Tra moglie e marito non mettere il dito, il figlio o il disordine o i limiti di velocità o NGI o i paperz

Ci ho pensato, anche perché già mangia per conto suo in salotto da una vita ormai.

Ma per me fare da mangiare per tutta la famiglia è una cosa… boh, mi viene da dire sacra ma non nel senso religioso. Non so se mi spiego.

Lei lo fece per un periodo con me quando ancora faceva qualcosa in casa, una sera che era incazzata per qualcosa.

Io non riesco, per me, se non ti faccio da mangiare vuol dire che sei irrimediabilmente “fuori”.

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Non è nemmeno detto eh.
Io avevo proibito a dimebag di prepararmi da mangiare, non mi doveva più considerare per nulla (in realtà ancora adesso, ma lui ci sta fisicamente male :asd: come per Crius, il cibo è famiglia).

Io che non avevo la forza né la voglia di fare niente, quando proprio ero costretta a mangiare mi arrangiavo con qualsiasi cosa. Pane e formaggio, salatini, frutta o digiuno e basta. Sono andata avanti così parecchio eh. La situazione è cambiata al cambiar del mio umore, non per la necessità di sopravvivenza.

Ti devi costringere a farlo per un periodo per vedere se si smuove qualcosa.

Io non sono uno psicologo ma per come me la descrivi sembra che tua moglie sia regredita al periodo della pubertà e ti tratta da figura genitoriale.

Negazione dei doveri coniugali, totale disinteresse della vita di coppia, chiusura in sè stessa, rifiuto nell’espletare faccende domestiche, avversione verso chi le fa notare le sue mancanze e aspettative su di te nel fare tutto quello che a lei non va di fare.

A me sembra che ti ha scambiato per suo padre e lei è regredita a 15enne con tempeste ormonali a cui tutto è dovuto e nulla deve.

Magari una bella doccia di realtà la smuove un pò, ma deve partire da te, perchè lei a quanto pare sta benissimo così.

Crius se la situazione è senza ritorno, a questo punto IMHO devi fare quello che ti fa stare meglio, sempre considerando l’interesse del ragazzo.
Ti va di cucinare perché ti fa stare male non farlo? lo fai.
Non ti va di cucinare? cucini solo per te e il minore.
Nel momento in cui il “patto” di stare insieme viene meno, a quel punto devi cambiare le priorità: la prima è ovviamente la prole a parimerito con la tua salute mentale e fisica perché senza quella, la prole non ce la fa.
L’idea che tu genitore non sei importante e ti devi sacrificare è fondamentalmente sbagliata. Se si tratta di rinunciare a un piatto di pasta o una serata tra amici ok. Ma se la rinuncia è sistematica e logorante finisce per ritorcersi. Se ti “rompi”, non puoi svolgere la tua funzione da adulto, lavoratore, genitore.

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Non conosco la tua situazione, ma mi sembra molto diversa da quella di Crius.

Crius ha purtroppo una moglie al momento totalmente assente in varie sfaccettature di vita quotidiana. Fosse solo un problema di cibo penso che esulterebbe.

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@Crius ma lei fa terapia?

Perché da quello che racconti, tu più di tanto non puoi fare. E soprattutto se lei non vuole aiutarsi da sola, è un bel problema.

Sni.
Io ho abbandonato dime nelle faccende quotidiane allo stesso modo e ha fatto il padre single per lungo tempo - veramente capita ancora. L’unica differenza è che il mio senso di colpa alimenta il ciclo depressivo, però in certi giorni io non riesco veramente a far altro che dormire.

Comunque lascio a voi il discorso, oggi sono un po’ sopraffatta.

Grazie Krudar ma purtroppo temo sia più complesso di così.

Ha periodi in cui imho ci marcia sopra ma anche periodi di merda (tipo adesso col padre che stava in pericolo di vita da Natale a qualche giorno fa, adesso credo la cosa sia sotto controllo ma ancora deve essere risolta), oppure avevamo il foglio bullizzato in maniera violenta ormai da un anno (entrambi stressati, lei la viveva peggio chiaramente) e così via.

