Sulla privacy ai tempi del corona Virus

nel frattempo

https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-procure-difficile-punire-autocertificazioni-false-ADS1HAE


ci sarà da divertirsi alla fine di questa situazione
parte 2 di Valigia blu
https://www.valigiablu.it/sud-corea-coronavirus/


Tornando al punto iniziale... Io, per esempio, non ho scaricato l'app sostitutiva dell'autocertificazione perchè è stata fatta da un privato e non so come / dove conservi i dati.

Lui garantisce che siano criptati, ecc... ma io che ne so? Carta, penna e fanculo.
incredibile che sto threadi nteresi a pochi

A me interessa ma c'è davvero poco da dire.

1) reitero, i falsi positivi e negativi riscontrati usando mezzi di intercettazione straordinari saranno gli stessi di quelli riscontrati chiedendo alle persone dove siano state. Non c'è alcun vantaggio nel violare la privacy.

2) le misure di contenimento utili effettuate sul pubblico erano quelle precedenti. Vietare di correre, pisciare il cane, o tornare nella propria residenza, è inutile e dannoso, è pura estetica volta a mostrare di "stare facendo qualcosa"; quando quello che andrebbe fatto è intervenire sugli ulteriori assembramenti di massa, cioè le fabbriche, i call center, ecc. Che per carità, pare stia venendo fatto.

Ma fatte queste cose bisogna solo gestire la pandemia e aspettare il calo di contagi, è inutile questa rincorsa mediatica alle misure restrittive a caso.
edit
Rispondo perché trovo l'argomento interessante e premetto che sono completamente d'accordo sul punto generale dei pericoli della violazione della privacy. Però questa affermazione mi sembra un po' campata per aria:



Hai visto qualche tipo di studio a riguardo? Perché a priori e sulla base della mia esperienza personale mi sembrerebbe un po' una cazzata. Ad esempio io mi ricordo dove sono stato 2 giorni fa solo perché sono confinato in casa da un mese
Sperare che la maggior parte degli infetti dia una descrizione accurata dei luoghi vistati e persone incontrate nelle ultime 48 (? numero a caso) ore mi pare una aspettativa un tantino irrealistica.
Visto che si tratta di salute pubblica perchè non tracciamo chi ha l'HIV?
Non ho capito se era una risposta a me. Ma mi pare di aver chiarito fin da subito che non era quello il punto del mio discorso.

Uno può tranquillamente riconoscere che un metodo sarebbe più efficiente, ma non volerlo assolutamente perseguire. Cosa che vale nel mio caso.

Il punto è fare informazione per far capire alla gente perché sia una pessima idea cedere alle conquiste fatte in termini di privacy. Sostenere che sia egualmente efficace quando non lo è espone a facili strumentalizzazioni, quindi volevo semplicemente sapere l'origine di quell'affermazione.


la mia era una provocazione generale ! sono daccordo con te, non si rinuncia ad un diritto per un altro!


Ma uno può volontariamente sbloccare la propria cronologia di google maps per aiutare i tracciamenti.

Il mio punto non è quello.

E' il fatto che forzare i dati personali non dà tutte ste informazioni utili, perché essere stati in un posto secondo maps non implica aver incontrato qualcuno per forza ecc. E se uno non vuole dire che ci facesse lì, non vuole dirlo. Siccome si tratterebbe di casi numerosi, non si può sguinzagliare l'ispettore Derrick per ogni singolo caso e capire chi abbia incontrato chi incrociando i complessissimi strumenti informatici.

E' ovvio che una misura del genere servirebbe solo come apripista a violazioni dei diritti personali, e sarebbe totalmente inutile.


Ok, capisco il punto e concordo sul fatto che possa essere tranquillamente un apripista per violazioni peggiori.

In quest'ottica faccio fatica però a inquadrare il modello coreano. Da quel che ho capito l'installazione delle app di tracciamento è volontario, quindi rientrerebbe in un contesto di cessione dei dati volontaria e parzialmente anonimizzata. Stando all'articolo postato inizialmente questi dati sono però stati utilizzati per tracciare persone.
Quanto potrebbe ridurre l'efficacia nella limitazione della diffusione del virus rinunciare completamente a questi strumenti?
Non sono informato su come abbiano fatto in Corea di preciso.

Secondo me bisogna chiedere ai singoli di cedere le informazioni e poi di interpretarle loro stessi.

Non vedo alcun motivo perché rifiutino, se non in rari casi.

Cioè, appunto, magari non ti ricordi dove sei stato, ma guardando il log di maps, dei social ecc. sì, e a quel punto puoi anche spiegare chi hai più probabilmente incontrato da vicino, come reperirlo ecc.

Farlo in maniera coatta e di nascosto invece è inutile, non puoi davvero dedurre informazioni solide da questo, e ti sputtana totalmente l'albero dei contagi perché gli errori delle ipotesi si propagano esponenzialmente proprio come i contagi stessi.




https://www.valigiablu.it/coronavirus-dati-tecnologia/

https://www.valigiablu.it/sud-corea-coronavirus/


"Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza."
il NYT
https://www.nytimes.com/2020/03/23/technology/coronavirus-surveillance-tracking-privacy.html

https://www.wired.it/internet/web/2020/03/24/coronavirus-app-contact-tracing/


bellissimo articolo di wired che hanno provato le app attuali per tracking


Capirai, col governo americano che ha gia' in mano tutto.
Articolo di Business Insider
a pensare male ci si azzecca,pare che nel decreto del 9 non sia stato messo il lasso temporale



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Io la penso come te Dracula, non voglio l'app che traccia i malati perché è un precedente pericolosissimo e poi non è manco detto che sia veramente utile a fare quello che promette.

Se sai di essere positivo ma sei così testa di cazzo che decidi comunque di violare l'isolamento e uscire di casa, ovviamente uscirai senza portarti il telefono dietro, quindi addio tracciamento degli spostamenti degli infetti e quindi tutto il sistema diventa inutile, anzi addirittura pericoloso perché darebbe delle false sicurezze inducendo la gente ad abbassare la guardia perché l'app mostra che in quel momento non ci sono infetti nelle vicinanze, mentre invece potrebbe non essere vero.