Come insegnate /agevolate l’insegnamento della costanza e disciplina alla prole?
Io vedo l’orizzonte tanta tanta distrazione, tanta difficoltà a concentrarsi su cose diverse da mariokart o minecraft
In quanti ambiti della vita del figlio mettete in campo severità e disciplina per ottenere risultati?
Gli abbiamo tolto gli zuccheri
Gli abbiamo tolto la tv
Poi i tablet, i videogiochi
Gli abbiamo tolto i letti rialzati e lasciato quelli montessoriani su cui non si riesce nemmeno a saltare come si deve
Gli abbiamo tolto la plastica e abbiamo lasciato solo legno bio
Niente pennarelli, solo quelli ad acqua se no inquinano
Il problema è che facendo così si rischia solo di fare danni.
Tutto ciò che ho fatto con costanza e che ho imparato è perché mi piaceva e qualcuno mi ha dato accesso a quello che serviva per imparare, che fossero oggetti (computer, strumenti musicali) o formazione (corsi, lezioni).
Quindi occhio che la faccenda è delicatissima e il rischio di ottenere il contrario è un attimo. Poi uno su un milione diventano Andrè Agassi o Serena Williams, gli altri finiscono in terapia.
Premettendo che non ci sono ancora arrivato, cercherò di fargli capire che può fare quello che vuole ma una volta deciso deve farlo bene.
Sulla questione impegno distrazioni siamo fottuti credo.
Cercheremo di regolarle in un meccanismo pavloviano di lavoro ricompensa credo.
Troppo presto per dirlo onestamente, però sono uno che non ha paura di base della tecnologia che porta a distrazioni, bisogna insegnare a gestirla piuttosto che vietarla imho.
Nella mia piccola esperienza: quando mi veniva il pallino di suonare e le figlie mi vedevano suonare, si sono interessate a suonare.
Quando mi è venuto il pallino di imparare a disegnare, si sono messe a disegnare.
Quando ho spiegato come si usa libreoffice per le ricerche di scuola, la piccola si è messa a scrivere un racconto (non ancora finito, che scrive quando le gira e che non vuole farci leggere )
La grande ogni tanto mi chiede di imparare a suonare la chitarra e le faccio fare qualche giro di accordi, ma senza insistere se non vuole continuare.
Alla fine credo che abbiano necessità di vedere cosa si può fare e che è figo imparare le cose, poi alle superiori si spera scatti quella scintilla che le può fare interessare a qualcosa in particolare in modo che trovino la voglia di farlo. Per il resto più che disciplina, cerco di trasmettere loro un metodo.
Prima di quell’età, sono giunto alla conclusione che deve essere tutto un gioco (inteso come attività in cui ci si diverte mentre si impara) senza forzature.
Aneddoto: le avevamo iscritte a una scuola di musica classica per bimbi qui a Bologna, che purtroppo quell’anno aveva appena appena fatto una convezione con il conservatorio di Bologna. Il conservatorio aveva imposto l’insegnamento del solfeggio come condizione, per cui l’hanno subito odiato e hanno mollato.
Quindi se vorranno riprendere in mano la musica dovranno prima “dimenticare” quell’esperienza. Nulla di traumatico ovviamente, ma è un gradino in più prima di poter far accendere la passione che a me è venuta ascoltanto i Beatles e cazzeggiando su una tastierina bontempi con le canzoni pre-registrate.
Questa frase mi scatena un terrore puro, sono seria.
Capisco che non abbia effetto su chi non ha a che fare con il perfezionismo patologico, ma può essere una condanna.
e’ sostanzialmente ciò che cerchiamo di fare noi, ma la lotta contro youtube kids e nintendo switch è improba, perché sono prodotti creati appositamente per generare dipendenza; gli riempiono i pensieri a livello tale per cui ci pensano anche quando sono a fare altro.
TLDR:
Isabel (6 anni tra 7 giorni)
sport: 5 a settimana, da 2 anni
studio: trilinguismo da anni, matematica da quest’anno quasi concluso
comportamento: sul rispetto non si transige
Come linea generale “si deve impegnare”
Io sono capacissimo di caricare la prole come un mulo, ma il punto è quando mi si rivolta contro e dice “no io questo non lo faccio” aka attaccatearcazzo.
A quel punto se mi impongo esigendo disciplina e costanza, diventa un lavoro, una costrizione, da cui non vede l’ora di affrancarsi.
L’ideale, come scritto sopra, sarebbe trasmettere entusiasmo… anche quando non lo si ha, per una cosa, ma non sempre funziona.
Non perché non possa esserne contenta tua figlia eh, la conosci tu e lo sai tu, figurati.
È che leggendoti mi pari uno che lavora sempre non stacca mai etc… Non è che tua figlia si spara 5 sport a settimana perché le hai inculcato che deve galoppare sempre e non vuole deludere papà?
Io pure son molto combattuto su questo approccio devo dire.
Son dell’idea che i bambini dovrebbero anche avere giorni in cui stanno a casa e si annoiano se proprio non riescono a trovare con cosa passare il tempo.
Pero’ oh, se ha 5 cose che adora, buon per lei insomma.
Eh esatto anche io sono team noia nel senso che la noia è qualcosa che bisogna gestire e non è inutile anche allo sviluppo.
Detto questo è ovvio che se la figlia è contenta di fare 5 sport va benissimo, il mio dubbio se fossi in lui è se sia davvero contenta o lo faccia solo per farlo contento o perché non le ha lasciato scampo.
Ma quello lo sa lui penso.
Diciamo che ero curioso se si fosse posto la domanda o meno.
Qua intanto mia figlia fa 1 mese domani e ha sviluppato una magnifica acne neonatale che ci hanno detto andrà via da sola.
Mio figlio che aveva preso a dormire tutta notte son due giorni che si sveglia a cazzo di cane e ovviamente ci devo andare io.
Oggi la borzodonna mi fa guardando la figlia “non sarà mai più così piccola, sto cercando di godermi il momento perché è l’ultima volta che abbiamo un bimbo così piccolo”.