A grande richiesta [Milandon vs. Roma] Belle ma Napoli è meglio

per forza purtroppo…:asd:

e cmq un altro vantaggio di vivere a Milano è che se mi viene voglia un giorno vendo casa qui e con quello che ci faccio mi compro la villa a Villasimius…:asd:

Ma quindi Rokko ha imparato a partire per tangenti non sequitur e a rispondersi da solo con i wot? :asd: tipo Hans ma in malafede? :asd:

Intanto c’è stato il ritorno delle emoticon da normalone e un po’ mi sono emozionato

Quindi l’unica alternativa a contesti degradati coi materassi lerci e la spazzatura per la strada sono le zone in cui possono vivere solo i ricchi?
Nel mezzo non c’è niente?
Roba bella=per ricchi, la merda in mezzo alla strada=per poveri?

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O

?

Sarebbe bello aprire una discussione una volta in questa sezione e non trovare il solito letamaio comunque…

Che poi si può vederla in modo diverso, a me Milano comunque piace, il fatto che sia una merda è un luogo comune, così come è un luogo comune che ci siano esclusivamente bauscia con la puzza sotto al naso (sarà che sono abituato alle "“città “”” della provincia di Treviso…)

ma cristo santo non è possibile OGNI CAZZO DI VOLTA che ci sia l’asilo, i sbrirfl, i gomiti, i cuckers e le solite stronzate
Alcuni di voi sono veramente completamente incapaci a tenere una discussione civile, spero non siate così anche di persona

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Ma era un thread palesemente da trollaggio e, a parte un paio triggerati per davvero, è andata esattamente come doveva andare… cervello spento e clack clack sulle tastiere

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questo

ed ha aggravato vedere non ironicamente il collegare milano ad una forma di nobiltà odierna composta di decoro e produttività

cioè boh con che credibilità :rotfl:

Se vuoi un saggio breve su “cosa penso seriamente di Milano” te lo faccio, ma mi sa che non hai capito il thread, anche perché se rispondi seriamente a certe chianciute tipo lo spirito della milanesità stai rifiutando del divertimento e la vita è troppo breve :asd:

Nono per carità ho ben capito che era un thread del genere dal titolo, ma cristo santo…

comunque ecco un bel testo uscito recentemente: https://www.rivistailmulino.it/a/modello-milano

In realtà sarebbe attraversata da tre fiumi (Lambro, Olona e Seveso) e due navigli (quello che arriva dal Ticino e quello che arriva dall’Adda).
Ma se un paese si giudica dalle sue carceri, una città si può giudicare da come tratta i suoi fiumi.

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Comunque una delle serate più belle che ho trascorso in vita mia è stata in compagnia di 2 milanesi e un torinese in un noto luogo vicino milano.

A me il milanese è sempre piaciuto.

Quel tipo di ironia pragmatica e allenata in un contesto metropolitano così competitivo unita a una profondità culturare che vuoi o non vuoi ti permea se ci nasci in quei luoghi ha il suo fascino che a me manca e che mi attira parecchio.

Il “figa” se lo osservi dal lato giusto ha in se una profondità che riempie gli orrori della vita.

Se ci pensi, mentre lo dici hai un rilascio di quel tipo di biochimica sana per l’organismo.

Ho sempre pensato che i milanesi sono capaci di grandi slanci comunicativi e di fatto il contesto ne anticipa spesso i trend come dire, più fittanti o forse più urticanti con la massa emotiva che tende a uniformarsi nel burning intellettuale.

Vabè che sta moda recente di dire minchia a milano al posto di figa mica l’ho capita. Cioè al tempo non lo dicevano. Poi cazzo è successo io boh.

Per certi versi ci vedo un moto sottostante di ricerca profonda rispetto all’apparente bulimia di successo e ricchezza.

Dalle mie parti i pochi milanesi che sono entrati nel contesto lavorativo locale hanno riscosso grande apprezzamento, specialmente negli anni 70 e 80, perchè noi siciliani in fondo amiamo parecchio milano e quando ne vediamo uno qui gli facciamo il cerchio di baci e abbracci, magari con modi forse invadenti, ma che trovano grande simbiosi di fatto tra i due estremi.

