Un avviso preventivo, copio quanto scritto di là:
Il percorso è classificato EE, ma qualche esperienza di arrampicata tornerà decisamente utile. A seconda del periodo, il tracciato può essere molto affollato, e dato che le roccette e i tratti di ferrata sono percorribili uno alla volta è meglio essere in grado di affrontarli con una certa rapidità e disinvoltura senza ovviamente sacrificare la sicurezza.
Il sentiero molto spesso non esiste come tale, ma i marker bianchi e rossi che segnano il percorso sono abbondanti. State MOLTO attenti a seguirli perchè se per caso perdete il tracciato non ci sono riferimenti visuali diversi dai marker che consentano di ritrovarlo senza tornare sui propri passi. In generale comunque nei tratti meno tracciati da un marker è visibile il successivo, e ci sono un po' di omini lasciati dai precedenti randonneur che aiutano a ritrovarsi.
Ciò anticipato, procediamo.
Da Vizzavona a Calenzana si procede verso nord, quindi in direzione opposta rispetto al percorso 'canonico' del GR20 che da Calenzana procede verso sud fino a Conca. La scelta, peraltro, è sensata dato che in questo modo le tappe più toste sono in fondo, e il sole è alle spalle (quando c'è, nel nostro caso praticamente mai

Si viaggia da rifugio a rifugio, in nove tappe. Benchè siano piccoli e spartani, tutti tranne uno (Petra Plana, il termine della seconda tappa) offrono la possibilità di un pasto caldo e vendono generi (più o meno) alimentari, quindi non è necessario portarsi in spalla il cibo per tutto il viaggio. I prezzi del cibo sono piuttosto alti, ma tutto sommato può valere la pena spendere qualcosa in più e viaggiare più leggeri.
Il pernottamento in rifugio costa 10€ (tra 4 e 6€ per il posto tenda all'esterno), la cena tra 12 e 20, la colazione tra 6 e 10. E' possibile e decisamente consigliabile prenotare (http://www.parc-corse.org/vad/) in anticipo, dato che già adesso a giugno erano praticamente pieni.
Diversamente dai rifugi alpini le coperte non sono considerate fornitura standard, quindi è *necessario* il sacco a pelo (basta uno leggero, quelli del Decathlon pensati per i 15 gradi vanno benissimo). Non fate il mio stesso errore di credere di essere sul continente, anche dormire con addosso TUTTO potrebbe non bastare

Allo stesso modo, la carta igienica è da portarsi dietro, e l'acqua calda è un lusso da dimenticare. E' alquanto probabile che si puzzerà come capre morte (specie se il tempo è inclemente e non consente di fare un po' di bucato da asciugare al sole) ma la cosa è da mettere in conto.
Limitate il più possibile il peso sulle spalle, idealmente attorno ai 10 chili acqua compresa. Tutti i rifugi hanno una sorgente a pochi passi, ma durante le tappe in generale non è possibile rinnovare le scorte. Fate conto almeno due litri al giorno, ma le tappe sono lunghe e il percorso è per la maggior parte in pieno sole quindi il consumo può essere elevato.
Scegliete bene cosa portare, le condizioni climatiche sono abbastanza variabili, la tecnica della cipolla mi sembra la scelta più saggia per affrontare tutte le situazioni (quindi almeno una combinazione maglietta-camicia calda-pile-antivento-giacca impermeabile, più la cerata per i forti temporali, sempre possibili). I bastoncini telescopici sono questione di scelta personale, a me fanno molto comodo ma potrebbe risultare necessario metterli da parte per i tratti più complicati in cui è meglio usare direttamente le mani.
Le cartine consigliate sono quelle dell'IGN al 25000: IGN 4250 OT e IGN 4251 OT (mancherà l'ultimo tratto dell'ultima tappa ma non è fondamentale, costicchiano e 12 euro per l'ultima ora di camminata è un overkill

