ansia e stress a lavoro

sono una persona che lavora parecchio, preciso (pignolo ), mi faccio domande su come vada fatta una particolare attività, forte senso del dovere, spesso non faccio pause perché ho cose urgenti da chiudere e quasi sempre mi fermo almeno mezz'ora in più del dovuto, a volte un'ora o più.

faccio il project manager, lavoro in una società molto disorganizzata e sottostaffata. in fase di colloquio avevamo concordato che avrei lavorato accoppiato a due project engineer che si sarebbero smazzati la parte tecnica, ma uno ha dato le dimissioni e l'altro si è messo in malattia per sei mesi, e quando è tornato ha reso impossibile il lavoro con me, pertanto il capo (giustamente) non ci fa lavorare insieme.
sono lì da un anno, ed è da poco meno di un anno che lavoro col mio capo che mi fa da supporto per la parte tecnica, peccato che abbia un botto di robe da fare, quindi fa le cose velocemente (e male) e poi tocca me smazzarmi la cosa (ad esempio fa dei commenti al disegno, poi dice a me di verificare che sia tutto giusto, anche se i commenti li ha fatti lui. oppure inizia la discussione tecnica con un fornitore, e una volta impostata dice a me di portarla a termine, e così via). adesso sto seguendo un progetto impegnativo dal punto di vista tecnico, dove non ho esperienza (e dove neanche dovrei averla, in teoria, perché ci dovrebbe essere il project engineer che se la smazza) e quindi sono stressato perché faccio cose che non conosco. il mio capo mi spiega se ho domande, ma seguo tutto da solo.

a questo ci aggiungiamo il responsabile dell'azienda (il general manager) che è entrato nuovo un anno fa e sta pressando tutti i dipartimenti per fare di più in meno tempo, e tutti sotto sono schiacciati da sto pressing. ho già fatto presente più volte che il carico di lavoro non era sostenibile (abbiamo perso due project engineer su quattro per 6/8 mesi, e quello arrivato nuovo non ha esperienza quindi ovviamente è lento), con praticamente zero risultati. ad un certo punto mi sono incazzato e mi hanno tolto 4 progetti, salvo poi assegnarmene altri due. mi sono incazzato di nuovo, me li hanno tolti e poi aggiunto uno nuovo qualche tempo dopo. ma comunque le attività che devo seguire sono più del tempo che ho a disposizione (ma questo tutti in azienda eh, non solo io).

perché poi il general manager ti chiede una cosa, e fa tipo riflettore su quella cosa lì, ignorando che nel mentre hai altre X cose da seguire. così se non fai quella cosa lì vieni cazziato, mentre se la fai va in merda tutto il resto e vieni cazziato lì. se fai il resto che è importante, nessuno se ne accorge perché le cose vanno bene e vieni cazziato perché non hai fatto quella cosa richiesta.

già tendo ad essere stressato/ansiogeno io di mio (secondo me un livello giusto per essere stimolato a spingere e lavorare bene), ma vista la situazione (general manager demanding che chiede ancora più roba - reportistica, controlli che prima non si facevano, documentazione aggiuntiva, etc.) il troppo stroppia e ne soffro.

in azienda siamo 70 persone, nell'ultimo anno hanno dato le dimissioni 3 persone (+ 2 in pensione), e nei prossimi due mesi se ne vanno via altre due (sempre dimissioni).

vabbè morale della favola ovviamente sto cercando lavoro per cambiare, anche se sono lì da solo un anno. però so che ci vorranno mesi, consigli su come gestire la situazione nel frattempo? ormai ho l'ansia di andare a lavoro e la vivo male. so che dovrei sbattermene, ma non sono fatto così. quando lavoro "ci metto la faccia" e ci tengo alle mie responsabilità.
Guarda non è per deprimerti ma il privato è bene o male TUTTO così, a tutti i livelli ormai, dell'operaio che avvita bulloni all'impiegato etc (non sono esenti anche piccoli quadri).

Una soluzione di fatto non c'è perché il sistema è tarato così, le eccezione (lavoro umano e non stressante) sono sempre più mosche bianche. Il consiglio migliore è quello che s
do a me stesso e a chiunque ho a fianco, provare a passare nel pubblico (non facile).