Senza contare robe personali fisici (problemi di salute che non si risolvono) e psicologici (non vado nel dettaglio).

Come ho detto, non la vedo come una persona “male” ma sto ormai viaggiando a serbatoio vuoto da troppo tempo. Fare quello che dici per me sarebbe un grado molto grave, ma magari trovo altro.

Ieri sera ha comprato un po’ di cose “carine” semi-pronte per cena visto che era il 14.

Vado a farle e non sono abbastanza per tutti (siamo in tre col figlio, visto che uno sta al campus). Quindi boh, cucino e metto un po’ meno per me perché il figlio sta poco bene e deve recuperare… Ed è un teenager, ha sempre fame. E tra me e un’altra persona non mi metto nel piatto di più io.

Arriva a tavola e su arrabbia perché mi son messo meno per me. Ho capito cazzo… ha comprato lei la roba dio insaccato.

Finiamo di mangiare comunque e chiedo se per favore qualcuno può svuotare il lavastoviglie che ha finito che io sono stanco. Ho cucinato, apparecchiato e sparecchiato.

Il figlio non può che sta con un virus in corpo. Lei no. Perché no.

Il figlio fa per abbracciarmi e gli dico di no perché ora mi gira troppo il cazzo. E lei mi risponde che sono stronzo.

“Non voglio abbracci quando sto dicendo da tre settimane che non ce la faccio.”

Sono andato a dormire che volevo piangere di rabbia, シシガミ. Mi sono alzato a mezzanotte e alle sei per fare la medicina al figlio.

Stamattina mi alzo verso le nove dopo che lei mi chiama da giù perché si deve fare colazione (Lei deve fare colazione) e quando scendo vedo che almeno la lavastoviglie è stata svuotata.

Vorrei però evitare di dover fare ste uscite incazzate per fare fare qualcosa perché poi mi sento una merda.

edit: telefono che scazza le parole, non ho voglia di correggere

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Guarda che ti stai distruggendo, capisco che lo fai per la famiglia, ma se vai avanti così tra un pò vai a pezzi e poi oltre tua moglie i tuoi figli avranno anche il problema del papà.

Stai totalmente buttandoti nel cesso a te per cercare di aggiustare un vaso rotto che perde acqua con dei cerotti. Il problema è che così prima o poi ti ammali anche tu e non è che al momento stai una meraviglia psicofisicamente.

Se questa è la situazione e hai ancora figli piccoli cerca di preservarti per loro, entra nell’ottica che la moglie che avevi sposato e amavi al momento non esiste più, fatti un pò più i cazzi tuoi e cerca di recuperare le forze facendoti scivolare addosso le situazioni di tua moglie.

Quando hai voglia di mettere a posto lo fai, quando non ne hai voglia lasci la, se ti dice qualcosa fottitene o digli che può farlo lei, se comincia a urlare lasciala li e vai a dormire.

Lo so che è tua moglie e ci tieni anche se non la ami più come una volta, ma al momento la cosa più importante sono i tuoi figli, e ai tuoi figli servi TE E INTEGRO, tua moglie puoi momentaneamente lasciarla in secondo piano rispetto alla tua salute che poi si riflette sui tuoi figli.

Devi arrivare al punto di sanità mentale da evitare esattamente questo. Tuo figlio ha la precedenza rispetto a tua moglie. Non arrivare mai al punto da farti distruggere così tanto dal negare un abbraccio a tuo figlio. Perchè quell’abbraccio negato a posteriori ti darà più fastidio di qualsiasi cosa possa farti lei.

So che easier said than done, ma ha ragione Krudar.

Non per nulla in caso di emergenze o incidenti la prima cosa che ti dicono di fare è “metti al sicuro te stesso” e poi aiuta gli altri. Quando feci il corso per first aid l’avranno ripetuto 600 volte, dicendo che se stai male tu non potrai assistere gli altri.

Qui è la stessa cosa ma in termini psicologici. Quando scoppi, non è nemmeno una questione di “se”, poi va in merda tutto, visto che sei l’unico che sta tenendo in piedi la baracca.

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Concordo anche io.

