[topic politico] La terza repubblica delle banane





vabbè il titolo sembra una barzelletta, semmai (riesco a leggere solo le prime 5 righe visto che mi chiede di pagare) lo studio mostra che le misure prese funzionano

e meno male aggiungo


i giudici comunisti reloaded


Appena quattro contagiati su 1.518 lavoratori testati al tampone e un’incoraggiante indicazione: «In azienda gli infetti non hanno diffuso il contagio. Pare che le misure di contenimento applicate sotto i capannoni stiano funzionando».
A tirare le somme è Michele Mongillo, il medico che ha seguito per la Regione Veneto questo esperimento pilota, il primo a livello nazionale, per capire quale sia il rischio di propagazione del virus nei luoghi di lavoro. «La percentuale di positivi, tutti asintomatici, è decisamente sotto le aspettative. Il che induce a pensare che il rischio sia contenuto».

Sette aziende su nove senza contagi
L’analisi, coordinata dalla task force veneta antivirus della dottoressa Francesca Russo, dirigente del Dipartimento prevenzione della sanità regionale, ha preso in considerazione 9 aziende di medie e grandi dimensioni dell’area padovana, colpita dal primo focolaio Covid-19, divampato il 21 febbraio a Vo’ Euganeo con il primo decesso nazionale. Otto di queste non hanno mai chiuso i battenti, appartenendo alle categorie dei servizi essenziali. Risultato: in sette (Acqua Vera, 232 lavoratori testati, Luxardo, 60, Maschio, 186, Malvestio, 215, Parker, 89, Sacchettificio Nazionale Corazza, 241, e Brembana & Rolle, 108), tutti i tamponi hanno dato esito negativo. Cioè, nessun dipendente è risultato infetto al momento del tampone. Mentre ce n’erano decine qualche settimana prima, come dimostrano gli esiti dei test sierologici tradizionali, quelli fatti con il prelievo del sangue. Da questi ultimi è risultato che il 3,5% dei dipendenti era stato infatti contagiato senza accusare sintomi e ha superato la malattia sviluppando gli anticorpi. I malati inconsapevoli non hanno quindi infettato quasi nessuno, pur continuando a lavorare. «Sempre che ci sia sorveglianza sanitaria e che si rispettino le misure di contenimento, mascherine e distanze», ha precisato Russo.

La sorpresa dei 22 falsi positivi
Tre dei quattro lavoratori «positivi» sono invece dipendenti della stessa impresa, la Isoclima (279 test): quella che era in attesa di riaprire i cancelli e i cui lavoratori sono rimasti a casa. Paradossalmente, dunque, chi è rimasto in famiglia ha rischiato più di chi è andato a lavorare. I tamponi sono stati fatti fra il 15 e il 27 aprile scorsi contestualmente ai test sierologici. Oltre ai tradizionali, sono stati effettuati anche quelli rapidi «pungidito». E qui, altra sorpresa: «Su 42 lavoratori ai quali abbiamo fatto tutti e tre i test, 22 sono risultati positivi al sierologico rapido — spiega Mongillo —. Il dato sorprendente è venuto dal sierologico tradizionale. Gli stessi 22, tutti, sono infatti risultati negativi. E lo stesso esito ha dato il tampone. Ci sono quindi sicuramente dei falsi positivi o falsi negativi». Un risultato che deve far riflettere sull’attendibilità dei test rapidi.

PER APPROFONDIRE
Lo speciale di Corriere Salute: la parola alla scienza per spiegare Covid-19
La mappa del contagio nel mondo: ecco come si sta diffondendo il virus
La mappa del contagio in Italia: regione per regione e provincia per provincia
I grafici sull’andamento giornaliero dei casi positivi in Italia
I dati della Lombardia Comune per Comune
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Il nuovo test su 15mila lavoratori
Il campanello d’allarme è stato subito raccolto dalla task force. Che ha pensato di allargare l’esperimento pilota a 113 aziende per oltre 15 mila lavoratori, in modo da aumentare la significatività del campione. «Soprattutto quella geografica, estendendo il progetto alle altre province e cercando di soppesare i risultati rispetto ai focolai che si sono sviluppati in Veneto». La nuova sperimentazione è partita questa settimana e dovrebbe essere conclusa entro la fine del mese.
Quanto ai quattro lavoratori risultati positivi, è naturalmente scattato l’isolamento per tutti, con tamponi a familiari e contatti stretti in modo da spegnere sul nascere eventuali nuovi focolai.


