Per me il problema è a livello probatorio, perché tu stai dando per scontato che il contagio avvenga al 100% sul posto di lavoro.
Ma come dimostri che il contagio sia avvenuto al 100% sul posto di lavoro o da altre parti, soprattutto ora che riapre tutto?
Mascherine, distanziamento sociale, gel, guanti e documentazione informativa appesa ovunque, sono misure sufficienti per evitare i contagi?
Perché 40 ore le passi in azienda, ma le rimanenti 128 della settimana uno fa il cazzo che vuole.
Cosa succede all'azienda se dovesse esserci un positivo tra i suoi dipendenti?
Finora, con un tampone positivo, le aziende hanno chiuso per intero o hanno chiuso interi reparti, con tempistiche totalmente incerte sulla riapertura - che è il motivo per cui le aziende hanno seguito le indicazioni anti-covid -.
Tempistiche incerte perché, lo sappiamo benissimo, non vengono fatti test a sufficienza dalle istituzioni e molte aziende infatti procedono a fare i sierologici - con i loro problemi di affidabilità -.
Come funzionerà con ristoranti, bar e supermercati?
Edit - altro problema: qual è la responsabilità del medico del lavoro nelle aziende strutturate?
Edit 2 - ah, ci ha già pensato l'INAIL ieri a chiarire:
https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/sala-stampa/comunicati-stampa/com-stampa-responsabilita-datore-lavoro-infortunio-covid-19.html
sono regole di buon senso, nessuno puo garantire la safety da questo virus.
il penale deve esserci se il datore non rispetta le misure di sicureza, distanziamento, gel , mascherine date dall`azienda, sanificazioni.
ma se sono rispettate e il dipendente si ammala non puo` risponderne penalmente l`azienda, sia perche magari come detto da alcuni si e` ammalato fuori, sia perche` anche se si e` ammalato dentro le regole l`azienda le ha rispettate
se ex post si scopre che 1mt non serve ad un cazzo, la resposabilita` e` politica
eccerto, tu costringi una persona ad andare al lavoro, e se poi si ammala "eh vabbeh, ma mica è colpa mia, può essere successo fuori, come fai a provarlo? unlucky"
tipo quelli coi cancri da chimica o i polmoni devastati dall'amianto "può essere successo fuori!"
Con questa pandemia?
Sì.
Poi per quanto mi riguarda le aziende, i ristoranti, i pub, qualsiasi attività privata o statale e l'intero Paese potrebbe stare chiuso per un anno intero.
Nel frattempo continua la lotta intestina tra M5S, magistratura e fatto quotidiano: il FQ pubblica intercettazioni tra Palamara e il capo di gabinetto di Bonafede - penalmente irrilevanti ma che vengono passate al giornale chissà come - in cui si parla di nomine al ministero. Di conseguenza il capo di gabinetto di Bonafede si dimette.
Da notare l'attenzione che "Repubblica" dà alla notizia, bisogna scorrere per circa 20 minuti per trovarla, ai tempi di Lotti simili notizie finivano come titolo di testa per tre giorni (e generavano venti pagine di thread qui, mentre stavolta non ci sarà nessun commento).
Da notare l'attenzione che "Repubblica" dà alla notizia, bisogna scorrere per circa 20 minuti per trovarla, ai tempi di Lotti simili notizie finivano come titolo di testa per tre giorni (e generavano venti pagine di thread qui, mentre stavolta non ci sarà nessun commento).
per me anche in casi come questi dovrebbe semplicemente essere valida la legge 231/01 e sue successive modifiche
https://www.diritto.it/la-responsabilita-degli-enti-dlgs-2312001-fondamento-giuridico-e-problematiche-generali/
In soldoni, il rischio zero non esiste in nessun contesto, ma tu azienda devi attuare tutte le azioni perchè questo rischio venga minimizzato.
In questo caso particolare, l'azienda deve seguire pedissequamente tutte le linee guida che stato, regioni e comuni hanno predisposto affinchè si possa tornare a lavorare in sicurezza (e per me già qui il governo ha una sua colpa, doveva imporre lo smart working dove possibile, non suggerirne semplicemente l'uso), ma una volta che l'azienda è a posto con quelle direttive e un lavoratore si ammala, non è certo colpa del datore di lavoro.
Se viceversa le direttive sulla sicurezza nei luoghi di lavoro non vengono rispettate è giusto che ti becchi il gabbio.
guarda che il concetto di ''tutte le azione'' va oltre le indicazioni di legge, tu devi fare il massimo possibile, sempre.
Perche' la legge non puo' prevedere tutti i casi ne conoscere tutte le particolarità.
Poi non so fin dove si spinga la responsabilità: esempio, molte aziende hanno un premio partecipazione legato alle assenze.
Se il collega X viene al lavoro malato per non perdere questo premio, e contagia tutti, l'azienda puo' essere considerata responsabile per averlo incentivato?
Se il collega X viene al lavoro malato per non perdere questo premio, e contagia tutti, l'azienda puo' essere considerata responsabile per averlo incentivato?
Commenti tutti entusiastici, è finita.
il plebiscito legittima il discorso e prova tutte le tesi, c'è poco da fare mi ha convinto
A me no ma temo che sta gente presto o tardi sarà la maggioranza.
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questo chiarimento dovrebbe bastare a ritenere del tutto legittima la misura che vede il covid pienamente appartenente alla categoria infortunio sul lavoro.
aspettiamoci comunque a breve un altro video di confindustria con immagini in dissolvenza di gente in giacca e cravatta in manette con un cucciolo di cane parlante che chiede al telespettatore "perchè ci odiano vogliamo solo salvare l'italia"
perchè ci odiano vogliamo solo salvare l'italia
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madonna warzone mutant chronicles
ti voglio bene
Lercio lulz
Questo è vero, ma è stato già spiegato dal governo che l'azione penale contro le aziende si intende per colpa o dolo in caso di mancato rispetto delle prescrizioni di sicurezza sanitaria, quindi se hai ottemperato a tutte quelle misure e comunque hai un dipendente che sfortunatamente diventa positivo sei comunque a posto.
Forse in fase di conversione di legge chiariranno ulteriormente questo aspetto legale onde evitare una pioggia di processi, ma la norma mi sembra già adesso alquanto chiara
Si infatti, si lagnano preventivamente perché sanno che disattenderanno le normative. Solo che finché è una roba amministrativa è un conto, se vai di fronte a un giudice è un altro
Temono l'arbitrarietà del riconoscimento della validità delle misure sanitarie introdotte da parte degli Ispettori dell'INL od di un nucleo NAS e la necessità di dover comunque dover attraversare un procedimento di accertamento giudiziario, probabilmente però non sono ancora sufficientemente spaventati, non si lamentano abbastanza.
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esattamente cosi
e dipenderà pure dal pm di turno che per 1 cm ti potrà contestare le violazioni del decreto 81