Ci sono le schede di monitoraggio annuale e quinquennale per confrontare i vari corsi di studio e quindi le università a livello regionale e nazionale.
Personalmente, li ritengo poco utili, perché ti viene chiesto di comparare numeri in finestre temporali troppo brevi. Ogni anno mi ritrovo a preparare i commenti agli indicatori, che salgono e scendono come i numeri del lotto. Raro ci sia un trend in 5 anni (a volte anche meno). Il disastro del covid però si vede.
Questi indici riguardano i voti degli studenti, quanti crediti acquiscono nel primo anno, il rapporto tra numero studenti e docenti, ecc. Sono importanti perché impattano sull’FFO (il budget che destina il ministero a quella specifica università).
Riguardo al resto, la qualità delle pubblicazioni ad oggi è data dall’impatto della rivista nel settore (impact factor, legato alle citazioni che riceve, ma alcune riviste se lo autopompano) e dal numero di citazioni che riceve l’articolo nel breve e medio periodo.
No, la presenza di tesisti tra gli autori non conta nulla.