Storie spaziali per maschi del futuro

Dall’autrice di Storie della buonanotte per bambine ribelli:

La prima raccolta di fiabe originali che offre ai bambini una visione nuova e più sana di cosa significhi essere maschi oggi.

Crescere un maschio non è mai stato così complesso. Eppure, proprio come le bambine, i bambini meritano di crescere liberi dagli stereotipi di genere e dalla cultura di sopraffazione e violenza che ha intrappolato per troppo tempo il concetto di mascolinità.

Storie Spaziali per Maschi del Futuro è una raccolta di 12 fiabe originali ambientate su altrettanti pianeti immaginari, ciascuna delle quali affronta un tema cruciale per la formazione dell’identità maschile: dal rapporto con la figura paterna alla gestione degli squilibri di forza, dal riconoscimento delle emozioni oltre la rabbia all’esplorazione coraggiosa della propria identità, dalla scoperta di un romanticismo che non necessita di eroi all’importanza di saper fare un passo indietro e riparare ciò che si è rotto, dentro e fuori di sé.

Non ho mai letto nulla della Cavallo, ma l’ho sentita parlare ad un dibattito insieme ad Immanuel Casto proprio su questo tema e devo dire che le sue riflessioni mi hanno incuriosito. Per dire:

Ho scoperto che i maschi delle fiabe non sono liberi come pensavo, e che della loro vita interiore spesso non sappiamo nulla. Non sappiamo cosa provi il principe azzurro quando si sposa, né come si senta il padre di Biancaneve quando viene costretto a separarsi dalla sua unica figlia dopo essere rimasto vedovo. Non sappiamo se hanno conflitti con le proprie famiglie di origine (un tema invece molto presente per i personaggi femminili).

Il ruolo dei maschi nelle fiabe è principalmente uno: conservare l’integrità del regno - e poco importa se nel processo perdono la propria.

Fra i pochissimi personaggi famosi delle fiabe classiche di cui conosciamo i sentimenti ci sono la bestia ne La bella e la bestia, e Quasimodo ne Il gobbo di Notre Dame.

Il messaggio è chiaro: i maschi che mostrano le emozioni vengono allontanati dalla comunità, che li disprezza a tal punto da costringerli al totale isolamento.

Nelle storie che ci siamo tramandati, insomma, quelle alle quali abbiamo affidato la trasmissione di valori fondamentali per la civiltà umana - perché a questo servono le fiabe - non solo abbiamo insegnato alle bambine che il loro ruolo era quello di sposare un principe e di fare da generose assistenti per il successo dell’uomo di turno.

Abbiamo anche insegnato ai maschi che la capacità di nascondere la propria vera identità è una qualità ammirevole, che l’alienazione dalle proprie emozioni è una virtù da condottieri - gli abbiamo insegnato che l’integrità può e deve essere sacrificata ogni giorno in nome del potere.

Che ne pensate?

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Nel dubbio l’ho appena ordinato, vediamo se la treenne si annoia o no :asd:

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Penso che ho il cazzo spesso come un razzo vettore sia una cosa importante e cerca di affrontare tematiche vere. Penso anche che se si andasse oltre alle dicotomie di genere sarebbe proprio meglio. “I maschi nelle favole…” vorrei che diventasse “I personaggi nelle favole…”

Ce l’ho.

Sarebbe dai 4 anni in su, perciò se glielo vuoi leggere preparati a fare un po’ di commedia :asd:

Secondo me è un ottimo libro, hanno preso diverse donne importanti della storia e le hanno raccontate in maniera semplice e diretta, senza parti noiose e con un linguaggio praticamente perfetto. Però è un libro che imho dà il meglio di sé dai 5 ai 7 anni, quando i bimbi iniziano ad avere un po’ più di comprensione del contesto (che le storie ti danno eh, ma a tre anni è tutto un po’ astratto).

Comunque ottimo acquisto, sono molto curioso di vedere anche questo.

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Grazie del feedback.

La V è pure troppo sveglia, sono sicuro che romanzandola un po’ le piaceranno.

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Meh oh un passo alla volta, anche :asd:

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è importante fare pars destruens degli stereotipi di genere prima

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le fiabe sono da perdenti, io nella mia infanzia ho letto solo favole e sono cresciuto benissimo

certo, a volte gracido mentre chiedo ai corvi di passarmi dell’uva, ma è tutto sommato un piccolissimo prezzo da pagare

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Un bambino andava a passeggio quando incontrò un robot.
“Ciao, signor Robot! Vuoi essere mio amico?”
ZZZAAAPPP

Fulminato il bambino.

Morale della favola: mai cacare il cazzo ai robot sconosciuti.

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Magari lo prendo.

Ho iniziato a riflettere su questo tema da quando è nato bimbo1 ed ero giunta alle stesse conclusioni: gli esempi maschili non sono migliori di quelli femminili nelle storie e spesso sono completamente ignorati. Delle figure inutili. Perciò non ho mai spinto troppo per leggere le classiche fiabe e quando guardiamo i cartoni, da sempre cerco di fare la commentatrice :asd:

Prima di avere un figlio maschio mi ero sempre e solo concentrata sulle protagoniste femminili e sul loro ruolo. Non avevo mai considerato la questione dall’altro punto di vista. Quando l’ho fatto, mi sono sentita molto stupida perché è così palese che il ruolo maschile sia posto altrettanto male, tuttavia ci si concentra principalmente e tendenzialmente sulla critica di quello femminile.

Quelle di Esopo sono terrificanti da leggere oggi :asd: ce n’era una che aveva una morale del tipo “se sei una persona debole che campi a fare, man up BITCH”

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Intanto ho preso il libro sui maschietti, sono curioso :sisi:

Ok ho finito il libro

Per me, funziona. L’intento “sovversivo” rispetto alle favole classiche è chiaro; per fare qualche esempio:

  • il rispetto della persona è sempre al primo posto (ad una certa c’è una donna svenuta e un uomo innamorato che vorrebbe darle un bacio ma non lo fa perché “quando si vuole dare un bacio a qualcuno che non può dirci né sì né no, si aspetta”);
  • il conflitto è sempre risolto in maniera positiva, anche con i cattivi cattivi (tipo, l’uomo guerrafondaio viene sconfitto con una risata); in particolare c’è una storia con protagonisti due bimbi, un maschio e una femmina, di cui al maschio piace vestirsi con i vestiti della sorella e viceversa, solo che ovviamente i genitori ostacolano (anche in maniera punitiva) il solo maschio; il conflitto non è risolto con la morte dei genitori ma con un sotterfugio dei bimbi che fa capire ai genitori come non ci sia nulla di sbagliato nelle preferenze del bimbo;
  • spesso le prospettive vengono rovesciate, tipo nella storia degli orchi che bullizzano gli umani solo perché non si sono mai veramente interessati a loro, finché un bimbo orco non rovescia le premesse interessandosi al bimbo umano che gli era stato regalato come gioco.

Tutto ciò, e questo è il punto importante, senza che il testo o il messaggio risulti forzato. Anzi, per come le favole vengono impostate la soluzione positiva è naturale.

Insomma, per me è un libro moooolto interessante sia nelle premesse che nel risultato. Lo regalerò ad una cara amica maschiomunita per natale :sisi:

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