Ultime noticine: i cellulari NON prendono per il 95% del tempo. Prendono più o meno a muzzo nei posti più alti, e nei primi rifugi, poi basta. Quindi non fateci affidamento, nè per comunicare con l'Italia nè tra di voi. Alcuni si portano le radio ma obiettivamente sono quasi sempre un peso inutile.
Ultima cosa, in shameless self-promotion: le foto con velleità artistiche e non prettamente di guida sono sul mio flickr.
Tutto ciò preposto, si va a incominciare. Farò un resoconto della mia personale esperienza, quindi con i tempi e gli orari miei che possono ovviamente essere diversi da quelli di altri. Tutto sommato mi ritengo un buon camminatore ma tutt'altro che eccezionale, in generale sto abbastanza dietro ai tempi indicati da guide e cartelli, quindi dovrebbero essere criteri applicabili in modo abbastanza ampio.
Prima tappa, 30 maggio 2011, Vizzavona-Refuge de Onda
Da Ajaccio c'è il treno alle 8.40 per Bastia. E' un piccolo treno diesel che fa un bel percorso tra le montagne (hint: sedetevi nel vagone di dietro, è *molto* rumoroso

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C'è una sorgente poco sotto la stazione, approfittatene per riempire le borracce. Il ristorante della stazione vende generi alimentari da uso rapido per la camminata (barrette, cioccolata, scatolette ecc), potrebbe essere una buona idea prendere qualcosa per i momenti di crisi che, vi assicuro, non mancheranno

Uno zaino è andato perso in aeroporto il giorno prima, abbiamo aspettato che l'Air Corsica ce lo portasse a Vizzavona in mattinata, quindi siamo partiti attorno alle 11.30.
Il sentiero parte ampio e in leggera salita verso il Col de Vizzavona e le Cascade des Anglais
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con alberi che danno spettacolo
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il che sarà un motivo ricorrente in tutto il trekking. I boschi sono lasciati liberi e selvaggi e ci sono degli esemplari davvero notevoli in posti assurdi, ne vedremo qualcuno più avanti.
Raggiunte le cascate attorno alle 12, si inizia a fare sul serio. Il sentiero diventa sassoso e infido
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e dopo poco si esce dal bosco e si passa nel paesaggio di lastroni e pietraie che ci accompagnerà quasi sempre
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Uno sguardo all'indietro...
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e uno in avanti:
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Alla fine di questo pezzettino scolliniamo a 2020m nel punto chiamato Muratellu, attorno alle 16.40.
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Questo è il panorama dal passo. Il rifugio de Onda (1400 m) è visibile piiiiiiiiccolo sulla destra. Il primo tratto della discesa, fino alla cresta che si vede al centro, è molto ripido e anch'esso richiede attenzione.
Raggiungiamo il rifugio alle 18.30, appena in tempo per la cena nella bergerie sottostante (alle 19). L'impressione non è granchè:
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ma al contrario di me ci arriverete preparati

Seconda tappa, 31 maggio 2011, Refuge de Onda - Refuge de Petra Plana
La seconda tappa offre due possibilità: la variante passa in alto sulle creste della Serra di Tenda, ma dato il tempo incerto optiamo per la strada ufficiale. Si parte alle 8.30 e si scende verso est per un sentiero nel bosco, accettabilmente camminabile
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Nel giro di un paio d'ore si è scesa comodamente la vallata fino a quota 950, da dove si comincia a salire, ancora nel bosco
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Il dislivello che ci attende è 900 metri circa, ma la valle è molto lunga e le 4 ore che stimo a inizio salita si riveleranno corrette. Si sale abbastanza bene fino ai 1400, poi l'ultima rampata è su un terreno da capre
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e si raggiunge Petra Plana sotto una pioggia insistente attorno alle 17
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Questo è il rifugio più piccolo e affollato che troveremo. Non c'è servizio di pasti, ma la cucina è a disposizione, è l'unico caso in cui sarete costretti a cucinare quello che vi siete portati. Il dormitorio è particolarmente angusto e pieno di roba più o meno umida, l'impatto odorifero è abbastanza importante ma ci si farà l'abitudine
