Sentenza Consulta caso napolitano-ingroia

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/01/15/trattativa-depositata-sentenza-della-consulta-sul-conflitto-quirinale-pm/470316/



qui le motivazioni al completo

http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2013/01/sentenza-consulta-su-trattativa.pdf?47e3a5

commenti?
ah bene ...
sarà un uscita da ultraggente ma nessuno mi leva dalla testa che la mummia è in qualche modo coinvolta, non per altro perche è l ultimo sopravvissuto dell'inner circle dei miglioristi. e non campi sessantanni dentro quel merdaio senza sporcarti le mani ...
imho lui era osservatore della faccenda per conto del pci.

ora ingroia avesse i coglioni, misterosamente quelle carte comparirebbero su internet tramite anon.
Ho letto solo il trafiletto quotato, non l'intera motivazione, per la cui analisi non ho tempo in questo momento.
Mi sembra che la Corte non sia riuscita a dimostrare in punto di diritto la ragionevolezza di un trattamento differenziato del Presidente rispetto ai parlamentari, in tema di intercettazioni indirette. Ma probabilmente dovrei rifletterci meglio.
Ci va bene che e' vecchio e non gli tira, se no Re Giorgio pretenderebbe pure lo ius primae noctis
leggendo l'articolo de Il Fatto, stralci della motivazione e quest'altro articolo di Stefano Ceccanti

http://www.huffingtonpost.it/stefano-ceccanti/post_4312_b_2479462.html?utm_hp_ref=italy



io vedo un chiarimento della Corte sull'estensione dell'immunità che il presidente della Repubblica ha, come sancito dalla Costituzione.

Chi si sbraccia urlando a destra e a manca che non è vero che la legge è uguale per tutti dovrebbe ripassarsi appunto la carta costituzionale, che indica appunto che certe cariche, per mantenere intoccabile la loro funzione e per non alterare l'equilibrio tra i poteri dello stato, godono appunto di uno status al di sopra del comune cittadino.
In particolare il presidente della repubblica può essere intercettato solo per il reato di alto tradimento, soltanto dopo che è stato deposto dalla sua carica e le carte non devono essere giudicate dalla magistratura ma da un'apposita commissione bicamerale.

La polemica sul braccio di ferro tra magistratura e quirinale mi è sempre sembrato alquanto ridicolo, se non piace questo punto della costituzione non è contro napolitano che ci si deve arrabbiare ma si deve semplicemente far iniziare una battaglia politica per modificare l'art 90 della costituzione.
Secondo me ha ragione al 100% Napolitano peró la curiositá che non ci potremo levare é parecchia...


Cosí oltre ad essersi candidato in maniera improvvisa dopo essersi fatto un fracco di pubblicitá con le sue azioni da pm chiuderebbe il cerchio delle merdate commesse


toi mi spiace ma il principio che una persona non sia intercettabile non sta ne in cielo ne in terra. e te lo dico da strenuo difensore della privacy ed acerrimo nemico delle intercettazioni, pero se si applica un principio, a questo punto lo si applica a tutti. è la stessa solfa delle leggi ad berlusconem, solo che non venendo dal nano nessuno si incazza...
anche perche de facto dopo questa sentenza il capo dello stato è immune a qualsiasi accusa di reato d'ufficio. e vista la moralità media del ceto politico hai semplicemente aperto un buco in cui puo scorrere la peggio fogna della politica italiana.

Vabbè, non è così che funziona, anche prima di Berlusconi. Nessuno dubita con cognizione che, date situazioni differenti, si possano ammettere trattamenti diseguali. Il problema è la loro giustificazione secondo il canone di ragionevolezza e nel bilanciamento dei principii costituzionali. Il problema, a mio avviso, è che la Corte aveva già affermato la possibilità delle intercettazioni indirette nei confronti dei parlamentari. Quindi la ragionevolezza del diverso regime per il Presidente della Repubblica andrebbe dimostrata anche in relazione al trattamento riservato ai parlamentari.
beh, ma il presidente della repubblica ha uno status diverso da un normale parlamentare, non per niente l'art 90 e altri articoli descrivono le sue funzioni e la sua immunità.
E' chiaro che ha uno status diverso, ma la ratio dell'esclusione di certi atti di procedura è analoga. Qual è la ragione per cui il Presidente della Repubblica non può ricevere intercettazioni indirette e i parlamentari sì?



si ma non sto parlando di diritto costituzionale materia di cui non so nulla e di cui non mi compete. indubbiamente ci saranno tutti i crismi legali del caso.
il problema e etico e politico. per quale ragione il pdr (che per di piu in italia è quasi esclusivamente una figura rappresentativa) deve godere di immunità particolari ? esiste una qualche giustificazione etica a questo ? o quantomeno una giustficazione politica ?

non credo
La ragione delle immunità di questo tipo, genericamente parlando, è la salvaguardia dell'indipendenza di un potere dello Stato rispetto agli altri, e della "serenità" dell'ufficio. Per questo non riesco a vedere una ragionevolezza della distinzione rispetto alle intercettazioni indirette dei parlamentari.
ammesso e non concesso che il principio di indipendenza dei poteri possa mettere al riparo dall'azione giudiziaria che senso ha applicarlo al capo dello stato che, in italia ha un potere quasi solo formale ?

in secondo luogo sempre ammesso e non concesso etc etc, ma a questo punto l'eccezione vale solamente per il tempo della carica. Al limite si dovrebbero "congelare" le interecettazioni (e l'eventuale prescrizione) per il tempo della permanenza in carica, finita quella cazzi sua e si affronta l'eventuale processo come ogni altro cittadino.
Perchè abbiamo la costituzione più bella del mondo, la migliore! (cit.)

