Sciamanesimo e robe varie

Amici, sto cercando un libro (o una serie) che mi parli un po' di questo argomento, ma da un punto di vista "antropologico" (non saprei come altro definirlo).

Mi spiego: vorrei approfondire l'uso degli stati di trance, della respirazione ritmica, di come queste cose siano state usate dagli sciamani in siberia, dai monaci tibetani, dagli indiani d'America, dai dervisci.
Vorrei però evitare testi che ne parlano dal punto di vista "religioso", ma qualcosa che ne parlasse più in modo storico: come si sono sviluppate queste pratiche nelle varie zone, quali erano i risultati per chi partecipava, eccetera.

Mi rendo conto che è una richiesta molto generica ma finora mi sono ritrovato per le mani solo libri che trattano l'argomento dal punto di vista di chi ci crede e lo pratica, quasi dei manuali, mentre vorrei una cosa dal punto di vista un po' più neutro e storico. Esiste?
Per esempio, "Lo sciamanismo e le tecniche dell'estasi" di Mircea Eliade potrebbe fare al caso mio, qualcuno l'ha letto?
Per favore lascia perdere Eliade, salvo che tu stia cercando una storiella affascinante ma basata su generalizzazioni concettuali e dati di seconda mano.

Come introduzione allo sciamanesimo leggi questo: https://www.waveland.com/browse.php?t=186&r=s|shamans&pgtitle=Shamans+and+Religion%3A+An+Anthropological+Exploration+in+Critical+Thinking+by+Alice+Beck+Kehoe

Per il resto, non sono studioso dello sciamanesimo, quindi ci sono senz'altro ottimi libri che mi sfuggono, ma non troppi anni fa è uscito un libro abbastanza comprensivo che cerca di abbracciare il fenomeno in tutti i suoi aspetti e localizzazioni: http://www.abc-clio.com/ABC-CLIOCorporate/product.aspx?pc=A1436C
L'ho solo sfogliato, ho letto l'introduzione e alcuni capitoli che mi interessavano. Dagli uno sguardo, ma non garantisco sulla qualità complessiva. Anzi, da molti punti di vista il libro non mi convince, ma ti consente comunque di avere uno sguardo comprensivo sulle manifestazioni dello sciamanesimo e sulle questioni a esso connesse.
Orpo, addirittura? Leggendo in giro mi pare che sia un testo molto apprezzato, come mai mi consigli di evitarlo?
Ho provato a cercare in ebook il primo che mi hai consigliato, viste le dimensioni mi sembra buono come introduzione prima di affrontare l'altro che è enorme, ma non esiste. Umpf, stupido mondo.
No Eliade perché non è scientificamente valido. Eliade è un autore fantasioso che ha impiegato il metodo comparativo in maniera incontrollata, sotto l'influenza dei propri interessi esoterici e delle proprie idee politiche, per costruire una sua propria idea della religione e del sacro. Proprio nel caso dello sciamanesimo, secondo la Kehoe (autrice del primo libro che ti ho consigliato), Eliade è responsabile d'avere contribuito alla 'invenzione' di tale tale categoria antropologica attraverso l'accorpamento artificioso di pratiche differenti e attraverso l'altrettanto artificiosa esclusione di pratiche di altre religioni che invece presentano tratti comuni a ciò che lo stesso Eliade intende come sciamanesimo.

Più in generale Eliade, come quasi tutti i suoi contemporanei (con la parziale esclusione di Dumézil e di Lévi-Strauss), fa uso di paradigmi ormai superati (come può essere la sua idea degli Indoeuropei) e di metodi ormai risibili (come può essere l'impiego indiscriminato di dati di seconda mano e, su tale base, l'elaborazione di categorie-contenitori astratte ed estremamente ampie, poste al servizio di una teoria preconcetta: tutti metodi correnti fra i primi studiosi della cosiddetta antropologia culturale).

Eliade te lo trovi consigliato perché il lettore medio si ferma ai classici: s'interessa al mito e legge Eliade. Ma leggere Eliade per acquisire conoscenze di storia delle religioni è un po' come studiare la medicina su di un trattato del primo Ottocento. Diciamo che anche il lettore un po' più avanzato legge soprattutto i classici, salvo che sia uno specialista di storia delle religioni. In Italia, poi, c'è la moda dei classici, e chiunque pretende di spiegarti la realtà in termini per es. freudiani o eliadiani come se fosse oro colato. Eliade è popolare. La gente legge Eliade e pensa che chissà a quale pozzo di verità abbia attinto, mentre è fra gli studiosi più tendenziosi del secolo scorso. Se leggi Eliade crederai di avere acquisito tante conoscenze quando in realtà non saprai nulla di nulla (tranne che delle fantasie di Eliade).

Io sono dell'idea che, se t'interessa lo sciamanesimo, faresti bene a documentarti fin da subito su testi validi e non sulle favole di Eliade, perché è facile innamorarsi delle tesi dell'antropologia classica e poi è difficile prenderne le distanze. Salvo che tu voglia leggere le sue 'favole': miti, appunto, come sono stati definiti, del ventesimo secolo.
Secondo me tanto del successo di Eliade sta nel fatto che sia un buono scrittore.
Ma questi rappresentanti dell'antropologia classica sono tutti buoni od ottimi scrittori. E sì, il loro successo dipende anche da questo. Ma il successo di Eliade è una faccenda più specifica. Eliade è un rappresentante di quel filone di studi antropologici che in Italia è stato introdotto da Raffaele Pettazzoni, l'iniziatore della scienza delle religioni in Italia e il fondatore di una scuola, quella romana, che ha dominato per molti decenni lo studio della storia delle religioni nel nostro paese. Con tutte le conseguenze del caso: Eliade è un autore il cui pensiero circola più di quello di altri autori, i suoi libri sono pubblicati e ripubblicati, e così via. E poi Eliade, con la sua prossimità ai movimenti dell'estrama destra e coi suoi interessi esoterici, è uno di quelli storyteller carismatici che narrano storie fascinose sul nostro presunto passato che a noi 'Mitteleuropeans' (ci includo anche noi Italiani) piace tanto ascoltare.
Capito, grazie Vedo di ordinare il libro della Kehoe!
Forse Castaneda?

Sentiamo la recensione di N. 6 (personalmente non l'ho mai letto)
Non l'ho letto neanche io, ma non credo che Castaneda sia quello che l'OP cerca, visto che Castaneda non è uno studioso dello sciamanesimo bensì lui stesso un mistico e rappresentante del cosiddetto neosciamanesimo, che scrive della propria esperienza forse anche inventando un po' di cose...