[7 Ottobre 23] Crisi Palestina-Israele (Part 2)

Eh ma ragazzi sono solo Netanyahu e IDF i pezzi di merda :dunno:

no, che vuol dire? che mi frega? chi è che sta perpetrando un genocidio da decenni?

È un progetto strutturale portato avanti da Israele, per questo non è solo Netanyahu e IDF, come ho scritto prima

Inoltre per me in quell’articolo parlare di “Jewish” e non di “Israeli” è mettere la protezione “se sei contro, sei anti-semita”, poco paraculata come cosa :asd:

l’han sempre fatto e non è solo paracula, è pericolosa perché poi la gente s’incazza con i jewish e non israele.

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è una cazzata portata avanti dalla destra israeliana, in particolare dai terroristi dell’estrema destra religiosa guidata da Ben Gvir.

Quando era al governo Sharon nel 2005 venne ordinato ai coloni israeliani di abbandonare volontariamente le loro case che stavano in insediamenti dentro la striscia di Gaza, a chi si opponeva l’esercito li prendeva e li mandava via a calci in culo

Stesso discorso per alcuni territori dentro la Cisgiordania considerati facenti parte del nascente stato palestinese sotto la guida del partito di Rafah

Con l’arrivo di Hamas nel 2007 e l’ascesa della destra oltranzista al governo il piano di uno stato palestinese va a morire e si torna con la strategia di fottersi 1 metro di terreno al giorno costruendo insediamenti per i cittadini israeliani, soprattutto dentro la west bank

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Ricordo bene il periodo e le foto, coi coloni portati via di peso da tsahal. Gia passati 20 anni.

https://www.spokesman.com/stories/2005/aug/23/last-of-8500-jewish-settlers-leave-homes-in-gaza/?amp-content=amp

Come detto altre volte il miglioramento della situazione in palestina passa dall’eradicazione di hamas e dalla una sconfitta, se non definitiva, possibilmente a lungo termine della destra israeliana.

Non vedo probabili nessuna delle due cose sinceramente.

Nel caso ve lo siate perso (non c’è nessun giornale online italiano che dia la notizia, o per lo meno non sono riuscita a trovarla) un militare statunitense si è dato fuoco ieri davanti all’ambasciata israeliana a Washington DC per protestare contro il genocidio palestinese.

Lascio qui il link del tweet con il filmato (che viene oscurato, ma sono comunque immagini forti). Non lo embeddo perché voglio essere sicura che leggiate l’avvertimento di cosa state per guardare se decidete di farlo. Lo trovate > qui <

Comunque carino che la giornalista messa in carico di seguire questa storia dal New York Times fosse parte dell’inteligence Israeliana :sisi:

https://twitter.com/zei_squirrel/status/1761740292015767736

Reddit - Active duty USAF soldier self immolates in front of Israeli embassy in Washington DC in protest of Israel’s killing of civilians in Gaza (Partially blurred, still NSFL)

Non si vede “niente” ma le urla bastano e avanzano.
Ovviamente il poliziotto alla fine che punta la pistola a un tizio a terra che sta bruciando. Classic USA.

Calma però. Il ritiro dalla Striscia di Gaza non viene ordinato per motivi umanitari o perché Sharon fosse apertamente ostile al progetto coloniale - tant’è che sebbene durante la sua presidenza non vengano stabilite nuove colonie, il numero dei coloni continua invece ad aumentare - ma perché non valeva più la pena mantenere delle colonie a Gaza, numericamente troppo poco consistenti in confronto a un territorio sempre più densamente popolato (nel 2005 Gaza contava circa un milione e mezzo di abitanti) e troppo difficoltose da difendere perché continuamente esposte agli attacchi di Hamas, del Jihad Islamico e dei Comitati di resistenza popolare.

Anche perché, così giusto per contestualizzare, ricordo che è sotto il governo di Ariel Sharon che ha avuto luogo (ed è stata approvata) la costruzione della quasi totalità della Barriera di separazione della West Bank, che finisce per includere circa il 10% dei territori al di là della Green Line - e quindi palestinesi a tutti gli effetti - nella parte israeliana, e che anche per questo motivo è stata dichiarata illegale dalla ICJ.

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in aggiunta

Se era successo in italia chiamavano i pompieri per spengerlo e poi lo manganellavano.

ti ha già risposto @Brom

sarebbe ora di capire che il problema in Israele non è semplicemente politico

lascio perdere subito invece qualsiasi approfondimento sulla genesi e proliferazione di Hamas, è stato scritto più volte in questo thread, altrimenti accontentatevi della storiella che un giorno qualche migliaio di persone si è svegliato con dei razzi e un prurito alle mani

hamas è il villain creato esattamente dai governi israeliani, di che stiamo parlando?

avevano bisogno che prendesse il potere in palestina qualcosa che gli desse lo scudo per fare quello che stanno facendo in questo preciso momento.