Continui a mischiare due cose diverse. Il governo italiano ha fatto un decreto che consente alle aziende di chiedere prestiti con garanzia statale. FCA Italy ha chiesto un prestito - e lo hanno fatto e lo faranno migliaia di altre aziende.

Tu parli invece di SPENDERE SOLDI per entrare nel capitale di FCA, cosa che lo stato italiano non ha alcuna intenzione di fare se non per Alitalia.


Non sto mischiando proprio niente, sei tu che non comprendi il mio punto di vista.
Io sto dicendo che mettere garanzie statali per oltre 6 miliardi di euro è una cazzata, perchè questo non porterà ad alcuna garanzia che i livelli occupazionali di FCA in italia rimangano immutati nel medio periodo.
Per avere maggiori certezze devi fare come fa la Francia, se l'azienda ha necessità tu offri come unica possibilità l'ingresso dello stato italiano dentro il board di FCA, ovviamente diventando azionista di una piccola quota di controllo e quindi mettendoci soldi sonanti

E' un'operazione che ha un costo maggiore? Certamente, ma garantisce che poi lo stato italiano abbia potere decisionale quando FCA dovrà decidere se dismettere stabilimenti in italia o in polonia.

Se proprio vogliamo fare un esempio e vogliamo rimanere nel mondo delle auto, è come se ti compri una macchina usata che ha 20 anni e il venditore ti assicura che il motore è perfetto e può fare altri 200 mila km, quella macchina la paghi poco o niente ma il rischio che gli si fonda il motore dopo 3 mesi è alquanto elevato, cosa che non succede se spendi di più e acquisti un'auto nuova.

Come al solito l'italia sta in un modo o in un altro dando fiducia a fiat a buffo, senza ricevere nessuna certezza in cambio, la storia ha dimostrato che questo atteggiamento è fallimentare e quello vincente è la soluzione francese.


Avrebbero comunque dovuto, o dovrebbero, secondo quale livello d'avanzamento possa trovarsi la trattativa, imporre alla holding dominante una controgaranzia di importo equivalente; avresti neutralizzato fino al momento del rientro dal prestito il controvalore del dividendo auspicato dalla fusione PSA-FCA, a quel punto potresti pur proporre un allungamento dei termini stessi della restituzione, ipoteticamente per anni, ed al quel punto lo stato italiano, ma pure il mercato, avrebbero potuto valutare quanto industrialmente interessata possa essere Exor alla gestione continuativa del comparto automobilistico piuttosto di veder l'operazione come una mera azione di liquidazione partecipativa delle proprie quote.


questo



non che sia proprio un capolavoro di precisione (i soldi dell'ospedale in fiera non erano pubblici, e l'ospedale comunque è ancora lì se mai - sperando di no - dovesse servire), ma credo sia il seguito che ha scatenato le scimmie urlatrici.

Mentana du FB se l'è presa tantissimo e tbh non ho capito perchè, con tutta la merda che si ascolta in quell'aula questo non mi pare che ranki particolarmente alto.

Ma cosa "mai votato per Berlusconi"

La faccia come il culo
Mentana è veramente in modalità lingua nell’ano di Salvini. Ma proprio spinta bella in fondo!


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Vabbè Mentana dimostra sempre il motivo per cui i giornalisti italiani sono dei lacchè, la schiena dritta. Mavvaffanculo alla difesa d'ufficio perché offende gnegne, quando dall'altro lato manco si parla delle solite ruberie, ma di morti reali.