Però davvero ansia e stress sono la norma nel mondo del lavoro con tutte le conseguenze del caso (malattie di vario tipo, esaurimento, famiglie disgregate, tessuto sociale a rotoli). Vedi il dirigente ENEL che candidamente promuoveva il mobbing verso i dipendenti come strumento di controllo, lo insegnano ai dirigenti di base ormai

Il bello è che questo è l'elefante nella stanza, io attorno a me di persone che vivono il lavoro tranquillamente ne conto sulla dita di una mano, e conosco persone in ambiti molto diversi tra loro (dell'operaio al laureato etc).
Ne soffriamo praticamente tutti ma ci hanno insegnato a fare self blaming (come fai anche tu in qualche punto del post), la colpa è tua che non ti adatti alla macelleria lavorativa e cagate affini. Siamo una generazione di schiavi e automi e ci siamo pure la colpa di non riuscire a stare dietro ad un sistema che è schiavitù 2.0 (cosa comunissima ad esempio è far fare il lavoro di 2 persone ad una per risparmiare, questo lo vedo succedere di continuo).

Non sei solo a vivere sto disagio, anzi, è la norma. Solo un psicopatico può vivere agevolmente il mondo del lavoro attuale.


sì quando ho visto postato l'articolo ho pensato che da me si comportavano esattamente così per chi non avesse presente: https://www.fanpage.it/economia/amministratore-delegato-di-enel-discorso-schock-bisogna-ispirare-paura-nei-dipendenti/

boh quindi se è così dappertutto, come la si gestisce?

tra l'altro la cosa che mi fa incazzare è che più lavori, e più ti pressano per fare di più. poi c'è l'altro mio collega (quello che si è messo in malattia per 6 mesi) che non fa un cazzo, e l'azienda non fa una mazza "perché tanto cosa ci vuoi fare con uno così?"
guarda con ste cose mi ci scontro quotidianamente, parenti, amici, ex fidanzate, ovviamente io, sta fogna è identica dappertutto.

come individuo ci puoi fare poco. prima e più importante cosa il self blaming, che è ancora troppo radicato nella società, perchè ci bombardano giorno e notte che è colpa nostra se non reggiamo i ritmi da schiavi che vengono imposti.
semplicemente il sistema è tarato per usare le persone come fazzoletti e buttarli via appena necessario, appena non riesci più a saltare nel cerchio di fuoco, appena non sei a tempo con un sistema completamente sballato, appena hai un problema in famiglia o di salute che ti rende meno performante.

un'altra cosa è cercare di evitare la guerra dei poveri, da cui guadagnano solo i capi di merda. il tuo collega è fuori da 6 mesi? sticazzi, fai così anche tu se puoi. se le cose vanno male non è perchè "il collega non fa un cazzo", sono minchiate.
non si perde una guerra per il soldato semplice che diserta, ma perchè il generale è un idiota.

tutta la filosofia moderna del "lavorare per onore" e idiozie simili che manco il bushido sono merda cancerogena e deleteria per tutti. si lavora per i soldi, punto, che comunque sono troppo pochi al giorno d'oggi (in occidente l'italia è tra i paesi messi peggio a salario). e non e neanche vero che il guadagno è proporzionale all'impegno/livello di responsabilità, qualsiasi dirigente del cazzo pur prenderlo il doppio/triplo dei sottoposti fa di tutto pur di delegare gli oneri a chi è sotto.

è difficilissimo, io discuto quasi ogni giorno su argomenti di questo tipo perchè la gente ormai è talmente fanatica e indottrinata che difende a spada tratta l'interesse CONTRARIO al proprio. poi ti metti lì, fai esempi pratici, fai ragionare e pian piano se uno non è scemo ci arriva ma ci vuole UN SACCO di tempo ed energia, è una battaglia coi mulini a vento. io stesso ragionavo così (tipo sindrome di stoccolma, difendi il tuo aguzzino), devi sbatterci forte la testa per capirlo. anche perchè a livello sociale si continua ad ignorare il problem.

