come se fosse l'unico.
"Qui" ed "ora" Meschio
Meschio, da quando presi la tua situazione personale a cuore e mi presi la responsabilità di condividerla sul forum (e qualcuno, pochi per fortuna, ebbero anche da che ridire e si colorarono di rosso) proprio perchè questa è per molti di noi una famiglia, di strada ne hai fatta, hai combattuto, sei andato avanti ed hai raggiunto dei traguardi che sicuramente quel giorno non avresti mai potuto immaginare di raggiungere....e sei stato tu a riuscirci perchè l'hai voluto ed hai trovato la forza per farlo....in quel momento, giorno dopo giorno.
Concludo lasciandoti questa frase:
"Domandarono al Buddha perché i suoi discepoli sembrassero sempre così allegri; la sua risposta fu: non rimpiangono il passato né si preoccupano del futuro; vivono nel presente, ecco perché sono gioiosi".
Lo so, non è facile applicare nella vita di tutti i giorni il concetto sopra espresso e non lo è sopratutto nella tua situazione ma se rimani vincolato al loop del passato e di cosa ti aspetta nel futuro, non riuscirai a vivere il presente al massimo della tua forza.
Il futuro parte da ora, da questo presente, da questo istante.
Hai altri traguardi da raggiungere, godi di ogni momento come se fosse l'unico.
"Qui" ed "ora" Meschio
Studio Ing informatica
La scorsa volta mi pare di essere riuscito a sbloccarmi mentalmente, se ricordo bene, imponendomi che dovevo arrangiarmi e la mia vita l'avevo in mano io, che avrei dovuto combattere per me stesso, perché nessun oci sarebbe stato per me, per avere qualcosa dalla vita
Questo mi ha portato a tutti i risultati che ho avuto ora, la filosofia portante che seguivo fu una evoluzione forzata da me, del fatto che la persona che in quel periodo pensavo di amare e che pensavo fosse ricambiato, mi aveva lasciato a piedi in uno dei momenti piú difficili della mia vita, e che mi sentivo solo
Ponendomi come obbiettivo principale la mia individualitá, mi ha permesso di essere una persona migliore, prima di tutto per me stesso ma anche per gli altri (inteso come partner), piú sicura di se, con autostima, che sapeva strappare dalla vita quello che voleva
Questo mi ha portato a livelli di cinismo incalcolabili, tanto é vero che come qualcuno menzionava, la proposta di diventare un motivatore per la mia condizione, che é una cosa che non mi sento dire per la prima volta.
La veritá é che (oltre al fatto che parapendio, legalmente parlando, sono al limite della legislazione corrente, ed esponendomi pubblicamente potrebbe diventare "pericoloso", visto che qualcuno potrebbe bloccarmi) il cinismo come prodotto di scarto, mi ha portato a disprezzare se cosí vogliamo dire, le altre persone che ho conosciuto con la mia patologia (quelle poche che ho visto, considerando che non ci é permesso vederci per motivi di salute) perché ognuno combatte la quotidianitá a modo suo e vedo molti ragazzi che si son giá buttati via se cosí diciamo (situazione in cui ero finito pure io), uno dei punti che mi dava forza, é che io ero "diverso", e non sarei finito come loro avrei preso la mia vita in mano e ce l'avrei fatta.
Ma in realtá era un concetto falso che mi ero infuso artificialmente, che mi ha aiutato in un certo senso, ma col senno di poi era uno scappare(negare) dalla realtá, e quando poi ho dovuto fare i conti con i fatti, la strategia adottata non ha pagato sul lungo termine a livello psicologico...
qualcosa ho guadagnato, meglio di niente, ma ora mi trovo quasi punto a capo a livello mentale, in un contesto diverso che sta cambiando le carte in tavola, e alcune volte mi rendo conto che faccio le cose non per me, ma per gli altri, e questo mi porta alla conclusione che la forza che mi ha permesso di superare tutto la scorsa volta, non é piú applicabile in questo contesto, e devo metabolizzare il tutto nel modo giusto, arrivare "oltre", farlo per gli altri perché in realtá lo voglio per me stesso
Ovvero che sono io che voglio che gli altri non ci stiano male, e quindi devo farlo per me
Ma ho dei momenti di quotidianitá dove la testa divaga in un futuro forse non cosí lontano, dove mi vedo morto, e vedo i miei cari e amici che vengono a salutarmi un ultima volta e la mia persona rimane viva nei loro ricordi, e mi si riempiono gli occhi, fino a riprendere il controllo mentale per bloccare la lacrimazione
(da ateo non credo all'aldilá)
E mi abbattono questi momenti.
