7 anni fa... per nn dimenticare

DAX vive ancora con noi!!! STASERA ore 20 IN VIA BRIOSCHI, MILANO il presidio, per non dimenticare!!!

QUI i video del concerto per la presentazione in memoria di DAVIDE CESARE DAX "RESISTO 2"




L'aggressione
La notte del 16 marzo 2003, "Dax" esce con alcuni compagni del Centro Sociale O.R.So da un bar di Milano nella zona ticinese, in via Brioschi.
Due ragazzi più un altro elemento più anziano (il padre dei due ragazzi) armati di coltello attendono i giovani all'uscita del bar. Due ragazzi vengono feriti (uno in modo più grave, ma si salverà), mentre Davide Cesare, colpito da 13 coltellate, non riesce ad arrivare vivo all'ospedale.
Gli aggressori verranno in seguito identificati come neofascisti, membri della famiglia Morbi, i due fratelli Federico (28 anni), Mattia (17 anni) e il padre Giorgio (54 anni).
Sul luogo del delitto giungono subito numerose vetture di polizia e carabinieri, la cui presenza impedirà però un regolare intervento del personale medico. Inoltre gli amici dei ragazzi feriti, giunti all'ospedale San Paolo per avere notizie dei loro compagni, vengono affrontati dalla polizia.
In seguito a questi avvenimenti il personale del pronto soccorso dovrà interrompere il servizio fino alle sette del mattino seguente, e molti pazienti saranno spostati in altre strutture per ricevere adeguate cure.

Il processo

Inizialmente l'omicidio viene catalogato come il "degenerare di una rissa tra balordi", e l'aggressione al San Paolo è giustificata dalla reazione delle forze dell'ordine alle continue intemperanze da parte dei compagni di "Dax", che cercavano di "trafugare" la salma dall'ospedale.
Grazie alle testimonianze dei giovani, medici e pazienti presenti, oltre che a quella di un videoamatore che ha registrato l'accaduto, si è riusciti a fare maggiormente luce sull'accaduto, e a smentire questa prima versione dei fatti.
Nel Maggio 2004 sono arrivate le sentenze.
Il figlio maggiore è stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione.
Il padre, inizialmente prosciolto perché non ritenuto responsabile dell'aggressione, è stato condannato a una reclusione di 3 anni e 4 mesi per il tentato omicidio di uno dei compagni di "Dax" assieme al figlio più piccolo.
Queste sentenze non si discostano tanto da quelle richieste dal Pubblico Ministero Nicola Di Plotti di 18 anni per il primo e 5 per il secondo.
A questo vanno aggiunti 150 mila euro di risarcimento alla madre e 200 mila alla compagna e alla figlia.
Il figlio minore, accusato dell'omicidio di Davide e del tentato omicidio di un altro ragazzo, sta scontando 3 anni di messa alla prova, come stabilito dal Tribunale dei minori.
Per quanto riguarda invece i fatti del San Paolo, l'inchiesta è ancora aperta

da wiki


antifascista sempre!
e io ci sarò!
non ci sarò, almeno fisicamente...
dax vive
spero venga fuori una bella cosa.
purtroppo non ci potrò essere


A me questa targa piace un sacco.

Son felice che un pò di giustizia sia stata fatta, anche se sarà sempre insufficiente.

Sarò lì col pensiero,purtroppo di più non posso fare.

Antifascista sempre

non sapevo di questi fatti, pur vivendo non molto distante…

fate bene a ricordare, viviamo in un paese dalla mamoria molto corta, nel quale quando le cose sono ormai degenerate la gente non sa collegare i segnali che gli sono passati sotto gli occhi mentre guardavano altrove.

personalmente cerco di non cadere in quel tipo di retorica che tende purtroppo a dividere “noi” da “loro”, i “buoni” e i “cattivi”, soprattutto di fronte a fatti estremi come questo.
certo è che a volte è proprio difficile…

ascoltando l’audio ho notato che viene ripetuto più volte e sicuramente volutamente il termine “compagno”, riferendosi alla vittima e agli amici.
pur essendo io per esperienza e formazione sicuramente avverso a ogni idea di tipo fascista e autoritaria, vorrei aprire una discussione serena e pacata su quanto forse con il nostro desiderio di cartatterizzarci in una certa maniera (utilizzando stumenti quali appunto ad esempio l’utilizzo del termine “compagno”) in realtà poi questo porti ad essere semplicisticamente bollati come tali, senza che la controparte, in questo caso politica, sia in grado di andare al di là delle generalizzazioni.
in sostanza, definendosi “compagni” gli “altri” non andranno oltre questa definizione, e quello che si ottiene, alla lunga, è il conflitto, non la comprensione reciproca e costruttiva, perchè noi attribuiamo a questo termine dei significati ben precisi, ma a loro da fastidio tanto quanto a noi da fastidio il termine “fascista”. pur essendo ben consapevole che le due cose non sono assolutamente sullo stesso piano, va capito che per altri così non è.
il sospetto che ho è che se chi si definisce “fascista” non è disposto a venirmi incontro e ad abbassare i toni, questa cosa non siamo disposti a farla nemmeno “noi”.

