Self-host this!

Si costa ancora meno di wasabi (anche lui S3 compatibile), il 30% in meno sul pay-as-you-go e ha tagli annuali a dimensioni flessibili.
Penso che lo proverò e in caso migro su quello.

All’inizio ci sono stati alcuni hiccups (che capita spesso con un nuovo servizio) ma e’ stato rick solid per me da allora. Lo uso sia per static assets e file uploads per alcune apps, sia per backups.

Sono tornato dalle ferie talmente tanto rilassato e propositivo che ho deciso di recuperare un intel NUC scassone che avevo messo in soffitta e mettermi a giocare con proxmox per provare questi fantomatici arrs e jellyfin.

Da ignorante in materia di docker et simila, sono già rimasto colpito in positivo dall’esistenza dei LXC comodamente disponibili su proxmox.

Tuttavia sono molto indeciso su come affrontare il tema dell’installazione degli arrs e jellyfin.
Andrei dritto per dritto con l’installare tutto in una VM ma da quel che leggo la soluzione ottimale prevede una VM con Docker.

Come mi consigliate di procedere?

Potrei cogliere l’occasione per iniziare a comprendere e prendere familiarità con la containerizzazione ma non vorrei infilarmi in un ginepraio :asd:

I container sono al momento il modo più facile per installare roba.

Ricorda che proxmox supporta anche gli lxc containers.
Che non sono i container docker, ma sono praticamente delle mini macchine virtuali che accedono direttamente al kernel dell’host.

io ho usato i proxmox helper scripts per tirare su al volo un lxc per jellyfin, e poi gli ho installato dentro i vari arrs+qbittorrent direttamente, senza docker. funziona perfettamente

Facciamo finta per un attimo che io voglia crearmi la mia personale “VPN”.

(Nella realtà mi serve un exit node, preferibilmente “on the cloud”, da cui fare passare il mio traffico verso Internet.)

Quale potrebbe essere il modo migliore di farlo? Suggerimenti su come farlo bene?

@Crius @SkyLinx

Tailscale.

Se vuoi avere un exit node “on the cloud” decidi dove prenderti una VPS e ci installi Tailscale settato come exit node, negli altri device poi decidi di usare quello.

Se non ti interessa avere un exit node “on the cloud” hai una miriade di device dove gira Tailscale che puoi settare come exit node, ad esempio Apple TV o Chromecast tra i vari.

Io ho un setup dove ho tutti i device dentro Tailscale e poi ho un exit node a casa a Londra e uno in Italia, mi viene utile se sono in viaggio e voglio guardarmi qualcosa con le subscription che ho e sono legate a UK o se voglio connettermi in sicurezza ai vari device che ho

wireguard pare brutto?

Come ti hanno suggerito, Wireguard o Tailscale (che è Wireguard+altra roba).
Poi dipende dalle esigenze:

Si Tailscale e’ un astraction on top of Wireguard.
Se uno non ha sbatti di fare un po di roba manualmente ti risparmia parecchio tempo ed offre un ottimo servizio con 100 device gratis se non erro… top
Tutti quelli che conosco che lo usano sono molto contenti

tirare su un serverino wireguard su una vps ci metti 7 minuti netti

Si ma se non ha nessun vantaggio io risparmio volentieri i 7 minuti più tutti i minuti di configurare i vari device :sisi:

Cmq per inciso Tailscale fa anche altro

[quote=“mtt, post:553, topic:837260, username:mtt”]
Si ma se non ha nessun vantaggi[/quote]
Già solo non essere legato a un’azienda per un servizio vpn non mi pare “nessun vantaggio” :snob:
Per carità quelli di Tailscale dicono che ci sarà un piano gratuito finché camperanno, ma vatti a fidare :asd:

Io potrei essere un po’ di parte verso Wireguard dato che i modelli più pezzenti dei router Gl.Inet supportano quello e Openvpn (piuttosto mi taglio una mano :asd:).

Openvpn pezzo di fango.

1 Like

Son d’accordo ma e’ anche vero che fin che il costo (tempo) di switch e’ cosi poco “7 minuti” cit. per me non rappresenta un problema.

Sono piu attento quando ci sono situazioni dove di fatto hai poi un lock-in con grosse barriere per uscire (soldi/tempo) da una determinata tecnologia/prodotto/azienda, ma in questo caso parliamo di pochissimo.

Fin che e’ gratis e fornisce tutte quelle belle cose e mi fa risparmiare tempo non vedo un grosso problema.

Ogni soluzione ha i suoi pro e i suoi contro.

TailScale è molto immediato, ma è un po’ un overkill: vale la pena se hai tanti device da arruolare

Wireguard è molto più semplice, non ti devi affidare ad un provider terzo per la gestione dell’infrastruttura, però d’altro canto se cominci ad avere 5+ dispositivi, la configurazione del server diventa uno sbattimento per generare tutte le chiavi per ogni device e fare il provision su questi ultimi.

Poi non so se ad oggi ci sono degli helper script per fare questa cosa: io wireguard lo sto usando per una mia rete LAN to LAN, quindi non mi sono mai posto il problema.

Puoi valutare anche netbird, come alternativa a tailscale: questo offre la possibilità di fare self hosting della piattaforma di management: tirarlo su non è immediato: soprattutto se hai bisogno di customizzazioni tipo l’impiego di un idp che non sia quello proposto di default… per il resto è una bomba.

1 Like

Ottimo riassunto :clap:

Io avevo tipo 10 dispositivi sono andato diretto di Tailscale :sisi:

1 Like

Esattamente.

Quindi, Wireguard > OpenVPN?

Se decidessi di prendere una VPS e schiaffarci sopra Wireguard, che VPS provider consigliereste?