Il torinese poi fu una piacevole scoperta, all’inizio era taciturno, tanto che mi chiedevo se si sentiva fuori posto.

Poi ho realizzato che il torinese è di una tempra fuori dal comune.

Poche parole ma estremamente ficcanti che se ti soffermi a ripulire l’aria dai modi si cortesi ma come dire, amplificati da vissuti ordinari, viene fuori il colore per come va visto.

La serata si concluse, e io tornando in albergo pensai che avevo da imparare da questo scambio, per quanto fugace.

Una scena mi restò impressa:

All’uscita dal locale c’era un mezzo appariscente con una gamba bellissima con un tacco 12 che fuoriusciva dalla portiera socchiusa

Io mai avrei avuto il coraggio anche solo di chiedere l’ora, figuriamoci tentare un approccio.

Nel mentre uno dei due, forse complice il 12 anni senza ghiaccio, fece 8 passi in avanti, devo ammettere con grande coraggio, e sorridendo verso la capigliatura bionda che si mostrò nel cammino, data la vista da tergo della scena, senza ancora che l’indigeno avesse proferito una sillaba, essa si alzò maestosa esclamando:

“levatevi dal cazzo, morti di fame”

Restammo tutti e 4 come in una scena di un film di natale guardando quella dea mettere in moto quel mezzo con la stella a 3 punte e senza il tetto, girare con fare mistico e fermarsi un istante a far salire un uomo elegantissimo dal portamento regale avanti con l’età, per poi dirigerci mesti a bordo del nostro mezzo meno appariscente e raccontarci quel poco di parole in una serata trascorsa per caso davanti un lume e un 12 anni.

All’aeroporto il giorno dopo fui colpito dal senso civico del luogo, a me ignoto all’epoca, proveniendo da luoghi, come dire, più sbrigativi.

Vi era un dispiegamento di mezzi di rappresentanza con autisti e tutto il repertorio. Tutti scuri, blu o nero. C’era pure un filino di nebbia ricordo.

Vidi un ragazzo dall’aspetto orientale, direi un pakistano o un indiano, alle prese con il transito tra due auto così luccicanti, che con fare stanco, poraccio con zaini e borsoni si vedeva che erano pesanti, insomma questo passa tra le due auto facendo attenzione a non urtare i due mezzi, nonostanze lo spazio di appena un metro circa disponibile.

E li capii quanto è duro lavorare a certi livelli.

Un tizio in abito robusto prossimo al mezzo gli disse:

“Ueee, deficente, per poco non mi graffiavi la carrozzeria, ma stai attentoooo, non vedi che c’è il marciapiedi e le strisceee?”

Che in effetti era vero, però mi chiesi perchè far notare qualcosa che non è accaduto.

Cioè, gli avesse scartavetrato la portiera vabè, ma sto poveraccio passò tranquillo, era pure affannato, magari un pelo distratto ok.

Gniente, pensai che se fosse accaduto dalle mie parti, sarebbe successo un macello.

Che poi forse sarebbe stato tipo “oh, spe che ti aiuto co sti borsoni, vuoi un po d’acqua?”

Però capisco il punto di vista del maggiordomo che mica poteva rischiare di far trovare l’auto con un graffietto.

Cazzo ne so magari aspettava uno sceicco da portare in giro.

Insomma, i due episodi mi fecero riflettere.

ma 'ndoooo vaaaii
se il pani câ meusaaa non ce l’haaaaai?
bel meneghinooo,
attaccate a 'sta meusaa

ma ‘ndooo’ vai
se la granita non ce l’haaaai?
vieni con meeee,
te la farò vedeeeeee’

https://edition.cnn.com/travel/article/bologna-garisenda-leaning-tower-collapse/index.html

@Attela vi sta solo bene

Fico lo prendo

Ah guarda, prima @Grismi viene a mangiare da Bertino e Bertino prende fuoco, mo’ la Garisenda

Sta a vedere che è un modenese

cosa??? cos’è successo a Bertino

Guarda caso la sera prima chi c’era lì a mangiare? :dunno:

Ma va saranno stati i gretini ambientalisti anarchici terroni figli di putin del WWF notav