La mia parte logica cerca di combattere la parte emotiva che gli sta puntando una pistola contro, tnendola a bada, che é inutile guardare la destinazione, e non é importante quando ci arrivi ma come, il viaggio
Peró non riesco ancora ad accettare tutto e a superarlo, stare a casa a recuperarmi fisicamente in sto periodo diciamo che non ha aiutato, lasciando divagare troppo la mente, la citazione di Amon é un qualcosa che forse avevo giá quasi raggiunto, ma non riesco ad applicare, un amico mi ha pure fatto vedere quest'altra citazione parlandoci di bojack horseman (che non seguo, e mi ha consigliato di non guardare se ora son cosí depresso), che penso sia vicino a quella di amon in un certo senso:
Hage io sono al 3, l'operazione che hai fatto mi é stata proposto coem ultima spiaggia per risolvere il problema si fosse presentato a breve termine, ma é un rischio per me, perché potrei infettare i polmoni peggiorando la situazione instabile che ho e sopratutto fondendo la pleura alla parete, comporta un ulteriore rischio e lavoro quando verró trapiantato, visto che dovranno staccarla e grattarla, in pratica riduco le possibilitá di successo e aumento quelle di complicazioni
La scorsa volta mi pare di essere riuscito a sbloccarmi mentalmente, se ricordo bene, imponendomi che dovevo arrangiarmi e la mia vita l'avevo in mano io, che avrei dovuto combattere per me stesso, perché nessun oci sarebbe stato per me, per avere qualcosa dalla vita
Questo mi ha portato a tutti i risultati che ho avuto ora, la filosofia portante che seguivo fu una evoluzione forzata da me, del fatto che la persona che in quel periodo pensavo di amare e che pensavo fosse ricambiato, mi aveva lasciato a piedi in uno dei momenti piú difficili della mia vita, e che mi sentivo solo
Ponendomi come obbiettivo principale la mia individualitá, mi ha permesso di essere una persona migliore, prima di tutto per me stesso ma anche per gli altri (inteso come partner), piú sicura di se, con autostima, che sapeva strappare dalla vita quello che voleva
Questo mi ha portato a livelli di cinismo incalcolabili, tanto é vero che come qualcuno menzionava, la proposta di diventare un motivatore per la mia condizione, che é una cosa che non mi sento dire per la prima volta.
La veritá é che (oltre al fatto che parapendio, legalmente parlando, sono al limite della legislazione corrente, ed esponendomi pubblicamente potrebbe diventare "pericoloso", visto che qualcuno potrebbe bloccarmi) il cinismo come prodotto di scarto, mi ha portato a disprezzare se cosí vogliamo dire, le altre persone che ho conosciuto con la mia patologia (quelle poche che ho visto, considerando che non ci é permesso vederci per motivi di salute) perché ognuno combatte la quotidianitá a modo suo e vedo molti ragazzi che si son giá buttati via se cosí diciamo (situazione in cui ero finito pure io), uno dei punti che mi dava forza, é che io ero "diverso", e non sarei finito come loro avrei preso la mia vita in mano e ce l'avrei fatta.
Ma in realtá era un concetto falso che mi ero infuso artificialmente, che mi ha aiutato in un certo senso, ma col senno di poi era uno scappare(negare) dalla realtá, e quando poi ho dovuto fare i conti con i fatti, la strategia adottata non ha pagato sul lungo termine a livello psicologico...
qualcosa ho guadagnato, meglio di niente, ma ora mi trovo quasi punto a capo a livello mentale, in un contesto diverso che sta cambiando le carte in tavola, e alcune volte mi rendo conto che faccio le cose non per me, ma per gli altri, e questo mi porta alla conclusione che la forza che mi ha permesso di superare tutto la scorsa volta, non é piú applicabile in questo contesto, e devo metabolizzare il tutto nel modo giusto, arrivare "oltre", farlo per gli altri perché in realtá lo voglio per me stesso
Ovvero che sono io che voglio che gli altri non ci stiano male, e quindi devo farlo per me
Ma ho dei momenti di quotidianitá dove la testa divaga in un futuro forse non cosí lontano, dove mi vedo morto, e vedo i miei cari e amici che vengono a salutarmi un ultima volta e la mia persona rimane viva nei loro ricordi, e mi si riempiono gli occhi, fino a riprendere il controllo mentale per bloccare la lacrimazione
(da ateo non credo all'aldilá)
E mi abbattono questi momenti.
