ok il restauro in 4k, sarà sicuramente una cazzofigata, ma il tema del doppiaggio è sempre caldo, per l’italiano. TL;DR
Il primo doppiaggio è del 2000 della CTA, responsabile Silvia Monelli basato sulla versione inglese (e distribuito da Buena Vista), criticato per le notevoli modifiche rispetto all’originale giapponese, mentre nel 2014 ne esce un altro, direzione Gualtiero Cannarsi (figura leggendaria ), della Lucky Red, anche questo criticato per il linguaggio.
Anche se, è la versione che contiene il famoso bestemmione alla toscana
Spero solo ci sia la passione e il drama, perchè altrimenti è roba da prenderli a pugni, tutti quanti tranne quelli del 2000, che tutto sommato non era così male, IMHO
Cannarsi è uno che è rimasto stregato dai testi aulici che ogni tanto comparivano su topolino italiano, gli è venuto duro quando ha sentito Foscolo inserito nel doppiaggio di Saint Seiya, e ha cercato di mettere insieme le due cose.
Problema: lui non è un poeta né tantomeno un buon paroliere, in compenso è ostinato come un mulo. I risultati sono quelli che sono, ma almeno
Cannarsi, oltre a quello che ha fatto prima di adattare i dialoghi, un ottimo esempio di come non bisognerebbe fare un adattamento.
L’adattamento dovrebbe essere invisibile. Mantenere lo stesso spirito dell’originale e “tradurlo” nelle sensibilità della lingua di destinazione, senza che si noti che sia stato fatto alcunché. Questo significa rimaneggiare le frasi, ristrutturarle, cambiare qualche riferimento culturale (vedasi ad esempio la lista di cose da recuperare di Capitan America ).
La cosa migliore che abbia mai fatto Cannarsi è stato fare il passo più lungo della gamba con l’adattamento Netflix di Evangelion, che ha avuto il risultato di una sollevazione popolare. Perché fino a quando chi protestava per gli adattamenti da cani erano i quattro nerdaku (nerd+otaku) che vanno a vedersi i film di Ghibli al cinema nessuno li cagava, quando invece ha toccato un fenomeno di massa come Evangelion allora c’è stato abbastanza rumore.
(Ancora mi ricordo il “scusami se sono tarda” dell’adattamento cannarsiano di Howl )
È che a livello di copyright un doppiaggio (ma anche una traduzione di un testo) è considerata un’opera a sé stante, separata dall’opera originale. Quindi quando Netflix ha acquistato i diritti di NGE in Italia Dynit non poteva più distribuirlo… ma Netflix non poteva distribuire il doppiaggio Dynit, perché non ne aveva i diritti. Avrebbero potuto risolvere con un accordo Netflix-Dynit (Netflix dà a Dynit un tot di soldi e Dynit gli permette di usare il doppiaggio), ma hanno preferito farne uno nuovo
Comunque per la cronaca, quando è venuto fuori c’è stata una mezza sommossa popolare. Nel giro di tipo tre giorni Netflix ha rimosso il doppiaggio italiano, e poi dopo qualche settimana o poco più ne ha messo un altro fatto come si deve
sono d’accordo su tutto tranne che i riferimenti culturali. è importante trasmetterli, altrimenti ambientiamo tutto a milano ed è subito quasi magia jhonny
io non seguo più che tanto guardo tutto in originale e vaffanculo, ma lavora ancora cannarsi?
Beh per rifermenti culturali io intendo roba tipo il film Sister Act dove ad un certo punto c’è una suora che conta i soldi e dice “L’ultima volta che qualcuno ha guadagnato così tanto mettendosi la tonaca è stato Fernandel quando ha fatto Don Camillo.”
Che in originale era non mi ricordo quale serie TV che aveva come protagonista un prete detective e che in Italia non credo sia manco attivata. Se tenevano l’originale si perdeva l’intento della battuta, che è di fare un riferimento ad un film/serie tv con un prete come protagonista che il pubblico idealmente conosce, e lo spettatore si chiede di che il personaggio stia parlando.
È un po’ come sostituire “hai fatto bingo” con “hai fatto cappotto”.