Tex

doppio.
Anch'io appartengo alla schiera di bambini cresciuti a pane e Tex, per via della collezione del padre.

La ripetitività delle storie era dovuta in gran parte all'ambientazione, che poco si prestava a storie che variassero dal classico ranch che voleva espandersi, dalla rivolta degli indiani e dalla caccia a ladri e banditi.

Ma il problema maggiore è che al tempo l'eroe doveva per forza essere perfetto in tutto e c'era ben poca competività con gli antagonisti.
Nonostante ciò per me fu la rappresentazione perfetta del "duro" del west, un misto tra Humphrey Bogart e Clint Eastwood, che fu ripreso in seguito anche nei western all'italiana.

Il mio albo preferito è la trappola e gli albi che seguirono, dove finalmente si vede un Tex messo veramente alle strette (quando crolla uscito dalla vedova e deriso dal secondino, fu forse l'unica volta che si vide un Tex finalmente sconfitto, sebbene il suo carattere non fosse minimamente scalfito).

Ma in generale le opere scritte da Bonelli erano godibili, sebbene molte fossero ripetitive. Da quando il fumetto è passato a Nizzi e poi ad altri autori, le storie degne di attenzione erano sempre più una rarità (tipo la tigre nera) e il personaggio fù completamente stravolto, senza contare che i pards furono trasformati in macchiette e quindi misi di seguirlo.
http://comixfactory.blogspot.it/2015/03/con-uno-scambio-di-e-mail-al-vetriolo.html

beh
la chiosa finale di deodato:





Sono curioso di sapere il perchè di questa affermazione.