La mia parte logica cerca di combattere la parte emotiva che gli sta puntando una pistola contro, tnendola a bada, che é inutile guardare la destinazione, e non é importante quando ci arrivi ma come, il viaggio
Peró non riesco ancora ad accettare tutto e a superarlo, stare a casa a recuperarmi fisicamente in sto periodo diciamo che non ha aiutato, lasciando divagare troppo la mente, la citazione di Amon é un qualcosa che forse avevo giá quasi raggiunto, ma non riesco ad applicare, un amico mi ha pure fatto vedere quest'altra citazione parlandoci di bojack horseman (che non seguo, e mi ha consigliato di non guardare se ora son cosí depresso), che penso sia vicino a quella di amon in un certo senso:
Hage io sono al 3, l'operazione che hai fatto mi é stata proposto coem ultima spiaggia per risolvere il problema si fosse presentato a breve termine, ma é un rischio per me, perché potrei infettare i polmoni peggiorando la situazione instabile che ho e sopratutto fondendo la pleura alla parete, comporta un ulteriore rischio e lavoro quando verró trapiantato, visto che dovranno staccarla e grattarla, in pratica riduco le possibilitá di successo e aumento quelle di complicazioni
Si infatti
E' proprio quello che mi hanno fatto. Mi hanno praticamente cementificato il polmone alla parete.
Hai enfisemi bollosi ?
E' proprio quello che mi hanno fatto. Mi hanno praticamente cementificato il polmone alla parete.
Hai enfisemi bollosi ?
Mi e' molto difficile darti consigli, come penso a tutti. Mi sento di fare solo 2 osservazioni:
Questo e' un pensiero che tantissime persone anche senza patologie gravi hanno, a volte: anche io lo ho. La paura della morte, il suo pensarci, triggerato da X o Y, e' umana. Quando le hai di frequente, vuol dire che sei triste. Se le hai troppo spesso, dicono si chiami depressione, ma non sono un medico. Ma e', in molti casi, una ricorrenza "normale" che tutti possiamo avere, e che tutti affrontiamo. Se sei triste, cura la tristezza, ma non legarla per forza alla tua condizione.
La seconda cosa e' legata al titolo del thread: come sai che hai "raggiunto l'apice"? Come tu stesso hai scritto, qualche anno fa alcune cose, tipo una relazione funzionante, alcuni sport, ti sembravano irraggiungibili... Non autolimitarti, e/o non lasciare che siano momenti di tristezza a farti considerare le prospettive di vita. Hai fatto tanto, puoi fare ancora tantissimo. Davvero, non potrai mai sapere quale sara' "l'apice".
Questo e' un pensiero che tantissime persone anche senza patologie gravi hanno, a volte: anche io lo ho. La paura della morte, il suo pensarci, triggerato da X o Y, e' umana. Quando le hai di frequente, vuol dire che sei triste. Se le hai troppo spesso, dicono si chiami depressione, ma non sono un medico. Ma e', in molti casi, una ricorrenza "normale" che tutti possiamo avere, e che tutti affrontiamo. Se sei triste, cura la tristezza, ma non legarla per forza alla tua condizione.
La seconda cosa e' legata al titolo del thread: come sai che hai "raggiunto l'apice"? Come tu stesso hai scritto, qualche anno fa alcune cose, tipo una relazione funzionante, alcuni sport, ti sembravano irraggiungibili... Non autolimitarti, e/o non lasciare che siano momenti di tristezza a farti considerare le prospettive di vita. Hai fatto tanto, puoi fare ancora tantissimo. Davvero, non potrai mai sapere quale sara' "l'apice".
Ciao,
Anche io non ti conosco personalmente ma frequentando il forum da tempo conosco già la tua storia.
Sono a lavoro quindi sarò supersintetico:
Hai pochi anni meno di me ma mi stupisco per la forza che hai. Rispetto a te io sono davvero "debole". Mi reputo una persona di spirito ma mentre leggevo il tuo messaggio mi sono accorto che proiettandomi nella tua situazione io al tuo posto sarei paralizzato dalla tua. Altro che sciare e studiare. Sticazzi. Sei un esempio.