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Mi duole ammetterlo ma non trovo niente di scandaloso in quell'intervento, cosa cazzo ha da scrivere Mentana
Beh, guardate la terminologia impiegata largamente e simultaneamente sia da esponenti politici che dal comparto giornalistico omologato alla fazione, non è casuale, sebbene probabilmente dipenda da una automatismo argomentativo atto alla circostanza, "martire", "regione martire, "martirizzata"; un martire è, nell'accezione religiosa o politica di un evento, un eroe ed eroico il suo scarifico, perché sempre un sacrificio è necessario per la canonizzazione postuma per esaltarne l'atto, dunque non questionabile, non criticabile, non disputabile perché andrebbe a demolirne blasfemicamente la mitica che deve rimanere dogmaticamente tale. L'uso di uno specifico frasario non è cieco ma ha il compito di sottacere il ruolo organizzativo dietro una logica argomentativa di imponderabilità e dunque di implicita innocenza.

Solo che qui non ci sono martiri, le persone decedute in Lombardia non sono eroi, sono vittime, persone rimaste coinvolte nell'epidemia da una serie di circostanze ed una serie di responsabilità che hanno fatto si che tale circostanze potessero dispiegarsi al meglio in un dato territorio in risposta ad un data situazione; e le responsabilità organizzative sono da imputarsi agli amministratori e non dipendono solamente dal contesto contingente ma dalla creazione di un modello fallace cercato, studiato, costruito ed implementato nel tempo che, messo alla prova, ha ceduto.

Patetico, accusano gli altri di profittare delle sofferenze ma si nascondono dietro un muro di cadaveri canonizzati secondo la necessità del contesto.
Ma infatti, ha detto la verità, che è effettivamente OFFENSIVA, ma non è certo da idignarsi e incazzarsi con sto grillino


mi pare che l'ospedale in fiera sia stato costruito con soldi privati, ma non con le tasse degli italiani come ha falsamente accusato ricciardi.


No, io comprendo benissimo. E comprendo che tu parlavi di prestito:





Poi ti sei accorto che sono due situazioni diverse. Bene.

Ti faccio notare però che in Germania e Francia esiste anche la formula del prestito garantito dallo stato per le aziende, proprio come in Italia. E che se per Lufthansa la Germania sta diventando azionista, per altre aziende no.

Perché tutto ha un costo, e visto che saranno migliaia le aziende che chiederanno prestiti, ha perfettamente senso valutare dove conviene (allo stato) offrire una garanzia - che possibilmente è a costo zero - e dove conviene diventare azionista.


non mi sono accorto di un cazzo di niente, forse al massimo come al solito tu capisci fischi per fiaschi, sono giorni che dico sempre la stessa cosa in diversi topic

Per quanto riguarda FCA garanzie così ingenti lo stato non ne deve fornire, visto e considerato le finanze del gruppo, che può permettersi di elargire dividendi miliardari senza problemi al momento della fusione con PSA però poi viene a piangere sulla spalla di mamma italia per le garanzie di un prestito.
Adesso pure Atlantia vuole garanzie per 1.8 miliardi
https://www.corriere.it/economia/finanza/20_maggio_19/autostrade-adr-atlantia-chiede-garanzia-stato-18-miliardi-ccfc9ce8-9a02-11ea-b9f2-25b3e76a2ab9.shtml

A casa mia questo si chiama volere la botte piena e la moglie ubriaca e come fessi la politica italiana ancora una volta gliela sta dando vinta, tanto quando taglieranno posti in italia nessuno andrà dagli Elkann con l'esercito, sarà una "normale scelta aziendale"

Giusto, hai ragione, mi pare di ricordare però che c'è stato un fondo riempito con varie donazioni, che comunque stanno chiedendo il rendiconto
Direi ci sia anche una questione concernente la deducibilità fiscale riguardante le cifre poste a donazione.
3 miliardi stanziati per Aliatalia.

Come quelli per gli ospedali.

O il doppio di quelli per le scuole