Davvero il paragone con il first aid è azzeccatissimo. Per aiutare gli altri devi partire da una situazione di ragionevole sicurezza come soccorritore.

Mi rendo conto quanto effettivamente la presenza dei figli impattino sulla vita di coppia e sull’ordine delle priorità, ne ero consapevole anche prima, ma idealmente, artificiosamente quale estrapolazione; adesso dai vostri commenti e da tante occasioni di interazione con coppie filiate inizio a percepire anche emotivamente cosa significhi e quanto impattanti siano.

Reitero quanto scritti prima, hanno ragione chi ti ha già ben consigliato, è una partita con una conclusione scontata fino a quando non si cambino le regole del gioco.

Clamorosamente vero.

Nel caso di Crius, non cucinare più anche per la moglie non mi sembra una buona idea.

Cosa vi aspettate che succeda, qualora lui faccia una cosa del genere?

La moglie gli si incarognisce immediatamente con tutto ciò che questo potrebbe comportare.

Magari si cucina anche da sola, ma gli lascia la cucina un disastro e chi credete che poi sarebbe costretto a farsene carico, visto che vivono insieme?

Per guadagnarci cosa? Cucinare per una persona in meno?

Come cucina per 2 persone, cucina per 3.

La situazione mi sembra piuttosto complessa e non credo possa risolversi semplicemente smettendo di cucinare anche per la moglie.

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grazie P1no, mi hai risparmiato di rispondere :asd:

Apprezzo gli interventi di tutti, sia chiaro, quantomeno per farmi sentire meno isolato, ma è complessa e sarà un bagno di sangue comunque sia. Se posso, evito di diventare carogna nel processo più di quanto mi sia già toccato farlo in altre occasioni.

Un abbraccio anche a te. E si che io odio il contatto fisico, ma ultimamente sto abbracciando virtualmente troppe persone su questo forum :asdsad:

Vabbè allora una persona deve sempre subire in silenzio finché non esplode, se questo è il ragionamento.

Io parlerei con lei e le farei capire che in una famiglia serve il contributo (anche minimo di tutti) e che l’aiuto del compagno non deve essere dato per scontato, almeno per sperare in un suo momento di razionalità.

A caricarsi tutto sulle spalle e stare in silenzio mentre il mondo ti crolla addosso prima o poi implodi, anche se ti senti Superman

@Crius

Il figlio più giovane quanti anni ha?

Pensi possa avere esiti positivi chiedergli di aiutarti?

Non mi sento di avallare approcci di durezza se la condizione è di depressione maggiore.

Che già fanno danni in condizioni normali, figuriamoci cosa possono scatenare in un depresso.

Secondo me quando si arriva a quello stadio è come maneggiare un cristallo, per cui serve cambiare registro comunicativo, avanzare a sentimento, su timbriche morbide, con i silenzi e il calore della presenza, dare una speranza, la persona depressa al vedere i suoi familiari che si stanno annientando scende ancora più nel baratro.

Che è come andare in negativo dato che stai già livello pavimento.

Non è più un problema di volontà, ma di volontà azzerata, come non averla più nel setup mentale.

È una malattia orrenda. Forse la più orrenda.

La persona depressa vede una sola soluzione alle sue sofferenze, purtroppo, ed è li che serve una figura amorevole che faccia breccia e lo faccia alzare per andare dal medico, come fosse una sua decisione o un affidamento.

Mi affido a te è la molla da cui inizia il percorso di guarigione.

Come fosse un neonato che si fida della mamma.

E poi sperare di non sbagliare.

Vabè che di rado si sbaglia con l’affetto, arriva nel profondo, a livello cellulare proprio.

Ma come ho scritto in passato, si esce da questo inferno, SI ESCE DA QUESTO INFERNO, SI ESCE, GARANTITO AL LIMONE, se ce l’ho fatta io ci può riuscire chiunque.

È una specie di rinascita, diventi diverso, non meglio o peggio ma differente.