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la decisione israeliana è venuta sia perchè era complicato continuare a controllare la Striscia di Gaza ma anche perchè c’era un accordo politico con Fatah per arrivare a costruire dei territori geograficamente contigui che andassero sotto il controllo della polizia palestinese, da qui quindi l’abbandono delle attività di polizia israeliane col passaggio ai palestinesi

Nel giro di due anni però è arrivata letteralmente la guerra civile, con Hamas che si è presa prima politicamente e poi militarmente la striscia, spaccando il fronte palestinese in due blocchi contrapposti, per la gioia della destra israeliana che aveva buon gioco nell’affermare che la strategia dei due popoli e due stati era letteralmente impossibile e continuando quindi con la colonizzazione della west bank

Gli attacchi continui di hamas da Gaza portarono poi all’operazione piombo fuso e ad un’ulteriore virata della opinione pubblica israeliana verso destra, con l’abbondono definitivo della popolazione votante di Kadima verso il Likud di Netanyahu

Non mi sembra che sia proprio così. E Wikipedia lo conferma:

The rationale for the disengagement has been partly attributed to Arnon Soffer’s campaign regarding “the danger the Palestinian womb posed to Israeli democracy.” Sharon mentioned the demographic rationale in a public address on August 15, 2005, the day of the disengagement, as follows: "It is no secret that, like many others, I had believed and hoped we could forever hold onto Netzarim and Kfar Darom. But the changing reality in the country, in the region, and the world, required of me a reassessment and change of positions. We cannot hold on to Gaza forever. More than a million Palestinians live there and double their number with each generation."At the same time, Shimon Peres, then Vice Prime Minister, stated in an interview that: “We are disengaging from Gaza because of demography.”

Sì, no, però calma un attimo. Da come lo descrivi sembra che Hamas sia partita subito col colpo di stato, ma non è così, le elezioni del gennaio 2006 sono state democraticamente limpide - come confermato da centinaia di osservatori internazionali - e la vittoria che Hamas ha ottenuto ai seggi pulita, e dovuta in buona parte alla scarsa fiducia della popolazione nei confronti di Fatah, vista come troppo asserragliata sui suoi meccanismi di potere, contrapposta alla tradizionale impronta “democratica” di Hamas (so che sembra strano ma è così, Hamas parte dall’associazionismo e dai campi profughi, quindi dal basso) e a un programma, quello della lista Riforma e Cambiamento, che nel contesto è moderno (parla di separazione dei poteri, diritti uguali per tutti i cittadini, vede sì la sharia come la principale fonte del diritto ma non l’unica).

Oltretutto Hamas neanche si aspetta una vittoria simile, anzi loro volevano andare all’opposizione per poter spingere in maniera più ufficiale per una riorganizzazione sia dell’Anp che dell’Olp, tant’è che arrivano impreparati alle posizioni di comando e faticano in parte ad adattarcisi. Ed è anzi Fatah la prima ad adottare la politica del muro contro muro, Ismail Haniyeh (premier) inizialmente vorrebbe formare un governo di unità nazionale, ma incontra l’aperta ostilità di Mahmoud Abbas (presidente).

Ricordo inoltre che la Hamas che vince le elezioni è l’ala più pragmatica e moderata, cioè quella che cerca attivamente un riconoscimento internazionale (non ottenendolo) e che si dice disposta ad accettare uno stato palestinese entro i confini del 1967: Ismail Haniyeh, Ghazi Hamad e Khaled Meshaal, in quei mesi, si esprimono tutti in questo senso.

Casomai si può argomentare che a portare all’inasprimento della situazione, e quindi alla decisione (l’ala militare di Hamas agisce spesso e volentieri in maniera indipendente rispetto a quella politica) delle brigate Al-Qassam di rapire Gilad Shalit prima e alla “guerra civile” poi (che nel concreto dura sei giorni), sia stata proprio l’ostilità che la parte pragmatica / moderata di Hamas ha trovato ad ogni passo, e che le ha reso impossibile ottenere risultati concreti.

No, non è così, quando inizia l’operazione Piombo Fuso è in atto una tregua fra Israele e Hamas firmata il 19 giugno 2008, che è Israele a infrangere irrompendo in territorio palestinese per distruggere (a detta loro) un tunnel e uccidendo sei miliziani di Hamas. A sua volta Hamas risponde con lancio di missili ed è allora che l’IDF dà il via all’operazione Piombo Fuso.

Anche questa è una descrizione poco corretta, è vero che Hamas ha ricevuto nel tempo supporto dagli israeliani (non solo a partire da Netanyahu) in funzione anti-nazionalismo laico prima e anti-Fatah poi, ma descriverla come un “villain creato dai governi israeliani” è una semplificazione eccessiva di un movimento che ha quasi quarant’anni di storia.

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E’ quello che ho detto io, hamas si è presa la striscia prima politicamente e poi militarmente.

Fatah poi fa una guerra assurda ad Hamas, a tal punto che in accordo con Israele, USA e parte del mondo arabo partì una politica di sanzioni ed isolamento di Hamas

Conflitto tra Fatah e Hamas - Wikipedia.

Relativamente all’operazione piombo fuso siamo alle solite accuse reciproche tra israele e hamas, da una parte partivano continuamente missili da Gaza e dall’altra Israele faceva raid per ammazzare leader di hamas asseragliati dentro i tunnel sotterranei, in prossimità delle elezioni del 2009 il governo decise di far partire una operazione per garantire la sicurezza dei civili nei pressi della striscia, con l’unico risultato politico che ne beneficiò di tale richiesta di maggiore sicurezza unicamente il likud di Netanyahu