Sembra che la spompinata francese sia stata specificamente posta da Netanyahu come precondizione per accettare la tregua in Libano, che vedrà la Francia tra i Paesi “supervisori”.
@Malanic a quanto pare la ICC si è già espressa circa un mese fa sulla questione dell’immunità per i capi di stato che è stata sollevata dalla Francia, prendendo a riferimento proprio la visita di Putin in Mongolia. E ha chiarito che in quel caso l’immunità non si applica:
Buono a sapersi, continuo a ritenere non sussistano le condizioni politiche o diplomatiche per arrivare all’arresto di un Capo di Stato straniero in una vista attesa ed organizzata, ma questo dipenderà pure dal grado di autonomia decisionale dei differenti rami dello Stato nel coordinarsi in simili occasioni; in Francia si aprirebbe un dibattito interessante immagino, chissà, potenzialmente anche violento.
EDIT: Continuo ad essere perplesso, pur divertito eh, ma comunque perplesso, dalle scelte di politica estera del governo francese degli ultimi, boh, 6 - 7 anni; perseverano nel mettere le mani in ogni possibile anfratto che trovino, prendono morsi da tutte le parti ma continuano a sbracciarsi nel tentativo di sembrare rilevanti; ora, capisco tutto ciò possa essere funzionale alla vendita di sistemi d’arma, ma politicamente appare un poco comico nel complesso.
Oggi superlulz al tg2 come sempre, altro che blob, il lulz in diretta. Il servizio era “scattato il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. L’esercito israeliano ha dimostrato la ferma volontà di far rispettare l’accordo sparando su chi avesse armi”.
Two reporters were wounded by Israeli fire in the Lebanese border town of Khiam hours after a U.S.-backed cease-fire ended fighting between Israel and Hezbollah.
Abdul Kader Elbay, a reporter for Sputnik, told The Washington Post that he and Mohammed Zaatari, a freelance photographer working for the Associated Press, entered Khiam after they heard that residents were returning there. After reaching a house where Israeli troops were stationed, Zaatari took photos of them, at which point the soldiers started shooting, Elbay said.
Elbay sustained fragment wounds in both his legs, while Zaatari had two bullets lodged in his right thigh and one bullet in his left foot.
The Israeli military said in a statement that “following an initial inquiry,” it was “unaware of fire toward the journalists,” adding: “As of now, only warning shots have been fired in the area.”
Photojournalist Ali Hachicho was also with Elbay and Zaatari but was not severely injured. He told The Post that the Israeli soldiers sent what appeared to be a surveillance drone over the group before they reached the home where the soldiers were. “We had our cameras and equipment with us. Without a doubt they can tell we were journalists,” he said.
“We are grateful our freelancer is OK,” an AP spokesperson said in a statement. “Journalists must be able to safely operate in Lebanon as they cover this conflict.”
A me sfugge il perchè vi siano aspettative verso Israele, potendo adesso inoltre contare un’Amministrazione statunitense ideologicamente affine e non solo correlata dalla valenza politica regionale, possa essere interessato ad una normalizzazione della sua postura strategica; al massimo rallenterà temporaneamente il ritmo delle operazioni per permettere alla catena logistica di recuperare i livelli minimi di approvvigionamento, ma solo recentemente il loro Parlamento ha approvato un’ulteriore proroga della mobilitazione in servizio attivo delle forze riserviste fino a Marzo 2025, queste non sono passaggi propedeutici alla cessazione delle ostilità considerato inoltre il costo economico del mantenimento dell’attuale livello di attività.
Frattanto, in Siria, con curioso tempismo, Tahrir al-Sham ha ripreso l’iniziativa militare contro il governo di Damasco sul fronte di Aleppo.
“I am ready for a ceasefire in the south when we think we can achieve the release of the hostages,” he says to the rightwing Channel 14. “I am ready for a ceasefire at any time.”
At the same, he stresses that he will not accept an end to the war, a core Hamas demand.
Dopo 14 mesi l’idea di cessate il fuoco di Netanyahu è ancora, come sempre, “voi mi ridate gli ostaggi e poi io riprendo ad ammazzarvi”. Giustamente per ricompensarlo di questa sua apertura mentale i criminali alla Casa Bianca pensano bene di approvare la vendita di altri 680 milioni di dollari in armamenti
Per la sorpresa di esattamente nessuno, il “cessate il fuoco” di cui tanto si è vantato quel criminale di Biden prevede che Israele possa riprendere il fuoco quando gli pare, basta che prima faccia uno squillo alla Casa Bianca
Sai che ridere se dopo un anno di Biden che riempie Netanyahu di bombe e tutti a dire “Trump sarebbe peggio”, va a finire che Trump, per apparire come “quello che fa finire le guerre” come si è reclamizzato in campagna elettorale, obbliga davvero Netacoso a darci un taglio?