[7 Ottobre 23] Crisi Palestina-Israele (Part 2)

che la ragioner siano i soldi/usa è fuori dubbio ma per me Salvini ci gode anche a vedere i bambini marroni crepare e quando piangono perché sono entrati in casa a sparare alla mamma gli viene barzotto, è quel tipo di persona lì

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probabilmente gode a vedere i ragazzini pestati dalla polizia pure

guarda
sui bambini morti non lo so e credo ci sia il legittimo dubbio

sui ragazzini di sinistra zecche pestati dalla pula SICURO che gode

Vabbè ma quello pure certi qui dentro

Notare che questo procedimento ha preso il via nel dicembre 2022 e non è quindi direttamente legato agli eventi degli ultimi quattro mesi.

  • Bentornati a Domenica In, qui con voi la vostra zia Mara!

(applausi)

  • Siamo tornati dopo esserci lasciati alle spalle le brutte polemiche dei giorni scorsi. Polemiche, concedetemelo, un po’ strumentali. Oggi siamo di nuovo qui per ricominciare a parlare delle persone, perché Domenica In, ricordiamolo, è una trasmissione che si occupa delle persone, non di politica!

(applausi)

  • Persone, dunque. E cominciamo subito con il primo ospite di oggi. Il signor Zeno.

  • Salve a tutti, ciao Mara.

  • Il signor Zeno ha…

  • Ottantasei anni.

  • Ottantasei anni, signori!

(applausi)

  • Portati benissimo, mi sento di dire.

  • Grazie.

  • Allora, il signor Zeno, che di cognome fa…

  • Cidio.

  • Il signor Zeno Cidio ha in casa una persona che si occupa di lui, giusto?

  • Esatto.

  • Lei dove vive signor Zeno?

  • A Massa-Carrara.

  • Massa-Carrara, e allora salutiamo tutti gli amici di Massa-Carrara e della Toscana!

(applausi)

  • Dicevamo, il signor Zeno vive con una persona che si prende cura di lui. Questa persona chi è?

  • Mio cognato.

  • Suo cognato, benissimo. E come si chiama suo cognato?

  • Ismaele.

  • Perfetto, il signor Ismaele vive con lei?

  • Sì, m’aiuta, anche legalmente… è il mio… come si dice… tutore.

  • Bravissimo, è il suo tutore legale. Quindi possiamo dire che Ismaele è responsabile di Zeno Cidio di Massa, giusto?

  • Esatto.

  • E lo possiamo dire senza paura di essere smentiti.

(applausi)

  • Detto questo, lei perché oggi è qui da noi in trasmissione?

  • Il problema è casa.

  • Casa sua?

  • No, casa non è mia.

  • E di chi è?

  • Di mia nipote.

  • E come si chiama sua nipote?

  • Valentina Pales, detta Tina.

  • Bene la signora, signorina…?

  • Signorina.

  • La signorina Pales detta Tina ha il domicilio in…

  • Casa.

  • Benissimo, diciamo controlla casa. E qual è il problema?

  • Ismaele vuole casa e usa me per averla.

  • La sfrutta?

  • Esatto.

  • Quindi, mi faccia capire bene: Ismaele non controlla casa, che è di sua figlia Pales detta Tina, e per averla usa lei, Zeno Cidio di Massa.

  • Proprio così.

  • Ma non è finita qui, non è vero signor Zeno? C’è qualcos’altro che la turba.

  • Mi manda in giro.

  • Chi la manda in giro?

  • Ismaele.

  • Sempre questo signor Ismaele, che ricordiamolo è il cognato. In che senso la manda in giro? Ci spieghi bene.

  • Mi manda a fare tutte le commissioni, in posta, in banca, sempre a piedi. E io c’ho ottantasei anni, abbia pazienza Mara, sono stanco…

  • Ma certo.

  • Non ho più l’età per muovermi tanto…

  • Lei vorrebbe giustamente starsene a casa sua.

  • Sì, vorrei che mi desse tregua.

  • Legittimo.

  • Che mi facesse stare fermo.

  • Vorrebbe fermarsi, assolutamente comprensibile. Il signore ha una certa età e muoversi così spesso è stancante. Perciò in chiusura io, Mara Venier, vorrei fare un appello, un appello a cui sono sicura si unisce volentieri tutta la dirigenza RAI e tutte le persone dotate di buon senso, mi dai la quattro per favore?

Eccoci, questo appello è un appello a Ismaele: a nome di tutto il cda RAI, ma anche di tutta Italia, ti chiediamo di fermare Zeno Cidio di Massa. È anziano, è stanco, è ora che si fermi!

(applausi scroscianti)

  • Che bello! Lo vedete quando non si fa politica com’è tutto molto più semplice? Mi dicono che abbiamo una telefonata.

(…)

  • E mo che vuole l’ambasciatore?
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Altri crimini di guerra confermati

Allora: il 12 febbraio il Sud Africa ha mosso una richiesta alla Corte Internazional di Giustizia perché prendesse altre misure nei confronti di Israele, in seguito all’evoluzione dei fatti sul campo di battaglia e in particolare alla prevista operazione di terra su Rafah. Israele naturalmente ha risposto dicendo che loro sono bravi e belli mentre la battaglia legale del team sudafricano è “morally repugnant”.

