Tra moglie e marito non mettere il dito, il figlio o il disordine

A me non hanno mai imposto niente, men che meno la scelta delle superiori o università. In realtà, non si sono mai pronunciati su niente di niente, un consiglio sarebbe stato gradito, invece il nulla più assoluto. Mi hanno lasciato la libertà più totale, ai limiti dell’indifferenza a essere onesti :asd:

Però tutto questo si inserisce in un quadro familiare in cui l’eccellenza era l’unica cosa che ti poteva rendere una persona degna. La mediocrità che c’era al di fuori della famiglia era oggetto di scherno e commenti denigratori.

L’insegnamento che non fosse quello universitario? Roba per plebei. Quindi mai l’avrei preso in considerazione.
Un qualsiasi lavoro dipendente? Roba per falliti.

Da me non hanno mai preteso letteralmente l’eccellenza, più che altro se l’aspettavano, solo che non è mai arrivata :asd:

Non hanno mai criticato quei due brutti voti che ho preso in tutta la carriera scolastica, ma non è che abbiano mai festeggiato particolarmente la sfilza di 7-8-9, 28 e 30. Cioè era il minimo sindacale anche perché non brillavo in nulla di particolare.
Sono sempre stata paralizzata dall’ansia, quindi funzionavo al 50% in qualsiasi cosa facessi. E ho abbandonato un sacco di cose che mi sarebbe piaciuto fare, prima di tutto il disegno e la pittura, perché in famiglia erano tutti eccellenze nel disegno, non avrei mai potuto competere. Se non avessi dimostrato il talento, come avrei mai potuto affrontare l’onta :asd: i silenzi di mia madre che guardava i miei disegni alle elementari erano più che sufficienti :asd:

Tutto questo per dire che non sono solo le cose dette esplicitamente che possono influenzare, ma anche il non detto e le cose assorbite indirettamente, da discorsi rivolti verso altri che però svelano il vero pensiero di chi lo sta pronunciando.

Quindi i miei probabilmente avranno sempre pensato di fare benissimo perché mi lasciavano tutta la libertà del mondo, in realtà mi hanno imputtanato il cervello :asd:

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Ho fatto spirali tutta la mattina per far capire ai capi che sono dei coglioni. E non ho ancora pranzato.

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sonofabitch il background :triggered:

edit:

Oh yeah

Col senno di poi, probabilmente i silenzi di mia madre erano dovuti alla sua depressione e in realtà i miei disegni manco li stava guardando veramente, ma vallo a spiegare a na bimbetta di sei anni che già soffre d’ansia :rotfl:

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Caro ciro le spirali belle sono quelle che da tonde diventano poliedriche perchè dato il triggheramento possente muovi il cursore a velocità talmente smodata che il refresh del mouse e il processore non riescono a starti dietro e a interpolare.

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Capra

Io con mia figlia che l’anno prossimo dovrà scegliere per le superiori ho fatto un discorso che è una via di mezzo, nel senso che le ho detto che deve scegliere ciò che l’appassiona di più e che difenderò sempre la sua scelta basta che metta impegno in ciò che fa.

Lei ha una passione sfrenata per il disegno e vorrebbe fare l’artistico, le ho detto che se è quello che vuol fare va benissimo. Poi da genitore le ho spiegato che l’artistico potrebbe dargli meno sbocchi rispetto ad altri studi(esempio scentifici), ma che non le sto dicendo questo per farla desistere ma solo per farle rendere condo che l’impegno per poi trovare sbocchi in quell’ambito sarà maggiore.

Come le ho detto anche che oltre l’artistico di fare anche un open day in una scuola tecnica che sia ovviamente legata a questa sua passione(da noi c’è anche l’istituto tecnico di grafica e comunicazione che è quinquennale) in modo da avere anche un’opzione tra cui scegliere che non preveda necessariamente l’università ma che non le precluda lo sbocco in tal senso. Se poi sarà convinta di fare l’artistico farà quello.

