Circa 400 milioni di euro per il restyling del Camp Nou che arriverà ad avere 105.000 posti, in totale 600 milioni di investimento per trasformare una parte di Barcellona e creare l'Espai Barca, l'area sportiva tutta azulgrana. Questo è il faraonico progetto illustrato oggi dal club catalano, che chiederà l'approvazione dei propri soci nel referendum fissato per il 5 o il 6 aprile. I vicepresidenti Javier Faus e Jordi Cardoner hanno delineato i lavori che si protrarranno per ''4 estati'' a partire dal 2017. In attesa di fissare le date con maggiore precisione, i dirigenti del Barça chiariscono che il maxi-progetto ''non consiste solo nei lavori del Camp Nou. Sarà il progetto sportivo più importante del mondo, nel centro di una città. 'Nessuna metropoli europea ha qualcosa del genere, nessuna al mondo: Londra, New York, Roma, Parigi... C'è un nuovo Camp Nou, un nuovo Palazzo dello sport, anche un mini-palazzo, un Palaghiaccio, uno spazio per i soci, uno spazio commerciale, uffici più moderni, una Masia (il quartier generale del settore giovanile, ndr) rinnovata e parcheggi da 5000 posti'', ha spiegato Faus, aggiungendo appunto che "L'Espai Barça costerà 600 milioni, per il nuovo Camp Nou ne serviranno 400. Non non sarà un semplice intervento cosmetico, sarà un'operazione radicale che portera' la capienza dell'impianto a 105.000 posti'' tutti coperti"
RASSEGNA STAMPA - La vera impresa di James Pallotta non è solo quella di ridare alla Roma un'immagine internazionale. In questo senso il tridente Baldissoni-Sabatini-Garcia sta lavorando più che bene. Se Pallotta vorrà passare alla storia dovrà essere il presidente del nuovo stadio di proprietà, impresa che a Roma appare proibitiva. Sembra ormai consolidata, come riporta Il Corriere dello Sport, la tendenza di Unicredit a uscire dal progetto, ma gli americani non hanno perso tempo e hanno trovato un finanziatore statunitense dal nome altisonante: la Goldman Sachs, una delle banche d’affari più importanti del mondo. Mercoledì mattina, guidati da Dan Meis, l’architetto che ha ormai ultimato il progetto, alcuni rappresentanti della banca hanno effettuato un sopralluogo a Tor di Valle, nell’area dell’ex ippodromo dove sorgerà l’impianto. C’era anche il costruttore Parnasi che dovrà occuparsi direttamente della realizzazione. L’esito del sopralluogo è stato positivo. Nel pomeriggio sono stati perfezionati gli accordi negli uffici di Parnasi e la sera la piccola comitiva è finita allo stadio Olimpico per vedere Roma-Napoli. La Roma spera di posare la prima pietra nell’estate del 2015 e di concludere l’impresa in un paio di anni. L’intenzione sarebbe quello di iniziare nel nuovo impianto la stagione 2017-18.
Milan e Inter hanno deciso: si separano. San Siro non sarà più la casa (in affitto) per tutte e due. Tempo un mese, la scadenza è fissata per giovedì 13 marzo, e sapremo quali saranno le scelte che in questi giorni i due club stanno sottoscrivendo. Il Milan per costruirsi il nuovo stadio nell'area del Portello, destinata all'Expo 2015. L’Inter per rimettere a nuovo San Siro e farne una fissa, nonché esclusiva, dimora.
Per il Milan, Barbara Berlusconi, al lavoro da sei mesi per completare col suo staff il piano del nuovo stadio, previsto nell'area-Fiera che si va completando e secondo le linee tracciate dalla Regione, ha già portato avanti le richieste per completare il progetto. In tal senso, bisogna solo aspettare le scadenze per il via libera: e tali scadenze sono fissate alla metà di marzo. La scelta milanista è compiuta e ostacoli non ce ne dovrebbero essere. La costruzione del nuovo impianto comincerà a chiusura del’Expo, nell'autunno del 2015, e dalla stagione 2016-17 (ci pare più probabile quella successiva) il Milan avrà il suo nuovo stadio. Per l’Inter, l’idea-base di Erick Thohir (uno stadio di proprietà e tutto nuovo) è tramontata? Fino a Natale, sembrava la linea di tendenza del neo-presidente, pronto a entrare in concorrenza col progetto-Milan per cercare di spuntarla. Ma nelle ultime settimane, così trapela, la strategia è cambiata e l’Inter si è diretta verso il rinnovamento di San Siro. E’ da capire su quali basi rispetto alla proprietà che è del Comune di Milano, ma questi sono discorsi che Thohir affronterà in seguito. Così eccoci al piano di separazione: dal 2016 (meglio: dal 2017) Inter e Milan dividono i loro destini da stadio, si spartiscono il derby ora in casa dell’uno ora in casa dell’altro, finisce una coabitazione che era cominciata nella stagione 1947-48. Lo stadio di San Siro era stato costruito nel 1925, ospitava le partite del Milan (l’Inter giocava all'Arena) e 70 anni dopo finirà di essere l’impianto di Milan-Inter. Non prima di aver ospitato, maggio 2016, la finale di Champions League che l’Uefa ha assegnato al nuovo San Siro.
Non ho la piu' pallida idea di come funzioni la gestione san siro a livello burocratico, ma se ci fosse la possibilità di comprare la struttura per poi migliorarla e portarla al livello dei top stadi europei mi darebbe mooooooooolto fastidio che restasse ai cugini. Se invece i cugini continuassero ad utilizzarlo come fanno ora e non ci fosse quindi la possibiltà di prenderselo allora è un altro discorso.
i soldi non si fanno solo con lo stadio, ma con quello che ci costruisci attorno.
Per questo Barbarella vuole costruire lo stadio nella zona dell'expo, restano le strutture e magari si comprano quei terreni con quattro soldi, una volta finito l'evento.
beh non sono un architetto, ma penso si potrebbe allargare i posti, mettere poltroncine piu' serie, migliorare bagni/ingresso ecc ecc, avvicinare le tribune al campo (come erano una volta), insomma mantenere la struttura.. Poi secondo me il problema del san siro vuoto sta anche nella qualità dello stadio, ma fino al 2009 c'era molta piu' gente che ci andava. Puoi avere no stadio bello quanto vuoi ma se la squadra è scarsa lo stadio resta vuoto imo
Il terzo anello è inutile, si vede mediamente male (ancora ancora sui rettilinei) e 80k spettatori li fate due-tre volte l'anno... rimane comunque uno stadio stupendo, ogni volta mi faccio venire il torcicollo, poco da fare.