PS: l'euforia di arrivare all'apice è destinata a svanire sempre. Qualunque sia l'apice e chiunque tu sia. Anche io, ora ho 26 anni e sono megasportivo sono una merdina rispetto a qualche anno fa. Se provassi a tornare quello di un tempo non so se ce la farei. Certamente la tua condizione ti limita incredibilmente di più ma il concetto è lo stesso, gli apici sono appunti singoli punti di massimo in una curva. Pensa anche solo agli agonisti: tutti hanno un apice di carriera. stop. Il trucco, è non piantarsi su "un'apice" ma trovarne altri!
Te non sei "la palestra", ne solo uno sciatore. Devi essere felice se hai raggiunto o passato un momento di massimo nella tua vita di qualunque genere esso sia. Ma poi si passa oltre.
Cambiare obiettivi, cercarne altri, raggiungerli, scoprire passioni e viverle.
This!
Mi permetto solo di cambiare la frase
"Smettila di pensare alle cose del passato e guarda avanti perché è là che arriverai! "
Quindi: continua a fare palestra perchè ti fa bene\ti piace\mettici il motivo che ti pare. Ma puoi sempre trovare altri apici, altri obiettivi, altro.
Vuoi studiare? studia! Non vuoi studiare? Non studiare!
Mi sento di parlare a luoghi comuni ma è la verità: nella vita tutti abbiamo limiti, vincoli, handicap. Purtroppo è così, non abbiamo deciso noi le regole, ne abbiamo deciso di giocare, ma tutti lo stiamo facendo.
Te stai giocando a livello difficile e cazzo, stai stravincendo. E fidati, te lo ripeto hai davvero la mia stima e ammirazione.
La vita non ha un cazzo di senso, siamo noi a dargliene uno. Non esiste una lista degli achievement come in WoW.
Scusami se sono stato sintetico, devo scappare!
Anche io non ti conosco personalmente ma frequentando il forum da tempo conosco già la tua storia.
Sono a lavoro quindi sarò supersintetico:
Hai pochi anni meno di me ma mi stupisco per la forza che hai. Rispetto a te io sono davvero "debole". Mi reputo una persona di spirito ma mentre leggevo il tuo messaggio mi sono accorto che proiettandomi nella tua situazione io al tuo posto sarei paralizzato dalla tua. Altro che sciare e studiare. Sticazzi. Sei un esempio.
PS: l'euforia di arrivare all'apice è destinata a svanire sempre. Qualunque sia l'apice e chiunque tu sia. Anche io, ora ho 26 anni e sono megasportivo sono una merdina rispetto a qualche anno fa. Se provassi a tornare quello di un tempo non so se ce la farei. Certamente la tua condizione ti limita incredibilmente di più ma il concetto è lo stesso, gli apici sono appunti singoli punti di massimo in una curva. Pensa anche solo agli agonisti: tutti hanno un apice di carriera. stop. Il trucco, è non piantarsi su "un'apice" ma trovarne altri!
Te non sei "la palestra", ne solo uno sciatore. Devi essere felice se hai raggiunto o passato un momento di massimo nella tua vita di qualunque genere esso sia. Ma poi si passa oltre.
Cambiare obiettivi, cercarne altri, raggiungerli, scoprire passioni e viverle.
This!
Mi permetto solo di cambiare la frase
"Smettila di pensare alle cose del passato e guarda avanti perché è là che arriverai! "
Quindi: continua a fare palestra perchè ti fa bene\ti piace\mettici il motivo che ti pare. Ma puoi sempre trovare altri apici, altri obiettivi, altro.
Vuoi studiare? studia! Non vuoi studiare? Non studiare!
Mi sento di parlare a luoghi comuni ma è la verità: nella vita tutti abbiamo limiti, vincoli, handicap. Purtroppo è così, non abbiamo deciso noi le regole, ne abbiamo deciso di giocare, ma tutti lo stiamo facendo.
Te stai giocando a livello difficile e cazzo, stai stravincendo. E fidati, te lo ripeto hai davvero la mia stima e ammirazione.
La vita non ha un cazzo di senso, siamo noi a dargliene uno. Non esiste una lista degli achievement come in WoW.
