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La vita in pausa non ci può stare e negli ultimi due anni ne sono successe cosi tante che non ha più senso pensarci, a come sarebbe se.

Ma io, ogni tanto, ci voglio provare lo stesso. Non più con quel sentimento di rabbia e incazzatura contro tutto e tutti, ma con un mezzo sorriso condito da un inevitabile velo di tristezza per quello che sarebbe potuto essere e che invece non è.

Penso a come sarebbe bello vederti giocare con il tuo nipotino, a come sarebbe bello vederti giocare con le nostre figlie (insieme magari a i tuoi, di figli, se mai ne avessi voluti). Penso a come sarebbe bello trovarci tutti insieme a fare le cose da grandi che non abbiamo mai avuto l'occasione di fare, a parlare delle responsabilità da adulti che non abbiamo mai potuto affrontare insieme. Penso a come avresti reagito a questa situazione assurda in cui stiamo vivendo, con addosso la mascherina più figa e hi-tech sul mercato, indeciso se definirti un figo che sembra uscito da film o solo un rincoglionito. Penso a come siamo fortunati ad averti conosciuto e come siamo fortunati ad esserne usciti sulle nostre gambe nonostante sembrasse impossibile, dopo quel giorno di 15 anni fa.

Anche se per tanto tempo ci abbiamo provato a lasciarla in pausa, la vita in pausa non ci può stare.

Ma noi oggi un po' la facciamo rallentare, per il tempo di un buco, per il tempo di dirti che ci manchi e che qua stiamo abbastanza bene, un po' acciaccati e pandemizzati, ma stiamo bene.
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