Be', le funzioni del Presidente della Repubblica non sono unicamente formali. Il Capo dello Stato non si limita a mettere la firma su atti e leggi materialmente formati altrove. Questo è l'insegnamento tradizionale di certa scuola, ma oggi si è consapevoli che, proprio in ragione del suo ruolo di "supremo garante dell’equilibrio dei poteri dello Stato", il Capo dello Stato svolge importanti funzioni informali: egli si muove non tanto e non solo sul piano giuridico (laddove riveste appunto quel ruolo di "gran cerimoniere" al quale voleva limitarlo parte della dottrina più risalente e formalistica), quanto sul piano politico. Al di là delle attribuzioni presidenziali sancite dalla costituzione, si ha ormai la consapevolezza di come il ruolo del Presidente prescinda da esse, sia in certo qual modo elastico, e possa infatti essere interpretato diversamente (come è stato) dalle diverse personalità che lo ricoprono. Quindi sì, il Capo dello Stato è uno dei poteri dello Stato e, ammessa la necessità di garantire la reciproca indipendenza dei poteri, deve poter usufruire delle medesime garanzie.


Se è l'indipendenza del Presidente che si vuole garantire, le intercettazioni non possono essere uno strumento nelle mani del potere giudiziario, da utilizzare alla scadenza dell'incarico.

D'altro canto, la distruzione è conseguenza della rilevazione di intercettazioni illegali, chiunque esse riguardino.
Ci tengo a precisarlo anche perché, suppongo, al non addetto ai lavori che senta parlare di "distruzione" delle intercettazioni telefoniche di Napolitano, può sembrare chissà che cosa, una sorta di misura eccezionale, mentre è semplicemente la regola di diritto prescritta per le intercettazioni illegali, nei confronti di chiunque eseguite, anche del privato cittadino.

Ebbene, se il pubblico ministero intercetta un privato cittadino al di fuori dei casi consentiti, oppure senza autorizzazione dell'autorità giudiziaria, le intercettazioni vengono distrutte. Nel caso di intercettazioni disposte d'urgenza dal PM, questi deve darne comunicazione al giudice entro 24 ore, e la convalida deve seguire entro le successive 48 ore: possibilità di sanare un atto illegittimo, sì, ma entro certi limiti, non indiscriminata, altrimenti si raggirerebbe del tutto il significato dell'intervento dell'autorità giudiziaria. Che le ore siano 72 oppure 96, è un problema di tecnica giuridica: ma la necessità di una convalida in tempi brevi da parte dell'autorità giudiziaria è questione di garanzia dei diritti, sulla base dell'idea che certe intrusioni nella vita privata delle persone, debbano quantomeno avvenire sotto il controllo di un giudice terzo e imparziale. Cosa cambia, 72, 96, 192 ore... 30 giorni. Potremmo comunque assumerle agli atti del processo, una volta che sono state captate... No, serve il controllo del giudice terzo e imparziale. L'alternativa può essere soltanto il non tener conto degli atti di procedura posti in essere in violazione di questo principio. Nel caso delle intercettazioni: la distruzione.

Stessa cosa per quanto riguarda il Presidente della Repubblica: non siamo davanti a un problema tecnico, ma alla necessità di salvaguardare certe attribuzioni. Le intercettazioni captate in violazione di una garanzia non si tengono: si distruggono. Altrimenti si bypassa la garanzia.

Sicuramente si potrebbero trovare altre soluzioni, idonee a tutelare la medesima garanzia. Ma la ratio del divieto di determinati atti di procedura è evidente e fondata.
Ma qui sto ragionando di intercettazioni in genere, visto che qui mi hanno condotto le osservazioni di 9mm. Senonché, per quanto riguarda le intercettazioni indirette dei parlamentari, la Corte ha effettuato un distinguo, mi pare nel 2007. A detta della stessa Corte, quel distinguo non vale nei confronti del Presidente della Repubblica. Perché?


Ma nemmeno per sogno.
Alcune cariche pubbliche devono poter godere di privilegi particolari a causa della delicatezza dei loro compiti.

E il paragone con leggi ad personam di Berlusconi non sta né in cielo né in terra: mica l'ha fatta Napolitano quella regola.

Poi per favore non confondiamo il diritto alla privacy con il problema delle intercettazioni. oppure sei anche tu uno di quelli che crede a Berlusconi quando spara le sue solite cazzate sul "siamo tutti intercettati!!!"


Non é cosí: dipende dal tipo di reato eventualmente ipotizzabile dall'intercettazione.
Se fosse un reato comune, le intercettazioni potrebbero essere usate ma evidentemente si tratta di una faccenda direttamente connessa con le funzione del PdR.