a livello concreto soluzioni poche.
intanto (se e dove possibile) evitare spese troppo vincolanti che sono evitabili: mutui, fare figli, qualsiasi cosa ti renda estremamente dipendente dalla busta paga. ovvio che tutto ciò che è inevitabile te lo tieni e basta.
e poi come ti dicevo puntare allo statale, che non è l'eden ma è un ambiente in cui mediamente hai un minimo di diritti e non sei totalmente alla mercè di un tiranno (perchè imprenditori e dirigenti nel privato questo sono).
avere consapevolezza, evitare il self blaming, evitare di mangiarsi tra poveri (colleghi) che è un'altra cosa comunissima dei posti di lavoro, ovviamente alimentata e favorita dai datori di lavoro che hanno tutto l'interesse a tenere disuniti i dipendenti e avere uno stuolo di leccaculo.
avrei storie per pagine su argomenti di questo tipo.
è difficile da accettare all'inizio, è deprimente, ma poi stai meglio.

Guarda per fortuna tua e mia no. Lavoro in una multi americana. E mediamente provo orrore per il tipo di mindset e cultura lavorativa che hanno. In generale.

Si è subito italianizzata. Faccio il minimo, lo faccio bene. Ci trattano con i guanti e i sindacati sono belli forti. Il privato è veramente una lotteria. A volte sei uno schiavo altre volte è win for life. E dipende molto dal settore e le specificità che sono insite in esso. E poi c'è il pubblico. I veri parassiti nel 90% dei casi.


guarda, sì. Vivere in un'eccezione non fa che confermare la regola. Comunque si hai ragione è come una lotteria, nel 99% dei casi la prendi nel culo.

Già solo la chiosa finale sul pubblico da l'idea del livello di indottrinamento in cui sei immerso.

Poi quel "si è italianizzata", come se fosse una cosa positiva,vabbe Il lavoro in italia è merda che puzza.
Cioè in linea col resto del mondo eh, le eccezioni sono poche (paesi scandinavi principalmente), ma non è che "italianizzarsi" (qualsiasi cosa questo significa, non mi è chiaro in realtà) sia un fatto positivo
Comunque no, non e' tutto il mondo del lavoro cosi'
In generale nelle grandi multinazionali si lavora benissimo, con orari molto precisi e con stipendi ben pagati.
Certo, in Italia la situazione fa schifo, ma e' il paese che e' alla deriva
Si infatti, in amazon si lavora una crema, mega multinazionali ftw
Nope, not gonna engage
Raga vivo nel 4% lavorativamente più fortunato al mondo, aspettate che vi spiego com'è il mondo del lavoro


non so ora cosa fa Ice Feanor, ma prima direi che di extra-orario ne sapeva qualcosa
Boh, prima


Ma no, non è tutto come lo dipingi tu il privato

Anche tu non hai elementi sufficienti per definire qual è la media generale.

Ci sono tante isole felici, così come tante altre che invece sarebbero da nuclearizzare all’istante.

Se non vi trovate bene, direi di cambiare fino a trovare un posto migliore.

Perché non lo fate? Sarebbe anche un contributo sociale, se un’azienda rimane senza dipendenti chiude e basta


Personalmente ci sto provando, ma ovviamente ci vuole tempo per cambiare. Per quello chiedevo consigli su come sopravvivere nel frattempo


Metti su una facciata, dì che ti sbatti un casino ma dimezza il tuo sforzo o anche di più, fingi, menti, strategizza in base a dove possono accorgersene e dove no ecc.


Se hai già deciso che cambierai e che oggettivamente dove stai non sono capaci di organizzare il flusso di lavoro in maniera sostenibile, devi metterti il cuore in pace e pensare che, una volta che tu hai fatto onestamente il tuo possibile, non puoi farti carico di eventuali insuccessi e che alla fine il tuo benessere viene prima di tutto il resto


* THIS (se hai la possibilità di pianificare il lavoro in autonomia e le tempistiche non ti sono dettate dal tuo capo)

In genere funziona anche lamentarsi "con professionalità" dei carichi di lavoro, dove "con professionalità" intendo far presente con costanza, ma al tempo stesso senza alzare il livello di conflitto tra chi lavora e chi alloca le risorse, i limiti di capacity.

Da me in azienda ci sono manager di funzione che sono maestri in questo. Non fanno un cazzo, i loro team deliverano la metà di altri, ma sono il doppio. E vivono benissimo.


È un’arte che dovrei affinare anche io

Però penso che se usata furbescamente comunque sul lungo non paga
Paga, paga
Nel pubblico di sicuro