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Il fatto è che molti genitori sono ovviamente in buonafede ma hanno purtroppo la presunzione di sapere come sarà il mondo del lavoro del futuro, quando i loro figli saranno laureati, e danno consigli completamente a cazzo di cane facendo più danni che altro. Ma non abbiamo imparato nulla dai nostri genitori? Come potevano prevedere l’avvento di internet e dell’infinità di nuove occupazioni che ci sono oggi rispetto a 30 anni fa?
Imho il percorso che un figlio decide di intraprendere non importa assolutamente quale sia, ma con che convinzione e sicurezza in se stesso lo affronta. Un giovane adulto mentalmente sano e a cui è stato dato amore e sostegno sarà SEMPRE 10 volte più equipaggiato ad avere successo nella vita di chi queste cose non le ha ricevute, indipendentemente dal percorso di studi.

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Eh ma il punto non è l’indifferenza

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Sono d’accordo, però è anche vero che a 14 anni scegliere una scuola superiore è molto complesso e un genitore secondo me deve dare un supporto al figlio nella scelta spiegando un po’ come funzionano le cose.

Ti faccio l’esempio del consiglio che ho dato io di andare a vedere sia l’artistico che l’istituto tecnico di grafica e comunicazione…come fa una ragazzina di 14 anni a sapere se avrà voglia di studiare anche dopo il diploma? io da genitore devo almeno fargli vedere le alternative. Poi sarà giustamente lei a decidere

Tutt’altra cosa ovviamente se si parla di scelta universitaria.

beati voi io di anni ne ho 42 e ancora non lo so cosa vorrei fare figurati a 19 :asd:

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Io invece ho la consapevolezza che non sarebbe cambiato nulla perché odio lavorare a prescindere e vorrei solo crogiolarmi nell’ozio :sisi:

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abbracciami forte :bua:
(se senti duro non è una pistola)

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il genitore dovrebbe solo incoraggiare all’esplorazione appunto e offrire rete di supporto in caso la decisione presa si è rivelata sbagliata, dubbi e così via. Facendo asktually il lavoro, il futuro, il prestigio e l’utilità di x materia etc stai esercitando influenza passivo-aggressiva tramite la tua autorità genitoriale. Poi i figli non sono stupidi e alcuni più furbi magari poi si chiudono definitivamente e non rendono più i genitori partecipi dei loro desideri. Auguri poi a riallacciare i rapporti, sempre se va bene, perché se per sbaglio han seguito quelle influenze e saranno tristi e frustrati allora il risentimento sarà devastante

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io so benissimo cosa voglio fare, starmene per cazzi miei a leggere :asd:
il lavoro rende liberi vi ricordate chi lo scriveva? ecco.

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Sono d’accordo, magari mi sono espresso male io con quella frase. Ovviamente parlavo di alternative legate alla sua passione.
Infatti le ho proposto di valutare un altro possibile percorso legato alla grafica che lei non conosceva.
Mai e poi mai le avrei detto di andare a fare gli open day di uno scentifico o un ITIS.

Superiori + Università sono 10 anni eh. Ed è possibile cambiare percorso dopo le superiori (da un tecnico fare l’univesità o andare a lavorare dopo il liceo)

Si ma certe aspettative che certi genitori (es. i miei) mettono in testa ai figli iniziano quando sei alle elementari.
Non è solo un discorso di influenzarli in sede decisionale quando devono iscriversi. E’ un discorso molto più ampio che parte dall’atteggiamento di tutti i giorni.

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:lode: andiamo a braccetto :lode: l’anno scorso ad un corso di formazione un ragazzo mi chiese “prof ma lei ha voluto sempre fare questo nella vita?” e io con faccia schifata “ma figurati se sognavo di stare qui a rompermi i coglioni con uno zuccone come te, fosse per me non farei un cazzo nella vita altro che venire qui…” :asd: non ci è rimasto male tanto che dopo mi ha detto “Prof la prego mi dica come fare anche io voglio seguir la sua strada…:lode::asd:

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non posso che essere d’accordo…