[7 Ottobre 23] Crisi Palestina-Israele (Part 2)

Altri crimini di guerra confermati

Allora: il 12 febbraio il Sud Africa ha mosso una richiesta alla Corte Internazional di Giustizia perché prendesse altre misure nei confronti di Israele, in seguito all’evoluzione dei fatti sul campo di battaglia e in particolare alla prevista operazione di terra su Rafah. Israele naturalmente ha risposto dicendo che loro sono bravi e belli mentre la battaglia legale del team sudafricano è “morally repugnant”.

Ieri comunque è arrivata la decisione della Corte Internazionale di Giustizia:

https://twitter.com/CIJ_ICJ/status/1758578734091620763?s=20

In breve, la ICJ ha ritenuto:

  1. Di non dovere prendere altre misure provvisorie oltre a quelle che già ha espresso con la decisione del 26 gennaio. Molti (da entrambi i lati) si sono concentrati solo su questa parte del documento, ma secondo me è molto importante non ignorare anche il resto, e cioè:

  2. La corte ha sottolineato la preoccupazione per un peggioramento della situazione umanitaria a Gaza e a Rafah in particolare, citando le parole di António Guterres (e cioè che l’attacco “aumenterebbe esponenzialmente quello che è già un incubo umanitario con conseguenze inenarrabili a livello regionale”), per poi richiedere (viene usato il verbo “demand”, molto forte) l’immediata e l’efficace implementazione delle misure stabilite dalla corte il 26 gennaio, e ricordando a Israele che deve rispettare i suoi obblighi stabiliti dalla Convenzione per il Genocidio.

Insomma: anche se non ha chiesto altre misure, l’impressione (condivisa anche da gente che di diritto internazionale ne sa di sicuro più di me) è che la Corte sia consapevole di come le sue misure non siano finora state prese seriamente e stia richiamando Israele perché le rispetti.

Intanto il 26 febbraio Israele dovrebbe presentare la sua relazione alla Corte a proposito degli atti intrapresi per assicurare il rispetto delle misure provvisorie.

Oggi è uscita un’intervista all’ambasciatore israeliano in Italia, ma credo che piuttosto che parlare del tristissimo stato del giornalismo italiano, parlare di qualcosa di serio sia un uso più produttivo del tempo mio e vostro.

Oggi c’è stata la prima sessione del procedimento alla ICJ sulle conseguenze a livello legale dell’occupazione israeliana di Gaza e della Cisgiordania. Ne avevo accennato sopra:

Chi è curioso può trovare a questo link il video della sessione odierna.

Le udienze orali, in cui i rappresentanti degli stati che hanno deciso di partecipare diranno la loro, dureranno sei giorni; oggi c’è stata l’introduzione, e l’argomentazione dello Stato della Palestina, che ha (come ci si aspettava) sottolineato il carattere illegale dell’occupazione israeliana, basandosi sul fatto che secondo la legislazione internazionale un’occupazione può essere solo:

  • temporanea;
  • deve mantenere lo status quo e non introdurre cambi permanenti.

Potete trovare un livetweeting della argomentazione dello stato della Palestina, da parte di qualcuno che di legge ne sa molto più di me :asd:, qui:

https://twitter.com/MollyQuell/status/1759495188043510167?s=20

E l’articolo del Guardian, qui:

In totale, 54 stati diranno la loro. Stando a quanto dichiarato durante l’argomentazione della parte palestinese, sembra che solo Stati Uniti e Isole Fiji si esprimeranno a favore della legalità dell’occupazione. Dei paesi europei, l’Italia non dirà la sua, mentre lo faranno Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Ungheria, Irlanda e Norvegia. Trovate qui la lista completa con le date in cui avranno la loro udienza.

Israele ha naturalmente già risposto tramite i canali social, dichiarando che non riconosce la legittimità del procedimento (che, ricordo, è separato da quello sul genocidio, e ha preso il via nel settembre 2022 in seguito a una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite).

https://www.ohchr.org/en/press-releases/2024/02/israelopt-un-experts-appalled-reported-human-rights-violations-against

“We are particularly distressed by reports that Palestinian women and girls in detention have also been subjected to multiple forms of sexual assault, such as being stripped naked and searched by male Israeli army officers. At least two female Palestinian detainees were reportedly raped while others were reportedly threatened with rape and sexual violence,” the experts said. They also noted that photos of female detainees in degrading circumstances were also reportedly taken by the Israeli army and uploaded online.

