[topic politico] Crius offre cene eleganti e poi si sBoccia

Antonio Scurati ha dato alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni una di quelle risposte che andrebbero scolpite nella pietra.
Un manifesto di resistenza civile al tempo del post-fascismo che era da tanto che avrei voluto sentire pronunciare.
E perché, in queste parole cariche di tensione morale e politica, c’è tutto quello che ha senso dire oggi in Italia.

“Gentile Presidente,

leggo sue affermazioni che mi riguardano. Lei stessa riconosce di non sapere “quale sia la verità” sulla cancellazione del mio intervento in Rai. Ebbene, la informo che quanto lei incautamente afferma, pur ignorando per sua stessa ammissione la verità, è falso sia per ciò che concerne il compenso sia per quel che riguarda l’entità dell’impegno.

Non credo di meritare questa ulteriore aggressione diffamatoria. Io non ho polemizzato con nessuno, né prima né dopo. Sono stato trascinato per i capelli in questa vicenda. Io ho solo accolto l’invito di un programma della televisione pubblica a scrivere un monologo a un prezzo consensualmente pattuito con la stessa azienda dall’agenzia che mi rappresenta e perfettamente in linea con quello degli scrittori che mi hanno preceduto. La decisione di cancellare il mio intervento è evidentemente dovuta a “motivazioni editoriali”, come dichiarato esplicitamente in un documento aziendale ora pubblico. Il mio pensiero su fascismo e postfascismo, ben radicato nei fatti, doveva essere silenziato. Continua a esserlo ora che si sposta il discorso sulla questione evidentemente pretestuosa del compenso. Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo.

Questa, gentile Presidente, è una violenza. Non fisica, certo, ma pur sempre una violenza. È questo il prezzo che si deve pagare oggi nella sua Italia per aver espresso il proprio pensiero?”

11 Likes

Sarebbe un buon primo passo cessare di legittimare i cosiddetti pro-vita accettando passivamente tale autodefinizione; e sarebbe pure argomento tale da legittimare le catapulte, ma vorrei prima osservare qualche notevole e burrascosa mobilitazione femminile di una qualche rilevanza, la loro stessa fisiologia ed l’autodeterminazione è posta in discussione, e non è certo casuale tali opinioni siano espresse pubblicamente da donne stesse affiliate alla causa.

1 Like

Per altro alla Meloni che ha ripubblicato senza pagarlo il monologo, chi glielo ha passato?

Vorremmo mica dire che in RAI le passano TUTTI gli interventi “critiCI” per avere approvazione, ver ?

Libro di storia attualmente in uso alle medie

1 Like

La chiesa cattolica e la monarchia che avevano la lingua così ben infilata nel culo di Mussolini che per 20 anni nessuno si è accorto della loro ferma opposizione al regime

in realta’ l’ho gia’ sentita questa cosa, se non sbaglio da Eco

edit: l’avevo sentito da Barbero

Ah se l’ha detto quella brava persona di Madre Teresa di Calcutta, letteralmente una sadica psicopatica, allora tutt’appost.

3 Likes

Ma vaffanculo lei e Madre Teresa di Calcutta

5 Likes

Non fu un totalitarismo perché non ne ebbe le forze e gli conveniva mantenere rapporti con la Chiesa (che non si tira mai indietro dall’appoggiare una dittatura).

E’ importante capire la sfumatura: non fu un totalitarismo ma voleva esserlo, quindi non ne sminuisce la pericolosità. Il problema è se qualcuno lo interpreta come “non è stato pericoloso come altri totalitarismi”.


Intanto:

Il monologo censurato di Antonio Scurati viene letto da 53 scrittrici e scrittori.

Nicola Lagioia, Sandro Veronesi, Irene Graziosi, Paolo Giordano, Melania Mazzucco, Fabio Geda, Giordano Meacci, Chiara Valerio, Tiziano Scarpa, Jonathan Bazzi, Greta Olivo, Paola Caridi, Loredana Lipperini, Benedetta Tobagi, Chiara Tagliaferri, Francesco Pecoraro, Evelina Santangelo, Ilaria Bernardini, Teresa Ciabatti, Adrian Bravi, Eros Miari, Annamaria Testa, Christian Raimo, Claudia Durastanti, Elena Stancanelli, Helena Janeczeck, Valentina Farinaccio, Melissa Panarello, Lucia Sorbera, Daniele Rielli, Francesco Pacifico, Rosella Postorino, Viola Ardone, Caterina Bonvicini e Riccardo Chiaberge, Paolo Di Paolo, Donatella Di Pietrantonio, Marco Missiroli, Dario Voltolini, Antonella Lattanzi, Nicoletta Verna, Raffaella Romagnolo, Giulia Caminito, Alessandro Robecchi, Alessandro Grazioli, Antonio Manzini, Alessia Polli, Emma Dante, Giorgio Fontana, Niccolò Ammaniti, Valeria Parrella, Rossella Milone, Tommaso Giartosio, Sonia Aggio

3 Likes

Sintesi eccellente, il fascismo italiano comandava ma non controllava la società come sarebbe voluto essere suo interesse, e ne era consapevole, quindi mancando di questa supremazia fomentava dissidi nei segmenti del paese ritenuti potenzialmente minacce d’opposizione al proprio dominio.

