Apro sto topic per evitare di parlarne in chatGP e avere topic contenitore a caso, visto che è un tema che è emerso spesso.
Abbiamo parlato della differenza dell’arte creata da esseri umani e generata dalle AI, dai training set su cui si basano le AI, delle prime richieste da parte di artisti di regolamentare il mercato, etc etc
Qui posto un caso in corso che comincia a fare giurisprudenza
The Copyright Office’s decision noted that Mx. Kashtanova wrote the text and arranged and edited the images into their final form. But it ruled that what it called the unpredictable output of Midjourney meant that Mx. Kashtanova didn’t create the individual images in “Zarya of the Dawn.”
“Because Midjourney starts with a randomly generated noise that evolves into a final image, there is no guarantee that a particular prompt will generate any particular visual output,” the letter from the Copyright Office said.
Comunque scherzi a parte è giusto infatti
chissenefrega del lavoro degli altri
d’altronde i piu grandi avanzi in medicina si sono fatti sperimentando su zingari ed ebrei
Dipende cosa intendi. Concordo che al giorno d’oggi il copyright danneggia l’innovazione ed e’ piu’ che altro una maniera per spremere soldi da parte dei soliti quattro stronzi, ma in genere, e storicamente, quello che dici non e’ vero, la protezione della proprieta’ intellettuale e’ una delle piu’ grandi innovazioni della societa’ moderna perche’ ha permesso di creare il sistema di incentivi per il progresso tecnologico.
Non per fare il Farrentina di turno, ma leggetevelo almeno una volta “Why nations fail”
Come molte cose, il concetto di tutela è giusto, poi viene abusato e contorto per trarne benefici.
Tipo quella storia di cui parlavamo sul diritto d’autore delle foto.
Giusto, sacrosanto. Ma se poi metti apposta foto in siti aperti e le usi come esca per estorcere soldi con il tuo amichetto avvocato la cosa diventa fastidiosa.
Faccio una considerazione banale, ma fra poco tempo (molto poco a questa velocità) avremo le nostre AI personali e chisselincula usare quelle di terzi (OpenAI, Midjourney, etc…) e a quel punto che fai?
E’ come il discorso pirateria ai tempi di napster e tutto quello che è seguito, sono nuovi modelli che rompono quelli vecchi, è normale che ci sia resistenza, poi si arriva a capirli e a creare cose come Netflix, Spotify, etc…
Quando avremo modelli AI abbastanza potenti e ottimizzati per farli girare sul proprio pc o sul proprio cellulare, tutti questi discorsi di oggi si scioglieranno come neve al sole (tra l’altro, sul lato chatgpt ci siamo praticamente arrivati, andate a farvi un giro su github).
Mi installo la mia AI e gli do in pasto tutto quello che voglio, come facciamo già con altri software che facciamo girare in locale per i nostri scopi (personali o lavorativi).
Aggiungo, già oggi senza rendercene conto lo facciamo senza porci nessuno scrupolo, knowledge base personali composte da testi/libri/immagini che organizzi e indicizzi in locale per i tuoi scopi.
Un modello AI non fa altro che ottimizzare un processo che già stiamo facendo da decenni.
Posto francamente consideri questi strumenti, la generazione di immagini in questo caso, una meravigliosa opportunità di espressione artistica personale capace di offrire la possibilità a chi ne abbia accesso di amplificare la propria sfera di creatività, almeno in questo caso si iniziano ad intravedere alcune problematiche di natura legale legate allo sfruttamento economico diretto di alcuni prerequisiti del modello alla base della creazione delle immagini.
Ad esempio in questo romanzo illustrato l’autrice per ottenere continuità nel soggetto artistico tra le differenti immagini ha utilizzato ripetutamente Zendaya come comando nel prompt quale modello per indicare a Midjourney la direzione del risultato atteso, ecco in questo caso mi chiedo se non vi siano gli estremi per ritenere legittimo la compartecipazione della stessa nei proventi. Il rischio è piuttosto un rinnovato impulso per fortificare ulteriormente il concetto di copyright, specialmente quando le AI utilizzeranno iterativamente le loro stesse creazioni.
Però è un campo in così rapida evoluzione da rendere difficile fare pronostici.
spotify ha letteralmente distrutto l’industria discografica. I ricavi da streaming sono ridicoli, è una piattaforma per fare ascolti che ti permettano poi passaggi in radio il tutto finalizzato ai concerti praticamente e a dare visibilità e fare soldi con altro (merchandising, sperare di vendere il tuo disco in cd o in digitale su bandcamp alla gente che ti supporta, etc)
Chi fa i soldi con spotify sono le case discografiche, non gli artisti
è intervenuto dopo Napster e la pirateria, certo, e uno dice “meglio pagare poco che piratare”. però quando si piratava si comprava Comunque. adesso si compra sempre meno
quindi occhio a fare sti esempi per dire che ci si deve adattare a ogni roba che viola copyright, perchè se poi ti trovi in un mondo senza musica interessante o senza concerti dal vivo (perchè è l’unica cosa che le AI non fanno)
Giustissimo metterr subito paletti alla merda fumante ai,
D accordissimo sul fatto che solo esseri umani possono avere il copyright sulle loro creazioni visto che sono effettivamente creazioni vs il rigurgito malcopiato di un algorithmo.
Secondo passo watermark obbligatorio cosi espostenti della master human race come me possono al volo glissare contenuti fatti da algorithmi cagati.
Una macchina ha tempo infinito, una serie di bot AI puó cacciare fuori diarrea content 24/7 motivo per il quale qualunque cosa caghi fuori non ha nessun valore, al contrario noi umani abbiamo tempo ben definito, vorrei evitare di sprecare anche solo un secondo del mio prezioso tempo per capire se il contenuto che sto per usufruire é figlio di un essere umano come me che ha deciso di usare il suo tempo prezioso per creare qualcosa di unico oppure un rigurgito malcopiato di una ai con tempo infinito per spammare merda infinita.
É pieno di motivi per il quale tutti dovremmo chiedere che contenuti AI vengano labelled chiaramente ed inequivocabilmente come tali.
è impossibile, nel senso, anche nel momento in cui imponi a tutti i produttori “occidentali” di farlo, è un blocco software che verrebbe aggirato in 5 minuti dal resto del mondo.
vero è che alla fine già limitare che l’uso COMMERCIALE possa essere fatto senza freni è tanta roba.