Sono cose che mi fanno sempre incazzare.
Degli studenti manifestano (pro Palestina) e arrivano i pulotti che gli alleggeriscono a manganellate. Bilancio: 13 feriti di cui otto minorenni ed un poliziotto (probabilmente è inciampato mentre rincorreva ragazzini per batterli come tappeti a primavera).
E subito penso alle decine di volte in cui gli eroi in divisa li ho visti schierati, fermi, immobili a guardare compiere atti di vandalismo da gruppi ultras o semplicemente da gruppi di manifestanti più numerosi ed organizzati.
Perchè è più semplice bastonare ragazzini quasi inermi invece che caricare coraggiosamente una frangia di tifosi ubriachi che sta devastando un centro storico.
Forti con i deboli e deboli con i forti.
È davvero questo il concetto su cui si basa la nostra sicurezza?
Concludo con il commento sull’accaduto del presidente Mattarella (uno dei migliori presidenti che abbiamo avuto, a mio parere):
«L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento».
Tengo a precisare che per quello che mi riguarda non si tratta del solito discorso da centrosocialino anarchico.
In certi casi l’ordine ed il rispetto delle leggi va garantito anche con l’uso della forza nei confronti di chi sta utilizzando la stessa forza per prevaricare sui deboli, gli inermi, i beni comuni e quelli privati.
Ad esempio, contro le frange di tifosi violenti, io adotterei il metodo inglese promosso sotto l’allora governo Thatcher.
Cariche di cavalleria.
Abbiamo una tradizione fortissima sulle cariche storiche dei carabinieri (gli inglesi avevano i Dragoni, mi pare).
Sarebbe il caso di dare una rispolverata all’utilizzo concreto di certe manovre militari, anzichè relegarle alle sole dimostrazioni nelle inutili parate o quello che cazzo sono.
Stai devastando il centro storico di una città mentre sventoli la bandiera di un club di calcio?
Beh, per me puoi essere falciato come grano maturo da un cavallo di 400Kg senza che io provi la benchè minima pietà.
Ma caricare dei ragazzini per poi rincorrerli e manganellarli mentre si disperdevano, beh… è indifendibile.
No vabbe lì qualcosa non è andata si è capito subito. Revisito e riposto parte del mio primo post su altri forum, che tanto pianto e stridore di denti ha causato.
Se arrivi ad avere un corteo imbottigliato in fondo ad un imbuto tappato da una squadra di questurini, qualcosa non è andato per il verso giusto.
In quella situazione quando poi si entra in contatto qualunque azione a quel punto è un fallimento.
Hai gente che per inerzia va avanti spinta da quelli dietro, quelli dietro che magari nemmeno capiscono cosa sta succedendo quindi continuano a spingere.
Ben che vada qualcuno esagera con le manganellate per invertire il senso del corteo (più facile a dirsi che a farsi), mal che vada i manifestanti per scappare passano uno sopra all’altro, magari pure sopra un passeggino o una sedia a rotelle.
Ma qualunque siano stati gli eventi che hanno portato a quella situazione, stiamo parlando di un gruppo ridotto di ragazzi che voglio accedere ad una piazza passando da una strada stretta.
Io non credo che ci siano motivi/giustificazioni a caricarli in quel modo.
Ma il punto che mi infastidisce è proprio l’utilizzo di due pesi e due misure a seconda di chi ci si trova davanti.
Se vuoi stare in una forza armata devi essere incline all’obbedienza e alla violenza senno non funzioni. Il fatto è che essendo appunto incline all’obbedienza dovresti essere instradato da gente che non è leggermente psicopatica come te. Se pero metti delle teste di cazzo a comandare chissa cosa succede ?
Più che altro perché poi la carica di alleggerimento non prevede di inseguire la gente, fai quattro cinque passi e ti fermi, idealmente senza nemmeno entrare in contatto perché spesso è sufficiente a disperdere la folla.
Qua c’era gente che spaccava tutto con la polizia schierata a 200 mt che rispondeva laconica ai cittadini che chiedevano un intervento: “non possiamo fare niente”.
Per me è in questi casi che occorre usare la forza per reprimere un comportamento violento e distruttivo che sta sfociando nella devastazione e non quando ti ritrovi davanti minorenni implumi con lo zaino scolastico sulle spalle che vogliono solo accedere ad una piazza.
Ma “cosano” benissimo se pensi che in luoghi diversi sono responsabili persone diverse che decidono (in maniera diversa) quali responsabilità accollarsi:
aho sti regazzini qua non ce li voglio → carica, manganellate
gli ultrà stanno spaccando tutto, ma finché non ci va di mezzo la popolazione mi faccio i cazzi miei → devastazione aggratis
L’errore che spesso di commette è identificare che ci siano delle discrepanze (ed è vero) ma non realizzare che tali discrepanze si concretizzano perché la mano che tira i fili è diversa di volta in volta.
Non è cosi che funziona. Ed è comunque giusto. C’è sempre questo romantico pensare che sbirri e soldati siano eroi. Sono psicopatici che quando va bene sono dalla parte giusta, senno non potrebbero fare di base quello che fanno.