[7 Ottobre 23] Crisi Palestina-Israele (Part 1)

Gaza le madri preparano il riconoscimento dei figli

di Sami al-Ajrami

[I nomi scritti sulle gambe, a Gaza le madri preparano il riconoscimento dei figli]

DEIR AL BALAH – Il 40% delle vittime dei bombardamenti su Gaza sono minori. Lo dice l’Unicef, non il locale ministero della Salute controllato dal governo di Hamas. Il numero dei giovanissimi morti è agghiacciante: 3mila vittime.

Anche Unicef appoggia Hamas?

madonna come gli tremano le mani e la voce :(

E un po quello che dicevo io, se diventiamo fantasiosi, se in un quartiere popolare ci vive un boss della camorra che fa guerra ad uno stato giustamente radono al suolo tutto il quartiere popolare, se non sono questi crimini di guerra non saprei, nello step successivo c’è solo lo sgancio di una testata nucleare.

2 Likes

Chissà dove le comprano tutte ste bombe, qualcosa mi dice dagl’usa, che ormai esportano solo quello :money_mouth_face::money_mouth_face::money_mouth_face:

Spero di non dover mettere il contesto

2 Likes

li amo :lode:

Sul discorso Economica Israeliana giusto vorrei ricordare che le rimesse di valuta (pregiata visto che si parla di Dollari) sono di milioni all’anno :dunnasd:
Cioè come se tutti gli Italiani all’estero inviassero in Italia per lo sviluppo del Paese soldi da quando sono partite le ondate migratorie.
Poi facile dire “eh ma loro hanno fatto fiorire gli aranci nel deserto” :dentone:

Boh quando nella tua religione c’è lo strozzinaggio fare soldi è un’attimo. Pensate se la mafia fosse legale e mandasse i proventi per aiutare lo sviluppo del Sud :asd:

Technoterroni meccanizzati quantici.

Giu in marina a Vico avrei l’astronave :love:

È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono avvenuti nel vuoto. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione"

2023-56=1967

Gaza e West Bank furono occupate da Israele nel 1967 a seguito della “guerra dei Sei Giorni”.

Dal 1949 al giugno del 1967 Gaza era stata sotto il controllo completo dell’Egitto e la West Bank della Giordania.
Nessuno dei due paesi aveva fatto la benché.minima mossa per favorire la creazione di uno stato palestinese in quei territori, e questo perché l’obiettivo dei paesi arabi circostanti era l’eliminazione di Israele nella sua interezza, non il raggiungimento di un qualche compromesso territoriale.
Il leader arabo che avesse sostenuto la creazione di uno stato palestinese avrebbe implicitamente affermato che il resto del territorio sarebbe stato legalmente di Israele, e ciò avrebbe sancito la sua condanna a morte.
All’epoca, negli anni successivi al 1949, l’ipotesi di una sconfitta puramente militare delle forze israeliane (con conseguente invasione del paese e sua distruzione) da parte di una coalizione di paesi arabi (sostenuti dall’Unione Sovietica) non era irrealistica, e ciò rendeva ancora meno appetibile la strada di un accordo territoriale: se c’è la possibilità di prendersi tutto, perché accontentarsi di una parte?
Con la guerra del 1967 Israele rettificò quelli che venivano definiti “i confini di Auschwitz”, i confini indifendibili che vedevano Gaza come una piattaforma di lancio egiziana nel Negev, la West Bank che dominava Tel Aviv, Ashdod e il Ben Gurion, e il Golan siriano che dominava la Galilea.
È verissimo che l’attacco di Hamas non è avvenuto in un vuoto; è avvenuto in un contesto pressoché ininterrotto di minaccia esistenziale nei confronti di Israele.
Allo stesso tempo, e Guterres non lo ha detto, anche il contesto di occupazione non è avvenuto nel vuoto, per i motivi che ho citato sopra.
A meno di sostenere che Israele, cioè gli Ebrei, sia geneticamente tarato ad infliggere sofferenze al prossimo per puro spirito malvagio.

Perché scomodare Israele o addirittura l’antisemitismo.
Per me ogni stato che acquisisce abbastanza forza finisce per essere “geneticamente tarato ad infliggere sofferenze al prossimo”.
Chiamalo colonialismo, imperialismo, come ti pare.

3 Likes

Interessante come questo concetto possa essere facilmente esportabile ad altri contesti, per esempio è innegabile l’ingiustizia sofferta dalla Turchia nell’attuale esercizio di limitazione di sovranità imposta dal possesso degli arcipelaghi nel Nord Egeo ed il Dodecaneso, ed infatti a riguardo presumo nel tempo diverranno maggiormente oggetto di contese gradualmente più muscolari però è argomento differente, ma appunto il presupposto fondante comune rimane la minaccia percepita e la necessità di garantire la propria sicurezza.

nel caso di israele, però, non parliamo di minaccia percepita ma di minaccia concretizzata. non parlo ovviamente del 7 ottobre ma degli ultimi 70 anni.

1 Like

Eh, auguri a relativizzare il concetto di presupposizione di minaccia, rimane comunque uno strumento interpretativo aperto delle relazioni internazionali, un precedente di scopo in un quadro sempre assai opaco.

EDIT: Aggiungo comunque sia un segreto aperto quali fossero, e rimangono, la ambizioni israeliane riguardo la Valle del Giordano nella sua interezza, ed infatti la Cisgiordania o quel che ne rimane, può vantare il concetto di Area C, un 61% della superficie del suo paese ed il 90% della aree fruibili a sviluppo agricolo dove persino la diramazione delle controversie tra privati passi attraverso il sistema giuridico israeliano.

1 Like

Guarda che Guterres ha anche ribadito il diritto di Israele alla sua sicurezza.

me lo sono perso allora, chiedo venia

https://twitter.com/tha_rami/status/1717777776436978131?t=S-7weFtobpGjn7C7cDaUxA&s=19

1 Like

resta il fatto che se l’obiettivo di israele è radere al suolo gaza, come ha già fatto in questi ultimi 20 giorni, questo si prefigura come crimine di guerra, a prescindere da tutto il pregresso e dal diritto dello stato di israele di esistere e di difendersi

1 Like

Crimini di guerra? Non mi spingerei a tanto dai