In questi casi però le sfumature di una lettura generale ma superficiale del fenomeno sono derogate all’insegnate, o all’interesse personale all’approfondire l’argomento, e nel primo caso capirete bene l’influenza dell’inclinazione del governo di turno nel selezionare le personalità in maniera arbitraria potenzialmente.

Scritto in quattro righe in un paragrafetto su di un sussidiario effettivamente suona malissimo, ma quella è effettivamente una questione storica sulla quale si dibatte da decenni.

1 Like

Che il Fascismo non sia riuscito laddove il Nazismo eccelse con un controllo pressocchè metodico, capillare e onnipresente è abbastanza vero.
Che Monarchia e Chiesa abbiano fatto volutamente da contraltare a Mussolini e il Fascismo ovviamente no :asd:

Furono i singoli ad opporsi ma quelle istituzioni erano baciapalle

Questo però è un argomento un po’ debole per definire cosa sia totalitarismo e cosa no, perché anche all’interno di quelli che comunemente vengono riconosciuti come tali in realtà c’erano frizioni, dissidi interni, piccole resistenze etc. Il caso più famoso, per la portata che ebbe, è con tutta probabilità l’opposizione della Chiesa Cattolica al programma Aktion T4 per la sterilizzazione e l’eutanasia dei disabili, che ebbe una tale eco anche presso lo stesso popolo tedesco da costringere il regime a sospendere il programma (che, comunque, fu poi ripreso con scala minore e più alla chetichella).

E per dire, fra gli studiosi importanti del fascismo, Emilio Gentile rifiuta in pieno la nozione che quello fascista non sia stato un totalitarismo.

1 Like

Per quanto sia discussa, dall’alto della mia ignoranza, ritengo che il totalitarismo tedesco e quello italiano siano il riflesso perfetto dei due popoli.
Pur essendo ambedue pericolosi a loro modo, atroci e fascisti, il nostro era un totalitarismo all’italiana, fatto a cazzo di cane. Come tutto quello che ha fatto il regime fascista d’altronde, facevamo a cazzo di cane la guerra, figurati governar l’Italia per vent’anni in maniera “totalitaria” :ubersisi:

5 Likes

Comunque imho una discussione di sto tipo ha poco senso in un libro delle medie su un trafiletto lungo quanto un tweet di elon musk.

Cioè è pure corretto ma senza una discussione sopra pare più una leccata di culo ai preti che avrebbero limitato il fascismo

2 Likes

Se ne era gia parlato sul forum. Io personalmente rigetto la tesi secondo la quale il fascismo non fu totalitarismo in quanto non riusci - pur aspirandovi - a controllare ogni aspetto della societa. Inoltre trovo pericolosa l idea di far passare il.fascismo come al solitp come un regimetto im confronto a nazismo e comunismo sovietico.
Capisco che fa comodo pero

4 Likes

Il fascismo italiano è però connotabile specificatamente si come archetipo di un fenomeno politico, ma è pure possibile utilizzarlo come metro comparativo rispetto ad altri governi ai cui stessi ideali, a vario titolo, si ispirarono ed implementarono con successo, impulsi stragisti inclusi, fino al loro esaurimento per consunzione, ed in genere senza lasciare alle proprie spalle epopee di successo. E’ un argomento di discussione più ampio, ma forse meno espressivo della fascinazione espressa dal Nazismo, il cui confronto è piuttosto un’ulteriore derivazione dal fascismo stesso, assurgendo ad una sorta massimalismo settario il cui fine stesso divenne niente più di un pretesto.

Talmente fatto a cazzo di cane che a un secolo di distanza l’Italia è ancora ricchissima di simboli del fascismo e la sua propaganda continua a fare presa all’interno della nostra retorica politica e non.

Dai eh diocaro elke, che sta roba qua che hai scritto è proprio a livello “eh signora mia una volta d’inverno sì che nevicava” :asd:

2 Likes

bo io nn capisco perchè mi dovrebbe fregare se una abortisce sono problemi e scelte sue idem il suicidio se uno nn può farlo perchè paraplegico
ma lasciate fare qeuste scelte difficili a chi vive quelle situazione

Come dicevo prima, il pericolo e’ di considerare il fascismo come un regimetto senza pensare che ha lasciato radici molto profonde e ha retto per due decenni senza uno scricchiolio. Se non fossimo stati presi a calci in una guerra terribile e invasi sarebbe durato molto. Forse stile franchismo

1 Like