Long story short: come potrete vedere dagli ultimi reply era stato trovato del DNA sotto le unghie di Chiara che non era quello di Alberto, (il famoso DNA della terza persona mai identificata) ed era stata aperta un’altra inchiesta tramite esposto della madre di Stasi che ha portato al prelievo di nascosto del Dna di tale Andrea Sempio (cosi’ mi e’ parso di capire), che all’epoca non era stato analizzato perche’ considerato “non utilizzabile”. Invece ora sembrerebbe che si’, se po’ utilizza’. E’ scritto che “La vicenda fu archiviata due volte, finché le nuove analisi sul materiale organico avrebbero fatto emergere che il Dna appartiene a Sempio”
Qua l’articolo sul Corriere nel Dicembre 2016:
Qua invece l’articolo di oggi su OPEN:
E qua quello di ieri dove sostanzialmente dicono le stesse cose
I carabinieri hanno chiesto prelievo del Dna, il tipo ha negato ed il giudice ha dato ordine coattivo di prelievo.
Not bad.
Cmq gia’ nell’articolo sul Corriere si facevano notare alcune “situazioni” secondo le quali era piuttosto difficile che Stasi potesse essere il colpevole, prima su tutte l’attivita’ al PC. Vediamo ora cosa succede.
Si sta rischiando la pagliacciata del concorso come nel caso della povera Meredith.
Se scientificamente si arriverà ad un altro assassino bisogna avere il coraggio anche di affermare che l’impostazione precedente era sbagliata.
in ogni caso non riesco a prenderla sul serio questa nuova svolta: è da quando sono nato che sento mia madre ( che è di origini venete) etichettare quelli poco svegli con frasi del tipo " quel là lè un sempio!"
Se hanno riaperto il caso e’ perche’ hanno ottenuto qualche prova molto forte, non me lo spiego altrimenti.
Comunque in questo caso non si puo’ parlare secondo me di giustizia a rilento. Queste cose capitano sempre, in ogni paese: nuovi fatti emergono, le tecniche di analisi migliorano, e puo’ succedere che la verità venga fuori dopo decenni.
Ci sono anche polemiche riguardo al fatto che quando gli inquirenti sposano una pista poi spingono in quella direzione, diversamente sarebbe come ammettere di aver sbagliato.