[/split] Tanto Fumo e niente arrosto, banniamo i fumatori ma legaliziamo il resto!

Ma infatti.
Anche a me da’ fastidio chi fuma nei ristoranti, anche all’aperto, ed onestamente negli ultimi anni non mi e’ MAI successo.
Se hai un coglione di fianco al tavolo che fuma, gli chiedi gentilmente di allontanarsi. Non vuole farlo? Se c’e’ la legge chiami i carabinieri, se non c’e’ fai presente al cameriere.
Se non vieni accontentato ti alzi e ti sposti.

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anzi a guardare il grafico non so neanche se abbiano avuto sto gran peso la legge sirchia e l’aumento delle sigarette…il trend era già in calo prima e dopo non c’è di sicuro un crollo.

No io a casa fumoh! (Sul balcone, di notte )

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vabè ma anche no.

Al ristorante non fumi, se vuoi fumare ti togli dal cazzo esci e ti allontani…:asd:

cioè sarà che è un po’ che non mangio nei dehor di un ristorante ma pensavo fosse già vietato, è assolutamente fastidioso trovarti anceh all’aperto con un fumatore di fianco mentre mangi…

Anzi ora che ci penso probabilmente è proprio il fatto che son sempre al tavolo con bambini che non mi ritrovo mai il fumatore di fianco…:asd:

evidentemente sanno che scatterebbero le discussioni, anche se puoi farlo.

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Mi ricordo la mia prof di matematica, prima superiore, fumava in classe alla.finestra.

E mi ricordo quando andai alla sede della U.Power per installare il pbx, nel 2006.

Quando c’era la Porsche GT parcheggiata fuori, gia’ sapevi che Mr. Uzzeni aveva gia’ sparso odori da sigaro in tutti gli uffici. :disgust:

Non sei figo, sei cringeh! :mad:

Trovata la diapositiva, sorry not sorry doxxing not doxxing

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Non centra un cazzo ma la mia alle medie metteva i piedi sulla cattedra e si tagliava le unghie. Ogni tanto sentivi ting! e ci si guardava attorno per vedere a chi fosse capitato il colpo di mortaio. :asdsad:

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:asd: Si ok ma perlamadonna prima tiriamo esempi al limite poi ce ne usciamo con un assoluto. Risolto no? Sta discussione cosi com’e’ puoi anche farla allo specchio se non vuoi sentire dei possibili fix rimanendo tutto nell’astratto :dunnasdsad:
E non vi sto dando contro perche il mio fix purtroppo viene annnullato da un’altra legge, cioe io che mi alzo e non considerandoti piu degno di vivere ti infilo la forchetta nel cranio.

effettivamente dice che anche se il trend è in discesa in molti paesi post 2010 la discesa non è stata così drastica

questo altroo link intanto è interessante anche per ziosmegm che negava le interferenze delle industrie del tabacco tassandole come stronzate :rotfl:

https://globaltobaccoindex.org/report-summary

Magari avranno pensato mi alzo a fumare sennò mi tocca discutere che i bambini rompono il cazzo asd

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Ho un’idea: facciamo fumare i bambini nei dehor

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l’importante è il risultato…ovvero che a me non mi rompe i coglioni nessuno mentre mangio…:dunnasd:

“E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà”

Comunque già tanti locali non permettono di fumare ai tavoli del dehor durante l’orario di servizio dei pasti

La gente ti conosce e ti evita.

Come dargli torto.

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Accidenti una stilettata da mille punti Nutella! Bra-vo. :approved:

Ma infatti per me il punto non è impedire a Gianfranco di fumarsi 50 sigarette al giorno, per me il punto è impedire alla Philip Morris di fare 80 miliardi di dollari di profitti all’anno con un prodotto che serve ad avvelenare la gente. E lo fai impedendogli di venderle.

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Comunque oltre questo che dici non è manco vero il principio borzicoultraliberale che puoi scannarti perché tanto paghi le tasse sulle sigarette e sugli hamburger.
Una delle ragioni per le quali si regolamenta, tipo sulle sigarette, non è il vezzo dittatoriale dello stato cattolico-cattivo che si mette in mezzo ai nostri vizi, ma è proprio una questione sociale. Intasare gli ospedali, le macchine, i dottori e ficcare soldi in problemi che esistono solo per gonfiare Philip Morris è un costo che paga tutta la società, specialmente in una situazione di sanità disperata come la nostra.

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ah oh chi guarda la cosa anche dal pov liberista? Philip Morriso

A report commissioned by the tobacco company Philip Morris, when the Czech government proposed raising cigarettes taxes in 1999, concluded that the effect of smoking on the public finance balance in the Czech Republic in 1999 was positive, an estimated net benefit of 5,815 million CZK (Czech koruny), or about US$298 million. 77 The analysis included taxes on tobacco, and health care and pension savings because of smokers’ premature death, as economic benefits of smoking, and these benefits exceeded the negative financial effects of smoking, such as increased health care costs. The report created a furore; public health advocates found the explicit assumption that premature death is beneficial morally repugnant. The controversy was described by the journalist Chana Joffe-Walt on the radio program This American Life ,78 and was reported in the British Medical Journal .79 According to This American Life , Philip Morris distanced itself from the report in response to the controversy, banning its employees from citing the findings. In fact, the report’s claim that smoking was beneficial relies on its inclusion of taxes as a benefit, not any savings due to smokers’ premature deaths80 Costs associated with smoking while the smoker was still alive totalled 15,647 million CZK, 13 times more than the ‘benefits’ associated with early death. The net benefit reported in the analysis arose because the tobacco tax revenue of 20,269 million CZK was regarded as a benefit. As detailed in Section 17.1.1, taxes are not an economic cost (or benefit); they are a transfer payment. The recipient (the government) gets richer, while the taxpayer gets poorer.

A major report by the National Cancer Institute and World Health Organization published in 2016 summarised the evidence on the employment impact of tobacco control, and concluded:25

  1. The number of jobs that depend on tobacco—tobacco growing, manufacturing, and distribution—is low and has been falling in most countries.
  2. Adoption of new production technologies and improved production techniques, together with the shift from state to private ownership in many countries, has reduced employment in both the tobacco-farming and -manufacturing sectors.
  3. In nearly all countries, national tobacco control policies will have either no effect or a net positive effect on overall employment because tobacco-related job losses will be offset by job gains in other sectors.
  4. In the few countries that depend heavily on tobacco leaf exports, global tobacco control policies could lead to job losses, but these losses are expected to be small, gradual, and unlikely to affect the current generation of tobacco farmers in these countries.

https://www.tobaccoinaustralia.org.au/chapter-17-economics/17-2-the-costs-of-smoking