Ieri comunque è arrivata la decisione della Corte Internazionale di Giustizia:

https://twitter.com/CIJ_ICJ/status/1758578734091620763?s=20

In breve, la ICJ ha ritenuto:

  1. Di non dovere prendere altre misure provvisorie oltre a quelle che già ha espresso con la decisione del 26 gennaio. Molti (da entrambi i lati) si sono concentrati solo su questa parte del documento, ma secondo me è molto importante non ignorare anche il resto, e cioè:

  2. La corte ha sottolineato la preoccupazione per un peggioramento della situazione umanitaria a Gaza e a Rafah in particolare, citando le parole di António Guterres (e cioè che l’attacco “aumenterebbe esponenzialmente quello che è già un incubo umanitario con conseguenze inenarrabili a livello regionale”), per poi richiedere (viene usato il verbo “demand”, molto forte) l’immediata e l’efficace implementazione delle misure stabilite dalla corte il 26 gennaio, e ricordando a Israele che deve rispettare i suoi obblighi stabiliti dalla Convenzione per il Genocidio.

Insomma: anche se non ha chiesto altre misure, l’impressione (condivisa anche da gente che di diritto internazionale ne sa di sicuro più di me) è che la Corte sia consapevole di come le sue misure non siano finora state prese seriamente e stia richiamando Israele perché le rispetti.

Intanto il 26 febbraio Israele dovrebbe presentare la sua relazione alla Corte a proposito degli atti intrapresi per assicurare il rispetto delle misure provvisorie.

Oggi è uscita un’intervista all’ambasciatore israeliano in Italia, ma credo che piuttosto che parlare del tristissimo stato del giornalismo italiano, parlare di qualcosa di serio sia un uso più produttivo del tempo mio e vostro.

Oggi c’è stata la prima sessione del procedimento alla ICJ sulle conseguenze a livello legale dell’occupazione israeliana di Gaza e della Cisgiordania. Ne avevo accennato sopra:

Chi è curioso può trovare a questo link il video della sessione odierna.

Le udienze orali, in cui i rappresentanti degli stati che hanno deciso di partecipare diranno la loro, dureranno sei giorni; oggi c’è stata l’introduzione, e l’argomentazione dello Stato della Palestina, che ha (come ci si aspettava) sottolineato il carattere illegale dell’occupazione israeliana, basandosi sul fatto che secondo la legislazione internazionale un’occupazione può essere solo:

  • temporanea;
  • deve mantenere lo status quo e non introdurre cambi permanenti.

Potete trovare un livetweeting della argomentazione dello stato della Palestina, da parte di qualcuno che di legge ne sa molto più di me :asd:, qui:

https://twitter.com/MollyQuell/status/1759495188043510167?s=20

E l’articolo del Guardian, qui:

In totale, 54 stati diranno la loro. Stando a quanto dichiarato durante l’argomentazione della parte palestinese, sembra che solo Stati Uniti e Isole Fiji si esprimeranno a favore della legalità dell’occupazione. Dei paesi europei, l’Italia non dirà la sua, mentre lo faranno Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Ungheria, Irlanda e Norvegia. Trovate qui la lista completa con le date in cui avranno la loro udienza.

Israele ha naturalmente già risposto tramite i canali social, dichiarando che non riconosce la legittimità del procedimento (che, ricordo, è separato da quello sul genocidio, e ha preso il via nel settembre 2022 in seguito a una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite).

https://www.ohchr.org/en/press-releases/2024/02/israelopt-un-experts-appalled-reported-human-rights-violations-against

“We are particularly distressed by reports that Palestinian women and girls in detention have also been subjected to multiple forms of sexual assault, such as being stripped naked and searched by male Israeli army officers. At least two female Palestinian detainees were reportedly raped while others were reportedly threatened with rape and sexual violence,” the experts said. They also noted that photos of female detainees in degrading circumstances were also reportedly taken by the Israeli army and uploaded online.

Chissà se anche per questo quelli del 7 ottobre femminicidio di massa scriveranno un comunicato profondamente indignato.

Insomma sta terza guerra mondiale la vogliamo proprio a tutti i costi. :asd:

Frattanto il numero di transiti registrati al Canale di Suez è calato del 75% in termini numerici, era già diminuito del 40% - 50% attorno alla metà di Gennaio 2024, quindi si tratta di un fenomeno prolungato e del 90% in termini di tonnellaggio; il blocco navale, sebbene discontinuo e parziale, ha la sua efficacia.

https://twitter.com/MarhelmData/status/1759687017124778172

alla fine è un ciclo, pandemia o guerra, ciclicamente bisogna prosperare dopo uno sterminio
la storia insegna ma noi si continua

Meanwhile

https://twitter.com/UN_News_Centre/status/1759964868696821773?t=7pUCbtZQ77gJn_6CfvI8Ww&s=19

poco prevedibile :asdsad: