Apeiron83
(Apeiron83)
January 31, 2007, 12:26pm
41
con questi giocatori ,che hanno circa la mia età, ho giocato quasi con tutti. Ora loro sono in nazionale maggiore e nel top10 ed io ho smesso
incz
(incz)
January 31, 2007, 2:04pm
42
mi sa che ricomincio con l'uni di padova è aggratis!
DANKO
(DANKO)
January 31, 2007, 2:22pm
43
Cazzo al Cus ci stà una palestra per pesistica che spacca veramente.
Peccato che è fuori mano.
incz
(incz)
January 31, 2007, 3:02pm
44
faccio già canottaggio alla canottieri padova (sorry il gioco di parole)
però si allenano una volta a settimana e fanno un po de tornei in giro per amatori (universitari).
mercoledì prossimo torno a spaccarmi
Banjo
(Banjo)
January 31, 2007, 4:05pm
45
Banjo
dedica a lowfi. la sua maglia d'esordio in nazionale
che brutto gioco di luci, sembra quasi che uno scarso c'habbia messo mano con fotosciòpp
omioddio stai facendo l'espressione da "
"
Banjo
(Banjo)
January 31, 2007, 4:20pm
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ero su in mansarda con i faretti alogeni bassi, e foto fatta col cell.
peggio credo non sia possibile.
peggio, ho proprio i dentoni.
rimango un figo senza pari cmq, rassegnati, non ti anerò mai.
ah, quindi quell'effetto di magrezza malsana si può ottenere solo con gli alogeni abbassati? potrebbe interessarmi
"Manca soltanto l'ultimo passo" Rugby,Bortolami a Tgcom: "Due vittorie" Clicca! Marco Bortolami è il capitano della Nazionale italiana che sabato inizierà l’avventura del Sei Nazioni di rugby contro la Francia: "Le aspettative sono molto alte - ha detto a Tgcom - vogliamo migliorare rispetto all'anno scorso portandoci a casa due vittorie. Abbiamo le capacità per far bene e credo che sia giunto il momento dell'ultimo passo". Lui ha scelto l'estero: "Ma essere il leader degli azzurri è un onore". Nel 2002, contro la Nuova Zelanda, ha ricevuto per la prima volta i gradi di Capitano della Nazionale Italiana Rugby divenendo, ad appena 21 anni, il più giovane skipper della storia azzurra. Marco Bortolami, ad appena 26 anni, è un leader in campo e fuori, ed una delle seconde linee maggiormente apprezzate nel panorama internazionale. Tanta esperienza e voglia di mettersi in gioco, a cominciare da sabato, quando affronterà a Roma la Francia nella prima gara del Sei Nazioni. Sono tante le aspettative nei vostri confronti, ma l’esordio non è dei più semplici. “In effetti affrontiamo i campioni in carica, che sono fortissimi. Ma sarà un confronto interessante, ritengo che potremo giocarci le nostre chance per fare qualcosa di buono. Già dai primi giorni di allenamento ho visto motivazioni nuove e molta birra in corpo per affrontarli al meglio. Sono ottimista anche perché i nostri esordi sono quasi sempre stati positivi, è la nostra partita migliore per vari aspetti. Certo, andiamo ad affrontare squadre estremamente competitive, tra le migliori al mondo, ma abbiamo dimostrato di potercela giocare contro chiunque e credo sarà così anche quest’anno”. Il Ct Berbizier sente molto questa gara. Vi ha detto qualcosa in particolare? “No, lui è francese ed è normale che la sfida con i nostri cugini la stia vivendo intensamente. Lui sa quali sono le nostre capacità, ha unito il gruppo e ha convocato giocatori motivati. Ora spetta a noi fare l’ultimo passo, quello decisivo. Il materiale umano c’è, stiamo lavorando bene, di conseguenza i risultati arriveranno”. Sono passati sette anni dall’esordio azzurro nel Sei Nazioni. Quali sono le differenze rispetto al 2000? “Guarda, è cambiato molto. Noi siamo migliorati sia come gioco che come base di sviluppo. Certo, affrontiamo squadre blasonate che però vengono a giocare da noi con il massimo rispetto. Forse una volta non era così”. Perché tanti azzurri scelgono di cimentarsi nei campionati esteri? “La differenza sostanziale è la competitività: in Francia ed Inghilterra il rugby è quasi uno sport nazionale, ed il livello tecnico è nettamente superiore. C’è più intensità, pressione e la convinzione di affrontare i più forti. Si cresce moltissimo, io stesso sono partito giovanissimo per la Francia prima e l’Inghilterra poi (ora è capitano del Gloucester, ndr), ma devo dire che sono entusiasta di quello che sto facendo”. Quindi nessuna nostalgia dell’Italia? “A livello professionale posso dire di aver raggiunto il massimo, sono soddisfatto di essere il capitano della mia squadra di club perché la cosa mi dà stimoli nuovi tutti i giorni. E’ il giusto riconoscimento al nostro duro lavoro. Per l’Italia c’è sempre la Nazionale e un torneo come il Sei Nazioni vale la pena essere affrontato con il massimo dell’impegno possibile”. Cosa rappresenta per te la fascia di capitano dell’Italia? “Una bella soddisfazione e anche un onore. La prima volta è stata a 21 anni, poi grazie all’esperienza ho imparato a gestire le emozioni e a trasmettere fiducia e consigli ai più giovani. Giocare in Nazionale è il top per qualsiasi rugbista, direi che è, nello stesso tempo, un punto di partenza e un punto d’arrivo. Mi piace il mio ruolo, anche se è molto impegnativo. Dialogare con i compagni, capire le loro sofferenze, essere partecipe delle loro gioie, dei loro problemi, è qualcosa di veramente speciale, direi unico”. Come vedi il rugby nel nostro paese? Siamo ancora lontani dagli altri paesi europei? “Sono contento del fatto che la Nazionale sia un traino per gli sponsor e per la federazione. Non bisogna però nascondersi: il rugby in Italia è uno sport di nicchia ed è difficile spingere i ragazzi a praticarlo. Non è semplice, ma noi della Nazionale possiamo soltanto fare la nostra parte attraverso il lavoro e i risultati”. Sei Nazioni e poi la Coppa del Mondo: dove può arrivare l’Italia? “La stagione è molto lunga ed impegnativa. Questo torneo serve al Ct per verificare molti giovani che vogliono partecipare al Mondiale in Francia alla fine dell’anno. Ci sarà tanta concorrenza per staccare un biglietto così importante, ma questo non spaventa a nessuno. Sarà comunque difficile concentrarsi su diversi fronti, per cui pensiamo ad una gara alla volta che è meglio”. La Francia è avvisata. Lorenzo Lucon
Beh, che dire... Bortolami mi sembra carico, come sarà il resto della squadra? Dureremo ancora 50 minuti o riusciremo a non buttare via la testa fino all'ottantesimo?
Aspetto con impazienza questo sabato, la tensione sale e lo sgrattellamento di maroni impera...
Con i pantaloni abbassati, invece, otterresti altri effetti
1/2/2007 - 13:39 foto: Edoardo Beccalossi Roma – Pierre Berbizier, Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Rugby, ha annunciato oggi la formazione che scenderà in campo contro la Francia, sabato 3 febbraio alle ore 14.30 allo Stadio Flaminio di Roma, nella prima giornata dell’RBS 6 Nazioni 2007. Il calcio d’inizio dell’incontro – che assegnerà per la prima volta il “Trofeo Garibaldi” - è fissato per le ore 14.30. Diretta tv La7 a partire dalle ore 14.00.ITALIA 15 Roland DE MARIGNY (Cammi Calvisano, 9 caps) 14 Denis DALLAN (Stade Francais, 40 caps) 13 Gonzalo CANALE (Clermont Auvergne, 27 caps) 12 Mirco BERGAMASCO (Stade Francais, 37 caps) 11 Andrea MASI (Biarritz Olympique, 28 caps) 10 Andrea SCANAVACCA (Cammi Calvisano, 7 caps) 9 Paul GRIFFEN (Cammi Calvisano, 30 caps) 8 Sergio PARISSE (Stade Francais, 37 caps) 7 Mauro BERGAMASCO (Stade Francais, 54 caps) 6 Josh SOLE (Arix Viadana, 14 caps) 5 Marco BORTOLAMI (Gloucester RFC, 54 caps, capitano) 4 Santiago DELLAPE’ (Biarritz Olympique, 38 caps) 3 Carlos NIETO (Gloucester RFC, 16 caps) 2 Fabio ONGARO (Saracens, 44 caps) 1 Salvatore PERUGINI (Stade Toulousain, 37 caps) a disposizione 16 Carlo FESTUCCIA (Rolly Gran Parma, 31 caps) 17 Andrea LO CICERO (Infinito L’Aquila, 60 caps) 18 Martin Leandro CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers, 40 caps) 19 Roberto MANDELLI (Rolly Gran Parma, 5 caps) 20 Alessandro TRONCON (Clermont Auvergne, 90 caps) 21 Ramiro PEZ (Bayonne, 32 caps) 22 Kaine ROBERTSON (Arix Viadana, 14 caps)
Contento di essermi sbagliato su Pez, ma soprattutto su Troncon, Lo Cicero parte invece dalla panca come detto... nel complesso la formazione non mi sembra male... sperèmm...
molto ma molto peggiori però!
imho con questa formazione rischiamo di non fare una bruttissima figura
borda
(borda)
February 1, 2007, 2:07pm
55
avete ragione... mi convince!
-2
Apeiron83
(Apeiron83)
February 1, 2007, 3:52pm
56
De Marigny non mi è mai piaciuto molto come estremo però
speriam
Ciccio
(Ciccio)
February 1, 2007, 4:32pm
57
de marignì calcia dibbrutto invece !
Apeiron83
(Apeiron83)
February 1, 2007, 5:01pm
58
ma sul piede non si discute, ma come difesa e impostazione dell'azione non mi ha mai convinto l'estremo per il gioco moderno dovrebbe essere in grado di impostare un'azione quasi come un apertura
borda
(borda)
February 1, 2007, 5:11pm
59
il guaio è che facciamo anche fatica ad avere un'apertura che giochi come un'apertura