Scusami se sono stato sintetico, devo scappare!
credo che sia tutto vero. Negli ultimi mesi a me capita spessissimo, e per fortuna sto bene di salute. Eppure la paura è lì. Non scrivo altro ma è giusto per confermare la "normalità" della nostra umanità.
L’apice carriera lo puoi raggiungere anche a 70 anni eh
Ma il problema é che mi rattrista non poter fare anche cose comuni, ad esempio la mattina ho il problema che le crisi di tosse (dovute alla posizione coricata per piú ore) mi smuovono la tosse e rigetto la colazione, quindi devo metterci i miei tempi a fare azioni quotidiane
Ho dovuto cambiare le abitudini alimentari, prendendo colazioni piú leggere, in modo da ridurre il rischio (che comunque si ripresenta in ogni caso alcune volte) di mangiare e sboccare
Anche la prima mezz'ora che mi alzo devo stare un po'calmo con i movimenti che mi piego in due tossendo, mentre preparo il caffé ad esempio, é fastidioso, sono piccole cose ma in realtá quando diventa parte delal routine e ci sei abituato, é il momento in cui capisci che vivi la tua realtá in modo diverso da altri
Per fortuna sta cosa mi succede solo di prima mattina e non per il resto della giornata, dove posso vivere la mia esistenza in modo normale
Adesso che ho finito un ricovero e sono tutto sommato pulito, e per un po' non ho da preoccuparmi di queste cose, sto assaporando il piacere di alzarmi, farmi la colazione, sedermi e mangiare tranquillamente senza preoccuparmi di rivedere il pasto in bagno, una cosa con cui non penso che una persona normale debba fare i conti
L'apice di questo disagio l'ho raggiunto qualche mese fa quando dopo aver fatto colazione a distanza di un oretta (che considero l'area safe dove a quel punto sono al sicuro) mi trovo in macchina a guidare e con un colpo violento di tosse mi ritrovo tutto in bocca e devo accostare per buttare fuori e non "lavarmi"
É questa é una piccola cosa, mi immagino quando non potró fare una rampa di scale e rimpiangeró il mio io che volava in parapendio
me ne faró una ragione come mi sto facendo una ragione di molte cose
Ho dovuto cambiare le abitudini alimentari, prendendo colazioni piú leggere, in modo da ridurre il rischio (che comunque si ripresenta in ogni caso alcune volte) di mangiare e sboccare
Anche la prima mezz'ora che mi alzo devo stare un po'calmo con i movimenti che mi piego in due tossendo, mentre preparo il caffé ad esempio, é fastidioso, sono piccole cose ma in realtá quando diventa parte delal routine e ci sei abituato, é il momento in cui capisci che vivi la tua realtá in modo diverso da altri
Per fortuna sta cosa mi succede solo di prima mattina e non per il resto della giornata, dove posso vivere la mia esistenza in modo normale
Adesso che ho finito un ricovero e sono tutto sommato pulito, e per un po' non ho da preoccuparmi di queste cose, sto assaporando il piacere di alzarmi, farmi la colazione, sedermi e mangiare tranquillamente senza preoccuparmi di rivedere il pasto in bagno, una cosa con cui non penso che una persona normale debba fare i conti
L'apice di questo disagio l'ho raggiunto qualche mese fa quando dopo aver fatto colazione a distanza di un oretta (che considero l'area safe dove a quel punto sono al sicuro) mi trovo in macchina a guidare e con un colpo violento di tosse mi ritrovo tutto in bocca e devo accostare per buttare fuori e non "lavarmi"
É questa é una piccola cosa, mi immagino quando non potró fare una rampa di scale e rimpiangeró il mio io che volava in parapendio
me ne faró una ragione come mi sto facendo una ragione di molte cose
Hai combattuto e stai combattendo con valore, bisogna dartene atto, e quando manca la salute il resto non conta più un granché.
Ad ogni modo professarsi "atei" o "non spirituali" non aiuta in alcun modo ad essere più in pace con se stessi.
Per altro, mi sembra ieri che dicevi di avere 18 anni, sono volati 5/6 anni tra una catastrofe e l'altra.
Ad ogni modo professarsi "atei" o "non spirituali" non aiuta in alcun modo ad essere più in pace con se stessi.
Per altro, mi sembra ieri che dicevi di avere 18 anni, sono volati 5/6 anni tra una catastrofe e l'altra.