Chissà se anche per questo quelli del 7 ottobre femminicidio di massa scriveranno un comunicato profondamente indignato.

Insomma sta terza guerra mondiale la vogliamo proprio a tutti i costi. :asd:

Frattanto il numero di transiti registrati al Canale di Suez è calato del 75% in termini numerici, era già diminuito del 40% - 50% attorno alla metà di Gennaio 2024, quindi si tratta di un fenomeno prolungato e del 90% in termini di tonnellaggio; il blocco navale, sebbene discontinuo e parziale, ha la sua efficacia.

https://twitter.com/MarhelmData/status/1759687017124778172

alla fine è un ciclo, pandemia o guerra, ciclicamente bisogna prosperare dopo uno sterminio
la storia insegna ma noi si continua

Meanwhile

https://twitter.com/UN_News_Centre/status/1759964868696821773?t=7pUCbtZQ77gJn_6CfvI8Ww&s=19

poco prevedibile :asdsad:

Inevitabile perfino, dopotutto nuove consegne di munizioni da parte di Washington verso Israele sono previste ed in fase d’esecuzione proprio in questi giorni, argomento largamente trattato dai media locali con pure una certa soddisfazione direi, evidentemente 4 mesi di campagna militare indiscriminata verso uno dei territori più densamente popolati al mondo non sembrano destare interesse nelle loro conseguenze umanitarie quindi non vedo perché aspettarsi niente di diverso.

Persino il fastidio apparente dell’Amministrazione Biden non sono neppure sicuro quanto condiviso o sincero sia a questo punto, giacché è inconsequenziale nei fatti.

https://www.timesofisrael.com/us-readies-new-weapons-shipment-to-israel-embassy-says-no-human-rights-concerns/

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Intanto oggi dopo mezzogiorno ci sarà l’argomentazione degli Stati Uniti, ovviamente a favore di Israele.

Visto quanto alcune delle argomentazioni degli ultimi due giorni si sono concentrati su questioni di giurisdizione dell’ICJ, ci si aspetta che il team statunitense si concentrerà su quello.

Sto cercando di capire

Il parlamento uk ha per sbaglio votato una mozione labour per il cessate il fuoco nell’“opposition day” (che è
?) dell’snp. L’snp si è incazzato malamente, ha chiesto le dimissioni dello speaker e la mozione per il cessate il fuoco è andata a puttane?

Leggendo in giro: l’opposition day è un giorno in cui le opposizioni possono presentare e discutere le loro mozioni.

Ieri era il turno dell’SNP, che ha presentato una mozione per l’immediato cessate il fuoco a Gaza. Normalmente, una mozione dell’opposizione va prima discussa e messa ai voti, e poi le altre opposizioni possono presentare il loro emendamenti.

Stavolta, invece, lo speaker of the House, Sir Lindsay, ha permesso ai Labour di presentare il loro emendamento prima del voto, che dunque è avvenuto non sulla proposta dell’SNP (che richiedeva un immediato cessate il fuoco e una fine della punizione collettiva dei palestinesi) ma su quella dei Labour (che chiedeva sì un “cessate il fuoco umanitario”, ma specificava anche che Israele deve poter continuare a lottare contro Hamas; piede in due scarpe, insomma).

Questo ha fatto molto comodo a Keir Starmer perché all’interno dei Labour ci sono membri che sono a favore di un cessate il fuoco senza se e senza ma, e se si fosse votato sulla proposta dell’SNP è probabile che le loro posizioni sarebbero emerse mettendolo in difficoltà.

Ah se per caso a qualcuno interessa

Come previsto, secondo gli Stati Uniti il caso non compete alla ICJ e la sua soluzione deve essere lasciata alle trattative bilaterali (che in mezzo secolo non hanno portato a nulla, quindi non si capisce cosa dovrebbe cambiare).

Anche l’Ungheria ha espresso posizioni simili.