sottolineo che non ho intenzione di giudicare nessuno, soprattutto in un thread come questo. secondo me però è un interessante spunto di riflessione.



Ma che c'entra? Qui si parla di uomini fuori di testa che uccidono altri uomini, e poi si usa la scusa del contrasto politico per nascondere quello che in realtà è, cioè semplicemente un atto di barbarie. Vicino ai familiari della vittima come tutti voi, ma usare la comune appartenenza politica per giustificare una maggiore solidarietà è ridicolo imo.

Solo uomini che uccidono altri uomini.
E quel cazzo di minorenne doveva scontare la pena del fratello, dovrebbe essere riformato il codice penale sotto questo punto di vista
infatti l'affibbiare etichette serve proprio a identificare il nemico: se era un compagno allora sta in certi meccanismi che giustificano l'affrontarsi con la rissa.

Le etichette fanno male alla salute.


ma che razza di critica è? non posso essere antifascista ora? se no? me meni?

volete invaccare il 3d?
tu sei antifascista, quelli sono anticomunisti, e poi finisce a coltellate.

Cmq ero in quel locale la settimana prima e un mesetto dopo. brutta storia ma col locale che c'è li dietro prima o poi qualche macello sarebbe successo...


C'entra eccome, perché si tratta di uomini che uccidono altri uomini per scopi politici, è ovvio che la politica c'entri. Non si può dire "sono due fazioni alla pari in lotta", perché metterle sullo stesso piano è, a dir poco, semplicistico.
E no, io credo che un minorenne non debba subire la stessa pena di un maggiorenne.


ma allora qual'è il movente dell'aggressione se non è il contrasto politico?
Sono piuttosto daccordo sul cercare di lasciare le etichette da parte, vi invito in ogni caso a non invaccare il 3d che il tema è potenzialmente esplosivo.
Cercate di essere maturi.




*


all'epoca girava voce che in realtà i figli del tizio fossero stati malmenati da gente dell'orso o la sera prima o giorni prima.
Che teste di cazzo, spero che ci marciscano in galera.



le cose sono andate veramente così?
Di storie del tipo "la polizia ha rallentato i soccorsi" / "sono stati aggrediti senza motivo" ne leggo tante, ma raramente sono storie supportate da motivazioni e/o prove.


Se gli uomini fuori di testa uccidono altri uomini per motivazioni politiche, visto che non c'era altra motivazione se non il fatto che fosse un ragazzo di un cso, non vedo cosa ci sia di male a dare una solidarietà politica, oltre che umana.
Anzi, dato che il neofascismo e pazzie simili sono in piena riabilitazione (i leghisti che girano non son poi troppo diversi), è quantomai necessario sottolineare la pazzia di certa gente quando è un gruppo.
E il moto migliore per sottolinearla è rifiutarla e condannarla, senza se e senza ma.


Per quanto riguarda la parola compagno, è una tradizione che investe tanti settori: politici, sindacali, di associazioni e gruppi vari. Non ha nessuna accezione di divisione tra noi e gli altri, se non per chi la vede dall'esterno e con pregiudizio. E' un segno di unione, di riconoscimento d'intenti e di volontà comuni, e, in ultimo, un modo per non dimenticare un passato non così antico.
Poi c'è chi lo usa con evidente tono di separazione, ma per la maggioranza, dall' ANPI alla CGIL passando per i partiti (anche nel PD, sebbene i margheritini odino tale termine ), ha un grande ed unico valore di fraternità.

EDIT:ah, quoto la mia stessa firma, lui ha dato in poche parole una definizione migliore della mia


ovvio, gli sbirri appena hanno capito si trattava di un compagno si son messi li' per non far passare le ambulanze, e quando gli amici sono andati all' ospedale, portando scatole di cioccolatini e biscotti, la pula fascista li ha caricati

come fai a dubitarne?

sarai mica un fascista?


tutte cazzate.