Ci fu un momento pesantissimo che ricordo quando stavo uno schifo non sapevo ancora di essere depresso, dicevo no a qualsiasi cosa, ero diventato odioso livello nightmare, durò mesi, quando mia moglie esasperata capì che ero depresso e non erano miei capricci, gli cadde il mondo in testa, quasi era meglio se fossi diventato stronzo, invece penso fu per lei come realizzare di botto che la vita non era come pensava di averla pianificata, urlò in cucina piangendo

“ma che ho fatto di male per meritarmi questo inferno, tutta la vita a sacrificarmi e mi arriva sto dramma a me, che ho fatto di maleeeeeee??? che ho fatto”

mi si formò il pensiero di essere causa di poter creare la stessa malattia a mia moglie, il pensiero dei miei figli con entrambi i genitori depressi non lo potevo sopportare.

Un pensiero che si autoalimentava come un incendio.

Si torna alla constatazione che non puoi controllare un benemerito cazzo nella vita, pensi di avere il controllo, il controllo di sta minchia, manco puoi controllare la direzione del piscio, cazzo devi controllare, accetta invece l’esistenza come viene, guarisci tipo instant.

Non è più sul piano razionale la faccenda, tenerla ancora li è buttare il napalm sul fuoco.

Mi viene in mente la scena del film col malato che si lamentava dal dolore per il morso di squalo la gamba squartata e la cumpa che stavano in vacanza al mare non riusciva a dormire per il nervoso lo portano lontano lasciandolo da solo nella spiaggia per non sentire i lamenti.

Il limite umano alla sopportazione in tutto il suo assurdo splendore.

Mia moglie invece si mise in modalità madre natura, emanava calore tipo aura, questo secondo me è un vero miracolo, chi glielo faceva fare, le donne hanno il mana porca troia, potere infinito, ogni sera accovacciati insieme e affanculo i piatti, poi le goccine e delle trombate memorabili, trombare da depresso non potete capire il livello, oserei dire da provare se non si rischiasse di buttarsi da un ponte, sembri bob marley al cubo fatto di cosmo che lecca zuccheri filati immaginari.

Serve una rete di affetti, un forum di affetti, serve la vecchietta che ti diceva

“tieni il panino con la nutella hans, lo segno nel quaderno 200 lire poi passa la tua mammina mi paga a fine mese quando tuo papy prende lo stipendio”

“Eh, mio papino sto mese forse ha finito i soldini signora”

“Vai sereno hans, vorrà dire che sarà il prossimo mese”

Amazon non segna però, vuole il grano subito.

Bella conquista del cazzo, la vecchina è morta, amazon ancora no.

Serve frugalità, togliere le complicazioni, serve solidarietà familiare, serve il prete, il dottore e l’avvocato. Serve lavarsi il culo con la spugnetta nel fiume. Avete mai provato? Anche pisciare nel fiume, tanto è biodegradabile, invece no, hanno inventato i cessi da pulire. Chi lo pulisce, io, tu ahhh, voglio il divorzio. E se poi viene qualcuno la tazza tutta gialla da cambiare.

Serve realizzare asap che puoi anche chiedere l’elemosina. L’abbondanza crea solo rogne e illusioni che fanno danni permanenti.

Ma ormai non siamo più capaci.

Ma non per cattiveria, non abbiamo più proprio i fondamentali per farlo.

Diceva un tale

“voi medici occidentali siete maestri a curare sintomi tagliando appendici, noi orientali invece siamo più skillati nel curare le cause e vedere il corpo come un tuttuno da tenere in equilibrio”

C’era una ricerca che non ricordo dove l’ho letta, negli ospedali dove gli infermieri erano amorevole e gentili la gente guariva prima.

Serve un mondo migliore.

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atteggiamento totalmente sbagliato per chi ha questi comportamenti/patologie.
Gli fomenti tutto e gli dai pure ragione, vanno messi dei paletti molti rapporti ripartono dopo che il “sottomesso” alza la testa… è un rapporto malato cosi mi sembra una forma di manipolazione a livelli molto molto alti. Per carità non conosco le persone qui e non vorrei passare per lo psicologo fai da te online…ma ci sono passato e va chiarito che sei il compagno e non il padre…

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Lasciate i figli fuori dai problemi di coppia, a prescindere dall’età.

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credo intenda aiuto nel senso pratico “lava i piatti” etc